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Autore: Dysia    26/01/2013    1 recensioni
Poco più avanti, oltre a quella nebbia ambigua, vidi una sagoma enorme.
La nebbia attorno a lui sembrava volerlo prende, soffocare.
> pensai, vedendo quella sagoma battere le ali, cercando di allontanare la nebbia, ma quella imperterrita tornava ad accerchiarlo.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse, e Mysia mi guardava, perplessa
- Hai idea di chi possa essere?- Mi sussurrò, ponendosi le mie stesse domande in testa (Sì, posso sentire i suoi pensieri).
- No- sussurrai anche io.
Chiunque fosse, perché era al centro della nebbia?
Senza accorgermene, calpestai un ramo, spezzandolo e facendo rumore.
Chiusi gli occhi dandomi della deficiente da sola.
La nebbia cominciò a vorticare, creando diverse figure che circondarono colui che fino a poco prima batteva le ali per allontanarla, poi all'improvviso il numero di vortici e figure aumentò.
Quelle figure ben presto liberarono la loro aura, ostili, fredda, pericolosa... Morta.
Genere: Azione, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che razza di idea malsana ci è venuta, Mymy?- Borbottai, mentre camminavo affiancata da Mysia per la foresta.
Si era fatta notte da un pezzo ormai, e la foresta era completamente buia, illuminato solo dalla luna e dalle stelle che, per via della fittezza degli alberi, si vedevano solo a tratti, disegnando sul terreno forme strane.
Ero prigioniera di una strana sensazione e quel punto così buio mi piaceva affatto.
Notai che una nebbiolina strana e fitta cominciò ad alzarsi intorno a noi, e man mano che andavamo avanti aumentava.
Comincia a mordicchiarmi l’unghia del pollice, guardando Mysia con la coda dell’occhio
- Te l'avevo detto che ci saremmo perse! avremmo dovuto girare dall'altra parte!- dissi sbuffando, cercando di capire dove c’eravamo cacciate.
- Non ci siamo perse, zuccona!- mi rispose dopo un po’, con la sua solita delicatezza rude, dandomi un colpetto sul braccio.
Quel freddo gelido penetrava nella pelle come mille chiodi e aghi, ormai sicuramente non eravamo più nella foresta “normale”.
Un brivido mi percorse la schiena, e alzai gli occhi al cielo: Non c’era più nemmeno una singola stella.
Deglutii
- Forse Abbiamo oltrepassato il confine- sussurrai, voltandomi verso di lei, notando che mi ignorava apertamente e continuava a camminare.
Sospirai - Okay ricordami il perché siamo uscite proprio nella foresta, non potevamo andare in città?-
Ovvio, Mysia non ha mai avuto problemi ad essere circondata dalle tenebre, si è sempre trovate più a suo agio che con la luce del sole.
- Siamo uscite qui nella foresta perché ti ci ho portata io- usò una cantilena ambigua, sorridendo quasi soddisfatta di ciò.
Arricciai il naso, poi scossi la testa -La prossima volta non ti darò retta- borbottai.
Poco più avanti, oltre a quella nebbia ambigua, vidi una sagoma enorme.
La nebbia attorno a lui sembrava volerlo prende, soffocare.
<< È come se la nebbia prendesse vita >> pensai, vedendo quella sagoma battere le ali, cercando di allontanare la nebbia, ma quella imperterrita tornava ad accerchiarlo.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse, e Mysia mi guardava, perplessa
- Hai idea di chi possa essere?- Mi sussurrò, ponendosi le mie stesse domande in testa (Sì, posso sentire i suoi pensieri).
- No- sussurrai anche io.
Chiunque fosse, perché era al centro della nebbia?
Senza accorgermene, calpestai un ramo, spezzandolo e facendo rumore.
Chiusi gli occhi dandomi della deficiente da sola.
La nebbia cominciò a vorticare, creando diverse figure che circondarono colui che fino a poco prima batteva le ali per allontanarla, poi all'improvviso il numero di vortici e figure aumentò.
Quelle figure ben presto liberarono la loro aura, ostili, fredda, pericolosa... Morta.
Sia io che Mysia eravamo immobili, guardando quelle “creature” con l’aria palesemente terrorizzata.
Personalmente, io avevo una voglia matta di correre via gridando in preda ad una crisi isterica, ma qualcosa sembrava mi bloccarmi e tenermi impalata al suolo, impedendomi di muovermi e a mala pena di respirare.
Scossi la testa non appena qualcosa fendette la nebbia, permettendo a colui che poco fa’ ne era circondato di uscire e correrci incontro.
La nebbia, nel mentre, saliva rapidamente, scomparendo dalla nostra vista.
Socchiuse gli occhi concentrandomi per capire chi fosse.
Finalmente riuscivo a sentire anche la sua aura, poco prima coperta da quelle figure che, grazie a dio, scomparirono assieme alla nebbia
- ....Asura?- domandai
- Daphne?- domandò a sua volta.
Feci un passo avanti, ma la maglietta mi si era impigliata nei rami dell'albero.
Mi volta dando un colpetto a Mysia, convinta che fosse lei a bloccarmi e non l’albero
- Ehi! Che ti ho fatto ora?!- la sentii borbottare, massaggiandosi il braccio che le avevo colpito.
Non risposi e diedi uno strattone riuscendo a liberarmi, e Mysia si avvicinò con me, portandosi le mani sui fianchi
- Bella serata eh?- rise - forse per noi vampire, ma per te...Che accidenti ci fai qui?-
- Che ci fai qui?- replicai
- Ci hai fatto prendere un colpo!- continuò Mysia
- E che diavolo era quella roba?!- aggiunsi, terminando la sfilza di domande, nel mentre lui muoveva gli occhi prima su una poi sull’altra, scuotendo la testa
- Ehi, non riempitemi di domanda! Credetemi... me lo sto chiedendo anch'io!-
Si chinò in avanti poggiandosi ad un albero per riprendere fiato mentre piega le ali verso il basso, ancora aperte.
- Che ci fate VOI qui! Io stavo cercando un...- si fermò, corrugando la fronte come se fosse confuso, poi riprendette a parlare – un.... Non lo so- Alzò la testa verso di noi, poi cadde per terra, svenuto.
- Asura!- gridai, chinandomi davanti a lui e prendendogli il polso
assicurandosi che sia ancora vivo... Il polso mancava
- Oh no! Non c’è polso!-
- Ma davvero?- mi chiese Mysia, inarcando un sopracciglio
- Sì!- risposi allarmata
- Forse perché Asura è uno spirito ed il corpo che occupa è morto da un pezzo?-
- Oh... - sussurrai - …. Giusto, non ci avevo pensato-
- In ogni caso la sua aura brilla ancora, è debole, ma almeno c’è... Vuol dire che è vivo, giusto?-
Corrugai la fronte, Mysia non era molto brava nel leggere l’aura, così ri-controllai bene... Ed effettivamente c’era
- Sì, è vivo- sospirai di sollievo -Mysia che facciamo?-
- Non lo so Daph!-

