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Autore: Mery Sunday    26/01/2013    1 recensioni
Prendete Alice, una normale studentessa di liceo alle prese con l'ultimo anno di liceo.
Lei è una ragazza tranquilla, pacata...nella norma. Solo una persona suscita la sua indole più violenta e da maschiaccio: Luca.
Lo stesso Luca, che frequenta la sua stessa classe ed è il figlio dei migliori amici dei genitori di Alice.
E se per un fortuito caso del destino dovessero condividere per qualche mese lo stesso tetto, come andrebbe a finire?
Finiranno per lanciarsi i piatti a vicenda o troveranno un punto d'incontro?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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5. Madness.



“Bianchi, non ti emozionare troppo. Non sono qui per te, ovviamente…” mi dice sprezzante Jessica, guardandomi con puro odio – tutto pienamente ricambiato.
“E allora cosa vuoi?” le chiedo, iniziando già a perdere la pazienza.
Io e la Corsetti non siamo mai andate d’accordo. Ci conosciamo dalle elementari ma ogni volta che ci vediamo fingiamo sempre di non vederci per una sorta di quieto vivere. E allora cosa diavolo ci fa lei ora qui?
Ovviamente è qui per irritarmi come suo solito.
“Sono venuta a trovare il mio Luchino. Dov è? “ mi chiede, con la sua vocetta gracchiante.
“Pulce, chi è ?” Mi chiede in contemporanea il suddetto, raggiungendoci alla porta.
Accade tutto in un istante.
Sento una volata di vento al mio fianco e dopo due secondi mi ritrovo davanti una scena a dir poco pietosa: Jessica avvinghiata a Luca con le sue mani laccate di smalto rosso che vagano ovunque sul suo corpo.
Oddio, ma proprio davanti a me devono farlo?! Mi preoccupo, coprendomi gli occhi con una mano.
“Che vuoi Jè?” le chiede Luca, non accennando a spostarlo o ad allontanarla.
Perché dovrebbe?  Mi chiede una vocetta fastidiosissima nel mio cervello.
‘Forse perché poco fa stava per baciare me?’ le rispondo irritata.
Oddio! Sento le voci, sto diventando pazza! mi preoccupo, mentre apro appena le dita della mano poggista sui miei occhi per sbirciare i loro movimenti.
Tesoro,” gli dice l’arpia con un falsissimo tono da ragazza dolce ed affabile “mi sei mancato. Sai, dopo la stupenda notte di Sabato, mi sono chiesta se ti andasse di replicare….” Termina con voce languida.
Sto.Per.Vomitare.
“Sai Jessica, mi chiedo una cosa…” le risponde invece lui, ignorando la sua proposta –almeno per ora.
E chi ti dice che dopo non accetterà? In fondo sai benissimo che ha sempre avuto una cotta per quell’oca senza neuroni. Mi punzecchia la misteriosa ed irritante vocetta.
Fingendo di ignorare la vocetta – a cosa mi sono ridotta! – aguzzo le orecchie per ascoltare ciò che ha da dire Luca.
“Se non ti ho mai frequentato in questi cinque anni, di liceo…” inizia lui calmo, pazienza che però rischia di perdere non appena viene interrotto dalla tr… ragazza – ancora avvinghiata a lui- “Oh, lo so che ti dispiace ed avresti voluto uscire con me già da prima ma, ormai siamo qui, che importa?” dice, sfoderando un sorriso a 32 denti.
Irritante a livelli cosmici.
Quando sto per interrompere il loro discorso per ricordargli che sono in casa mia e per dirgli di andare a discutere da un’altra parte, vengo interrotta dalle parole di Luca “ Fammi finire.” Le dice, allontanandola da sé.
Era ora!
 “No, cara, hai capito male. Sono pentito di aver passato il Sabato con te, ora sparisci. La tua presenza stasera mi ha già rotto abbastanza le scatole.”  Tono sprezzante, che non accetta  contestazioni.
Con un tono talmente cattivo da quasi farmi dispiacere per Jessica.
Allor perché sei così felice che la stia cacciando?  
‘Ovvio, perché io odio Jessica…’ mi giustifico con quella odiosa vocetta.
Vi prego, chiudetemi in un manicomio e buttate la chiave.
Dopo aver aperto e richiusi la bocca schockata – probabilmente la poverina non è abituata ad un rifiuto da parte di un ragazzo- si riprende e dopo aver pronunciato con tutto l’odio possibile un  “Te ne pentirai” gira i tacchi e ,sculettando, se ne va.
Ben ti sta, stronza.
Non appena le vedo varcare la soglia della porta con il fumo che le esce dalle orecchie, le chiudo velocemente la porta alle spalle e nascondo un sorrisetto.
Ovviamente sono felice perché qualcuno ha messo quell’oca al suo posto. Non esistono altri motivi, sia chiaro.
Ne sei proprio sicura?
Prima di riuscire a rispondere a quell’irritante vocetta – domani chiamerò uno psicologo per questa mia pazzia improvvisa- Luca mi distrae, posizionandosi alle mie spalle e portando le mie mani sui miei fianchi.
“Dov’eravamo rimasti?” mi sussurra all’orecchio.
A causa di quel lieve tocco, per poco i miei fianchi non vanno in fiamme e la mia schiena è attraversata da mille brividi.
Deglutisco sonoramente, sperando che lui non mi senta, anche se in realtà è a pochi – pochissimi – centimetri da me e può vedere ogni mia minima mossa.
Per fortuna sono ancora di spalle e quindi non può notare la faccia da pesce lesso che sicuramente ho assunto in questo momento.
Dopo infiniti secondi di silenzio, lo sento sospirare e, con una lieve pressione sui miei fianchi, mi costringe a voltarmi verso di lui senza il benché minimo sforzo.
Faccia a faccia. A pochi centimetri di distanza.
Bacialo. Mi incita la fastidiosa vocettina.
‘Fossi matta!’
E allora perché non lo spingi lontano e te ne vai in camera tua?
Mai un consiglio mi è stato tanto gradito: nell’stante stesso in cui Luca sta per raggiungere le mie labbra io, approfittando della mia altezza – o se preferite bassezza- mi libero dalla sua stretta e mi allontano da lui.
Approfittando del suo momento di smarrimento gli urlo un “buonanotte” per poi precipitarmi al sicuro in camera mia.
Urge un consulto con Carla ed Eli.
 
