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Autore: ohmymaljk    27/01/2013    1 recensioni
non posso invogliarvi a leggere la mia storia, 200 caratteri non bastano D:
Se avete voglia leggetela e fatemi sapere che ne pensate. Ciauz.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade è una ragazza di diciannove anni. Frequenta l’ultimo anno di liceo, da pochi mesi ha perso il suo migliore amico, Brian.
Da quel giorno non è più stata la stessa ragazza, ha smesso di uscire con le sue amiche e ha cominciato a frequentarsi con alcuni maschi della sua scuola.
Alex, per il quale aveva una cotta, Louis e George.
Però, c’era un piccolo particolare che rendeva la sua vita un inferno. All’età di 3 anni, ha scoperto che poteva vedere i fantasmi.
Aveva ereditato questo dono dalla sua nonna, in pochi lo sapevano. Solo la sua famiglia e uno dei suoi più cari amici, Davies, maresciallo dei carabinieri ne erano a conoscenza. A volte aiutava le forze dell’ordine a risolvere qualcosa con il suo dono.  
Grazie a questo a volte vedeva Brian, tornava nel luogo della sua morte la notte e parlavano.
Ma non faceva solo questo, aiutava anche le altre anime a passare oltre e a trovare la pace.
Alcune di queste facevano parte del lato oscuro, e da un po’ c’è n’era uno che non la lasciava proprio in pace. Samael.

“Ei Jade, stasera usciamo e andiamo da qualche parte a fare festa, vieni con noi?” mi domandò Louis spuntandomi da dietro.
“No, non posso” risposi secca.
“Oh ma dai, la sera non esci mai con noi! Si può sapere cosa hai di importante da fare?!” chiese Alex ridendo un po’.
“Non posso dirvelo, scusate devo andare.” Presi la mia borsa e mi diressi verso la fermata del bus.

Odiavo quando i ragazzi scherzavano in quel modo, se avessero saputo perché non uscivo con loro avrebbero capito, ma se gli avessi detto tutto mi avrebbero presa per pazza.
Mentre camminavo incrociai una donna, sulla quarantina che camminava seguita da una bambina al quanto strana, ah beh era sicuramente l’anima.
Era strana, piccolina, sicuramente tre anni. Aveva gli occhi interamente grigi e i capelli tutti bagnati, faceva quasi paura ma ormai c’ero abituata.

“Mamma, mamma perché non mi ascolti?! Ti prego, parlami!” disse la bimba.
Quasi mi rattristii a sentire quella parole.
Quando la donna fu lontana chiamai la bimba.
“Ciao piccolina.. sai perché la mamma non ti ascolta?” domandai calandomi.
“No, perché non lo fa?” domandò con la sua bella vocina.
“Tu.. tu non ci sei più qui” le dissi tristamente.
“Ma sì che ci sono! Tu mi vedi” disse sorridendo.
Difficile spiegare a una bambina che è morta, e cosa è la morte.
“Ti ricordi come sei morta?” domandai ancora.
“Ma io non sono morta! Ricordo di essere caduta in piscina, mi sono addormentata.. e poi mi sono svegliata” disse.
“Piccola.. tu non ti sei mai svegliata, purtroppo sei morta.”
“Non è vero! Smettila di dirmi queste cose!” disse, poi scomparve.
Una delle cose che non mi piaceva del mio ‘lavoro’.
Continuai a camminare e mi fermai ad aspettare l’autobus.

“Mamma! Sono a casa” urlai buttando la borsa per terra.
Non c’era, ero sola. O forse no, sicuramente qualche fantasma sarebbe venuto a farmi visita a breve, non ero mai sola. Mi correggo.
Mi svestii e mi infilai sotto la doccia.
Quando uscii mi misi il mio comodo e amato accappatoio.
Mi girai e mi ritrovai di davanti lui, faccia tutta piena di graffi, sangue, occhi rossi e sguardo addannato.
Lanciai un urlo di paura e mi tirai un po’ indietro, era proprio ad un palmo dal mio naso.
“Ti ho messo paura piccolina?” domandò sorridendo beffardo.
“Cosa vuoi Samael? Quante volto dovrò dirti di lasciarmi in pace?!” dissi furiosa.
“Non ti lascerò mai in pace, ricordi il nostro patto? Hai solo due giorni per darmi quello che mi spetta, se non lo fai.. ne paghi le conseguenze.” Disse e poi scomparve.
Samael in vita era un famoso e ricco banchiere, assassinato da quattro uomini nel modo più brutto e credule che possa esistere, da morto cominciò le sue ventette.
Cosa voleva da me? Voleva che prendessi tutti i suoi beni dalla cassaforte di casa sua, ma come potevo farlo? Non potevo.
Avevamo fatto un patto, in un mese arei dovuto farcela.. stava per scadere, e io ancora ero con le mani in mano.
Se non gli avrei portato quei gioielli e i soldi mi avrebbe ammazzata.

