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Autore: martyki    26/01/2013    6 recensioni
Ormai mi stavo abituando ai giochi pericolosi e questo probabilmente, almeno per me personalmente, era peggio di una caccia contro Kira perché c’era in ballo il mio futuro, la mia carriera, il mio mondo. Sarebbe stato un tiro alla fune tra me e lui ma e alla fine avrei vinto io. Non so come ma avrei cercato di ribaltare la situazione a mio vantaggio.
“Basterebbe parlare con L…”
Ancora la vocina fastidiosa!
“Oppure farti aiutare da Kira e ucciderlo. Dovresti solo trovarlo”.
Rimasi con la mano sulla manopola dell’acqua prima di aprirla soffermandomi su quel pensiero. Se le cose si fossero messe male non sarebbe stata una così cattiva idea. Forse avrei potuto…

 
E se Misa avesse perso i suoi genitori all'età di otto anni e Watari l'avesse portata alla Wammy's House dove si trovava L? E se L decidesse di diventare per Misa suo "fratello"? E se Misa, per aiutare suo fratello, decidesse di indagare a modo suo su Light per scoprire se è realmente Kira?    
SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO! ^___^
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo9
Dedico questo capitolo a tutti coloro che seguono questa storia nonostante il mio essere poco costante negli aggiornamenti, da chi recensisce a chi non lo fa, e a Diego che mi ha fatto tornare la voglia di dirmi "prenditi il tuo tempo e aggiorna questa fic!"

Capitolo 9

Riporta indietro il tempo

 


