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Autore: Lady Atena    26/01/2013    1 recensioni
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Dalla TonyPepper alla IronFrost, con intermezzi di pura amicizia tra gli Avengers.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Loki, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Tabella: Giallo

01.Sole 02.Spiaggia 03.Grano
04.Pallina da tennis 05.Mimosa 06.Scelta libera

Progressi: 6/6



Titolo: Change.
Autore: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Personaggi: Altri; Clint; Natasha; Steve; Tony.
Paring: Clint/Natasha.
Genere: Malinconico; Introspettivo; Slince of life.
Rating: Giallo scuro.
Tabella: Giallo.
Prompt: Sole, Spiaggia, Grano, Pallina da tennis, Mimosa, Invidia.
Note: Continuate a ricordare il blocco dello scrittore, grazie.

 

Giallo.

Sole.

Thor si sedette con un tonfo, facendo scricchiolare la gamba dello sgabello. Piegò la schiena in avanti e girò il capo verso Tony, socchiuse gli occhi azzurri.
“Uomo di metallo, il tuo umore è in grado di oscurare perfino la luce che Odino regala a Midgard” disse.
Tony batté le palpebre, alzò il capo e lo voltò verso Thor; inarcò un sopracciglio accennando un ghigno.
“Si dice di oscurare il sole, Point Break. Ma apprezzerò comunque l'interessamento”.
Thor strinse le labbra, alzò una mano e gliela poggiò sulla spalla; premette stringendo le dita.
“La luce di Odino supera le nubi Midgardiane. Ma nulla potrebbe contro l'oscurità che ti avvolge. Di essa stessa si nutriva Loki, senza che nessuno se ne rendesse conto”.
Tony gli scostò la mano con la propria, la agitò in aria e afferrò il bicchiere; lo fece ondeggiare.
“Rilassati, Thor. Non indosserei mai un casco così fuori moda”.

Spiaggia.

Tony inarcò entrambe le sopracciglia, sollevò il capo sporgendo la schiena e sgranò gli occhi.
“Cosa?”.
Fury si piegò in avanti, lo fissò con l'unico occhio socchiuso; le labbra tirate a scoprire i denti.
“Ho detto che andrai in spiaggia e ti prenderai una vacanza, Stark. Ci sarebbe più utile Loki a difendere il mondo di te in queste condizioni!”.
Tony incrociò le braccia, piegò le ginocchia strusciando i piedi in terra.
“Non sono in nessuna condizione, Monocolo. Sto bene, benissimo, potrei trasportare un'altra decina di testate nucleari e farmele esplodere contro anche subito. Anzi, fai una ventina; bando alla modestia”.
Fury strusciò i denti tra loro, poggiò le mani sui fianchi.
“Non era una richiesta, Stark. Domani tu prenderai il primo volo per la prima spiaggia a tuo piacimento. E gli Avengers verranno con te”.
Tony aprì la bocca, Fury allungò una mano con l'indice sollevato.
“Per evitare che tu faccia sciocchezze. E se fai il bravo, Stark, non riceverai altri ordini. Per ora”.

Grano.

Tony piegò il capo all'indietro poggiandolo sul bordo dello schienale della sedia, abbandonò le braccia ai lati lasciandole ciondolare e scivolò verso il basso divaricando le gambe.
“Niente alcool. Niente donne. Niente tecnologia. Vuole uccidermi, non mandarmi in vacanza!” si lamentò.
Natasha inarcò un sopracciglio, alzò il capo dal libro e schioccò le labbra.
“Niente donne?” ripeté.
Banner si avvicinò a Tony, gli sorrise e gli porse la tazza fumante che teneva in mano. Tony la prese per il manico, era calda e liscia sotto le dita.
“Senza offesa, Ice Queen” disse.
Portò la tazza alle labbra, bevve due sorsi e l'allontanò, arricciò il naso; aggrottò le sopracciglia e storse le labbra.
“Che roba era?” chiese.
Banner si tirò su gli occhiali, strinse le labbra.
“Caffè d'orzo”.
Tony aprì le labbra, socchiuse un occhio sgranando l'altro, guardò il caffè e l'amico; allontanò la tazza tenendola con entrambe le mani.
“Mi hai fatto bere del grano?”.
Barton voltò il capo verso di loro, poggiò un braccio a lato del divano e lasciò il telecomando.
“Gli hai fatto bere del caffè nevrotico com'è?” chiese.
Steve sospirò, scosse il capo e guardò la televisione; Natasha abbassò il capo sul libro. Banner puntò gli occhi sul pavimento, borbottò qualcosa. Tony sbuffò.
“Grazie del grano. E anche del necrotico, sì”.

