Lo guardo.
Il cielo è grigio, le nuvole promettono pioggia.
Eppure il sole spunta timido tra i rami, per irradiare con la sua luce una cosa, una soltanto: lui.
Le sue mani scorrono veloci sul manico della chitarra, le note danzano nell'aria.
Vedo i suoi capelli scompigliati davanti al viso.
Neri, lunghi, ricci.
Splendidi.
La sua schiena ricurva, tesa.
I suoi occhi attenti.
Verdi, brillanti.
All'improvviso alza lo sguardo.
La chitarra smette di suonare, il silenzio regna sovrano.
Tento di nascondermi dietro un albero.
Sorride, mi ha vista.
I suoi occhi brillano.
Mi guarda e ride.
<>
Suona come una dolce minaccia.
Avanzo piano, il tempo sembra quasi fermarsi.
Mi fa sedere sull'erba, accanto a lui.
Lui suona, io canto.
Dice che ho una bella voce.
Io dico che lui sa suonare meglio di chiunque altro.
Poi smette.
Non ride più, né sorride.
Lo sguardo é spento, una lacrima gli riga la guancia destra.
Finalmente parla.
Me lo dice, in un soffio.
<>
Ancora tre mesi, SOLO tre mesi.
<> rispondo, piangendo.
Mi stringe forte a sé, come se non volesse lasciarmi mai più.
<> dice <>
Niente dura per sempre, ma io gli credo lo stesso.