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Autore: Brucy    15/08/2007    2 recensioni
Premetto che questa è la mia prima Remus/Ninfadora quindi cercate almeno di darmi un anticipo di qualche giorno per cercarmi un rifugio dove nascondermi ok? Comunque, situazione alquanto intima. Ninfadora vorrebbe compiere la missione quotidiana che si è prefissata, ma un Remus alquanto testardo ha qualcosa in contrario al riguardo tentando in TUTTI i modi di farle cambiare idea. Riuscirà l'Auror dai capelli rosa a far avverare il suo "desiderio"?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Senpai Umeda

 

BREAKFAST/LUNCH

 

 

"No."

"Sì."

"No."

"Sì!"

"No!!"

"Remus, spiegami perché non dovrei!" roteò gli occhi Ninfadora, sentendo il peso dell'uomo schiacciarla dolcemente non spostandosi di un centimetro per lasciarla alzarsi.

"Ci sarebbero un bel po’ di ragioni in realtà." ridacchiò il licantropo, stringendola per la vita e mordendole una spalla.

"E dai, non penserai mica che io non sia neanche capace di.."

"Non lo metto in dubbio, tesoro, ma non ho intenzione di lasciarti andare per tutto il resto della giornata." dichiarò Lupin, godendo nell'osservare la sua espressione completamente scioccata.

"Ma non puoi!"

"Sì che posso."

"No, non puoi!" disse, dibattendosi per farlo spostare ma invano.

"E perché non dovrei?" ghignò sadicamente, stiracchiandosi su di lei e cingendole poi il collo, guardandola lascivo.

"Cosa stai facendo Rem?"

"Sto cercando di corromperti, non vedi?"

"È inutile, ho sangue Black, sono testarda. Lo sai come sono fatta." scosse il capo, facendo ricadere delle ciocche rosate sul viso, che lui prontamente rimise a posto.

"Oh, decisamente sì. So benissimo come sei fatta." sorrise sensualmente, facendo scorrere il suo sguardo sul corpo della donna sotto di sé per farle intendere a cosa si riferisse.

"Ah! Smettila subito! Togliti di dosso e lasciami passare!" sbuffò Tonks, piacevolmente lusingata.

"Neanche morto, tu oggi stai qui e non ti alzi dal letto. Intesi?"

"Neanche morta! E se mi venisse da andare in bagno?" lo sfidò con lo sguardo, con tono altezzoso e provocatorio.

"Ti ci porto io direttamente. Tu oggi non metti piede a terra." annunciò il lupo mannaro, baciandole il mento e facendole socchiudere gli occhi dal piacere.

"Mi ritieni incapace anche di andare al bagno da sola?" chiese, dopo essersi goduta il momento e guardandolo ancora negli occhi, stavolta con meno decisione.

"Tesoro, dimentichi alcuni piccoli e importanti particolari che potrebbero attentare alla tua incolumità. Sai com'è, io ti vorrei tutta intera." la occhieggiò Remus malizioso, facendola arrossire leggermente e sbuffare profondamente soddisfatta.

"Sarebbero?"

"Dunque, i vestiti sparsi per terra, lo stipite della porta, il tappeto in corridoio, la lampada sul mobiletto vicino al bagno.." iniziò ad elencare, socchiudendo gli occhi con fare intelligente.

"Le manette leopardate appese alla maniglia della porta del bagno.."

"..le manette leopardate appese al.. Ma che mi fai dire! Oh! Lo sapevo! Avevo ragione allora!!" esultò l'uomo, lasciandola perplessa per la rivelazione.

"Sapevi cosa?"

"Sapevo che sotto sotto eri una maniaca perversa! Ah!"

"Tu.. pensavi questo di me?" aggrottò le sopracciglia l'Auror, non capendo se doverne essere lusingata o decisamente offesa.

"Oh, tranquilla, nel senso positivo del termine." le sorrise Remus, tentando di rassicurarla ma non riuscendoci completamente.

