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Autore: hermyDdC    27/01/2013    1 recensioni
Il Cavillo è spazzatura, lo sanno tutti. Come di certo è spazzatura l'intervista che lui ha appena finito di leggere... eppure, ora, Draco ha tanti dubbi. Su suo padre, che forse non è la persona irreprensibile che lui ha sempre creduto. Su Harry Potter, invece, dubbi non ne ha: lo odia, quel maledetto bugiardo, e se l'è tolto dalla testa per sempre...
... o forse no.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Blaise/Draco, Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nota dell'autrice:
Questa storia ha lo stesso background di A Seeker's Gift. Non si può proprio dire che ne sia il seguito, perché ci passano in mezzo due mesi. Due mesi da fidanzato modello per Draco: ma le ricadute sono sempre dietro l'angolo... ^^





L'incubo


«Draco, stai bene?»

La voce di Pansy alle sue spalle lo riportò alla realtà e Draco si accorse di essere rannicchiato su se stesso, sul divano della sala comune, con le mani nei capelli e la sua copia del Cavillo ancora in grembo.


«Non è niente, è solo… Mi sta scoppiando la testa. Mi sa che me ne vado a letto.»
Si avviò verso il suo dormitorio, stringendo la rivista.


Sembrava proprio che quel dannato Potter ci provasse gusto a metterlo in crisi. Draco aveva ancora vivo nella mente il ricordo di quello che, senza dubbio, era stato il periodo più difficile della sua vita: quando, l’anno prima, si era reso conto di essere innamorato di Harry Potter… Un trauma, né più né meno. Per fortuna, a poco a poco l’aveva superato, era guarito. Tutto merito di Blaise, che gli era stato sempre vicino… molto vicino. E ora, proprio quando Draco pensava di aver smesso per sempre di preoccuparsi di lui, Potter se n’era uscito con quella dannata intervista.

Prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare: quell’infame non si doveva permettere di insultare suo padre in quel modo… Eppure non era per questo che Draco si sentiva scoppiare la testa: il problema era proprio suo padre.
Il giovane Malfoy non riusciva a dimenticare la conversazione che aveva sentito per caso l’estate precedente, tra Lucius e diversi altri uomini… tutti citati nell’intervista di Potter, dal primo all’ultimo. Il padre gli aveva sempre detto che il Signore Oscuro era sparito dalla circolazione, e aveva continuato a dirglielo anche dopo quella sera, eppure con quegli uomini ne aveva parlato come di una persona in carne e ossa… Draco si era convinto di aver frainteso le loro parole e si era tranquillizzato.
Per tanti mesi quel pensiero non l’aveva più sfiorato, finché non aveva letto quella maledetta rivista. Quella da cui ora il viso del suo rivale lo fissava insolente, mentre lui era immobile nel suo letto a tentare di convincersi che Potter avesse semplicemente molta fantasia… ma, per quanto ci provasse, non riusciva a togliersi dalla testa l’idea che suo padre gli avesse mentito.


In quel momento, Draco avrebbe dato qualunque cosa per poter saltare sulla sua Nimbus: un bel volo riusciva sempre a calmarlo quando si sentiva stressato. Chissà se anche sognare di volare avrebbe avuto lo stesso effetto?





… che meraviglia, sfrecciare nel cielo notturno. In pace, lontano da tutto e da tutti… o forse no. C’era qualcos’altro che sfrecciava intorno a lui, sagome scure impossibili da mettere a fuoco nel buio della notte. Creature alate, forse? No, non sembrava un rumore di ali… piuttosto un fruscio di mantelli.
Una a una, le sagome si abbassarono di quota, fino ad atterrare in una radura e disporsi in cerchio. Draco rimase a mezz’aria ad osservarle: avevano l’aria di essere persone incappucciate. E al centro del cerchio c’era una figura ancora più inquietante. Il volto non era coperto… ma non era nemmeno un vero volto: sembrava una maschera. Una maschera bianca con gli occhi di serpente…


Una delle sagome si mosse verso il centro. Si inginocchiò, si tolse il cappuccio… e Draco si ritrovò a fissare un viso pallido e appuntito dai lunghi capelli biondi, tremendamente familiare…

La figura al centro allungò una mano ossuta… ma il suo volto non era più quello della strana creatura. Era quello di Harry Potter, che sollevò da terra suo padre, strattonandolo come fosse una bambola di pezza, e lo schiaffò in una cella…

«Potter… ti odio!»

Draco gli si lanciò addosso a tutta velocità, ma venne colpito da un incantesimo di Harry che lo sbalzò giù dalla scopa. Vide il suo rivale avanzare tranquillo verso di lui e si rialzò di scatto per prenderlo a pugni con tutta la rabbia che aveva in corpo, ma Harry lo bloccò, afferrandogli con forza entrambi i polsi…

Per un attimo i due restarono immobili, a fissarsi con occhi di ghiaccio… No, non di ghiaccio. Di fuoco. Un fuoco che stava lentamente sciogliendo la tensione di pochi istanti prima. I loro corpi non erano più in lotta, ma soltanto… vicini. Occhi negli occhi, sempre più vicini, fino a sfiorarsi delicatamente le labbra… una volta, un’altra, un’altra ancora: timidamente, come se avessero paura di crederci.

«Harry…»

Draco lo strinse a sé e cercò di nuovo la sua bocca, con decisione stavolta, come se non volesse più lasciarlo andare. Gli sembrava di sentire veramente il suo respiro, il calore delle sue labbra, delle sue mani che gli accarezzavano il viso. Sembrava tutto così reale… come il fuoco che si sentiva bruciare dentro. Non era rabbia, non era l’odio che aveva urlato solo pochi minuti prima. Era il bisogno di dire a Harry quello che non gli aveva mai detto…

«Ti amo.»

… quel sorriso, quei dolcissimi occhi verdi, erano semplicemente la fine del mondo…

«Ti amo anch’io, Draco… però ti devi svegliare.»

«… svegliarmi? Perché? … voglio stare qui, con te…»

«Credimi, io starei qui anche tutta la mattina… ma la McGranitt non è Piton. Se arriviamo in ritardo toglie dieci punti a testa… e con venti punti in meno ci facciamo superare dai Grifondoro, sai che vergogna?»

… ma che CAVOLO…?!?
Draco si svegliò di botto… e rimase di sasso, vedendo i profondi occhi neri a pochi centimetri dai suoi…


«… Blaise?!»

«Cos’è quella faccia? C’ero anche prima… e, a giudicare dal bacio, oserei dire che te n’eri accorto…»

«Pensavo fossi…» Oddio, che aveva combinato?

«Fossi?!?»

«… un sogno. E invece…»

«Invece sono vero… e se mi fai far tardi a lezione ti meno», gli disse Blaise, tirandolo giù dal letto. «Anche se, forse… visto che mi stavi sognando, ti potrei anche perdonare… ;)»

Draco si fiondò verso il bagno e, una volta al sicuro dietro la porta chiusa, cercò di tranquillizzare la sua immagine allo specchio: respira. Non è successo niente. Non l’hai chiamato Harry, va tutto bene…
… ma perché mi ha svegliato, dannazione?
… Basta. Adesso è giorno. Sei sveglio e devi stare buono…


«Draco! Esci da solo o devo buttar giù la porta?»

Sì. Decisamente. Meglio tornare coi piedi per terra…

  
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