Mi alzai, provando a sollevarlo per portarlo lontano da quel posto strano che continuava a non darle molta sicurezza, ma da sola era impossibile, e nemmeno con l’aiuto di Mysia ce l’avrebbe fatta.
Mi sentii osservata, e voltai la testa allarmata.
Cominciarono a sentirsi dei rumori strani, e mi vennero i brividi lungo tutta la schiena
- Li senti anche tu?- deglutii, sperando di non sentirli solo io, ma a giudicare dallo sguardo terrorizzato di Mysia, li sentiva anche lei
- Sì, li sento- cominciò a guardarsi attorno, cercando la fonte del rumore. - Asura ti prego riprenditi!- dissi mordendomi il labbro, poi alzai gli occhi al cielo - Cristo santo ma perché cose come queste succedono quando ci sono io!- piagnucolai -ho una sfortuna tremenda!-
- Oh, questa affermazione è tratta dalla serie “Perché se io non c’ero era tutto okay”? Ma quanto sei egois...- Mysia non terminò la frase, che un cespuglio davanti a noi cominciò a muoversi come se qualcuno o qualcosa fu dentro di esso, pronto a balzare fuori.
Asura si ri-svegliò, giusto in tempo per lanciare delle sfere oscure contro il cespuglio, ma probabilmente non riuscì a colpire il bersaglio, che corse via con un lamento animalesco.
Si alzò, pulendosi i vestiti
- Era Ganger...- disse, toccandosi la nuca, il punto doveva aveva sbattuto cadendo
- Il tuo gatto?- inarcai un sopracciglio, lui annuì, poi schioccò la lingua
- Mi dite che ci fate voi due qui? Siamo a Kantrak!-

- Ehm, ecco vedi, a dire il vero Mysia si annoiava e mi ha TRASCINATA sottolineai con il tono della voce l’ultima parola, poi ripresi a parlare -con