 
 
L’indomani mattina, approfittando della rotazione a scuola, decido di cogliere due piccioni con una fava: fuggo di casa, il più lontano possibile da Luca e vado a trovare mia nonna ed il mio adoratissimo fratellino.
Suona un po’ da codarda – e forse lo sono – ma voi cosa fareste se la persona che più non sopportate al mondo provasse ripetutamente a baciarvi?
Così di buon’ora mi sveglio e,  cercando di fare il minor rumore possibile, mi preparo per uscire di casa al più presto.
Passo cosi la mattinata a studiare e ad aiutare mia nonna in cucina ed il pomeriggio a giocare con il piccolo.
Per lasciar riposare un po’ mia nonna decido di uscire a fare una passeggiata e mangiare un gelato con Andrea. Dopodichè andiamo al parco.
Mentre sono seduta su di una panchina e guardo da lontano Andrea giocare con dei suoi amichetti, vengo distratta dal suono del mio cellulare.
Lo afferro velocemente dalla tasca della mia borsa e rispondo.
“Hey, ma dove diavolo sei?” mi chiede indispettita Carla.
Sentendo quel rimprovero aggrotto la fronte confusa. Infondo non sentivo la mia amica soltanto dalla sera prima e non da chissà quanto tempo
 “Sono al parco con Andre. Perché?” chiedo confusa
“Ho chiamato a casa tua ma mi ha risposto un Luca più scorbutico del solito dicendo che non aveva la più pallida idea di dove sei. Mi hai fatto preoccupare, zuccona!” mi rimprovera lei.
“A cosa devo la chiamata..?” chiedo improvvisamente curiosa.
Le mie amiche sono un po’…sfaticate. Raramente solo le prime ad alzare la cornetta o a mandare un messaggio quindi deve esserci un importante motivo sotto.
“Ma come? Ieri mi hai mandato un messaggio con scritto ‘Luca ha respinto Jessica e ha provato a baciarmi’ e ora fai la finta tonta?” mi chiede, stranita dal mio comportamento.
“Beh, in effetti…” dico io, grattandomi le tempie a disagio “ Me ne ero già dimenticata.” Mi giustifico con voce mesta.
“Tesoro, la tua memoria da pesciolino rosso inizia davvero a preoccuparmi…” mi dice, dopo qualche secondo di silenzio “Come fai a dimenticare ‘na cosa del genere?” mi riprende, un po’ arrabbiata. Ovviamente per finta, spero.
“Comunque non credere di scampartela” mi avvisa risoluta “stasera stiamo io Eli e Silvia da te. Alle otto.”
 “Va bene, allora ora accompagno a casa Andre e avviso le altre.” Le dico, alzandomi dalla panchina e raggiungendo il mio fratellino mentre ascolto la sua risposta ”Non c’è bisogno, già lo sanno. Ho parlato prima con loro poi ti ho chiamata” mi avvisa schietta.
Dopo aver udito un mio flebile “Va bene” mi saluta velocemente e mi riattacca quasi il telefono in faccia.
Ma delle amiche così pazze proprio a me dovevano capitare?
Per fortuna, sì.
 
