Every you, every me
Prompt #24:
Making up afterwards
Riuscire
a fare la pace -senza esprimere apertamente il proprio desiderio di
rivedere
l'altro- era decisamente
complicato.
Nel
campetto da basket, dove finivano irrimediabilmente per incontrarsi,
gli
occhi si sollevavano, incrociandosi, per poi chinarsi, affogando
nell'amarezza.
Kagami
accennava un passo verso il ragazzo, Aomine tentava di allungare un
braccio per avvicinarlo a sé; ma il primo finiva col fingere di
sistemarsi una
scarpa, mentre la mano di Daiki restava di pietra lungo il suo fianco.
Il
dispiacere bruciava nella gola di Aomine, come un essere che avrebbe
voluto
prendere vita propria e gridare perdono,
ma lo sguardo restava fermo, duro e disinteressato ed il sospiro che
accompagnava i suoi passi fino all'uscita del campo aveva il solito
fare
seccato.
Ma
era Taiga a fermarlo.
Gli
afferrava un polso, stringendo con forza -"Non
allontanarti. Non andare. Non sparire. Resta."- e ,
alzando lo sguardo, si rivolgeva al ragazzo con sarcasmo:
"Hai
paura che ti batta?"
Ed
era il miglior modo, quello, per non lasciar fuggire Daiki; anzi, il
giovane
gli si accostava al viso e sulle sue labbra, sfiorandole, parlava
in un soffio -"Mi
dispiace. Sono un idiota. Non voglio andare."-:
"Ti
piacerebbe."
Quindi,
lo baciava, e nonostante il sapore amaro della riappacificazione, il
sorriso che illuminava i loro sguardi lasciava intendere che, per il
momento, poteva
anche andare bene
così.
[220 parole]
Salve!
Bhé, eccomi qui con
questa flash che si lega alla precedente! =)
Spero possa esservi
piaciuta! Grazie mille per le letture!
A domani, con...
#25:
Gazing into eachothers' eyes.
Iria.