«C’è anche un poi?!»
«Abbiamo fatto l’amore»
La teglia cadde dalle sue mani rovinando rumorosamente a terra insieme a tutto l’impasto che avevo preparato. La schiena di L cominciò, da curva che era, a raddrizzarsi per la prima volta nella sua vita, almeno a mia memoria. Lentamente si voltò verso di me e quasi senza accorgermene arretrai di un passo; non mi aveva mai guardata con quegli occhi, con quell’espressione così cupa e seria al tempo stesso. Il vederlo ritto in tutta la sua altezza mi sconcertò al punto da sentir scorrere sulla mia schiena un brivido di gelido timore.
«L…»
Prima che potessi anche solo rendermene conto, mi ritrovai schiacciata al piccolo ripiano della cucina, immobilizzata dalle sue mani.
«Stai scherzando!?» esclamò stringendo più forte le mie braccia, «Ti prego, dimmi che stai scherzando! Dimmi che non è vero!»
Dapprima fui tentata di abbassare la testa, spaventata da quell’eccessivo attacco d’ira, perché era chiaro che fosse molto arrabbiato, bastava guardare il suo viso paonazzo all’inverosimile per capirlo, ma alla fine riuscii a non cedere e mantenni gli occhi fissi nei suoi. Non mi vergognavo di quello che avevo fatto e tanto meno ne ero pentita.
«Invece è così» ribattei risoluta, «ed è stato il momento più bello della mia vita, L.»
« Il momento più… Non posso crederci! Fare sesso con lui è stato il momento più bello della tua vita?! »
A quelle parole mi sentii ribollire il sangue nelle vene in un misto di stizza e delusione: come poteva pensare che io avessi fatto quello che avevo fatto solo per un paio d’ore di divertimento… Di sesso? Mi credeva una ragazza così meschina?
«Infatti non è stato sesso!» ringhiai avvelenata, «Abbiamo fatto l’amore! Capisci? A-M-O-R-E!»
«Sì, certo, come no!»
«Piantala, L!» sbottai sempre più infervorata e paonazza, cercando di ricacciare indietro fastidiose lacrime di rabbia che gridavano di uscire, «Mi credi una ragazza così facile che se ne va con il primo che capita? Pensi davvero questo di me?»
«Non lo credevo fino a tre secondi fa!»
«Smettila! Smettila di dirmi queste cose! Sai che non sono vere!»
«E allora perché l’hai fatto, Misa? Perché?»
«Perché io amo Light!»
I suoi occhi cerchiati si dilatarono. Il suo volto passò da furioso a deluso a qualcosa d’indefinibile. Qualcosa di simile al disperato. La sua presa si fece inizialmente più lenta, per poi diventare nuovamente salda, molto che in precedenza.
«Cosa ti ha fatto?» chiese con fare quasi affranto, portando una delle sue mani sul mio volto cominciando ad accarezzarlo «Cosa ti ha fatto per far sì che andassi a letto con lui? Ti ha incantato con il suo bel faccino da angelo per bene? Ti ha ipnotizzato con la sua intelligenza, oppure con il suo modo di girare la frittata come vuole facendoti credere che pende dalla tue labbra? Non posso crederci! Ti ha… C’è riuscito! Quel bastardo è riuscito a fare proprio ciò che voleva! Questa è la prova che lui è Kira!»
«Light non è affatto Kira!» urlai cercando di liberarmi dalla sua morsa, «E non mi ha fregata! Lui mi ama! Mi ama e basta! Non c’è nessun secondo fine! Non è quel genere di persona, lui… Lui è diverso. E mi ama. Lo so, lo sento… »
«Anche Thomas ti amava però, vero?»
« Cosa c’entra adesso Thomas? »
«Dicevi la stessa cosa di lui. Identica! E guarda com’è finita. Almeno con quello eri stata un po’ più furba!» le parole di L erano come pioggia acida che non accennava a smettere, «Light è subdolo. Subdolo e infame! E poi da quanto lo conosci, eh Misa? Dimmi, da quanto tempo? Poco più di due mesi e già ti sei concessa a lui. Non posso ancora credere che tu abbia fatto una cosa tanto stupida! Tanto idiota! Ingenua! E poi mi avevi promesso che non ti saresti innamorata di lui! Me l’avevi promesso!»
Cominciò a stringere ancora di più la presa al punto da farmi male, ma non volevo dargli soddisfazione: sapevo di avere ragione io. Sapevo che i sentimenti di Light erano veri, perché avevo sentito il suo cuore battere forte quando gli avevo detto che lo amavo. Lui non poteva sapere… non c’era… non poteva capire cosa significava l’unirsi con un’altra persona e sentirla diventare completamente parte di sé stessi, il fondersi con essa…
«Solo un verme come lui potrebbe essere Kira! Scoparsi la persona più importante del suo nemico. Che artista! E io non ho fatto niente! Niente! Dovevo impedirlo! Ho sbagliato, ho sbagliato come uno stronzo! Non avrei mai dovuto dirti che mi trovavo in Giappone! Non avrei dovuto metterti in mezzo e permetterti di indagare in prima persona su Light. Sarebbe stato meglio farmi odiare da te piuttosto che farti incorrere in un rischio del genere. Un rischio anche per me! Lui l’ha capito subito! Ha capito subito cosa significassi per me! Abbiamo giocato una partita a carte scoperte. Ho giocato a carte scoperte! Perché, perché, perché!? »
Il sangue aveva preso a non circolare più nei polsi.
«L… L mi fai male!»
Non allentò la stretta, anzi, se possibile l’aumentò. Si piegò verso di me avvicinando il suo viso al mio.
«Cos’ha lui che io non ho, Misa? Dimmelo, ti prego» era una bestia ferita. I suoi occhi continuavano a brillare di una strana luce che non avevo mai visto, «Dimmelo, perché non lo capisco. È più bello di me? È più simpatico, più intelligente, cosa?» intravidi una lacrima solcargli la guancia andando a morire sulle sue labbra sottili e pallide, « Ho cercato di darti tutto me stesso. Ho cercato in tutti i modi di farti capire… Perché lui e non io, Misa. Perché? »