lei nella foresta.
Siamo a Kantrak? Allora avevo ragione a dire che avevamo oltrepassato il confine!-
- Kantrak?- chiese Mysia con un tono perplesso - potreste gentilmente spiegarmi cos'è? Non ne ho mai sentito parlare prima...- si grattò la testa imbarazzata.
Io mi guardai attorno con aria preoccupata, stringendomi nelle spalle e accennando qualche tremolio per ogni singolo rumore o immagine strana che vedevo, mentre Mysia si mordicchiava il labbro inferiore, si vedeva lontano un miglio che aveva bisogno immediatamente di risposte, se no sarebbe esplosa in preda al panico.
Stavo per risponderle, ma Asura mi interruppe
- Kantrak è...- notai che poco dopo mi guardò, piuttosto perplesso.
Evidentemente nemmeno lui era così tanto informato, come invece sembrava essere -Ehm... Io ho letto qualcosa su uno strano libro della biblioteca, ma non c'era molto al riguardo; a quanto pare si cerca di mantenere questa parte della foresta il più segreta possibile...-
Li guardai entrambi, su Kantrak sapevo molte cose.
Sospirai e cominciai a parlare:
- Kantrak è il luogo dove dimorano spiriti e vari demoni molto, troppo pericolosi.
È uno dei luoghi più oscuri e pericolosi che esistano sulla faccia della terra e …. - venni interrotta da Asura, che riprese il suo “trionfante” discorso con più enfasi di prima, come se nemmeno mi avesse ascoltata
- Da quel che so è un posto in cui non dovremmo stare-
Lo guardai, fulminandolo con lo sguardo
- Noi non dovremmo DECISAMENTE essere qui!, è proprio il luogo dove dimorano i demoni peggiori e temib... - Venni nuovamente interrotta, sempre da Asura, che alzò lo guardo alle chiome degli alberi
- Lo so’, ma io voglio scoprirne il motivo del perché non dovremmo essere qui! ed è per questo che non intendo andarmene!-
- Ma As..- venni di nuovo interrotta, e sbuffai, guardandomi istericamente attorno, palesemente terrorizzata
- Sento che c'è qualcosa qui, da qualche parte, lo sento... voglio cercarlo e trovarlo! - abbassò lo sguardo verso me e Mysia.
Lei, Mysia, era l’unica che sembrava avermi ascoltata... Ma con aria interessata ed affascinata
- Demoni...- Sussurrò - esseri come me!- squittì, mordicchiandosi il labbro, quasi contenta di ciò che aveva sentito.
Tossicchiai, guardandoli entrambi
- Oookay, credo di aver dimenticato qualcosa di “pericoloso” acceso in camera mia- dissi, voltandomi, e feci per indietreggiare, ma sentendo i loro sguardi accusatori mi bloccai e mi volta sorridendo
- Ma non ho paura io... è solo che... ehm... niente lasciate perdere-

- Daph! io voglio restare qui, tu vai pure se vuoi. Credo sia un posto meraviglioso!- disse Mysia, parlando come se fosse in estasi e guardandosi attorno, come se avesse la speranza di trovarsi davanti uno di quei demoni... Ma per fortuna, attorno a loro non c’era niente, se non l’oscurità notturna.
- Non dovresti prenderla così sul leggero, i demoni che vivono qui non hanno nulla a che fare con te. Sono selvaggi, uccidono chiunque vedano, senza motivo, solo per il gusto di farlo. Hai visto prima, no?- disse Asura, mantenendo un espressione seria.
Io annuii, voltandomi verso di lei:
- Asura ha ragione, quei demoni sono tutto meno che esseri come me e te-
Mysia si voltò verso di me, poi verso di lui, con aria stupita.
Si vedeva in lontananza che queste cose non le conosceva, ma infondo non poteva farci nulla.
Si riprese dallo stupore, poi si voltò verso Asura -Tu resti?-
- Non me ne vado finché non trovo la fonte di questa energia!-
<< Brutti squilibrati >> pensai, poi scossi la testa
- Okay, rimango anche io- dissi, ormai rassegnata
Sobbalzai sbarrando gli occhi appena un cespuglio di foglie si muove, di nuovo, e Ganger, il gatto di Asura che poco prima fece lo stesso scherzo, uscì fuori tranquillamente.
- Cosa ci fai tu qui?- domandò Asura, si chinandolo per prenderlo in braccio, mentre quello gli diede una lieve zampata sul naso.
<< Quel gatto, dopo questa cosa lo potrei odiare a vita! >> incrociai le braccia
- Comunque, Beh, volendo potremmo provare a rintracciarla quell'energia, oppure andare dalla parte più buia e vedere se troviamo qualcosa, no?

Tipo...- cercai con lo sguardo la parte più buia e tetra che c'era in quel posto,e appena la trovai la indicai – lì!... Ehm...- feci cenno ad Asura di andare avanti, poi andai dietro Mysia -Prego-
Mysia rise, e gli fece anche lei cenno di andare - Asura, prima le signore!-
Lui ci gettò uno sguardo minaccioso, come per dirci che ce l’avrebbe fatta pagare, poi schioccò la lingua
- Yes, my ladies...- disse quasi scocciato, cominciando a camminare verso la direzione indicata.
- Che gentleman- dissi, sempre da dietro le spalle di Mysia, lasciandomi guidare da lei mentre le rimanevo attaccata alle spalle, anche se avrei voluto prenderle la mano come i bambini dato che quel posto mi metteva un senso di insicurezza addosso.

Dopo qualche decina di minuti passati attraversando la foresta (ed io a tremare come una foglia ad ogni singolo suono) Asura si fermò
- Il nostro viaggio finisce qui- indicò un enorme muro di pietra alle sue spalle -Che ne dite, lo attraversiamo?- ci gettò uno sguardo di sfida.
- Ehm, come potrei attraversarlo? Non so rendermi intangibile!- Rispose Mysia, schioccando la lingua infastidita -Okay, io scavalco!-
Disse, librandosi in aria e sorpassando il muro... Eppure... Io la vidi atterrare di nuovo accanto ad Asura, come se non avesse nemmeno saltato.
Si poggiò al muro, come se non si fosse nemmeno accorta di essere ancora lì, e si toccava la tempia.
- M...Mysia? Che hai fatto?- chiese Asura, abbassando la testa per vedere se si sentiva bene -Che hai fatto?-.
Non ottenne risposta, continuava semplicemente a massaggiarsi le tempie.
La picchiettò sulla spalla -Ehi? Perché sei tornat...- si fermò, come se avesse avuto un lampo di genio – Aaah! Non si può scavalcare... Uhm....-
Si guardò a destra e a sinistra, notando poi che il muro continuava quasi all'infinito da entrambi i lati.
Preso dalla rabbia, diede una lieve botta al muro col palmo della mano
-Ma si potrà attraversare, no? Tutti i muri si possono attraversare in qualche modo! Maledizione!-
Posò Ganger a terra e diventò intangibile, per poi attraversare l'ostacolo.