 
Una volta tornata a casa, non notando alcuna luce accesa , ne deduco che Luca sia uscito e quindi ne approfitto per una bella doccia rilassante prima dell’arrivo delle mie amiche.
Rigenerata dal getto caldo della doccia, ne approfitto anche per lavarmi i capelli. Una volta uscita dal box doccia però, ricordo di non aver reso il phon così, dopo aver indossato soltanto la biancheria intima sotto all’accappatoio raggiungo la mia camera. Quando sto per rientrare nel bagno però, sento delle voci provenire dalla camera di Andrea.
Incuriosita mi avvicino alla porta cercando di capire chi è che parla…
“Cavolo amico, stai proprio messo male!” dice una voce familiare… Massi?
Ma allora Luca è tornato! O forse non è mai uscito…
So che dovrei tornare in bagno, allontanarmi da quella porta e non origliare, anche perché se mi scoprissero farei la figuraccia del secolo, però… cacchio, sono curiosa!!
“Grazie, eh… dimmi qualcosa che io non sappia già” si lamenta Luca, con voce… triste?
Mannò, sarà il legno ad attutire la sua voce e a storpiarla.
“Amico, hai due possibilità: o la dimentichi…” le intima Massi, ma dal tono seccato di Luca non credo che l’alternativa gli sia gradita “Come diavolo faccio? Non so se te ne sei reso conto, ma la vedo tutti i giorni…” gli ringhia quasi contro.
“Allora devi conquistarla!” gli intima Massi ovvio.
Okkey, è sicuro che stanno parlando di una ragazza, ma chi?!  Mi domando, avvicinandomi impercettibilmente alla porta, cercando di non fare alcun rumore.
Sento distintamente il quasi ringhio di Luca nel dire “Non so se ricordi il piccolo particolare che lei mi Odia!” sottolinea affranto.
“Oh andiamo Lù, non dire cazzate. Lei non ti odia… altrimenti perché l’altra volta ti avrebbe baciato?” lo fa ragionare  Massi mentre sento il tono della sua voce alzarsi.
Che si stia arrabbiando? O forse… si sta avvicinando alla porta?
Oh cavolo, oh cappero, Oh perdindirindina!
Veloce faccio retro-front  e mi dirigo a passo spedito verso il bagno, ma nella mia piccola corsa non noto un angolo di tappeto sollevato e ci cado rovinosamente sopra. Maledettissimi tappeti, li ho sempre odiati!
“Alice, sei tu?” sento Luca chiedermi, mentre apre la porta.
“S-sì..” dico flebilmente, rossa pomodoro a causa dell’imbarazzo.
“Tutto bene?” mi chiede Massi, facendo anche lui capolino dalla porta
“Che ci fai lì in terra?” mi chiede invece Luca, alzando un sopracciglio scettico.
“Avevo dimenticato il phon in camera, e mentre tornavo in bagno sono…inciampata” ammetto vergognandomi.
Mannaggia alla mia goffaggine.
Stranamente, invece di ridermi in faccia – cosa che sarebbe da lui – Luca mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi, mentre io cerco di coprirmi meglio con l’accappatoio.
“G-grazie” gli dico, prima di voltargli velocemente le spalle e fiondarmi in quel benedettissimo bagno.
 
 
“Siamo arrivate baby…” mi saluta felice Silvia, fiondandosi in casa mia e dirigendosi a passo spedito verso la mia camera, seguita da noi altre.
Conosco Silvia, Eli e Carla da anni ormai e si può dire che conoscano meglio loro la mia casa che io.
Una volta raggiunta la stanza rivestita da pareti rosa pallido, chiudo la porta alle nostre spalle e, quando mi volto a guardarle, le trovo tutte intente a scrutarmi.
“Eh, che succede?” chiedo un po’ imbarazzata dai loro sguardi insistenti.
“Sputa il rospo, cocca…” mi incita Carla, appoggiata dalle altre due folli.
Bene, si prospetta una bella serata di pettegolezzi.
Non.vedo.l’ora.


Buona sera e buon Sabato a tutti.
Chiedo umilmente perdono per il gigantesco ritardo, ma a causa della scuoa non ho quasi tempo di accendere il pc.
Spero che questo capitolo valga l'attesa.
Ringrazio tutte voi lettrici, ed in particolar modo le 13 persono che hanno inserito la mia storia tra le preferite, le 29 che l'hanno inserita tra le seguite e le 13 che hanno recensito.
Inoltre, se volete contattarmi o essere avvertite in tempo reale di quando aggiorno questa o l'altra mia storia, ecco a voi la  mia pagina facebook.
A presto.
Baci, Mery.

  
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