Quella sera, come tutte le altre, scesi al porticciolo, dove morì Brian. Volevo vedere se c’era.
Quando arrivai cominciai a chiamarlo. Niente.
Feci per andarmene ma qualcosa mi blocco.
“Sono qui Jade” disse dolcemente.
“BB! –lo chiamavo così- eccoti! Ho tanto bisogno di te..” dissi sedendomi sulla banchina.
“Dimmi tutto, posso esserti d’auto?” domandò sedendosi di fronte a me.
“Samael.. non mi lascia in pace. Ho paura che mi faccia veramente morire”
“Perché non ne parli con Davies!? Lui potrà farti entrare in casa, o almeno prendere quello di cui hai bisogno!”
“Non lo so.. non ne sono sicura” dissi triste.
“Vedrai che ci riuscirai! Non voglio averti qui a canto a me come fantasma, voglio che vivi la tua vita!” disse incoraggiandomi.
“JADE! Ma con chi parli?!” domandò qualcuno alle mie spalle.
Mi alzai di scatto e mi girai. Alex, Louis e George erano in piedi davanti a me. Non sapevo che dire.
“Io.. io posso spiegare” dissi gesticolando.
“Abbiamo un problema..” disse Brian alle mie spalle.
“Beh, devi spiegare.” Disse George.
“C’è una cosa che non sapete di me..” cominciai a dire.
“..posso vedere e parlare con i fantasmi”
“Tu cosa? Ma sei pazza per caso?” disse Louis.
Alex mi guardò stranissimo, come per dire ‘le manca qualche rotella?’.
“Posso dimostrarvelo! Giuro!” dissi.
“E come?” domandò Alex incrociando le braccia.
“Alex, mi hai detto che hai perso tua nonna un anno fa.. bene, pensala intensamente e a quanto bene le vuoi. Non dirmi che aspetto ha” dissi.
Vidi che sospirò e poi cominciò a perdersi nei suoi pensieri.
Dopo un po’ spuntò una vecchietta che sorrideva guardandolo.
“Come si chiama lei?” le domandai guardandola.
“Mi chiamo Rose” rispose la signora sorridendo.
“Ma con chi parli?!” domandò Louis sbuffando.
“Si chiama Rose tua nonna?” domandai ad Alex.
“Come.. come fai a saperlo?” disse spaventato.
“Perché è qui, la vedo.”
“Tu.. dimmi che trucco usi!” insistette.
“Non uso nessun trucco. Ora mi sta dicendo che le manca quando facevate i biscotti al cioccolato insieme, sempre di Domenica. Era un giorno speciale per voi due” dissi sorridendo.
“Ma questa è una cosa impossibile! Tu.. tu puoi veramente vederli?!” disse George.
“Ti ho già detto di sì, accidenti!” dissi.
Mi girai due secondi e notai che Brian non era più lì. Chissà dov’era finito.
“Perché non c’è lo hai mai detto?” disse Louis.
“Non lo so.. ma ora l’importante è che non lo diciate a nessuno, ok?”
“Va bene.. ma.. avresti dovuto dircelo.” Disse Alex.
“Con chi parlavi poco fa?” chiese George.
Sospirai malinconica.
“Con .. Brian.”
“Ah.. puoi vedere anche lui?” domandò Alex.
“Posso vedere tutti i morti io” dissi.
“Ora c’è ne qualcuno altro Brian?” domandò George.
“No.. la nonna di Alex è andata via, e anche Brian.. non so perché.” Dissi, poi il mio sguardo si pose verso una figurata nera un po’ distante da noi.
“A chi guardi?” domandò Alex girandosi.
“Non siamo più soli..” dissi spaventata. Era Samael.
“Restate qui, non muovetevi!” dissi andando verso lui.

“Due giorni Jade, solo due giorni. Se non farai ciò che ti ho detto sarai mia, mia per sempre.” Disse ridendo malefico.
Rabbrividii e cominciai a tremare. L’energia oscura che emanava era fortissima, e lo avvertivo, e anche molto.
Brian e Rose erano andati via perché lo avevano sentito arrivare, era sicuro.
Non feci in tempo a rispondere che scomparve di nuovo. Mi sentii svenire ma la presa di Alex mi fece restare alzata.
“Jade! Jade che succede?!” domandò Louis preoccupato.
Cominciammo a camminare verso casa mia, e gli spiegai tutto.