Lui, come Mysia, tornò indietro una volta “superato” il muro.

- Beh? Non fa’ nemmeno così?- sbuffai - Tutti lanciati a scavalcare questo coso per poi fermarvi solo perché non capite come attraversarlo, ma ci vuole molto? Ma che difficoltà ci sarà!-
Diventai intangibile e ci passai attraverso con gli occhi chiusi.
Una volta fatto, riaprì gli occhi, sorridendo perché ci riuscì senza alcun problema
- Ecco, ci voleva molto ad attraversar...eh?-
mi guardai intorno con la testa alzata - ehm... c'è qualcosa che non mi torna...- riabbassai la testa, ritrovandomeli entrambi davanti con uno sguardo quasi perso e strano, come quando si sta’ davanti alla televisione spenta.
Piega la testa e passai una mano davanti a loro - allora? che avete tanto da fissarmi? e...quando diavolo siete arrivati? Fino a poco fa’ non riuscivate ad attraversarlo!- alza un sopracciglio, ma non ebbi risposta.
Sospirai e feci un passo in avanti, ma loro non mi seguivano, sembrava che si fossero incantati a fissare il vuoto davanti a loro.
Non era ne da Mysia ne da Asura fare le belle marionette immobili, e non era nemmeno possibile che di colpo avessero paura, nonostante fossero in quel posto oscuro.
Iniziai a perdere la pazienza, il gioco del “Sto zitto ed immobile” non era divertente - Aaah, andate al diavolo!- andai verso di loro, provando ad a tirarmeli dietro.... Ma acchiappa l'aria.
Spalancai gli occhi, guardandoli sconcertata.
Allungai di nuovo la mano e provai ad afferrare le loro mani o almeno le maniche, ma la mia mano gli passava attraverso.
Sbiancai di colpo, cominciando a sudare freddo.... Ora capiva i loro sguardi freddi e distaccati, semplicemente non erano loro, ma degli specie di.... Ologrammi.

Indietreggiai fino a sbattere contro qualcosa, la parete di prima.
Mi lascia scivolare contro e si rannicchia su se stessa, continuando a guardare quelli che avevano l'aspetto dei miei amici.
Poggiai la testa contro le gambe, le sembrava tutto strano, privo di senso... Ed effettivamente era così.

Dopo un po’ di tempo passato a fissare la loro immagine immobile, con gli occhi simili a sfere di vetro prive di vita, comincia a sentire una canzone a lei familiare.... La voce che cantava era strana, come modificata da un computer e produceva un eco che rimaneva in testa e portava a cantarla.

Alzai la testa, la voce sembrava avvicinarsi.
Ci pensai su un attimo, ora anche la voce mi familiare.
Sbarrai gli occhi, come potevo non averla riconosciuta subito?
- Mamma?- sussurrai, alzandomi velocemente in piedi.
Dietro alle "controfigure" di Mysia e Asura, si materializzò l’immagine di mia madre.
Aveva lo stesso sorriso dell'ultima volta che l'aveva vista, quella poco prima di morire.
- Mamma!- un sorriso largo mi comparve in volto, e l'immagine di Asura e Mysia di colpo scomparve non appena ci passai attraverso, per andare ad abbracciare mia madre.
La strinsi, non era un’illusione o un ologramma, lei era lì...
Però era fredda, il modo di ricambiare l'abbraccio non era lo stesso che ha sempre usato, non spiccicava nemmeno una parola.
Quando finì di cantare cominciò ad allontanarsi.
La fissai, e la vidi inclinare la testa, nel mentre che sul suo volto cominciò ad apparire un sorriso ambiguo.
Indietreggiai, spaventata, e tornai a sbattere contro quella strana parete.
Il volto di mia madre cominciò a sgretolarsi, come se stesse andando in decomposizione, mostrando un volto orribile oltretutto privo di un occhio. La bellissima pelle diafana di mamma era diventata strana, raggrinzita e di una specie di marroncino ambiguo.
- Che diavolo.... Chi sei tu?!- domandai tremante mentre osservai l'orribile scena della mutazione di quell'essere che prima aveva l'aspetto di mia madre.
Nell’arco di poco, quella cosa divenne un essere orribile, con la schiena ricurva, privo di metà cranio e con un fastidioso affanno*
-Un Demone rinnegato...-
Dissi tra me e me, portandomi una mano davanti alla bocca.
I demoni rinnegati, i guardiani delle porte infernali... Esseri privi di controllo, crudeli, che non si fermano davanti a niente e nessuno.... Malignità pura.
Ricordo di aver già visto da qualche parte esseri simili quando stavo nell'inferno con i miei genitori, mi avevano già raccomandata di stare alla larga e mi avevano avvertita della loro pericolosità.
Quel demone emetteva versi strani e lentamente si avvicinava, ritrovandoci in poco tempo faccia a faccia.
Il suo respiro pesante e caldo mi andava sulle guance, sembrava quasi che volesse studiarmi nei minimi dettagli.... Che fare? di certo restare lì immobile non era una delle idee migliori che potessi avere in quel momento.
Giravo la testa in base ai suoi movimenti, volevo evitare il più possibile il suo respiro, ma temevo che un mio movimento brusco potesse farlo alterare e spingerlo ad attaccare.
Di colpo si blocca, non si muoveva più, ma si allontanò leggermente e si mise in una posizione simile a quella da seduto.
Muove velocemente la testa come se si stesse guardando attorno, iniziando poi a fare versi piuttosto sonori. Degli uccelli (o esseri simili) si agitarono tra le foglie degli alberi, emettendo suoni rumorosi e stonati, perdendo piume mentre volavano.
Nel mentre che demone continuava a fare quel baccano, mi alzai velocemente e provai a fuggire, notando che lui cominciò ad inseguirmi, continuando a gridare, sprigionando la sua aura tetra.
In poco tempo, le auree attorno a me aumentarono, ora erano più di sei aure da sei punti diversi, ma tutti attorno a me e tutte simili... E una più potente dell’altra.

