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Autore: ElShudAri    25/01/2013    0 recensioni
Square One è una grande oasi che sorge in un immenso deserto chiamato Blue. E' divisa in quattro regioni:
Kivi, Dan, Auk, Vesi e Kokkyo. Proprio in quest'ultima fetta di territorio è ambientata la storia che sarà destinata a far sprofondare tutto nel caos più totale.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Gabriel! Devi restare vicino a noi ti ho detto!-
- Sta zitta Nadia...-
- Ma zitto tu Heilig, se si perde poi che facciamo?!... Gabriel! T’ho detto che devi venire!-
- uffa Nadia...-
Gabriel si strinse nella sua mantella e si avvicinò a Nadia che gli prese la mano. Gabriel, Nadia ed Heilig, tre fratelli, stavano percorrendo la solita strada per tornare a casa dal mercato della vicina città di Liiv. Il viaggio procedeva come al solito, in un freddo pomeriggio di fine Febbraio
- Nadia...-
- Gabriel che vuoi ancora?!-
- Ma perché io non posso gironzolare libero come Heilig e devo sempre dare la mano a te?! UFFA!-
- perché tuo fratello  ha 14 anni e tu solo 8.. e poi questa zona pullula di Shiwa-
- quei mostri?-
-Si Gabriel, quelli.-
Gabriel abbassò lo sguardo. Si ricordava perfettamente di quei mostri, quelli che gli avevano strappato i genitori. D’un tratto dal profondo della piccola foresta per la quale erano stati costretti a deviare a causa di una frana, un rumore di passi scoordinati e pesanti.
- Ma... cosa...?!-
Ancora.
- Fratellone, perché ti sei fermato?-
- Pare che abbiamo compagnia-
Sul volto minuto di Gabriel s’incominciò lentamente a dipingere la paura e fu completamente assalito dai ricordi di quella terribile notte. No non di nuovo, ti prego no.. chiuse gli occhi e scosse la testa, come per scacciare quelle immagini di morte. Quindi alzò lo sguardo. Vide Nadia ed Heilig seri come non mai che scrutavano la foresta, come alla ricerca di qualcosa. Lui sapeva cosa.
- Sorellona.. Fratellone..-
Nadia si volse verso di lui e gli si accovacciò davanti:
- Su, stà calmo e rimani vicino a noi-
gli disse affettuosamente rivolgendogli un sorriso sereno. Ma in quel momento le apparteneva tutt’altro che la serenità: sapeva bene che se erano quelle bestie non ne sarebbero usciti facilmente. Intanto i passi continuavano ad avvicinasi.
Sono tanti pensò Heilig andiamo bene. A quel punto si sentì un secco rumore di ramoscelli spezzati, poi il silenzio.
- Ho.. Paura-
Questa volta davvero.
- Tua sorella non ti aveva detto di stare calmo? Avanti, stacci vicino-
Proprio alla fine di quelle parole, da un cespuglio saltò fuori una bestia orrenda: era di proporzioni umane ma aveva la testa molto più piccola del corpo dalla quale spiccavano due grandi orecchie a punta. Era ricoperto da una pelliccia nera, ed in più la bestia era dotata  arti sproporzionati terminanti con lunghi artigli neri affilatissimi  e di occhi piccoli e rossi come il sangue in grado di poter vedere anche al buio. Uno Shiwa. Subito si avventò ringhiando contro Nadia, che prontamente scartò verso sinistra, fece un mezzo giro e prese la bestia alle spalle, quindi gli conficcò il suo pugnale nella schiena. Lo Shiwa lanciò un grido lancinante e con un gesto del suo enorme braccio scaraventò la ragazza contro un albero.
- Sorellona No!-
Gabriel fece per correre in contro a sua sorella ma sbattè contro Heilig che gli si parò davanti come a fargli scudo col suo copro. Gabriel lo guardò: era girato di schiena e gli pareva immenso... come suo padre quella notte prima di andarsene per sempre. Heilig girò la testa verso di lui:
- Gabriel sei matto?! Vuoi farti ammazzare da quello?!-
- io... –
Abbracciò forte suo fratello e calde lacrime incominciarono a scendere dai suoi occhi azzurrissimi.
- non voglio che succeda di nuovo Fratellone...-
- non succederà Gabriel, l’unico a morire oggi sarà questo Shiwa, te lo prometto.. però..-
-però?- disse Gabriel tra i singhiozzi
- mi devi ascoltare... quando ti dirò di scappare tu corri nella foresta più veloce che puoi, non badare a me e a Nadia, ce la caveremo-
- ma..?-
- Gabriel quando ti dico di scappare tu scappa non fermarti.- Heilig stava diventando sempre più nervoso. Dannazione... portò la mano al pugnale che aveva nella cintura e ne strinse l’impugnatura.
