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Autore: Smile__    27/01/2013    4 recensioni
Non riuscii a terminare la frase, rimasi folgorata da due occhi azzurri come il mare, che entravano dalla porta principale.
Delena
P.S. sono tutti umani
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sua assenza, il mio vuoto

 

 

 

-Si pronto?-

 

-Ehi Fratello-

 

-Damon, ma dove ti sei cacciato?-

 

-Stefan mi sono allontanato per qualche giorno da Mystic Falls...-

 

-Perché?-

 

Stefan, dopo quella telefonata sospetta, sapeva qualcosa in più sul mio incidente.

 

***

 

-Caroline, hai finito con quel sapone? La mia gamba desidera una tregua. - Esclamai, sorridendo.

 

Adoravo il modo con cui la mia amica si prendeva cura di me! Era di una dolcezza infinita. Pian piano stava diventando la mia confidente, la sorella che non avevo mai avuto.

 

-Sisi Elena, un attimo! Che fai? Prima vuoi che ti pulisca per bene e poi mi dici di accelerare i tempi? Sai, chi bella vuol comparire un po' di dolore deve soffrire!-Rispose ironica.

 

Scoppiai immediatamente in una fragorosa risata. Mi trovavo meravigliosamente con lei. Era sempre pronta a tirarmi su di morale, anche in situazioni come queste, dopo un brutto incidente.

 

Finita la lunga e rilassante doccia che mi aveva fatto rinascere, mi diressi verso la “mia” camera, scortata fedelmente dalla bionda.

 

Stranamente dopo quella telefonata non c'era più stata ombra di Stefan.

 

Prima di giungere alla “mia” stanza, io e Caroline passammo davanti a quella di Damon.

 

La porta era semichiusa, da fuori si intravedeva un ambiente molto ordinato e spazioso, illuminato solo parzialmente a causa delle tende color panna.

 

Mi bloccai per un istante a fissare quelle mura che erano SUE. Evidentemente la mia amica lo notò.

 

-Elena!-Esordì – Entriamo?!- Continuò maliziosa.

 

-Care, ma sei pazza? Ti sei bevuta il cervello per caso?- Ribattei sconvolta.

 

-Ma dai Elena! Dai, dai, dai,dai!-Rispose con una cantilena degna di una bambina di cinque anni.

 

Forse per la “supplica” della bionda, forse per il fatto che quella era la SUA camera, mi convinsi ad invadere quel SUO spazio personale. -Va bene, andiamo-Dissi colpevole ma eccitata al contempo.

Non che non lo vedessi da chissà quanti giorni ma per me era decisamente troppo. Volevo che mi stringesse a sé come era accaduto la sera prima che finissi in ospedale. Mi mancavano i suoi occhi, le sue braccia vigorose, il suo profumo, la vista di quei capelli corvini. Mi mancava LUI. Mi mancava Damon.

 

Entrai nella stanza, mentre la bionda era rimasta fuori per fare il “palo”. Era una camera bellissima. Al centro c'era un letto matrimoniale molto spazioso, un grande armadio, tre scaffali pieni di libri, riguardanti la Medicina, a terra, steso sul parquet, un tappeto di un colore delicato, abbinato alle tende panna. Le pareti ricoperte da un'alta boiserie di legno in mogano. L'ambiente era illuminato da alcune piantane, che emanavano una luce soffusa. Sul comò potei ammirare una serie di cornici, che raffiguravano l'immagine del mio Damon insieme ad alcuni bambini africani.

 

Un senso di tenerezza, ammirazione e qualcosa di inspiegabilmente dolce mi attraversò colpendomi dritto al cuore.

 

In quel momento mi accorsi di amarlo ancora di più. Non solo perché era un ragazzo perfetto, ma perché era una persona fantastica, degna della stima di tutti.

 

Ma non riuscivo a capire il suo comportamento. Perché la sera prima dell'incidente mi aveva consolata e poi non si era fatto più vivo? Era giusto?! Non riuscivo a comprendere.

 

E poi perché tutti quei libri di Medicina, avevo ancora molto da scoprire su di LUI.

 

La voce di Caroline, che urlava sottovoce, mi distolse dai miei pensieri. - Elena!Elena!- sussurrava agitando le braccia. -Arriva!Arriva!Sta arrivando!-

 

-Ma chi?- Gridai non capendo.

 

-DAMON! E' per le scale, nasconditi!-Disse agitata.

 

Non avendo tempo di uscire dalla camera a causa della gamba rotta, mi fiondai dentro la cabina armadio, in preda all'ansia.

 

I suoi vestiti erano impregnati del suo magnifico profumo.

 

Lo vidi.

 

Era entrato.

 

Sexy come sempre.

 

Temevo che Damon potesse aprire l'anta dell'armadio e trovarmi lì nascosta. Cosa avrei potuto dirgli? Come mi sarei potuta giustificare? Con quali scuse?

 

Fortunatamente non lo fece ma, mentre tiravo un sospiro di sollievo, mi uccise togliendosi la camicia.

 

Oh mio Dio quale figura angelica potevano ammirare i miei occhi!

 

Aveva un fisico mozzafiato. I suoi addominali scolpiti sul suo corpo, i bicipiti, i pettorali perfetti! Per non parlare dei dorsali!

 

Era meraviglioso! E io volevo dannatamente abbracciarlo, baciarlo, sentirlo mio.

 

Dopo pochi minuti, mentre si stava cambiando, ricevette una telefonata...

