Non le
importava se sua madre si fosse incazzata, cosa avrebbe mai potuto
farle?? Il biglietto
per il concerto lo aveva già comprato e nascosto, nulla le
avrebbe fatto più male
che non andare a quel concerto… sinceramente le avrebbe
fatto piacere andarci
con qualcuno a cui piacevano ma quelli che conosceva erano tutti troppo
snob
per mischiarsi anche se solo per poche ore con la gente normale. Nella
sua
scuola poi… erano tutti modelli e troie, sinceramente non
le
piacevano neanche prima. Decise che
era tempo di conoscere qualcuno, qualcuno solamente per parlare,
qualcuno che
la facesse sfogare, qualcuno che era al pari di quella sua
“droga” che ormai erano
diventate le loro canzoni. Poi un giorno, si sedette al solito tavolo
di un bar
squallido che puzzava di birra da pochi soldi, lei aveva ordinato come
sempre
una tazza di caffè e subito dopo si era infilata le
cuffiette che ormai la
accompagnavano ovunque, se ne separava proprio quando doveva.
A portargli
quel caffè però non c’era la solita
cameriera vecchiotta e un po’ grassottella
ma un ragazzo giovane, doveva avere un paio di anni più di
lei, non era molto
bello ma a Elise interessava. Non che avesse mai parlato con lui ed era
anche
la prima volta che lo vedeva ma sentiva una strana sensazione, come se
quel
ragazzo fosse diventato presto qualcosa di più che il
cameriere di un bar per
poveracci. Aveva dei grandi occhi castani molto scuri, quasi tendenti
al nero,
il naso piccolo e le labbra sottili, la cosa che le piaceva di
più però erano i
suoi capelli, erano un po’ lunghi e neri.
Continuò
per
qualche tempo ad andare lì dopo scuola, solo per spiare quel
ragazzo, per
vederlo, per dirgli grazie quando le portava il
caffè…
Ormai conosceva
a memoria quei gesti che lui involontariamente compiva, ma che la
facevano
impazzire, come leccarsi le labbra o toccare l’angolo di quel
grembiule
vecchio, tutto lo rendeva così tremendamente
sexy…
Le piaceva e
anche tanto, e lui doveva essersene accorto perché un giorno
dopo averle
portato quel solito caffè si fermò al tavolo con
lei.
-Ciao, mi
chiamo Alex- disse, -posso sedermi?-
-Si, certo-
disse timidamente Elise, non poteva credere che stesse proprio parlando
con
lei, non pensava di avere speranza con un ragazzo affascinante come
lui, come
già detto non era bello ma aveva qualcosa negli occhi che la
rapiva.
Parlarono per
ore fino a quando Elise decise di fargli quella domanda, aveva
però paura della
sua risposta.
-Senti
lasciando da parte tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora-
disse
interrompendolo, -ti piacciono i Green Day?-
Lui sorrideva
ma lei aveva paura di quello che stava per dire, poteva essere il
ragazzo
perfetto e dire di sì ma poteva anche rovinare tutto.