Cosa stava dicendo? Cosa voleva dire? Perché Light e non lui?
Non sentivo più il dolore ai polsi dovuti alla sua stretta, tutto si era immobilizzato nell’attimo della corsa di quella lacrima e di quel grido disperato. Il mio cuore sapeva perfettamente cosa stava dicendo. A dir la verità lo sapeva da tempo ormai, eppure cercavo di non pensarci, di scacciare quei pensieri nascondendomi volutamente quella verità dietro una comoda bugia.
Comoda per me.
« L… »
Accadde.
Le sue labbra si posarono sulle mie congelandoci in quell’istante.  Anche se erano sottili alla vista erano carnose e avevano un buon sapore nonostante il sale dovuto alla lacrima che l’aveva baciato prima che lui potesse fare altrettanto con me.
Non risposi al bacio, ma nemmeno lo allontanai. Ero pietrificata e sconvolta da quel gesto, ma nonostante tutto sentii tutto quello che voleva dirmi e che stava celandomi da tempo: amore, tristezza, protezione, preoccupazione, dolcezza.
Non so dopo quanto tempo si staccò.
«Non possa credere di esserci riuscito» sospirò leggermente affannato poggiando la sua fronte sulla mia, « Tu lo sapevi, vero Misa? Sapevi che ti amo. Magari da bambino ti consideravo davvero di più come una sorellina da proteggere e basta, la sorellina che avrei sempre voluto e che mi mancava. Poi però siamo cresciuti e nonostante giocassi a fare il fratello maggiore, sapevo bene che quello che provavo per te era un sentimento ben diverso ma continuavo a mentire a me stesso pur di non stravolgere tutto. Ti guardavo da lontano, quando uscivi da scuola, quando non avevo qualche caso per le mani. Ti spiavo mentre con le tue compagne di classe spettegolavi su qualche ragazzo carino. Poi ti sei messa con Thomas. Lì per lì la rabbia mi ha invaso lasciandomi di stucco e mi sono ritrovato a stringergli quasi amichevolmente la mano quando me l’hai presentato la prima volta; subito ho capito che con lui sarebbe finita presto. Era troppo idiota, una persona troppo piccola per te e non sai quale soddisfazione è stata andargli a spaccare la faccia dopo avermi detto che ti aveva messo le corna » ridacchiò divertito ma con una punta di amarezza, «ho avuto la soddisfazione di due al prezzo di uno.
Impagabile. Veramente.
«Speravo che una volta finita la scottatura ti saresti accorta di chi avevi al tuo fianco, di chi ti amava davvero. Non avevo fretta, attendevo. Attendevo anche il momento giusto per poter far un ipotetico primo passo nonostante avessi una fifa blu di affrontarti.
Poi sono venuto qui in Giappone e il caso ha voluto che anche tu ti trasferissi qui. Non ho mai maledetto un giorno quanto quello in cui hai conosciuto Light Yagami» abbassò lo sguardo riprendendo fiato, «ho capito subito che ti aveva colpito e non mi sono ovviamente sfuggite le sue occhiate interessate verso di te. Tu sei ciò che di meglio poteva sperare di incontrare: dolce, bella, brava ed ingenua. Perché nonostante tu abbia all’inizio alzato una sorta di muro per paura che potesse succedere qualcosa come con Thomas, alla fin fine non sei mai stata una da “fuori tutti”. Lui ha capito subito il tuo… Il nostro piano.
Non aveva fretta. Ha lasciato fare tutto a te soppesando le tue mosse e aspettando che io cadessi in fallo in qualche modo. Inizialmente ha giocato la parte del distaccato e se posso essere sincero mi andava anche bene finché la fortuna mi ha girato completamente le spalle quando hai scoperto dell’assassino dei tuoi genitori.  È stato quello ad avermi fregato e ad aver fatto vincere Light. Ovviamente una volta scoperto nome e volto dell’assassino del ladro ha pensato bene di farlo fuori. Che gesto magnanimo ed eroico. Un favore in più per tutta la società e un modo per farti apprezzare ai suoi occhi. Bravo Kira! Uno a zero, palla al centro.
Adesso, dopo averti intortata per bene, fingendosi innamorato di te, dopo averti fatta cedere completamente, cercherà un modo per estorcerti il mio nome e uccidermi, per poi fare lo stesso con te.
E non ti sei accorta di nulla, proprio come il fatto che io ti amo da otto anni»
Rimasi di sasso ancora troppo sconvolta dalla sua, per quanto a tratti logica e misurata, profonda dichiarazione. Non aveva niente da perdere e giustamente aveva deciso di vomitarmi addosso non solo i suoi più profondi e nascosti sentimenti, ma anche, come sempre, le sue supposizioni sperando che tornassi su quella che fosse per lui la retta via, cercando di mettermi la pulce nell’orecchio come aveva fatto quello stesso pomeriggio e nonostante il suo discorso non facesse una piega anche il mio cuore non cambiò idea: amavo Light e lui amava me. Quel pomeriggio avevo avuto dei tentennamenti. Adesso non più. Fine della  discussione.
Almeno di quella.
«Misa, ti prego, dì qualcosa»
Alzai lo sguardo verso L rendendomi conto che i miei polsi erano nuovamente liberi. Si era staccato da me ed era tornato ad assumere la sua solita posizione assurda e ricurva. Lo fissai per qualche istante massaggiandomi d’istinto i polsi che cominciarono a pungere come invasi da un milione di spilli.
«L, io…»
Abbassai subito lo sguardo.
Cosa potevo dirgli? Cosa dovevo fare?
«Perdonami»
Gli passai di lato senza guardarlo. Presi la giacca che avevo lasciato sul divano per poi avviarmi verso la porta della suite e uscire senza proferire una parola e senza voltarmi indietro, mentre una nuova lacrima solitaria e silente solcava indisturbata la guancia destra di L.
 