Mi ritrovai in un punto morto della "foresta", non potevo andare oltre.
Mi voltai, e mi trovai accerchiata da quei sei demoni.
Si dimenavano tra loro e schioccavano la lingua in un modo piuttosto evidente e rumoroso, respirando sempre affannosamente.
Non volevo rimanere lì ferma come una scema a farmi attaccare da loro che, lentamente, avanzavano a quattro zampe verso di me.
Mi alzai in volo, sperando che almeno lì in altro non mi avrebbero raggiunta, ma sembrava quasi che su di me ci fosse un tetto e più di tanto non poteva alzarsi
- Oh no!- dissi, poggiando le mani verso l’alto.
Il punto dove mi trovavo non solo era un punto morto.... Era specie di cubo chiuso per bene, una trappola mortale bella e buona.


 

Un Demone saltò, attaccandosi alla mia gamba.
La scossi, cercando di farlo staccare, ma nulla: la sua presa era salda.
A lui si aggrapparono anche gli altri, facendo come se fossero una scala vivente: tutti si aggrappavano a tutti, dal più debole al più potente, e provavano a tirarmi giù... La cosa peggiore è che ci stavano riuscendo.
Non appena riuscirono a buttarmi giù completamente, in preda al terrore iniziai a gridare, ed il mio corpo prese fuoco.
Questa era una cosa che non mi succedeva da tempo, e che di solito era detestavo a morte.... Ma sta volta invece no dato, che quelli si allontanarono di molto e si misero in cerchio attorno a me, mettendosi in quella posizione come da seduti.
Non mi era ben chiaro se provavano una sottospecie di rispetto o era solo l'attesa che il corpo si spegnesse per poter di nuovo attaccare, fatto sta' mi rimise in piedi e iniziai a toccare istericamente la parete, sperando di trovare un varco per uscire dal quella specie di cubo.
Man mano che percorsi la parete con le mani, toccai un punto dove pareva essere... Liquida e appiccicosiccia.
Piuttosto schifata ci passai un dito sopra, e la mano venne risucchiata all’interno della parete, e in poco tempo venne tirata dentro e catapultata da tutt'altra parte.

Si ritrova a faccia a terra, su un terreno umidiccio
- E CHE CRISTO! Sono stufa di finire a faccia a terra continuamente!- dissi con la voce soffocata.
Alzai la testa massaggiandosela e mi guardai attorno.... Lapidi.... Lapidi ovunque.
- Un cimitero?- <> Mi auto-risposi mentalmente, guardando in alto.

Mi misi a camminare facendo spegnere il corpo e stringendomi le braccia.

