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Autore: Iwantasmile    26/01/2013    16 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1789, Providence, Inghilterra


Justin mi fissò abbastanza stordito e si affacciò fuori dalla stanza, ma non vide nulla poiché il maggiordomo entrò subito nella stanza.
“Conte.. dovete fuggire ora. L’esercito dei francesi sta marciando qui a palazzo. Non so cosa vogliano fare, suppongo un assedio.” Disse senza riuscire quasi a respirare.
In quel momento nemmeno io respirai, infatti, sentii il cuore sobbalzarmi ancora scosso per il bacio di prima.
Un assedio? Al castello?.. I francesi? Era tutta colpa mia.
“Claus, calmati ascoltami. Sei sicuro che sono francesi e non invasori germanici?” Chiese Justin mettendo le mani sulle spalle dell’uomo, che a quanto avevo appreso si chiamava Claus.
“Sicurissimo signore. Il generale Parker è a capo della spedizione.. io credo che quando sia venuto a farvi visita poco fa.. aveva già l’esercito fuori ad attenderlo.” Disse disorientato e spaventato Claus.
“Sono qui per me.” Ansimai nervosamente.
Iniziai a pensare che la cosa migliore da fare fosse uscire fuori e andare dal generale, e probabilmente Justin lo capii.
“Caroline so cosa stai pensando. No. Sono qui per qualcosa che ho detto io al generale prima che se ne andasse.” Disse Justin fissandomi.
“No Justin, devo andare. Non c’è altra scelta.” Dissi prima di alzarmi e di dirigermi verso il corridoio.
Ad un tratto sentii un primo boato, e mi resi conto che  l’assedio era iniziato.
Mi affrettai a raggiungere l’uscita, quando Justin mi bloccò.
“Caroline, ferma. Non devi andare te lo proibisco.” Disse, mentre un secondo boato scoppiò sopra le nostre parole.
Mi liberai della sua presa ed inizia a correre verso l’uscita del palazzo.
Scesi al piano inferiore, sentendo i passi di Justin dietro di me.
Ad un tratto mi sentii afferrare dalle spalle.
“Stai rendendo tutto più difficile.” Dissi cercando di allontanarlo da me, invano, poiché mi strinse ancora di più.
“Tu lo stai facendo. Vuoi davvero andare a stare da un generale francese troppo in là con l’età? Vuoi davvero, essere sua..? passeggiare con lui? Baciarlo..?” Disse.
Mi venne il ribrezzo solo a pensare di poter sfiorare il generale. Era un uomo sulla quarantina, di ottima classe sociale.. ma se non aveva ancora una moglie, un motivo c’era no?
Ebbene si, più di uno. Era avido, possessivo, ricattatore e soprattutto non aveva idea di cosa fosse la pietà.
“Credi che io voglia? Non voglio Justin. Ma non voglio nemmeno vedere distrutta casa tua, e te messo dietro delle sbarre a causa mia. Lasciami andare.” Risposi con tono nervoso.
“Andrà tutto bene. Fuggiremo. Non lo so.. faremo qualcosa Caroline. Ma non andare.” Rispose mentre sentimmo un altro boato.
Mi aveva baciata due volte, vero, ma in realtà perché lui teneva così tanto a me?!
Tanto da rischiare la sua stessa vita.
“Stai rischiando tutto per me Justin. Per una serva.” Dissi divincolandomi dalla sua presa.
Mi afferrò nuovamente prima che potessi allontanarmi.
“No Caroline. Non sei solo una serva.. Io..” Farfugliò.
Lo guardai incitandolo a continuare, mentre con una mano mi asciugai le prime lacrime.
Mi si spezzò il cuore, in maniera lenta.. come un tormento. Doverlo abbandonare, era davvero il più brutto dei miei pensieri.
“Io..” Farfugliò ancora guardando in basso. Cercando di trovare le parole adatte forse..
Ma cosa stava cercando di dirmi? .. Che si era affezionato? Che non aveva voglia di trovarsi una nuova serva?
“Io mi sono innamorato di te.” Disse improvvisamente.
Le sue parole mi colpirono lentamente al cuore, facendo aumentare di gran numero le lacrime.
Era innamorato di me? Stentai a crederci.
Non poteva amarmi, non ero abbastanza per lui.. non ero ciò che meritava.
Mi guardò, con timore e solo allora mi resi conto che era in attesa di una risposta.
“Ed è perché mi sono innamorata anche io che devo andare.” Risposi.
Per la prima volta in vita mia, riuscii a sentire la vera ed unica forza dell’amore. Quella dei libri, e delle opere a teatro..
Quello che fa sognare, quello di cui mamma mi ha sempre parlato.
Nei miei 17 anni, ho sempre stentato a credere che mi sarei innamorata. Certo, volevo avere una famiglia e dei figli.. ma innamorarmi? Non credevo fosse possibile per una come me.
Eppure ora potrei raccontare di trovarmi a dichiararmi ad un ragazzo.
Non un ragazzo qualunque. Justin.
Il suo sorriso amaro mi riportò alla realtà, dopo di che le sue braccia mi strinsero in un abbraccio, quando un altro boato scoppiò tutto intorno.
Lentamente le sue mani si staccarono dal mio corpo e solo allora compresi davvero ciò che stavo facendo.
Lo stavo perdendo.
Gli stampai un veloce e dolce bacio sulle labbra, sorprendendomi della mia audacia, dopo di che corsi verso l’uscita, ed incredibilmente riuscii a chiudermi l’enorme portone in legno alle spalle.