-va bene Heilig io... farò come dici.- ma neanche per sogno! Non abbandonerò più nessuno... sono o no un Kawa?! Posso aiutarvi anch’io. Gabriel a qual punto si staccò dal fratello e si asciugò le lacrime. Era determinato e non avrebbe mai abbandonato l’unica famiglia che gli era rimasta.
- Bene, vedo che hai capito- gli sorrise.
- Si- no. Sorrise anche lui.
In quel momento la bestia iniziò a fissare Heilig con quegli occhi pieni di rabbia ed iniettati di sangue, poi iniziò una furiosa carica contro di lui. Heilig estrasse il pugnale, ma restò immobile a fare da scudo a Gabriel. Avanti bellezza vieni qua. Il ragazzo si piegò in avanti, pugnale alla mano e pronto allo scatto. Lo Shiwa si faceva sempre più vicino ringhiando furiosamente. Gabriel si rannicchiò di nuovo nella mantella del fratello e strinse le palpebre, no, così non va.. no devo avere paura... ma, non ce la faccio. Ora la belva si trovava solo a qualche metro dai due fratelli, se ne poteva sentire il respiro. Heilig era pronto all’impatto quando, di colpo, la furia della belva s’arrestò: l’essere sgranò gli occhi poi cadde in avanti in una pozza di sangue.
Cosa... Gabriel rimase sorpreso dal non aver sentito il contraccolpo che avrebbe avuto lo scontro tra la bestia e suo fratello, quindi timidamente riemerse dalla mantella di Heilig e sbirciò al suo fianco. Lo Shiwa era a terra morto e, dietro di lui, Nadia.
- Pensavi di aver finito con me schifoso?!-
Nadia fece un sorriso di scherno alla carcassa della bestia, si avvicinò ad essa ed estrasse i suoi due pugnali dalle ferite: una sulla schiena ed una sulla testa, quella fatale, tra gli sguardi dei due fratelli. Erano ammutoliti.
- ‘mbè che fa, mi credevate già K.O?!-
- No, però..-
- così impari a non avere fiducia in tua sorella Heilig-
-S... sono finiti i mostri?-
Proprio in quel momento saltarono fuori dal bosco altri Shiwa, circa una decina che li guardavano ferocemente con quegli occhi assetati di sangue. Erano circondati. Si guardarono in torno per cercare una via di fuga, ma erano con le spalle al muro.
- quando imparerai a tenere la bocca chiusa Gabriel?!-
Infuriò Heilig contro il fratello
- Scusa...-
-C***o sono troppi-
Nadia stava diventando sempre più preoccupata e con lei Heilig, mentre le bestie stringevano la cerchia. Rimane solo una cosa da fare...
- Gabriel al mio 3 scappa-
- ma... io vi devo aiutare fratellone!! Sono tanti non ce la farete da soli e poi io posso usare la mia dote...-
- tu non usi un bel niente idiota ora scappi e basta.... 1-
-Ma Heilig! Nadia digli qualcosa!-
- ha ragione tuo fratello... vuoi farti ammazzare?!-
-..2-
-ma io non voglio scappare!! Non vi lascerò da soli come mamma e papà! Loro ci avevano detto di scappare, che sarebbe andato tutto bene e invece...-
Gli occhi di Gabriel iniziarono a gonfiarsi di lacrime di rabbia.
- sentimi bene genio... se non scappi il sacrificio dei nostri genitori sarà stato inutile! Morire è da stupidi quando sai che qualcuno è morto per permetterti di vivere cretino!-
La voce di Nadia tuonò come un fulmine a ciel sereno nelle orecchie di Gabriel, forse era vero, forse doveva scappare e lo doveva fare per chi gli aveva permesso di vivere, ora anche per i suoi fratelli.
- e... 3!-
Heilig lanciò un sasso che aveva raccolto poco prima in testa ad uno Shiwa colpendolo in mezzo agli occhi, questo cadde e Gabriel non perse l’occasione: cosse più veloce che poteva verso il valico creato dal fratello nella formazione di quelle bestie, quindi si diresse correndo verso il bosco tra le lacrime senza voltarsi. Ormai aveva perso l’orientamento e la cognizione del tempo. Stava correndo senza una meta in quel dedalo di cespugli ed alberi altissimi dai quali filtrava solo uno spiraglio di luce. E meno male che oggi doveva essere una bella giornata, invece...