Camminare avanti e indietro in un cimitero sicuramente non mi avrebbe fatta uscire da lì, ma qualcosa dovevo pur fare... Magari, camminando camminando, avrei trovato un varco per uscire da quel posto.
Cominciai a leggere i nomi sulle lapidi, passandoci le dita sopra
- Dio, quanta polvere...- Sussurrai, guardando le dita impolverate.
Di colpo qualcuno camminare alle mie spalle, con un passo trascinato, come se fosse ubriaco.
Mi voltai e vidi Mysia, sorridere ad un animaletto nero e spinoso... Ma un sorriso che le apparteneva, e questo scappò con la coda tra le gambe.
- Mysia!- esclamai, quasi piangevo di gioia nel vederla.
Ma lei... Lei aveva uno sguardo perso.
Continuò a camminare, lei faceva un passo, e l’altra gamba ne traduceva un altro trascinato
- Daphne...- Rispose fredda, con una voce fatta ad eco, come se fossero in due a parlare, con due toni differenti... Come se fosse in un unico corpo ci fossero due anime.
Mysia le rivolge uno sguardo freddo, distaccato, poi cominciò a gridare portandosi le mani alla nuca e facendole scivolare lentamente lungo il petto, poi allo stomaco, premendole con forza.
Indietreggiai terrorizzata, non lei, ma era in lei.
La vede cadere a terra in preda alle convulsioni.
Si contorce, urla, grida, come se il dolore la stesse lacerando dall’interno.
Lentamente smette di gridare, così mi avvicinai
- Mymy? che ti prend... - non termina la frase che l’amica getta un altro urlo che le sfonda praticamente un timpano.
La sua voce era fastidiosa ma non poteva farci nulla, non le sembrava nemmeno lei.
Cominciò ad inarcare la schiena, ed il suo grido di dolore venne smorzato da un risucchio d’aria emesso dalla bocca spalancata.
La sua schiena tornò a terra, con un rumore sordo... E lei perse i sensi.
Le presi la mano, vedendo poi un ombra oscura uscirle dalla bocca e sparire, dissolvendosi.
Il sangue mi si gelò nelle vene, e le strinsi la mano
- Ti prego... Svegliati- dissi, con una voce roca.
Dopo poco lei spalancò gli occhi e si guardò intorno impaurita
- D...dove sono? Che fine ha fatto lo spazio bianco?-
- Spazio bianco?- borbottai, lasciandola mettere seduta, vedendola ancora spaesata.
- Ma...che mi è successo? - si grattò la testa, con fare innocente - Io ricordo solamente di aver attraversato il muro e...aver sentito una canzone strana....- Parlava molto lentamente, ancora frastornata, e socchiuse gli occhi, come se stesse cercando di ricordare.
- Poi...il vuoto- terminò la frase di poco prima.
- Sei stata posseduta.... Ma come....?- disse Asura, facendomi spaventare
- CRISTO! E tu da dove ne sei uscito!- dissi con gli occhi sbarrati e una mano sul cuore.
Si volto verso di me, ridacchiando per la mia reazione, poi tornò serio, come se avesse avuto un’altra illuminazione
- Aspetta, hai detto una “una canzone strana”? Che tipo di “canzone strana”?- poi ci guardò ad entrambe – E voi per caso avete visto un mostro?-
- Mostro? PUAH! Io sono stata attaccata da un ammasso di demoni!
Dei maledettissimi demoni rinnegati!-
<< E non erano per niente carini, oltretutto!>> pensai.
Mysia scosse la testa, rispondendo in ritardo alla domanda di Asura
- La canzone..- si rannicchiò su se stessa circondando le gambe con le braccia - Era, bella..in una lingua sconosciuta a me...poi.... - spalancò gli occhi, guardando un punto fisso accanto a sé, tremando più forte
- Poi ho visto tutto da un altro punto di vista, il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi, come se ci fosse qualcuno che decidesse al posto mio. Urlavo ma dalla mia bocca non usciva nessun suono. Poi sono arrivata qui e un dolore lancinante mi ha perforato il petto, quasi come quando venni vampirizzata... Anzi, sta volta era molto, ma molto più forte...- alzò gli occhi e fissò me e Asura, terrorizzata – Non.... Non vi è successa la stessa cosa?-.

Asura scosse la testa, e lo feci anche io.
Poi la mia attenzione venne catturata da qualcos’altro dietro Asura, una specie di luce particolare che quasi mi rassicurava, ma allo stesso tempo mi metteva voglia di correre via da quel posto.... Ma anche volendo, purtroppo, non sapeva dove andare.
Asura lo notò, e si voltò cercando di seguire il mio sguardo
- Che guardi?- chiese
- Non lo vedi?- risposi, guardando sempre quella luce
- Cosa?-
- Quella luce....-
- Non c’è nessuna luce, Daph- sussurrò.
Mi morsi il labbro, vedendo poi Asura tapparsi le orecchie.
Lo guardai corrugando la fronte, mentre Mysia si alzò, sistemandosi i vestiti.
- NON LO SENTITE ANCHE VOI?- Chiese gridando, ed io sobbalzai, così come Mysia, che gli diede un colpo al braccio, ma lui non fece nemmeno una piega.
- Dì un po’, hai finito di urlare?!- disse, acida.
- Mi hai assordata, razza d’idiota!- sbottai, massaggiandomi l’orecchio.
- Anche a me! E non sento nulla se non il fischio all’orecchio causato dal tuo grido!- concluse Mysia, portandosi le mani si fianchi e guardandosi attorno
- Nemmeno io...- Dissi, continuando a guardare quella luce.
Effettivamente l’unico rumore che sente è solo un leggero e lontano suono, niente di più.
Asura cominciò a guardarsi in tutte le direzioni.
Mi guardai attorno anche io.... Sinceramente, i cimiteri non mi piacciono, mi fanno ricordare la morte dei suoi genitori, ed io non voglio.
- COS’È QUELLO? - Gridò nuovamente, causandomi un altro mini-infarto.
Indicò una direzione, ed io la seguii con lo sguardo:
Era un oggetto nero, piccolo, e si muoveva.... Un gatto.
Aprì la bocca per rispondergli - È un...-

- GANGER!- sbottò di colpo lui, gridando di nuovo e causandomi un altro mini-infarto.
Corse verso il gatto, e appena era davanti a lui lo afferrò per la collottola, voltandosi verso me e Mysia
- Guardate! Guardate cosa c’è qui!- disse quasi saltellando, indicando una cripta.
Io e Mymy ci avvicinammo, tirando un sospiro di sollievo nel vedere la cripta.