"Ah, perché esiste un lato negativo?" inarcò un sopracciglio, squadrandolo con cipiglio severo. "E dimmi, se io sono la maniaca perversa della situazione tu che ruolo hai?"

"La vittima innocente." rispose deciso il mannaro, lasciandola basita per la tranquillità della risposta.

"Mm.. quindi potrei anche ordinarti di lasciarmi andare, dico bene?" gli prese il viso fra le mani, avvicinandolo al suo e specchiandosi nelle sue iridi ambrate, ora roventi.

"Sarai anche la mia aguzzina, ma posso liberamente disobbedire agli ordini." disse, prima di appoggiare le sue labbra su quelle di lei, approfondendo subito il contatto e stringendolesi contro.

"In effetti, i tuoi modi di persuasione potrebbero farmi cedere alla tentazione." sussurrò Ninfadora, socchiudendo gli occhi mentre le labbra dell'altro lasciavano una scia di baci per tutto il suo collo raggiungendo le spalle per poi tornare indietro.

"Potrebbero?"

"Potrebbero, sì. Ma in questo caso i ruoli si invertirebbero. Non è che sei tu il vero maniaco pervertito?" ridacchiò quando le morse la guancia, sistemandosi meglio su di lei.

"Affatto, sono tutte cose imparate dalla maestra."

"Quindi, prendi questi abusi come sorta di lezioni per imparare nuovi giochetti?" ghignò maliziosamente, alzando leggermente il capo per sfiorargli la gola con le labbra.

"Può darsi. Dipende dalla consistenza della lezione." mugolò di piacere il licantropo, sentendola sfiorargli con le mani la schiena, e scendendo lentamente.

"E la vittima innocente si aspetta molto da questi incontri?"

"Moltissimo." dichiarò l'uomo, sentendo le dita calde della donna accarezzargli le spalle lascive.

"Mm." mugolò l'Auror, cercando la bocca dell'uomo e affondando le mani tra i suoi capelli spettinati per tenerlo fermo e sentirlo più vicino.

"Ti sei arresa, dunque?" chiese in un sussurro Lupin, tra un bacio e l'altro.

"Nemmeno per sogno." dichiarò Ninfadora, passandogli le mani sul viso.

"Ah sì? Devo inventarmi qualche stratagemma per farti passare la voglia di alzarti?" chiese l'uomo, alzandosi col busto e poggiando le mani ai lati del capo di lei. La guardò fisso, facendola sentire leggermente in imbarazzo.

"Che.. che c'è?" balbettò perplessa e intimidita dallo strano comportamento dell'uomo.

"Ti guardavo." rispose il licantropo, rimettendosi sopra di lei e accarezzandole il capo affondando le mani fra i suoi capelli rosati. "E pensavo che fino adesso non ho incontrato nulla di più bello."

"Remus.." sussurrò sbarrando gli occhi, piacevolmente lusingata ma decisamente imbarazzata.

"Sì?" le sorrise, poggiando il gomito sul letto per tenersi la testa e iniziare a giocare con i suoi capelli con l'altra mano.

"Ehm.. pensavo.. cioè, ho sempre pensato la stessa cosa." si decise a confessare, con le gote arrossate e lo sguardo altrove.

"Ah sì?" inarcò un sopracciglio Lupin, prendendole il mento fra le dita e facendosi guardare negli occhi. "Siamo una coppia ben assortita allora."

"Già." sorrise la donna, alzando una mano a sfiorargli prima la fronte, poi le tempie, il naso, il contorno degli occhi, gli zigomi alti, e infine le labbra che subito si schiusero al contatto.

"Appurato che insieme stiamo bene, direi quindi di renderlo concreto no?" ghignò malizioso l'uomo, prendendole la mano e baciandole il palmo.

"Eh no! Prima devo andare di là!"

"Ancora?" alzò le sopracciglia confuso e basito. "Non hai ancora cambiato idea?"

"Assolutamente. Mi credi facilmente volubile per caso?" lo provocò, passandogli le mani sul petto.

"Penso dipenda dalla consistenza delle proposte."