 
Andai a casa in taxi e quasi mi scordai di pagarlo tanto mi sentivo svuotata.
Sul divano di casa, con un buon piatto di sashimi sulle gambe e la tv accesa solo per far un po’ di rumore, il mio cervello realizzò quanto potevo essere stata fintamente cieca in tutti quegli anni e di come ero stata anche insensibile verso il mio amato fratellone: quella morbosa gelosia, quei sorrisi, quegli abbracci, quel tutto che L faceva solo con e per me era un chiaro segno di quello che provava nei miei confronti e che non mi aveva mai nascosto.
Cieca, stupida e insensibile Misa.
“Ora che succederà? Cosa devo fare?”
Su quella maledetta bugia avevo costruito le mie certezze e la mia vita che adesso crollava a pezzi come un castello di carte. Il fatto di non essere più sorella di L minava tutto ciò che ero. La bugia della quale mie ero convinta verità mi aveva solamente danneggiata e solo ora che l’avevo realizzato me ne rendevo conto. Ma davvero ora non sapevo cosa fare, come comportarmi: come avrei potuto guardare L in faccia? Come avrei potuto rimanere in contatto con lui? Dovevo forse far finta che non fosse successo niente?
No, era da escludere. Non solo avrei fatto ancora del male a lui ma avrei continuato a mentire a me stessa.
Avrei dovuto non sentirlo più, allora?
Anche questo non era possibile; L faceva parte di me e questa certezza, nonostante tutto, nessuno me l’avrebbe tolta.
Ringhiai buttando malamente il piatto ancora pieno sul divano portando le ginocchia al petto come quando per affondarvi la testa.
“Cosa devo fare?”
 