Per Gabriel potevano essere passate ore quanto poteva essere passato solo qualche minuto quando, mentre correva, un grosso Shiwa saltato giù da un albero gli sbarrò la strada. In preda al panico svoltò verso sinistra per evitarlo ma il bestione gli si mise alle calcagna ecco! Ci mancava solo questo! E ora che faccio?! Provò di tutto per togliersi quel bestione da dietro ma non demordeva. Dopo qualche minuto Gabriel si ritrovò a correre in una specie di piccola radura del con al centro un piccolo albero. Bingo! Forse riesco a giocarti brutto mostro! Così corse a tutta velocità verso l’alberello, ma inciampò in un masso che non aveva notato e cadde rovinosamente a terra. Tentò di rialzarsi ma gli faceva male la caviglia sinistra diamine! Devo essermela slogata. Intanto lo Shiwa guadagnava terreno e si avvicinava sempre di più verso Gabriel. No... non è così che deve finire... quindi tentò un inutile fuga strisciando verso l’alberello e provando ad usarlo come punto di appoggio per riuscire ad alzarsi, ma quando finalmente ci fu riuscito il mostro gli era addosso. Gabriel sprofondò nel terrore e cadde a terra seduto. Poi vide la bestia preparare un colpo con il suo potente braccio, si sentiva una nullità davanti a quel colosso, quindi strinse le palpebre in attesa della morte.La bestia stava per vibrare il colpo, è finita... pensò Gabriel quando un grido risuonò nella piccola radura:
- Hei brutta bestia! Non ti permetto di far del male a qualcuno il giorno del mio compleanno!! Viene ogni due anni e vorrei almeno un po’ di pace no?! Mi hai fatta incazzare!-
Era la voce di una bimba.
Gabriel si scostò verso destra per riuscire a guardare aldilà del bestione. Si, era proprio una bimba ad aver parlato: aveva circa la sua stessa età. Puntava l’indice contro lo Shiwa senza paura mentre la sua lunga treccia bionda svolazzava mossa da un sottile venticello. Così si farà ammazzare...
- scappa deficiente! Vuoi morire anche tu?!-
Le gridò Gabriel.
La bambina puntò i suoi occhi verde mela su di lui e gli fece cenno di zittire. Ma guarda un po’ che spaccona questa.
- avanti Shiwa! Che fa hai paura di me?! Codardo!-
La belva si girò e puntò i suoi piccoli occhi rossi contro di lei, ringhiò paurosamente e partì alla carica.  La bimba non si mosse di un centimetro, bensì incrociò le braccia al petto con le dita strette a pugno fatta eccezione dell’indice e del medio; dopo qualche secondo le sue mani iniziarono a brillare di una luce azzurrina, mentre lo Shiwa le si faceva sempre più vicino pronto ad ucciderla. Gabriel, che era rimasto a guardare chiuse istintivamente gli occhi qualche secondo prima dello scontro: uno schianto tuonò in tutto il bosco. Quando Gabriel schiuse timidamente le palpebre rimase stupito, non solo la bambina non era stata uccisa dal bestione ma non si era mossa di un millimetro: aveva il braccio sinistro alzato al cielo e quello destro in orizzontale verso di lei come a formare una “L” e le mani ancora illuminate da quella luce. invece lo Shiwa era sospeso su di lei e vibrava colpi che si arrestavano a mezz’aria. Era come se stesse lottando contro una barriera invisibile. Di colpo lei fece un mezzo giro scambiando le braccia e la bestia venne scaraventata via. La bimba sorrise compiaciuta ed estrasse da dietro i suoi pantaloncini una coppia di Kunai con la mano sinistra, quindi saltò in aria e lanciò i Kunai centrando in pieno la fronte dello Shiwa il quale lanciò un urlo che ben presto si esaurì colto dalla morte.
La bambina soddisfatta guardò lo Shiwa morto.
- Fiuuuuuu morto anche questo... hey tu che hai? Sei ancora vivo?!-
Gabriel la guardava con gli occhi sgranati ed a bocca aperta. Non aveva mai visto uno spettacolo del genere. La bambina gli si avvicinò.
- Hey sei vivo o no?!-
Gli urlò. Quelle grida riportarono Gabriel alla realtà
-si! Calmati non c’è bisogno di urlare... piuttosto come diavolo..?!-
-hehe~ vedo che ti è piaciuto il mio giochetto-
- e chiamalo giochetto...-
- piuttosto, tu che diavolo ci facevi qua inseguito da quello Shiwa?-
- hem... lunga storia-
- ok comunque sia il mio nome è Ide, la più giovane Sooja di grado Hagune sulla faccia di Square One! Piacere!-
Così detto porse la mano a Gabriel sempre con quel suo sorrisetto beffardo
- il mio nome è Gabriel... ma aspetta che hai detto?! Sei una Sooja?!-
-si, stupito?-
- un po’...-
Gabriel strinse la mano di Ide che lo aiutò ad alzarsi. In quel momento una voce anziana si sentì provenire dal profondo della foresta.
- Ide! Dove sei?! Nonna ti ha fatto la torta per il compleanno!-
- oh! Devo andare, nonno mi chiama...  allora arrivederci Gabriel! e vedi di non cacciarti più nei guai perché non ho tutto il giorno!-
Gabriel non ebbe neanche il tempo di salutarla che Ide scomparve nella foresta.

-Ma guarda un po’ che razza di tipo...-

  
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