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Autore: DaughterOfAthena    25/01/2013    1 recensioni
Emily Jones, una ragazza di 19 anni, all'apparenza normale, capelli castano chiaro, occhi grigi e uno stile comune a tutte le ragazze della sua età, ma il suo sangue nasconde il suo essere speciale: è per metà sangue di una Dea, la Divina Atena. Tre anni fa ha scoperto di essere una semidea e da allora i guai sono sempre dietro l'angolo. Il giorno del suo compleanno dovrebbe partecipare al Ballo delle Debuttanti organizzato dalla madre adottiva, ma un problema al Campo Mezzosangue la costringue a tornare a Casa...
"Il suono della sveglia mi ricorda che oggi è il gran giorno. Il giorno che mia “madre” aspetta da una vita. Il giorno per il quale ha cercato di prepararmi praticamente da sempre. E’ il giorno del ballo delle debuttanti. Il giorno in cui entrerò in società. Il giorno del mio diciannovesimo compleanno."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. I MISS HIM SO MUCH

Mi volto verso Bailey che è diventata rossa come un peperone dall’imbarazzo e si è fatta piccola piccola dietro Travis. Da dietro le spalle del ragazzo si scorgono solo gli occhi che sembrano implorarmi di trovare una soluzione.
“Ci penso io, non preoccupatevi” dico rivolta sia al satiro che a Chirone, che mi guarda con aria interrogativa. Gli lancio un’occhiata come per dirgli “ti spiego dopo” e mi dirigo verso l’entrata del Campo.
Là trovo una donna sulla quarantina, capelli appena fatti, biondi e lisci, occhi azzurro cielo, scarpe arancioni tacco 12 e un vestito da cocktail dai toni caldi. Ha le braccia incrociate sul petto, un’espressione stufata e il piede batte a terra spazientito.
“Buonasera Signora, qual è il problema?” chiedo tranquillamente.
“Qual è il problema? Qual è il problema? Voi avete rapito la mia piccola e l’avete portata in questo posto squallido senza la mia autorizzazione! Come vi siete permessi? Voglio vederla subito!” urla con il tono di chi non ammette un no come risposta.
“Stia calma Signora...”
“Calma? Come faccio a stare calma in una situazione del genere? Avete preso mia figlia e io non so neanche come sta la mia bambina!”
“Sua figlia sta bene non si preoccupi...”
“Voglio vederla!”
“Al momento non è possibile”
“E perché mai?” questa donna andrebbe d’accordissimo con Annie, hanno lo stesso identico modo di parlare e di reagire.
“Vede, in questo Campo ci sono delle regole da rispettare. Tra queste c’è quella di non poter vedere i propri genitori durante tutto il mese estivo ad eccezione di un giorno in cui tutti i genitori mortali possono entrare al Campo e trascorrere una giornata con i figli”
“Genitori mortali?”
“Sì, la parte non divina della famiglia”
“Allora dovete aver sbagliato persona, il padre di mia figlia non era assolutamente un Dio!”
“Sì invece, altrimenti sua figlia non sarebbe potuta entrare in questo Campo”
“Cosa?”
“Ehm, le spiego, ha presente gli Dei greci? Ecco, loro esistono davvero e lei si è innamorata di uno di loro 15 anni fa e dal vostro amore è nata Bailey”
La donna mi fissa un attimo spaesata, come se tutto quello che non le era mai tornato in tutti questi anni adesso avesse un senso. Distoglie lo sguardo dal mio volto per rivolgerlo, prima a terra e poi per ritornare su di me.
“E questo c’entra qualcosa con il fatto che Bailey veda creature strane?”
“Beh, a dire la verità è questo che le fa vedere quei mostri...”
“E io che ho sempre creduto che fosse pazza! Quindi tu mi stai dicendo che la mia piccola è normale?”
“Non del tutto. Cioè per una persona come lei, sì, è normale, rispetto ad una persona mortale come lei, no”
“E le avete già detto il nome di suo padre?”
“In realtà abbiamo avuto alcuni problemi con il riconoscimento da parte degli Dei ultimamente, quindi, no, non sappiamo chi sia suo padre..”
“A me ha detto di chiamarsi Paul, ma immagino non sia il suo vero nome, giusto?” faccio di sì con la testa “Però, ho qui una foto di quando ci siamo conosciuto, sai la tengo sempre nel mio portafoglio” dice frugando nella sua mini borsa ed estraendone un piccolo portafoglio. Lo apre e prende una foto che mi porge. Raffigura la donna, più giovane e un uomo, a New York, con l’Empire State Building alle spalle. L’uomo è sulla trentina, occhi marrone/rosso fiammeggianti, rasato, quasi come se fosse un militare e ha un tatuaggio che ho già visto sul bicipite destro. E’ un teschio. E’ il tatuaggio di Ares.
“Signora, sa che ho appena scoperto chi è il padre di Bailey?”
“Davvero? E chi è?”
“Ares, il Dio della guerra”
“Ripensandoci, in effetti, Paul è sempre stato un po’ rissoso”
“Beh, Signora, grazie, può venire a trovare sua figlia il 15 luglio, fra tre giorni” le dico porgendole la foto con un sorriso.