 

-Ehi Rick!-

 

-Tutto bene? Quando torni?-

 

-Ora sono in camera, ma riparto subito, vado con Andy-

 

Come, se ne andava di nuovo? Come sarei riuscita a sopportarlo? E chi cazzo era questa Andy!?

 

-Come mai tutta questa fretta Damon?-

 

-Be' sai con Andy ci stiamo riappacificando, stiamo di nuovo insieme.-

 

Ah..ora avevo capito chi fosse quella stronza...sapevo che non era colpa sua ma io amavo troppo Damon, sentivo che le nostre anime si appartenevano...

 

-Sei sicuro che è solo per Andy, amico?-

 

-Ehm..no..Andy non c'entra... è solo che non riesco a stare vicino a lei, consolarla non mi è bastato, in quel cortile l'ho sentita così vicina...così mia...

 

Ma di chi stava parlando? Di me o di quella lì...quella Andy?

 

Ma non mi potevo illudere era impegnato, fine della storia. Amava Andy non c'era posto per me.

 

***

 

Dopo un quarto d'ora che LUI se ne era andato, io ero ancora nella cabina armadio, tra le SUE cose.

 

Fui riportata alla realtà da Caroline, che iniziò a chiamarmi- Elena, Elena, dove sei? Non sei mica una stampella?! Esci fuori!-

 

Uscita fuori, quasi singhiozzando come ero solita fare negli ultimi tempi, raccontai tutto alla mia amica.

 

***

 

Erano passate due settimane dal suo ritorno-partenza.

 

Avevo iniziato tutti i controlli e Stefan si era prodigato così tanto da accompagnarmi ogni volta.

 

Era la quarta volta che andavo dal medico e la gamba mi faceva ancora molto male, per non parlare dei continui mal di testa avvertiti dal giorno dell'incidente.

 

Stefan era cosi premuroso nei miei confronti e mi stava sempre vicino, anche durante ogni singola seduta.

 

La riabilitazione sarebbe iniziata tra due mesi.

 

Stava nascendo un intesa tra noi, io la vedevo come una semplice amicizia, lui forse qualcosa di più...

 

- Allora signorina Gilbert, come andiamo?-Chiese gentilmente il dottore.

 

-Insomma..la gamba fa ancora male..-Risposi dolorante.

 

Stefan mi guardò con aria apprensiva e mi cinse la vita, quasi a volermi sorreggere.

 

Sussultai impercettibilmente, come per cercare di mantenere un'aria disinvolta.

 

Dopo la visita Stefan mi riportò a casa e finalmente potei stendermi sul letto.

 

L'arto ingessato provocava fitte ogni volta che camminavo e in questi giorni amavo poltrire e magari vedere anche un buon film.

 

Stefan spesso e volentieri mi faceva compagnia in questa mia routine. Apprezzavo il gesto, ma non volevo illuderlo.

 

Poco prima di cena, ricevetti una chiamata di Caroline, che entusiasta esordì- Ehi straniera! Come va con baby Salvatore?- Dato che Stefan era il fratello minore la bionda amava chiamarlo così.

 

-Tutto bene, le solite cose, lo sai, tu piuttosto come mai tutta questa frenesia?-

 

-Indovina!-

 

-C'entra per caso un ragazzo biondino, alto, con un affascinante accento e a cui hai mangiato le labbra qualche settimana fa ?-

 

- Congratulazioni!- Rispose con una fragorosa risata.

 

-Ehi tu riccioli d'oro, quando torni devi raccontarmi tutto eh!-

 

-Ma ovviamente!Tu non ti scoraggiare, vedrai che LUI tornerà e riuscirai a chiarire con te stessa. E esci un po, ti farebbe bene!

 

-Sisi lo so Care, ma mi manca molto, anche se non ho instaurato con LUI un vero e proprio rapporto..

 

-Dai tranquilla, vedrai che questo periodo buio passerà presto-

 

-Si..grazie Care!-

 

Prima che iniziai di nuovo a deprimermi con pensieri e preoccupazioni rivolte a Damon, Stefan entrò in camera e mi disse- Ehi ti va di fare un giro, sei stata sempre a casa negli ultimi tempi. Ti farebbe bene uscire-

 

Ripensando a ciò che mi aveva suggerito la bionda, risposi sorridendo - Ma si, andiamo-

 

Stefan entusiasta mi portò a fare un giro e fermò l'auto proprio sul belvedere della città.

 

Luci soffuse, grandi piazze illuminate, monumenti bellissimi. Il mare..

 

Era davvero sbalorditivo...ma anche pericolosamente romantico.

 

E infatti non mi stavo sbagliando....

 

Non appena abbassi la guardia, Stefan si avventò sulle mie labbra, lasciandomi sbigottita.

 


Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui! Vorrei iniziare ringraziandovi per le recensioni che mi avete lasciato l'ultima volta! Sono molto contenta!Grazie!
Allora Damon appare e scompare e quella telefonata? E la vecchia chiamata di Stefan e Damon?
E Stefan come si sta comportando e quel bacio? Molte domande :)
Spero che questo capitolo vi piaccia e che mi farete sapere la vostra opinione! Scusate se non riesco ad aggiornare prima ma la scuola mi tiene impegnata!
Grazie a tutti coloro che seguono la storia, che l'hanno aggiunta nelle seguite/preferite/ricordate! Grazie a chi legge in silenzio e un grazie speciale a chi recensisce!
Un bacio a presto con tanti misteri e chissà qualche verita? :)

 

  
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