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Autore: Kalyptein    26/01/2013    5 recensioni
Per cosa lotto? Ne vale davvero la pena?
Scusa mamma per essere partito. Scusa papà per averti lasciato in questo fardello.
Scusa Andy, amico mio, non avrei dovuto rubarti la ragazza anni fa. Sei tu il migliore tra noi due.
Scusa Cara, amore mio, avevi ragione. Come sempre.
Non ero più Liam Payne.
Genere: Malinconico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La osservai, un sorriso incerto sulle labbra. Osservai il suo faccino, incorniciato dai riccioli biondi, con i tratti che tanto amavo. Quegli occhi, ora accusatori, erano velati da uno strato spesso di lacrime che cercava di tenere sotto controllo.
«Resta»
Le sue labbra piene, il labbro inferiore leggermente più carnoso di quello superiore, si mossero lentamente, cercando di non far trasparire il dolore in quell'unica parola. Impegno vano, ogni lettera ne era intrisa.
«Non posso»
Stretta nel vestito color fieno, troppo grande per il suo corpo minuto, sembrava sul punto si cadere a pezzi. Si teneva le braccia, cercando di restare intera. Avrei voluto correre ad abbracciarla, ma sarebbe stato inutile. Avevo deciso. Dovevo imparare a reprimere i sentimenti o sul vero campo sarei stato spacciato.
«Resta» implorò di nuovo. Un singhiozzò le scosse il petto e le fece scivolare una lacrima lungo la guancia, che scacciò via con un gesto della mano. L'amava, certo, più di ogni altra cosa, ma se ne sarebbe andato. Forse per sempre.
Scossi la testa. «L'Unione ha bisogno di me.»
«No, ascolta! - supplicò, portandosi una mano al petto. - Immagina come sarebbe la vita se non andassi via! Vivremmo nella fattoria di mio padre, allevando gli animali, coltivando. Avremmo dei bambini, tanti. E ti amerei più di quando una ragazza abbia mai amato un uomo. Il mio cuore conterrà tanto di quell'amore che potrebbe collassare, ma sarei felice..»
«Cara..»
«Ti dirò fino a quando avrò fiato in corpo quanto ti amo. E ti bacerò fino a quando le mie labbra non si consumeranno. E ti amerò. Come se non ci fosse un domani, anche sapendo che tu non andrai da nessuna parte.»
«Cara..»
«.. ma non lasciarmi sola, Liam» implorò. Le sue ginocchia cedettero e scivolò sul pavimento della stalla. Immaginai la vita come me l'aveva descritta. Mi immaginai intento a mungere una mucca, raccogliendo le mele, sotto il suo sguardo carico d'amore. Baciarla sotto il sole, con la fronte imperlata di sudore. Due bambini dai capelli ricci e folti, che mi saltavano in braccio, che mi chiamavano papà, che mi consideravano il loro eroe.. Ma non lo ero.
«Il mio posto non è qui»
«E dove sarebbe? - sbottò lei, alzando la testa per guardarmi in faccia. - Su un campo di morte? Con un fucile in mano? Ammazzando padri, fratelli, figli.. Ammazzando uomini con una donna a casa che piange ogni giorno sperando di non ricevere il marito in una bara?»
In assenza di una risposta, continuò. «Oppure, il tuo posto è tre metri sotto terra? Senza un futuro, senza vita..»
«Lo faccio per te, Cara! - Mi pentii all'istante di aver alzato la voce con le, così la accolsi tra le mie braccia. Ripresi con un tono più morbido - Non voglio tu sia la moglie di un buono a nulla, voglio che tu sia rispettata per il marito che hai. Voglio essere un eroe.»
Tra le mie braccia sembrava ancora più fragile, minuta. Nonostante i suoi sedici anni, il dolore aveva lasciato i segni sul suo volto. Cara era sempre stata matura per la sua età. Aveva sempre lavorato sodo per suo padre, studiato per rendere orgogliosa la madre ed era un modello da seguire per le sue sorelline. La vidi un giorno, appena uscita da scuola, con la sua sorellina. Invidiai il modo in cu la guardava, con sincero amore. Volevo guardasse me così. Non fu facile conquistarla, ma ne valse la pena. Ancora faticavo a credere perché avesse scelto proprio me.
Si aggrappò alla mia divisa, intrufolando la testa tra mia spalla e la scapola. «Voglio essere la moglie del ragazzo che mi accompagnò a casa tutti i giorni dopo la scuola, nonostante gli avessi sbattuto la faccia molte volte, non di un assassino»
«Un eroe» la corressi in un sussurro. Trovai facilmente la strada per le sue labbra. Le assaggiai avidamente, con il retrogusto di paglia che aveva il vizio di mettere in bocca. Posai le mani sulla sua schiena, inarcandola, e approfondendo il bacio. Esplorai la sua bocca, ricordando ogni minimo dettaglio. Sentii il suo respiro pesante sul volto, così la lasciai respirare, incatenando lo sguardo al suo.
Le sue mani andarono ai miei capelli, o quelli che ne rimaneva. «Erano così belli» soffiò sulle mie labbra. Appena arruolato, mi avevano rasato. Avevo cercato di oppormi, ma dopo un po' l'idea mi era sembrata stupida. Andavo in guerra, non potevo permettermi capricci da femminucce. E, come diceva il mio comandante, un morto non se ne faceva un bel niente dei capelli.
«Ricresceranno»
«Se resterai» Non mollava mai, lei. Fino a quando non otteneva quello che voleva. Solo che questa volta non l'avrebbe avuta vinta.
Due colpi secchi alla porta interruppero la nostra chiacchierata. Sapevo cosa significavano. Stampai un bacio sulle labbra spalancate di Cara, con dolcezza inaudita e mi allontani da lei.
Il soldato Malik e il soldato Horan, che avevo riconosciuto dall'accademia, mi ordinarono di seguirli. Annuii lentamente.
«Liam!» strillò Cara, dall'altro lato  della stanza. Le lacrime che tanto aveva trattenuto uscivano senza pietà dai suoi occhi. Allungò una mano verso di me, e lo stesso feci anche io, quasi potessero allungarsi e toccarsi. La lasciai ricadere sul fianco.
Le espressioni dei soldati erano cariche di compassione e comprensione. Probabilmente avevano visto centinai di adii come quello o forse proprio i loro.
L'ultima cosa che sentii fu il «Torna» detto sommessamente, udibile a malapena per via dei suoi singhiozzi.
 