Arrivati a casa c’era Joseph, chiamato Joe, lavorava nelle forze dell’ordine, grazie a lui conoscevo Davies.
“Joe, devo parlarti” dissi dopo che salutò i ragazzi.
“Certo sorellina, dimmi” rispose sorridendo.
“Ho bisogno di quei gioielli e di quei soldi! Dovete prenderli in qualche modo o io muoio e ciao ciao” dissi spaventata.
“Ma è già passato un mese?” domandò alzandosi dal divano.
“Purtroppo sì, e Samael non mi lascia in pace.. potrebbe arrivare da un momento all’altro e portarmi con lui”
“Che cosa vuol dire questo!?” domandò Alex preoccupato.
Io lo guardai preoccupata ma non risposi.
“Domani parlo con Davies, vedremo che possiamo fare” disse.
“Chiamalo ora, ti prego” dissi.
Lui annuii e si alzò chiamandolo al cellulare.
Gli spiegò e lui rispose che avrebbero fatto il possibile.

-3 giorni dopo-
Ancora i gioielli e i soldi non erano nelle mie mani, di Samael nessuna traccia e il che era fantastico.
Però la paura restava sempre.
Ero in un bar a prendere un caffè con i ragazzi, quando mi arrivò una chiamata da Davies.
“CORRI SUBITO AL PORTO!” mi urlò.
“Davies! Che succede?!” risposi preoccupata alzandomi.
“CORRI CAZZO!” disse e bloccò la chiamata.
Il cuore mi salii in gola, le gambe mi tremarono ma cominciai a correre verso il porto seguita dai ragazzi.
Quando arrivai vidi che Joe era sospeso in aria, Samael lo aveva preso dal collo e faceva per strozzarlo ridendo soddisfatto.
“LASCIALOO!” urlai correndo verso di loro.
Lui posò lo sguardo su di me e buttò per terra mio fratello.
“Oh, hai ragione.. non voglio lui. Voglio TE!” disse indicandomi.
In quel momento vidi comparire Brian.
“Samael ti darò quello che vuoi, devi darmi tempo.. ti prego devi credermi!” gli dissi indietreggiando.
Vidi anche Alex venire verso di me, ma Davies lo bloccò preoccupato. Erano tutti preoccupati.
“Il tempo a tua disposizione è scaduto ragazza, ora dimmi.. preferisci che mi porti tuo fratello o direttamente te?” disse avvicinandosi ancora a me.
“Lasciala in pace! Ti darà quello che vuoi accidenti!” urlò Brian correndo vicino a noi.
“Tu cosa vuoi? Sparisci!” gli disse.
“No! Non me ne vado, qui quello che deve sparire sei tu!” disse venendomi accanto.
In quel momento mi ricordai delle parole di mia nonna.
Se mai un giorno dovresti avere a che fare con un demone, ricordati piccola mia, pensa all’amore e a tutti i bei momenti passati con una persona a te cara, lui non potrà farti nulla.
Cominciai a pensare a Brian e a quanto gli volessi bene e vidi Samael indietreggiare.
“Che mi sta succedendo?!” chiese guardandosi.
“L’amore è più forte di te caro mio!” disse Brian soddisfatto.
“Ti do tempo fino a domani, fino a domani Jade!” mi urlò scomparendo.
Mi venne da svenire e caddi per terra, in quel momento vidi tutti i ragazzi precipitarsi addosso a me.

“Vieni con me..” disse Davies quando mi ripresi.
“Dove andiamo?”
“A prendere quello di cui hai bisogno.” Disse serio.
Andai con lui nella casa della moglie di Samael che a vederci non fu molto felice.
“Sono il maresciallo dei carabinieri, lei è la moglie del defunto Samael?” domandò Davies.
La donna fece cenno di ‘sì’ preoccupata.
“Dobbiamo sequestrare i gioielli e i soldi che suo marito ha lasciato in cassaforte, non posso spiegarle il perché ma dobbiamo!”
La donna ci fece entrare senza esitare e spaventata consegnò tutto a Davies.
Quando fummo in macchina mi chiese dove avrei dovuto portarglieli.
“Non lo so, ma penso che si farà vedere.. sa che sono in mano mia” dissi.

Quella notte invece di andare da Brian, andai nel vicolo dove Samael era stato ucciso. L’avrei sicuramente trovato.
“Sei qui?” gli domandai spaventata.
Sentii un brivido e un soffio di vento, mi girai e lo vidi.
“Eccoti, finalmente. Con quello che mi spetta” disse avvicinandosi.
Buttai la sacca con tutto per terra e mi allontanai.
“Posso andarmene?” domandai ancora spaventata.
“Oh no. Hai portato i soldi ma non in tempo! Ora che ho quello che volevo, anche tu verrai con me!” disse.
Non feci in tempo a scappare che con un solo gesto mi scaraventò violentemente al muro.
Gemetti dal dolore e cacciai un urlo.
“Ti ho dato quello che volevi! Lasciami in pace!” urlai piangendo.
“Mai, tu non hai rispettato il patto in tempo, ora ne paghi le conseguenze!” disse avvicinandosi a me.