Ganger, finalmente ti rendi utile!- disse, sfiorando la maniglia della porta della cripta, continuando a tenere il povero gatto per la collottola
- Quel gatto secondo me ti odia a morte- dissi, guardando il gatto tenuto il quel modo.
A quanto pare non riusciva ad aprirla con una sola mano, così gettò il gatto a terra e mise più forza per aprirla.
Mi avvicinai a Mysia con la testa, serrando i denti e sussurrando
- Mi stupisco di come Asura non sia pieno di graffi, fossi stata in quel gatto lo attaccherei di notte...Mentre dorme...E non in un modo carino...-
Mysia rise, e appena Asura si voltò, sfoderammo entrambe un sorriso a 32 denti con aria piuttosto indifferente.
Lui indicò loro il passaggio aperto, finalmente la porta della cripta era aperta.
Mi avvicinai a lui, fissandolo corrugando la fronte e arricciando il naso.
Guardai oltre la porta, non sapevo che ci potesse essere ai sotterranei della scuola da lì.
- Beh? Che facciamo restiamo qui?- gonfiai le guance come i bambini mentre pensai a cosa fare.
Passare o non passare?
Mi voltai verso Mysia, poi feci le spallucce e mi punzecchiai le guance con le unghie facendo uscire l'aria
- Io voglio uscire da qui!- feci come per camminare ma poi mi bloccai -Possibilmente con voi però!- feci un paio di passetti in avanti molto lentamente, aspettando che loro la seguissero.
Camminare da sola nei sotterranei non è esattamente il genere di "passeggiata" che amo fare, in particolare perché non ci sono mai stata.
Mi bloccai, voltandomi non appena sentii in lontananza dei strani rumori, come dei rametti spezzati oppure fogliame scosso dal vento. Qualcosa arrivava. Mysia era dietro di me, pietrificata anche lei dalla paura
- Avete sentito?- disse Asura, voltandosi verso di me -Muoviamoci!- disse, passandomi davanti.
Pochi passi e trovammo una porta, l’entrata dei sotterranei.
La guardai, bramando la libertà, ancora un po’ e probabilmente l’avremmo ottenuta e tutto questo l’avremmo ricordato solo un orrendo incubo.
Guardai dietro di me, sentendo di nuovo quei rumori di poco prima, ma l’unica cosa che vidi era.... Nebbia, la nebbia che circondava il posto.
<< Avanti, la nebbia c’era anche prima... Perciò, non è nulla>> Pensai, ma per sicurezza passai davanti a Mysia, tornando all’entrata della cripta.

Niente, tutto normale. Mysia mi raggiunse, controllando anche lei, mentre Asura cercava di aprire la porta, tirando qualche imprecazione per la durezza della maniglia.
Sentimmo un altro rumore, ed io e Mysia ci guardammo in faccia
- L’hai sentito?- domandai
- Sì- mi rispose Mysia, poi una una vibrazione particolare ci invase, attraversandoci e facendomi venire i brividi.
<< Che diavolo era?! È stato come se un anima mi avesse attraversata!>> pensai, corrugando la fronte.
Un rumore di qualcosa che cade la spinge a voltarsi.
Asura, era caduto a terra, apparentemente senza sensi.
- Asu?- Sussurrai, e Mysia si voltò spalancando gli occhi.
Le mani cominciarono a tremarmi, la sua aura era come... Sparita.
Gli corsi incontro, chinandomi davanti a lui.
Un nodo alla gola mi da la sensazione di soffocare -ASURA!-
Guardai davanti a me per un attimo, la porta era aperta, ed i rumori che provenivano da fuori, e che prima erano lontani, cominciarono ad essere più forti.
Afferrai la maglia di Asura e cominciai a scuoterlo, ma non pareva migliorare o dare segni di vita.

Mysia cominciò a spintonarmi via
- Ma che ti prende?!- gridai con gli occhi lucidi, in preda al panico per via dell’amico che pareva non riprendersi più.
Poi di nuovo quella cantilena ambigua, mischiata a delle parole in lingua antica. Poi ombre in lontananza. Spalancai gli occhi, riconobbi i demoni che corrono verso di loro, le loro parole in lingua antica risuonavano distanti ma c'erano, il chiasso che facevano era evidente.
Ormai avevano invaso il posto, e noi nemmeno ce ne accorgemmo, troppo intenti a bramare la libertà.
Alcuni di loro assunsero forme quasi umane, ma mantenevano un aspetto strano: Chi aveva una lingua esageratamente lunga di un marrone spento, chi invece aveva un occhio che penzolava
Mysia si disperava, cercava di tirarla via dal corpo dell’amico, mentre io invece ero troppo sconvolta per reagire a quella scena.
L’aura di Asura era definitivamente spenta. Ormai Asura non c’era più.
Mi morsi il labbro, cominciando a lacrimare, non potevo credere di averlo perso.
Vedi un qualcosa attraversare Mysia, ero lo spirito di Asura.
Lui tempo fa mi aveva spiegato che quando il corpo di uno spirito muore, questo usciva e andava a cercarne un altro.
Mi voltai di nuovo, i demoni erano vicinissimi.
Mi alzai e mi piegai un po' sulle ginocchia, in posizione d’attacco, ma la morte di Asura mi aveva quasi debole ed inchiodata al terreno.
Mysia provò a tirare il corpo dentro il corridoio, ma senza successo, così trascinò dentro solo me.
Mi lasciai trascinare, guardando il corpo di Asura.

