Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: titania76    27/01/2013    6 recensioni
"La mia debolezza più recondita che credevo sepolta, dimenticata, ripagata con il mio stesso sangue, è di nuovo di fronte a me e nuovamente la rivivo come fossi ancora quel bimbo solitario che si nascondeva nell’antro della caverna a nutrirsi di frammenti di vite non sue."
Per sconfiggere il proprio nemico e avanzare, un cavaliere deve saper vincere il proprio passato.
[Lost Canvas]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Frammenti di vergogna




I miei peccati!
Questa fu l’unica cosa che riuscii a pensare, preda di angoscia per quel lontano passato che in un istante, senza poterglielo impedire, mi avvolse come un velo tetro, come le spire della frusta che mi stavano stringendo a morte. Un passato che ancora adesso mi fa vergognare di me stesso. Il mio nemico lo sa e mi scruta con la sua espressione severa. Lui mi conosce bene, mi ha conosciuto in quel passato torbido. Ha davanti a sé, scritta su quelle pagine ingiallite, tutta la mia vita.
La mia debolezza più recondita che credevo sepolta, dimenticata, ripagata con il mio stesso sangue, è di nuovo di fronte a me e nuovamente la rivivo come fossi ancora quel bimbo solitario che si nascondeva nell’antro della caverna a nutrirsi di frammenti di vite non sue.
Ricordi dolorosi, quelli. Mi bastava toccare quei miei compagni di giochi, perché mi svelassero ogni loro segreto, senza alcuna riserva. Erano vecchie armature, così danneggiate da essere inservibili. Abbandonate dai loro padroni, morti in guerra, morte anch’esse. Erano poco più che rottami per me, solo rottami. Mi circondavano e mi tenevano compagnia nella mia solitudine. Ben presto ne divenni il padrone e mi nutrii sempre di più di quelle vite passate, senza mai esserne sazio. Era una droga. Era diventata l’unica ragione della mia esistenza ed io, senza alcuno scrupolo, profanavo ogni singolo ricordo continuando a nutrirmi.
Fu allora che si presentò a me quell’uomo, lo stesso che ora è mi è di fronte, seduto sullo scanno e circondato dagli scaffali della sua preziosa biblioteca: il legislatore Rune.
Tentò di portarmi dalla sua parte, mi tentò con l’unica cosa che per me avesse importanza.
“La storia dell’intera umanità” - mi disse, tendendomi la mano - “ti sarà rivelata. Vivrai infinite storie, tutte diverse l’una dall’altra; e questo per l’eternità. Vieni con me e scegli la vera conoscenza.”.
La mia vergogna.
Sfiorai quasi la sua mano, pronto ad accettare, allettato da quella proposta. Già allora lui mi conosceva bene, lui che era tanto simile a me. E i miei compagni presero vita circondandomi, impedendomi di avanzare, salvando così la mia anima avida e sporca.
La mia vergogna più grande.
Odiai quei pezzi di metallo quasi morti che mi stavano intralciando. Li odiai, perché credevo che loro odiassero me, che volessero vendicarsi e tenermi prigioniero in quel cimitero che io stesso avevo creato. Vivo, fra i morti.
La mia mano furiosa e peccatrice colpii alla cieca; e un suono argentino mi distrasse per un momento dalla mia cupidigia. La figura di un giovane uomo, a me conosciuto, con il suo semplice sorriso mi fece tornare sui miei passi. A me donò i suoi ricordi, fatti di amore, di devozione, dolore e di infinita tristezza.
Ancora ne desideravo, mentre le mie mani accarezzavano quello scudo lucente, e il mio volto malato si rispecchiava in esso, inebriato di essere nuovamente succube del mio peccato.
Quella stessa infinita tristezza che provai attraverso il ricordo, ancora persisteva nel sangue del mio maestro, mentre condivideva la sua linfa vitale con me salvandomi dall’Ade. Sul braccio ancora porto quella cicatrice, la stessa che di nuovo mi sta salvando dall’Ade. Questo è il simbolo della mia debolezza e della mia vergogna, che mi hanno reso quello che oggi sono e ora mi rende più forte.
Nuovamente ha tentato di confondermi, ha cercato di corrompermi; ma l’amore del mio maestro ha spezzato le spire invisibili della sua frusta e mi ha liberato dalle parole scritte sulla mia pelle che mi avevano incatenato ad un infausto destino.
I peccati incisi sul mio corpo sono ora le mie virtù e attraverso di esse la mia vita è tracciata nel nome di Atena.




   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: titania76