Pallina da tennis.

Natasha fece un palleggio, chiuse la pallina nel pugno e la buttò di nuovo in terra; l'afferrò, la porse a Tony e strinse le labbra. Tony afferrò la pallina tra pollice e indice, la girò seguendo una delle linee bianche; la buttò in terra. La pallina rimbalzò in avanti di due tonfi e rotolò ai piedi di Clint. Steve strinse le labbra, incrociò le braccia; la racchetta da tennis poggiata contro la gamba.
“Non sai giocare, Stark?” chiese.
Tony sogghignò, piegò il capo all'indietro.
“Mi sorprendo per la tua arguzia” ironizzò.
Bunner sospirò, si tirò su sulla sedia e prese tra le dita il fischietto.
“Sicuri di voler giocare comunque?” chiese.
Clint tirò la palla in aria, l'afferrò, la lanciò e la riprese; ghignò.
“Non mi perderei mai Stark contro una pallina da tennis” disse.
Tony arricciò le sopracciglia, strinse la destra sulla racchetta e rizzò la schiena.
“Vedremo di fartene pentire, Legolas!”.

Mimosa.

Natasha chiuse il libro con un tonfo, alzò il capo.
“Oggi è la festa della donna” disse piatta.
Clin premette il tasto muto, si voltò verso di lei e piegò la testa di lato.
“Davvero?” chiese.
Steve si alzò, si guardò intorno e si morse il labbro.
“Qui non ci sono posti dove cercare un regalo” disse.
Tony ghignò, accavallò le gambe e appoggiò la schiena contro il muro; guardò Natasha.
“Beh, non c'è problema. Tanto non vedo donne, qui”.
Natasha poggiò il libro sul divano, socchiuse le palpebre.
“Le devo ricordare le occhiate alla mia scollatura, signor Stark?” chiese.
Banner aprì la porta della stanza, spostò il capo a destra e sorrise.
Stavate litigando per la festa della donna?” domandò.
Avanzò, un paio di fiori gialli caddero lungo il pavimento. Si piegò in avanti, porse il mazzo a Natasha. La donna strinse le labbra, guardò Tony. Tony sogghignò.
“Cos'è? Sei allergica alla mimosa?” le chiese.
Natasha afferrò i fiori, li avvicinò al voltò e inspirò, socchiuse gli occhi.
“Assolutamente no, Stark”.

Scelta libera. Invidia.

Tony si alzò dalla sedia, allungò le braccia facendole scricchiolare e avanzò superando la porta. Fece tre passi nel corridoio fino ad una porta, sentì un mugolio e si poggiò al muro, sporse il capo verso l'interno. Clint stringeva la vita di Natasha con una mano, l'altra era sparita tra i capelli di lei. La donna teneva la schiena al muro e le gambe attorno alla vita dell'uomo, le loro labbra erano incollate; dei mugolii misti a sospiri uscivano ovattati. Tony ritirò il capo, si portò una mano sul reattore ARC, ne sfiorò il contorno con pollice ed indice; chiuse gli occhi stringendoli fino a vedere completamente nero.
< Sono tuoi amici, Tony. Devi essere felice per loro > si disse.
Fece due passi avanti, le ginocchia gli tremarono; superò la porta e inspirò.
< Cielo. Quel pensiero sembrava di Pepper > pensò.

 


  
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