 
Un colpo alla spalla mi fece accasciare al suolo. Sangue. Vedevo solo sangue. Il soldato Horan ne aveva la faccia imbrattata e sussurrava il nome di una certa Katy, con gli occhi persi nel vuoto. Avevo perso il sergente Malik di vista e pregai con tutte le mie forze che riuscisse ad uscire da quell'inferno e riuscisse a vivere la sua vita a pieno. Era troppo giovane per morire. Tutti noi lo eravamo. I sergenti Styles e Tomlinson proteggevano il fronte, lanciandosi di tanto in tante occhiate preoccupate, come ad accertarsi che fossero tutti e due lì.
Li avevo conosciuti durante il viaggio. Malik mi aveva spiegato che Tomlinson era stato costretto da genitori ad arruolarsi, portando onore alla sua famiglia e riscattandosi per amare un atro uomo. Styles non aveva potuto fare altro che seguire il suo amore. Durante tutto il viaggio non avevano detto una parola, si erano tenuti la mano tutto il tempo, guardandosi negli occhi. Forse il loro era stato il destino peggiore. Se fossi stato costretto a combattere al fianco di Cara sarei impazzito.
Un altro colpo alla coscia. Altro sangue.
Per cosa lotto? Ne vale davvero la pena? Rotolai sul suolo, finendo faccia a faccia al sodato Horan, con gli occhi rivoltati all'indietro. Mi resi conto che non sapevo nemmeno il suo nome. Era solo un numero, come me. Solo un morto in più. Un martire.
Scusa mamma per essere partito. Scusa papà per averti lasciato in questo fardello. Allungai una mano e chiusi gli occhi del soldato. Cercai la medaglietta. Riposa in pace, Niall. Non meritavi tutto questo. Il tuo sorriso mi aveva quasi convinto che sarei sopravvissuto. Che tutti saremmo sopravvissuti.
Scusa Andy, amico mio, non avrei dovuto rubarti la ragazza anni fa. Sei tu il migliore tra noi due. Mi girai, rendendomi conto di quanto male ci mi circondasse. Ragazzi, molti dei quali avevo visto in città, giacevano morti. Ma per chi erano morti?
Per chi sono morto? Chi cazzo vuole morire sdraiato in un letto di polvere, da solo? Notai la chioma scura di Malik che si accasciava al suo, qualche metro più in là di me. Si teneva la gola, il fiotto di sangue che usciva era impressionante. Non avrebbe resistito a lungo.
Scusa Cara, amore mio, avevi ragione. Come sempre. Vorrei lasciarmi cullare dal tuo dolce sguardo, mentre la morte mi porta via. Il sergente Styles rotolò su un fianco, era stato colpito anche lui. Non se ne salvava uno. Tomlinson gli fu subito al fianco, tenendogli la mano e urlando parole che non capivo. I suoni erano tutti ovattati.
Non ero più Liam Payne, solo un corpo abbandonato.
Non tornerò più, amore mio.



** Saalve (:
Ho deciso di postare questa os di getto. Devo dire che è una delle poche volte in cui scrivo una cosa e mi "innamoro" di quello che scrivo. Di solit sono mooolto critica e trovo sempre il modo di trattarla a merda e non postarla, ma stranamente questa l'ho amata.
L'idea è tratta dal video di Some Nights dei Fun, che amo alla follia. In questo periodo sono in fase Zaynizzata, cioè scrivo solo di lui lol, però in questa ci vedevo proprio Liam. Poi diciamo che è il mio puppycake e fargli fare quella fine (senza contare quela degli altri) è stata un colpo.
Niente, spero la amiate come la amo io e fatemelo sapere con una recensione! A presto, E.! ♥♥♥
  
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