 
«Ci siamo, Misa!»
Rioshi al mio fianco non stava più nella pelle per l’incontro con tutto il cast di “Vampaia Naito” e di rivedere il  regista Mishinaka (per quanto dicesse che non c’era niente tra loro due, ogni volta che parlava di lui le venivano gli occhi a cuoricino, specialmenta da quando si era lasciata con il suo ragazzo).
«Sono così emozionata! Sarò la manager di una futura attrice di fama internazionale! Perché lo sai sì, che il film sarà doppiato in tante, tante lingue, vero?»
«Uhm, uhm…»
«Misa, ma cos’hai?» chiese la ragazza lanciandomi un preoccupatissimo sguardo di sfuggita, «Sono due giorni che hai il viso spento. È successo qualcosa di brutto durante i giorni di vacanza?»
«Cosa?» feci io in risposta riscuotendomi, «Oh, no niente! Stai tranquilla. È tutto apposto.»
«Ne sei sicura? Guarda che ormai ti conosco troppo bene, so quando c’è qualcosa che non va»
«Ma non è niente davvero! Solo un po’ di pensieri, tutto qui, e anche un po’ d’ansia dovuta all’inizio delle riprese» risposi cercando di sorridere nella maniera più naturale possibile, «Non conosco nessuno del cast, sono un po’ nervosa»
«Questo è vero, rende un po’ nervosa anche me dato che Mishinaka non ha voluto dirmi niente se non che ha scelto “un vero cast di eccezione”. Ma andrà tutto alla grande, vedrai. Ti sai far volere bene da tutti, è una tua dote innata, quindi tranquilla»
Annuii sorridendole di nuovo per poi tornare a guardare fuori dal finestrino. Magari fosse stato il cast il mio problema. Era proprio la mia ultima preoccupazione. Erano passati tre giorni da quando L si era dichiarato e non aveva neanche provato a chiamarmi; non che io avessi provato a chiamarlo ovviamente, ero la prima che aveva bisogno di riflettere per conto proprio, però…
La suoneria del mio telefono mi riportò alla realtà. Rovistai per qualche secondo nella borsetta finché non riuscii a trovarlo. Non appena vidi il nome sul display il mio stomaco fece una piccola capriola e inevitabilmente sorrisi.
«Pronto?»
«Ciao Misa, come stai?» la voce calda di Light mi invase il corpo facendomi sciogliere come sempre.
«Direi seduta» risposi ironica con voce fintamente seria.
«Dai, sul serio!» replicò lui accennando una risatina, «Mi stai odiando perché in questi giorni non mi sono fatto sentire, vero?»
«No, affatto. Mi avevi accennato qualcosa su un esame importante che ti avrebbe tolto il respiro, quindi ho immaginato fosse quella la causa del tuo non farti sentire»
«Non mi giustifica ugualmente, non dopo quello che è successo l’altro giorno… Perché ti ricordi cos’è successo, vero?»
Come avrei potuto scordarlo? Al solo pensiero mi sentivo arrossire e molto, ma molto, molto accaldata.
«Come potrei?» chiesi abbassando lo sguardo e continuando a sorridere come un’ebete, «È stato uno dei giorni più belli della mia vita…»
«Già. Anche per me» disse lui con voce ancora più calda e sensuale, «oggi cosa fai?»
«Lavoro. Incontro con il cast del film»
«Ah, giusto. Me l’avevi detto. Allora credo che andrò a dare una mano al quartier generale. Mio padre mi ha chiesto di passare appena avevo un minuto libero. Dice che da un paio di giorni a questa parte Ryuzaki è strano»
A quelle parole sentii il cuore stringersi nel petto dolorosamente.
«S-st-Strano?»
«Sì, dice che è più duro del solito, tagliente e intransigente. Buttato completamente a capofitto nell’indagine, in maniera quasi maniacale. Secondo mio padre è successo qualcosa che l’ha, come dire… Stranito»
«Già»
«Secondo me è più un bene che un danno. Magari ha solo deciso di dare una botta di reni all’indagine e voglio aiutarlo a fare il suo lavoro al meglio. Vado lì per questo infondo: io e lui insieme siamo una squadra vincente quando collaboriamo come si deve»
«Già» risposi nuovamente con tono alquanto apatico.
«Misa, non è che per caso sai qualcosa riguardo questo “accanimento” di Ryuzaki?»
Come faceva a volte ad essere così maledettamente diretto e a prendermi in contropiede?
«Ma… Ma no, figurati! Anzi, appena sai qualcosa tu, fammi sapere»
«Certo. Vuoi che passi a prenderti dopo il lavoro? Così magari dopo stiamo anche un po’ soli soletti. A casa mia non c’è nessuno oggi…»
Arrossii ancora di più e per un istante sperai che il lavoro fosse già finito da un pezzo.
«Va benissimo! Dovrebbe durare almeno quattro orette, quindi non ti affrettare. Ti mando un messaggio quando vedo che stiamo per finire.»
«Perfetto. Allora a dopo, Misa»
«A dopo»
Agganciai il telefono con un’espressione leggera e sorniona. Light aveva il potere di calmarmi, nonostante per un attimo mi avesse spiazzata e messa un tantino sotto pressione. Lui si era scusato con me per non avermi chiamata, ma io avevo caldamente evitato di fare lo stesso e certo non perché lo volessi. Affatto, no davvero, ma avevo paura di vomitargli addosso tutto quello che era successo con L e non volevo lo sapesse, anzi, adesso avevo una fifa blu al pensiero che si sarebbero visti. Come avrebbe reagito L nel vederlo? Cosa gli avrebbe detto? Come l’avrebbe trattato?
“Meglio non pensarci… No, no, no!”
«Ehi, signorina» fece Rioshi mentre parcheggiava l’auto, «Quel’è il giorno più importante della tua vita e soprattutto perché?»
D’istinto sbarrai gli occhi e diventai di un bel rosso pomodoro.
«Ehm… Beh… Ecco, vedi…»
«Da quando sei diventata balbuziente?» chiese, «Dai, dimmi cos’è successo e passa la paura. Sai che tanto, prima o poi lo verrò a sapere comunque, quindi tanto vale che parli subito!»
«Beh, ecco…» cominciai torturandomi le mani, guardando ovunque tranne che nella sua direzione, «L’altro giorno io e Light…»
«Tu e Light, cosa?» m’incitò lei vedendomi vacillare facendomi gli occhioni dolci.
«Io e Light abbiamo fatto l’amore»
Ci fu un momento di silenzio e di calma, che sfociò in un abbraccio stritolotosissimo che per poco mi mandò al creatore.
«Ah! Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo che sarebbe successo!» saltellò lei continuando a stringermi, «Finalmente ce l’hai fatta anche tu! Finalmente sei una donna vera! E poi… Con quel figone di Light! Siete fatti per stare insieme! Uno più bello dell’altra! Bravi, bravi, bravi!»
«Si, ok adesso basta però… Rio, mi stai uccidendo!»
«Si, scusami è che… Che bella cosa!»
«Grazie» risposi con un sorriso imbarazzato, «Ora andiamo, o rischiamo di farci riconoscere come le solite ritardatarie»
 