Joe’s pov.
Ero a casa a guardare un film con Alex, Louis e Geroge.
Jade era andata da Samael, volevamo andare con lei, ma non aveva voluto. Diceva che se saremo andati lui non si sarebbe fatto vivo.
“Cioè.. io ancora non ci credo che tua sorella può vedere i fantasmi!” disse Alex quasi ridendo.
“Già.. è strana come cosa!” risposi.
“Fortuna che ha risolto questa cosa con quel demone..” aggiunse George.

Brian’s pov.
Sapevo che Jade era in pericolo, ma non potevo avvicinarmi a lei perché le forze negative di Samael me lo impedivano.
Andai a casa sua, dove sapevo di trovare i suoi cari amici. Come fargli capire che era in pericolo?
Non potevano ne vedermi ne sentirmi. Idea. Potevo mandargli un messaggio sullo schermo della tv.
“JADE. VICOLO DI SAMAEL, CORRI! URGENTE. BRIAN.” Scrissi.
I ragazzi strabuzzarono gli occhi e si guardarono un paio di secondi.
Poi corsero via come se fossero dei razzi.
Ecco, se loro erano lì con le loro forze potevo avvicinarmi e aiutare la mia piccola.
Andai al vicolo, dove vidi i ragazzi che stavano per arrivare.
Jade era ancora lì per terra a soffrire, mentre Samael la torturava in qualsiasi modo.
Mi faceva male vederla così.
D’un tratto capì che potevo avvicinarmi dato che Alex e gli altri erano quasi arrivati.
“LASCIALA STARE ACCIDENTI! Ti ha dato quello che hai voluto ora basta!” urlai avvicinandomi.
Vidi lei girarsi verso di me e accennare un sorriso tra le lacrime.
“JADE!” urlò Joe correndo verso di lei.
Samael lo scaraventò per terra.
“Lei non ha rispettato i tempi, ora la sua anima sarà mia” disse furioso.
“Mai! L’amore dei miei amici e di Brian te lo impediranno, non potrai farlo!” disse con un filo di voce.
“Pensa a tua nonna, pensa a me e a quanto ti voglio bene! Non potrà farti nulla!” le dissi.
“Stai zitto!” mi urlò Samael furioso.
Vidi la ragazza che piano piano si rialzava e Samael perdere le forze.
“Me la pagherete!” disse scomparendo.
Vidi Jade con le lacrime agli occhi guardarmi.

Jade’s pov.
Brian mi aveva salvata la vita, scoppia a piangere e vidi i ragazzi corrermi incontro e abbracciarmi forte.
Strinsi Alex a me e continuai a piangere.
“Ora è tutto apposto piccola, stai tranquilla!” disse stringendomi a sé.
Mi staccai quando vidi Brian che guardava dietro di lui.
“Che succede?” domandai andandogli vicino.
“Penso che tu non abbia più bisogno di me ora..” disse sorridendo.
“Cosa? No! Ti prego non lasciarmi!” dissi con le lacrime che rigavano il mio viso.
“Io non ti lascerò mai, starò sempre accanto a te anche se non potrai vedermi.. starò dentro il tuo cuore per sempre piccolina.
Non posso più restare sulla Terra.” disse dolcemente.
“Nonono! Brian resta, ti prego!”
“Ti ho sempre amata e sempre lo farò..” disse venendomi vicino.
“Non voglio stare senza di te..!” dissi provando a convincerlo a restare.
“Cosa sta succedendo?” mi chiese Joe. Io non risposi.
“Ci rivedremo tra tantissimo tempo.. io non voglio” dissi andandogli vicino.
“Non sarà poi così tanto, fatti forza piccola!” disse, poi si girò e scomparve nel nulla.
Mi buttai tra le braccia di Alex e smisi di piangere.
Non potevo più vedere Brian, e il che mi rattristava molto. Avrei tanto voluto riaverlo al mio fianco ma non potevo.
Alex mi confessò di essere innamorato di me nei giorni successivi, così mi misi con lui dato che mi piaceva.
Avevo smesso misteriosamente di vedere e sentire i fantasmi, e il ché era anche positivo.
A volte però accadevano cose strane, ad esempio quando ascoltavo la canzone che piaceva a Brian mi cadevano dei libri dalla scrivania per terra.
Li osservavo, le lacrime mi salivano agli occhi e sorridevo.
‘Ciao Brian.. ti amo e mi manchi’. Dicevo. Poi sentivo un brivido lungo la schiena e continuavo a sorridere. 



-Spazio Autrice- 
Salve! So che questa OS fa un po' schifo, ma dopo un sogno fatto stanotte ho voluto scriverla e boh, mi è purtroppo uscita così D: 
Mi aspetto qualsiasi recensione negativa, sappiatelo. HAHAHAHAHAHAHAH 
Quindi boh, fatemi sapere che ne pensate :D 

xxDesi. 

   
 
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