“Oh no, tienila tu, dalla a Bailey e dille che quello è suo padre. Io rimarrò a New York per lavoro questa settimana e fra tre giorni sarò qui per incontrarla e parlarle. Dille tutto questo. E dille che le voglio bene”
“Va bene Signora”
“Ti prego non chiamarmi Signora, mi fa sentire vecchia, chiamami pure Astrid”
“Va bene Astrid. Grazie della foto, sono sicura che a Bailey piacerà tantissimo!”
“Di nulla. Ti prego...ehm, come ti chiami?”
“Emily”
“Ti prego Emily, abbi cura di mia figlia”
“Certamente, arrivederci”
“Arrivederci”. La donna si allontana tranquillamente fino ad arrivare ad un lussuoso suv nero. Sale dietro e la macchina parte.
Io torno al Padiglione, dove tutti hanno quasi finito di cenare. Mi dirigo verso Bailey, le do la foto e le bisbiglio all’orecchio.
“Dopo dobbiamo parlare”
Lei mi guarda con aria interrogativa, le sorrido e vado al tavolo di Atena. Dopo aver bruciato il nostro cibo in onore degli Dei, prendo Bailey per il braccio e la porto sulla riva del lago.
“Allora, cosa devi dirmi?” mi domanda un po’ spaventata “Chi sono le persone nella foto?  E chi te  l’ha data?”
“Vediamo, ho parlato con tua madre che insisteva col dire che ti abbiamo rapita e che ti doveva assolutamente vedere”
“Ecco, lo sapevo, lei deve sempre farsi riconoscere!”
“Aspetta. Quando le ho detto che tuo padre è un Dio non ha voluto credermi, poi mi ha dato quella foto e ho capito chi è tuo padre”
“Davvero? E chi è?”
“E’ Ares, dio della guerra” mi guarda un po’ delusa “Credevi che tuo padre fosse Ermes?”
“Beh, sinceramente sì. E’ un peccato, non potrò più mangiare al tavolo con Travis”
“Però guarda il lato positivo, adesso potete stare insieme senza problemi!”
“Cosa? Io e lui non stiamo insieme!” dice diventando rossa.
“Sì, posso immaginarlo, vi conoscete da poco, ma se foste stati fratellastri non avreste assolutamente potuto stare insieme, invece in questo modo potete”
“Io non penso di interessargli”
“Mi prendi in giro o cosa? Non l’ho mai visto così felice, neanche quando faceva scherzi con suo fratello!”
“Perché faceva?”
“Connor si è trasferito a Washington dopo la battaglia. Ha detto che ha sempre adorato quella città e quindi, in un momento di relativa tranquillità ha deciso di trasferircisi”
“Oh, deve mancargli veramente tanto”
“Sì, si vedono solamente poche volte all’anno. Comunque lo conoscerai tra qualche giorno”
“Perché?”
“Fra tre giorni c’è la giornata genitori-figli, i genitori mortali possono entrare nel Campo e trascorrere una giornata con i figli”
“Quindi ci sarà anche tuo padre?”
“Non lo so, gli devo mandare una lettera domani per invitarlo, ma non so se riuscirà a liberarsi dal lavoro”
“Perché? Che lavoro fa?”
“E’ archeologo in Grecia”
“Che bello! E della tua famiglia adottiva non inviti nessuno?”
“Per farmi dire tutto il giorno che i miei comportamenti non sono consoni? No grazie. Al massimo invito mio fratello James”
“Senti, ma hai detto qualcosa a mia madre di questo giorno?”
“Sì, le ho detto di venire...”
“COOOOSA?”
“Perché ti arrabbi tanto?”
“Non voglio assolutamente vederla!”
“Andiamo Bailey, è tua madre, e voi due dovete parlare”
“E di cosa? Di come mi avete rapita?”
“No, di tuo padre”
“Lo pensi davvero?”
“Sì, dovete chiarirvi”
“Se lo dici tu...”
“Stai tranquilla, andrà tutto bene”
“Senti, ma stasera dove devo dormire?”
“Ancora nella cabina di Ermes, tuo padre non ti ha ufficialmente riconosciuta, quindi...”
“Bene, allora sarà meglio tornare alle capanne, si sta facendo buio”
“Hai ragione, ma io prima devo fare una cosa”
“Cosa?”
“Devo parlare a Chirone di te”
“Di me?”
“Sì, gli devo dire di tua madre e di tuo padre, tu vai pure da Travis. Buonanotte Bailey”
“Buonanotte Emily”
Vado alla Casa Grande, riferisco a Chirone tutto quanto e mentre mi avvio alla mia capanna inizio a ripensare a quello che mi ha detto Bailey sull’invitare Annie e Arnold. Non so, si spaventerebbero troppo con tutte quelle armi in giro, per non parlare dei satiri e dei centauri, sverrebbero in men che non si dica! Quanto vorrei che papà riuscisse a venire, sarebbe fantastico, non lo vedo da due anni, chissà come è cambiato. Entro dentro, mi cambio e mi metto a letto.
Madre, lo so che non prego quasi mai, ma questa volta vorrei davvero, con tutto il cuore che mio padre, Matthew Martin, riuscisse a venire a trovarmi qui, alla Collina Mezzosangue fra tre giorni. Ti prego, fai che venga qui. Mi manca veramente tanto.










ANGOLO DELL’AUTRICE
Buonasera semidei, come va? Io sono appena resuscitata da una settima d’inferno, tra febbre e fazzoletti non ho avuto la forza di scrivere neanche un capitolo. Comunque eccomi qua, sono tornata con un altro capitolo. Spero che vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni.
DaughterOfAthena
   
 
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