"Batti perennemente sul filo della consistenza, non ti senti sicuro tesoro?"

"Sicuro di cosa?" inarcò un sopracciglio Remus, baciandole il ventre e non spostando lo sguardo dal suo.

"Mm.. forse non ti senti sicuro di quello che hai da offrire." sghignazzò Tonks, vedendo l'espressione stupefatta dell'altro.

"Ma!" si tirò su, inchiodandola al letto e schiacciandola dolcemente, affondando la bocca sulla sua in un bacio senza scampo e per nulla casto e puro. "Credi ancora che sia insicuro di ciò che ho da offrire?"

"Dipende dalla consistenza di queste offerte." ridacchiò lei, godendo nel profondo per quelle attenzioni lascive.

"Allora vedi che non sono l'unico a battere su quel punto?"

"Tranquillo, amore mio, non sarai mai il solo. Comunque, adesso lasciami andare che devo andare di là."

"Ma la finisci? Ti ho già detto che tu da qui non ti alzi! Venissimo anche invasi dai nemici, tu da qui non ti muovi." annunciò con un'occhiata rovente e sensuale il mannaro, che le fece salire i brividi per la schiena.

"E dai! È quasi ora di pranzo, dobbiamo pur mangiare qualcosa! Dammi cinque minuti che preparo il tutto e sono di nuovo qua!"

"Cinque minuti? Da quando riesci a preparare una colazione in cinque minuti?"

"Colazione non è il termine esatto.. aspetta un momento, stai insinuando che non sono capace di preparare decentemente un pasto?!"

"Non saprei, tu che dici?"

"Non ti fidi di me?" sbatté gli occhioni Ninfadora, a mo' di cucciolo in cerca di coccole che lo fecero esultare nel profondo e lo costrinsero a morderle una spalla.

"No tesoro. Mi fido ciecamente di te, ma è del mondo intero che non ci si può fidare. Mi sa che il nostro caro pianeta non ha molto a cuore la tua salute."

"E questo lo deduci da..?"

"Si presuppone dal fatto che appena metti piede a terra scivoli. Appena cerchi di preparare qualcosa rischi di romperti qualche osso magari importante da non perdere. Appena decidi di fare come vuoi tu, succede sempre qualcosa che ti fa pentire di.."

"Lascia perdere l'elenco, grazie. Lo conosco a memoria sai?"

"E allora non me lo chiedere eh!"

"Dunque cosa vuoi fare? Possibile che tu non abbia neanche un po’ di fame? È da ieri pomeriggio che non tocchiamo cibo, se non ricordi bene."

"Oh, ricordo benissimo invece. È soprattutto colpa tua se invece di preparare da mangiare siamo stati impegnati a fare.. qualcos'altro." gli occhi gli lampeggiarono maliziosi, mentre con le mani le accarezzava i fianchi snelli.

"Te ne penti?" inarcò un sopracciglio, cercando di ignorare l'assurdo e impellente desiderio di voler ripetere le precedenti.. attività fisiche che avevano svolto durante tutto quell'arco di tempo fino a tarda mattinata, quando erano crollati stanchi ma soddisfatti.

"Nemmeno un po’. Tu?"

"Idem."

"Quindi.."

"Cosa?"

"Hai ancora intenzione di alzarti, allontanarti dalla tua vittima innocente, rifiutarti di abusare di quest'ultimo e andare a preparare da mangiare?" chiese ammiccante, avvicinandosi al suo volto con aria sensuale e lasciva.

"Perché?" chiese deglutendo e cercando di resistere alla tentazione di.. cedere, insomma.

"Perché avrei qualche idea da proporre altrimenti."

"Oh, e questo parte dal presupposto che la tua aguzzina e schiavista non debba alzarsi, allontanarsi da te, rifiutare di abusare del tuo corpo e andare a preparare da mangiare?"

"Sì, diciamo di sì." sfiorandole le labbra, iniziando a muoversi su di lei come la situazione richiedeva.

"Mm.. in questo caso.. bhè, in effetti non ho poi così tanta fame.."

  
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