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Autore: Tristo    26/01/2013    0 recensioni
Sono qui narrate le fantastiche avventure di Arbel, un rinoceronte antropomorfo che rinoceronte antropomorfo non è.
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II- Il fu Arbel Pascal.
 
Arbel correva quel giorno. Non era stata educata abbastanza bene, ma eravamo in sintonia. Era figlia del re di RealdumField, ma il regno era stato distrutto e gli abitanti costretti a fuggire.
Arbel fu, e non poteva non furre. Aveva l’aspetto uguale a un trifolsfato di anguria, ma completamente diverso. Due corna sul viso, tipo i cammelli, una gobba di grasso sulla schiena, come le api e un mandarino, come Gaetano.
Arbel come riportato all’inizio della fine, era un rinoceronte antropomorfo, che di rinoceronte antropomorfo aveva ben poco. Se però belando si confondeva con belanda, le mie scarpe le andavano in egual misura sui tripondi (piedi, in gergo greco - africano). I suoi occhi erano di zucchero, le sue tagliatelle di pasta incartata di branzini. Però aveva un difetto. La voce.
Una voce che corrodeva anche l’acciaio più dorato che non ci sia.
Aveva una storia complicata. Settima figlia di una settima figlia, in realtà era il primogenito di un figlio unico. Per osmosi anche lui è figlia unico.[1] So solo una cosa.
Le palle da tennis la facevano scassare. Quindi le mangiava anche a merenda. Cena. I gatti. Perle di saggezza infervoravano il suo animo quando una racchetta colpiva il suo cibo, si scagliava contro l’obbiettivo e… Gesù.
Sono arrivato a metà pagina e già ho esaurito le idee.
Correva il maratoneta 1867. Arbel aveva 12 lustri. Era un gentleman inglese, ma non sapeva che qualcuno cercava di renderlo francese. Sì. La Fondazione. Una fondazione talmente segreta da non avere un nome ed essere perciò chiamata fondazione.
Questa agenzia (non era una fondazione? Sarà per confondere le spie nemiche…) a scopo malvagio voleva trasformare tutti gli inglesi in francesi, in modo che la Francia non venisse più considerata una checca. Però il piano consisteva nel far mangiare formaggio di latte di formaggio sporco per poi lavarlo con Perlana.
Arbel, il nostro agente non segreto venne scoperto dalla fondazione mentre cenava in un pub irlandese. Cercava di non dare nell’occhio. Ma i muri avevano le orecchie. Ed ecco che otto combattenti gay in divisa da spiaggia arrivarono con delle banane in mano. Dal tutù rosa vennero estratti degli occhiali laser a forma di cuore. <3
MA.
Arbel fuggì. Sotto la protezione della sua pistola, corse. Fino ad arrivare al terzo vicolo cieco. Qui fece un intervento e gli ridiede la vista. Ed ecco che come un fulmine venne. E non ci fu più altro.
La distruzione.
Il vuoto.
L’abisso.
Radiazioni nucleari.
Aveva scorreggiato.
Nella corsa perse vari oggetti di ovvia utilità. L’apparato sessuale, i cani della signorina Dluk, sua nonna e il sol.
Gli agenti erano alle sue spalle. Lei se le tolse e riuscì a fuggire.
Dietro l’angolo non andò così bene.
E si ritrovò dentro una macchina. Da scrivere.
La mia.
Ebbene, questo è il suo passato. Ora vi starete chiedendo chi è la signorina Dluk.
Se non ve lo stavate chiedendo, beh, ora fatelo.
 
 


[1] Non si fa l’accordo perché non so di che sesso sia Arbel. Valalla.
  
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