- Asu... - sussurrai, voltandomi verso di Mysia e guardando la sua espressione, triste e abbattuta... Che di colpo si trasformò in una smorfia di orrore completo.
Corrugai la fronte e tornai a guardare Asura... E di colpo, capì il perché di quella smorfia. I demoni provavano ad entrare. Mi lanciai contro la porta, cercando di chiuderla, ma era pesante e pareva bloccata.
Mi affacciai, i demoni parevano essersi fermati.
No, in verità erano "impegnati" col corpo dell'amico, se lo dividevano come cani affamati. Gli strappavano i vestiti, e la carne la squarciavano come se fosse fatta di plastica. Attorno al corpo dell'amico ora c'era solo una pozza di sangue.
Deglutii non sopportando la scena.
Mi volta respirando affannosamente
- Mymy...- sussurrai, e le corsi incontro - Andiamocene, ora! ti prego!-
Mi volta per sbirciare, poi presi la rincorsa e mi buttai contro la porta sperando di chiuderla con una spallata, ma ottenni solo un tonfo orribile e un demone che aveva alzato lo sguardo con la bocca piena di sangue.
- Questa non ci voleva!- dissi, fissando il demone immobile.
Questo gridò e alzarono la testa anche gli altri, mettendo i muscoli in tensione come se fossero pronti a balzare in avanti, alcuni lo fecero ma non raggiunsero subito la porta.
Spinsi più forte contro la porta, ma da sola non riuscivo a muoverla.

Mysia si avvicinò spingendo con me. La porta si mosse, ma non si chiuse: riuscimmo solo ad accostarla.

I Demoni rimasero bloccati fuori, non riuscirono a passare del tutto, ma solo le loro braccia.
Tirai un sospiro di sollievo e guardai Mysia, così come fece lei, e scoppiammo in una risata... Ma non era una risata allegra, era abbastanza triste per l'accaduto.
Mi voltai e feci per camminare, ma un colpo secco scaraventò la porta contro di noi, che la schivammo per un pelo, ritrovandomi a terra.
Un urlo forte e assordante ci invase, e le torce appese ai muri si spensero: I demoni erano riusciti a buttare giù la porta.
Mi alza da terra e afferrai il polso di Mysia, cominciando a correre
- Corri, CORRI!- dissi, cominciando a correre trascinandomela di peso per i primi passi, poi corse con me, fino all’uscita dei sotterranei.
Per fortuna il distacco con i demoni era molto, ed una volta arrivate alla fine, ci ritrovammo davanti ad un altra porta. La aprii, tirandomi dietro Mysia.
Mi guardai attorno, era un punto della scuola dove non ero mai stata. Comincia a girare su me stessa, osservandomi nervosamente attorno, dimenticando temporaneamente il problema dei demoni che le inseguivano.
Ebbi come un flashback e chiusi la porta con la chiave che c’era appesa alla maniglia.
Guardai Mysia col fiatone, come se stessi cercando il suo appoggio, sebbene sembrava decisamente più terrorizzata di me.
- Credi che... La porta reggerà?- domandai
- Credo di si, ma non ne sarei così sicura, per sicurezza andiamo via- rispose, prendendomi per mano e iniziando a correre verso i corridoio più conosciuti.
Sentimmo un tonfo, e ci bloccammo, voltandoci. La porta era saltata. Mysia mi guardò e riprese a correre, più veloce di prima.
I demoni erano riusciti ad entrare nella scuola, un bel pasticcio.
Come avremmo risolto questo problema? Asura era morto, i demoni si erano infiltrati all'interno della scuola, cosa poteva esserci di peggio?
Non potevamo chiedere aiuto a nessuno, tanto meno al preside, perché se avessero scoperto che erano entrati a Kantrak di nascosto sarebbe andato su tutte le furie.
Oltretutto, come avrebbero spiegato la morte di Asura? chi mai avrebbe creduto alla storia che dei demoni rinnegati avessero usato il suo corpo come spuntino di mezzanotte?
Dopo una corsa quasi interminabile, arrivammo alle porte della sala comune.
Fissai Mysia e alzai il dito indice
- Non, diremo, nulla, a , nessuno... Almeno non ora, aspettiamo un po’ di tempo... Okay?-
Mysia prese le mie mani tra le sue
- Va bene... Però dovremo dire di Asura... Prima o poi.
Ora andiamo a dormire, vieni principessa- disse dolcemente, portandomi con sé nella nostra stanza del dormitorio.




  
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