27/01/2013
2 recensioniQuello che era, quello che è.
La dedico a Cat,
perché continua a sopportare i miei piagnistei
e a leggere ogni minima cosa io le propini.
Ed è anche stata la mia prima,vera, sincera lettrice.
e a leggere ogni minima cosa io le propini.
Ed è anche stata la mia prima,vera, sincera lettrice.
Eri un idiota. Un idiota
patentato. Non
avevo mai visto dei capelli così rossi, così poco
ordinari. Non ero fuori dal mondo: sapevo dell'esistenza dei capelli
rossi, ma non avevo mai conosciuto nessuno con i capelli di questo
colore. A undici anni, Ron, mi ispiravi disordine, stranezza e poco
interesse.
Harry Potter avrebbe di nuovo conquistato la fama, e tu, che ancora non lo conoscevi, avresti perso l'unica cosa che ti rendeva unico: la semplicità. Perché entrambi eravate semplici, solo che Harry non cercava gloria e tu, invece, desideravi solo essere suo amico. Un'amicizia disinteressata, un'amicizia vera, pura. Ma cos'è stato per te, Ron, pensare di essere oscurato da lui, di vivere all'ombra di Harry per tutto il tempo?
Io ci sono sempre stata, io ti ho sempre osservato...io ho sempre capito. Ogni gesto e ogni parola e ogni sorriso sghembo. Non c'era invidia nella tua persona, nemmeno gelosia, c'era solo tristezza.
Eri solo Ronald Weasley, il mago che aveva cercato di rendere il suo topo giallo. E io ero la persona che dal primo giorno odiavi con tutto te stesso.
Già sapevo che saresti stato geneticamente incompatibile per me: avresti portato nella mia vita un disordine tale da spingermi a scegliere cose a cui non avevo minimamente pensato. Le scelte più giuste che per me erano quelle più sbagliate.
Ma avevo undici anni, e chi, a undici anni, si preoccupa così tanto per il futuro? Sapevo cosa avrei voluto fare, ma non con chi e in che modo.
Tu per me eri un amico di cui mi ero ripromessa di non innamorarmi, anche se già l'avevo fatto, perché saresti stato troppo dannoso per una come me e io sarei stata dannosa per te, Ron. Tu eri la persona più buona del modo, e io, Ron, ancora non sapevo cosa fosse l'amicizia prima di incontrare te e Harry.
Anni dopo hai incominciato a rigirarti tra le mani la tua infallibile capacità di evitarmi, e io ho pensato di nuovo che fossi davvero un idiota, ma anche qualcosa di più. C'ero io che mi trascinavo per i corridoi a testa bassa, come se potessi considerarmi colpevole di qualcosa. Tu non ti eri accorto di nulla, tu ti sei chiuso in te stesso pensando che io, Hermione Granger, la tua migliore amica, non potesse provare nulla per te. Tu sapevi e facevi finta, per tutto il tempo.
Eri felice con Lavanda, lo sei stato, Ron? Mi hai resa partecipe delle tue patetiche e immature vendette e io non ho fatto nulla per uscirne.
Forse perché ho avuto tempo per pensare e capire finalmente che ti amavo. Sarei potuta tornare indietro nel tempo, ma a cosa sarebbe servito conoscendo già cosa avresti in realtà fatto? La verità è che non sei mai cambiato, Ron, ma mi sei sempre piaciuto così come sei. Così com'eri.
Harry Potter avrebbe di nuovo conquistato la fama, e tu, che ancora non lo conoscevi, avresti perso l'unica cosa che ti rendeva unico: la semplicità. Perché entrambi eravate semplici, solo che Harry non cercava gloria e tu, invece, desideravi solo essere suo amico. Un'amicizia disinteressata, un'amicizia vera, pura. Ma cos'è stato per te, Ron, pensare di essere oscurato da lui, di vivere all'ombra di Harry per tutto il tempo?
Io ci sono sempre stata, io ti ho sempre osservato...io ho sempre capito. Ogni gesto e ogni parola e ogni sorriso sghembo. Non c'era invidia nella tua persona, nemmeno gelosia, c'era solo tristezza.
Eri solo Ronald Weasley, il mago che aveva cercato di rendere il suo topo giallo. E io ero la persona che dal primo giorno odiavi con tutto te stesso.
Già sapevo che saresti stato geneticamente incompatibile per me: avresti portato nella mia vita un disordine tale da spingermi a scegliere cose a cui non avevo minimamente pensato. Le scelte più giuste che per me erano quelle più sbagliate.
Ma avevo undici anni, e chi, a undici anni, si preoccupa così tanto per il futuro? Sapevo cosa avrei voluto fare, ma non con chi e in che modo.
Tu per me eri un amico di cui mi ero ripromessa di non innamorarmi, anche se già l'avevo fatto, perché saresti stato troppo dannoso per una come me e io sarei stata dannosa per te, Ron. Tu eri la persona più buona del modo, e io, Ron, ancora non sapevo cosa fosse l'amicizia prima di incontrare te e Harry.
Anni dopo hai incominciato a rigirarti tra le mani la tua infallibile capacità di evitarmi, e io ho pensato di nuovo che fossi davvero un idiota, ma anche qualcosa di più. C'ero io che mi trascinavo per i corridoi a testa bassa, come se potessi considerarmi colpevole di qualcosa. Tu non ti eri accorto di nulla, tu ti sei chiuso in te stesso pensando che io, Hermione Granger, la tua migliore amica, non potesse provare nulla per te. Tu sapevi e facevi finta, per tutto il tempo.
Eri felice con Lavanda, lo sei stato, Ron? Mi hai resa partecipe delle tue patetiche e immature vendette e io non ho fatto nulla per uscirne.
Forse perché ho avuto tempo per pensare e capire finalmente che ti amavo. Sarei potuta tornare indietro nel tempo, ma a cosa sarebbe servito conoscendo già cosa avresti in realtà fatto? La verità è che non sei mai cambiato, Ron, ma mi sei sempre piaciuto così come sei. Così com'eri.
§
Note dell'Autrice:
La flash fic è
ambientata in due periodi diversi della vita di Ron e Hermione, diciamo
che è essenzialmente divisa in due parti: i primi anni a
Hogwarts e il sesto anno, in cui Ron si infatua di Lavanda e si
allontana da Hermione. Non so come mi sia venuta
l'ispirazione, ma mi ha fatto immensamente piacere tornare a scrivere
su questa coppia e pubblicare nuovamente qui su EFP. Sperando che sia
piaciuta, vi lancio un saluto enorme
Stateless