 
Eravamo Alla Yoshida Production da quasi cinque ore. La presentazione con il cast in realtà era una vera e propria festa di inizio riprese con tanto di miglior sushi e prelibatezze di ogni genere. I membri del cast erano simpaticissimi e di varie nazionalità (principalmente inglesi e giapponesi). L’attore che avrebbe interpretato Kaname Kuran, Kiosuke Toriyama, era un comico nato; sicuramente doveva essere molto in gamba, altrimenti non sarebbe stato scelto per interpretare un ruolo completamente opposto al suo essere nella vita di tutti i giorni. C’era una cosa però che mi stupiva: non era ancora arrivato colui che avrebbe interpretato Zero Kiryu, l’altro coprotagonista della storia insieme a me e Kiosuke, e nessuno sembrava sapere chi fosse. Mishinaka, quando glie lo si chiedeva, faceva il misterioso dicendo sempre: «È un grande. Lo conoscerete sicuramente di fama».
«Dovreste vedere che mare. E che ragazze! Aaah, fosse per me tornerei a vivere in Italia!» esclamò Kiosuke con fare sognante porgendomi un bicchiere di pregiato sake.
«Ehi Kiosuke, potresti offenderci! Non siamo abbastanza per te?» ridacchiai sorseggiando il vino, «In questa stanza ci sono le migliori giapponesi che potresti desiderare, per non parlare delle inglesi. Cosa vuoi di più?»
«Ma signore, voi siete un’eccezione. Delle bellezze rare. Poi tu, Misa, sei davvero tra le più belle ragazze che io conosca. Sfido che tu sia fidanzata, anche perché se non lo fossi stata ci avrei provato io con te e non in maniera galante e composta come Kaname»
«Ma come, nobile Kaname, non mi vuoi?» scherzai io ridendo di gusto portandomi nuovamente il bicchiere alla bocca.
«Oh, certo che ti voglio mia dolce Yuuki! Come potrei io, il nobile principe dei vampiri, vivere senza la fanciulla a me più cara?»
«Ok signorino» commentò una ragazza alle nostre spalle, Maria, con un ghigno tra il perfido e il divertito, «allora io me ne vado con Akatsuki visto che sembri non volermi più dopo quattro anni di felicità. Akatsuki, dove sei?!»
«Maria non fare così! Lo sai che amo solo te! La più bella tra le belle! Stavamo solo facendo delle prove… Scherzavamo, vero Misa?»
«Sì, sì, certo, come no» commentò lei trattenendosi dal ridere, «Tutti così voi maschi. Sì, sì. Prima cuccioletti indifesi e bisognosi di coccole e poi guarda qua che mi cambini…»
Quei due erano un vero spettacolo insieme, veramente da rimanere piegati in due dalle risate, ed inoltre, Maria, che recitava nel ruolo di Ruka, era davvero una ragazza, oltre che carina di modi, molto simpatica. Era di origine italiane da parte di madre. Lei e Kiosuke si erano conosciuti proprio in Italia, a Roma, scontrandosi sotto il Colosseo. Da come me l’avevano raccontato anche il loro primo incontro era stato segnato da un momento di ilarità. Si potevano definire davvero una coppia perfetta.
Nel vederli continuare a far finta di litigare e poi stringersi forte l’uno a l’altra non potei fare a meno di ridere, ridere e ridere riuscendo a dimenticare perfino Light e L al quartier generale…
Finché non notai l’arrivo di una figura sulla porta della stanza dell’immenso salone gelandomi. In una frazione di secondo m’immobilizzai diventando una statua di marmo. Il bicchiere pieno di vino mi cadde di mano senza rendermene conto andando in frantumi. Quel volto, quei capelli, tutto avrei potuto riconoscere immediatamente di quella persona…
«Ehi, Misa! Tutto apposto?» chiese preoccupata Maria avvicinandosi poggiandomi una mano sulla spalla.
Non risposi. Rimasi con lo sguardo fisso su quello cercando di trattenere tutte le emozioni negative che potessi provare in quel momento verso di lui.
“Non è possibile. Non può essere… Lui… Che ci fa qui?”
«Misa! Misa, che ti succede? Dì qualcosa!» esclamò nuovamente Maria scuotendomi con più forza finché anche lei, come molti nella sala, si girarono nel punto in cui erano puntati i miei occhi.
Il ragazzo gettò una rapida occhiata alla stanza finché non posò i suoi occhi su di me arricciando le labbra nel suo classico sorriso beffardo. Il mio corpo mi diceva di abbassare lo sguardo e di prendere le mie cose e andarmene via da lì il più velocemente possibile, ma mi obbligai a rimanere ferma. Immobile dove mi trovavo, con lo sguardo fiero e superiore.
Sì, superiore. Non mi sarei fatta umiliare ancora una volta da Thomas Fileni.
 