Lo spettacolo che mi trovai di fronte fu terrificante.
Cento, e passa uomini sui loro cavalli erano disposti in file orizzontali di fronte il palazzo, e accanto a loro un enorme carro con delle armi.
Li guardai uno ad uno, dopo di che mi feci forza ed avanzai verso colui che era a capo di tutto ciò. Che aveva organizzato questa distruzione.
“Generale Parker, cessi il fuoco. Se è per me che è venuto, sono qui.” Dissi, insicura.
Justin aveva accennato a qualcosa che aveva detto al generale prima che se ne andasse, chissà cosa.
Sorrise beffardo e con il suo cavallo iniziò a girarmi intorno.
“Lei è meravigliosa anche in veste da serva, signorina Caroline.” Disse, come se non avesse appena finito di attaccare il palazzo dove vivevo.
Non risposi al suo complimento.
“Quindi.. il conte Bieber, l’ha lasciata andare?.. E pensare che dalla nostra recente conversazione non lo avrei mai detto.” Disse.
Alzai lo sguardo, e vidi le sue labbra sormontate dai baffi aprirsi in un ampio sorriso.
“Non crede che sia ridicolo fare tutto questo per una serva?” Chiesi allargando le braccia.
“Lei non è solo una serva..” Disse.
Le sue parole, mi riportarono a quelle di Justin. Per lui non ero solo una serva.
Con la manica del vestito mi asciugai per bene il viso dalle lacrime di poco fa.
“Vogliamo andare?” Propose il generale, fermandosi e porgendomi una mano per farmi salire a cavallo.
Mi guardai qualche istante intorno, come se potesse succede qualcosa da un momento all’altro.. come se potessi svegliarmi da questo brutto sogno e trovare Justin accanto a me.
Feci per dire addio a tutto ciò che mi circondava.
Probabilmente non avrei mai più rivisto Justin.. ma almeno sarebbe rimasto in vita.
Allungai una mano verso quella del generale, quando un uomo su un cavallo si avvicinò velocemente.
Socchiusi gli occhi per capire chi fosse, invano.
Tutti si girarono verso di lui, e quando ci passò di fronte, mi afferrò dalla vita e impedii che potessi toccare la mano del generale.
Tutti i soldati puntarono le armi verso di lui, ma quando mi appoggiò un coltello al collo, il generale fece subito cenno loro di abbassarle.
L’identità dell’uomo mi fu sconosciuta poiché aveva indosso una maschera in pelle che nascondeva tutto il suo viso.
“Buttate tutte le armi su quel carro, o la uccido.” Disse l’uomo, o meglio ringhiò verso il generale.
Cercai di dimenarmi, e di conseguenza lui aumentò la presa del coltello sul collo.
Sotto l’ordine del generale Parker, tutti i soldati misero le armi sul carretto e si allontanarono da esso.
Ero solo una serva, eppure il generale stava obbedendo invece che attaccare.
“Sali.” Ordinò l’uomo mascherato.
Feci per salire sul cavallo, quando lui si voltò e per fare in fretta mi impose di sdraiarmi a pancia in giù sull’animale, che mosse la coda.
Mi ritrovai con le gambe da una parte e il busto dall’altra, quando l’uomo mascherato prese il carretto, e lo attaccò al cavallo.
Il generale fece un passo verso di me, sul suo cavallo.
“Fermo o la faccio fuori.” Intervenne subito l’uomo mascherato puntandomi con una delle armi presenti sul carretto.
Velocemente poi, fece partire il cavallo e iniziammo a correre verso l’uscita del palazzo.
Cercai di scendere e fuggire da quest’uomo, ma per assicurarsi che restassi ferma mi cinse la vita con un braccio e con l’altro guidò il cavallo fin nel bosco.
La paura e l’eccitazione mi ribollirono in pancia, mentre deviammo verso una radura coperta da sempreverdi, e lasciamo il carretto di armi in un fiume.
Inizia ad urlare, sperando che quando meno il generale Parker potesse raggiungermi.
Lo odiavo. Ma tenevo alla mia vita.
L’uomo iniziò a rallentare l’andatura, dopo di che mi coprii la bocca con una mano, fasciata da un guanto in pelle.
Raggiungemmo un piccolo covo in legno quando l’uomo fermò il cavallo, lo legò ad un albero e mi fece scendere.
Mi dimenai, mentre mi trascinò fin dentro la capanna in legno.
Quando si voltò per chiudere la porta della piccola abitazione, ne approfittai e lo colpii alle spalle con un calcio netto e sicuro che lo fece barcollare.
Velocemente aprii la porta e feci per uscire, ma lui fu più veloce di me, poiché mi afferrò dall’abito e mi fece cadere indietro, proprio fra le sue braccia.
Urlai, fin quando non mi tappò nuovamente la bocca.
“Caroline.. Sono io Justin.” Disse poi, levandosi la maschera.


Ehi :3
Ciau belle. Tutto bene!?
Ho da poco finito di leggere le vostre recensioni, e vi giuro mi hanno fatta sentire talmente felice che sono subito corsa a scrivere il 16esimo capitolo. Quindi come vi dico sempre, siete voi la mia ispirazione, siete voi questa fan fiction.
Spero vi piaccia il capitolo..
Vi voglio bene,
Erika

Seguitemi su twitter o instagram.. sono @I_amawolf e wearetheperctwo
Ricambio il follow :3

MI SCUSO PER GLI ERRORI.
  
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