 
 
 
To be continued...
 
... Si affaccia, vede se c'è qualcuno con fare circospetto, posta il capitolo e fa per andarsene via di corsa... Ok, come non detto.
Ciau a tutte ragazze e ragazzi (perchè lo so che c'è anche qualche ragazzo che legge, fosse anche uno solo :P), come al solito sono in ritardo e questa volta di troppi mesi (sette o otto se non erro. Ok, così aggravo la mia situazione) ma credetemi se vi dico che non ho più neanche il tempo di scrivere di notte perchè studio. Per non parlare degli altri ottomila impegni. In altre parole non so come scusarmi con tutti voi! Dico davvero. Numerevoli volte mi sono messa sul computer a scrivere ma dopo meno di cinque minuti mi veniva sonno (perchè ovviamente tutto questo succede a notte fonda) e boom. Ronf, Ronf. Molte parti sono scritte da tantissimo tempo (quella di Misa e L penso di averla riletta e ricorretta non so quante volte. Mi sembra di averla scritta in pochissimo) e altre non sapevo come concluderle ma alla fine penso di aver trovato il modo migliore, poi non lo so, sarete voi a giudicarlo ;)
Diciamo che se oggi mi sono messa di buzzo buono sul computer dicendo:"adesso TI PRENDI un pizzico del tuo TEMPO e aggiorni." è grazie ad un mio collega che non appena ha saputo che scrivo si è messo subito a leggere questa mia fic e mi ha fatto ritrovare la voglia di rimetterci mano lasciando momentaneamente i miei lavori universitari da parte. Mi ha fatto bene, grazie mille! :D
 
Per quanto riguarda proprio il capitolo in sé per sé, L si è dichiarato (non se lo aspettava nessuno proprio, eh?)! Inutile dire che sia il fulcro del capitolo ed è anche il pezzo che mi sono divertita di più a scrivere. Da una parte mi ha fatto molto strano scriverlo perchè nei primissimi capitoli non volevo andare a parare sul "triangolo LxMisaxLight" vero e proprio, ma che ci posso fare se i trinagoli di questo genere mi piacciono troppo? xD
Invece una cosa che avevo programmato da un po' era questo ritorno del carissimo Fileni e spero di avervi sorpreso un pochino almeno con questa ricomparsa.  Cosa farà adesso Misa? Cosa succederà nella prossima puntata? Posso farvi una confidenza? Non lo so bene nemmeno io! xD no, scherzo, più o meno lo so come continuare la storia il problema sta solo nel trovare il tempo per scrivere, poi il resto viene da sé ;)
Non so perchè ma non mi aspetto delle recensioni immediate (forse perchè ci ho messo così tanto ad aggiornare? Mi starebbe più che bene!) ma voglio ringraziare come sempre le mie recensitrice Pazzabest, EliPazzoide, Angel666, Princess Serenity, _Jade Raggio di Luna_, hime yagami, Zero_Nel_Cuore (hai visto? Almeno questa ce l'ho fatta ad aggiornala! xD), Shana98, Shane92, RockDoll98. Ragazze, grazie davvero e come al solito perdonatemi per il ritardo. Perdonatemi tutti!!
Ora torno a studiare, tanto per cambiare. Purtroppo non vi scrivo a presto perchè so già che passerà tanto tempo prima di un prossimo aggiornamento ma vi mando comunque un grosso, grossissimo abbraccio!
 
Marty
   
 
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