Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: Mitsuki no Kaze    27/01/2013    3 recensioni
Nella notte più buia, quando le nuvole si addensano nel cielo, la pioggia comincia a cadere, i tuoni riecheggiano, arriva la tempesta e cala la nebbia... Un raggio di luna si fa strada tra le coltri e guida la Famiglia verso la salvezza...
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo - Tsuki ga terashiteru.
 
Erika aprì l’anta dell’armadio sbuffando. Cominciò a prendere i vestiti che vi erano appesi  e li accavallò su un braccio.
 
Erano tornati dal futuro pochi giorni prima, e quell’obiettivo che si erano prefissati e che avevano raggiunto non senza difficoltà, si era rivelato una prova da superare ben più difficile di quelle che avevano affrontato fino a quel momento. Non si trattava di combattere nemici o di prepararsi a scontri mortali.
Quella volta avevano dovuto dire addio i loro cari di quel mondo: Giannini, Spanner, Shoichi e la piccola Ame.
Non era stato facile per nessuno dei Vongola separarsi dalla bambina, ma fu ancora più difficile per Yamamoto e per la stessa Erika.
Al momento dei saluti, la piccola si era attaccata alla gamba di Takeshi e solo quando Erika si era inginocchiata accanto a lei e le aveva accarezzato i capelli, la bambina si era staccata dal ragazzo, solo per agganciare le braccia attorno al collo di quella che in quel periodo era stata le sua mamma.
Erika le carezzò la schiena, tentando di fermare il suo pianto che nel mentre era iniziato.
Prese le braccine di Ame, sciogliendo così l’abbraccio e le poggiò un affettuoso bacio sulla fronte.
- Non piangere piccola, presto potrai ritornare con il tuo papà!- le disse per calmarla.
La bambina tirò su con il naso e annuì vigorosamente con il capo.
Anche Yamamoto le carezzò la testa.
- Su! Mostrami un bel sorriso!-
Ame si sforzò a sollevare gli angoli della bocca, mentre i singhiozzi del pianto ancora la scuotevano.
Erika la prese per mano e l’affidò a Bianchi e solo a quel punto il gruppo poté tornare nel proprio tempo.
 
Mentre ripensava a quel momento, la ragazza aveva iniziato a ripiegare i vestiti seduta sul letto.
- Erika-san!-
La ragazza non ebbe alcun dubbio nel dire a chi appartenesse quella voce. Yamamoto aveva ripreso a farle visita da quando erano ritornati nel presente.
Erano andati assieme a casa di Tsuna, ma il più delle volte lei lo aveva mandato via. E anche quella mattina si sarebbe ripetuta la stessa scena.
Si affacciò alla finestra e vide Takeshi salutarla con la mano.
- Ohayou! Ti va di fare una passeggiata?- le chiese con il suo immancabile sorriso.
- Ho da fare…- rispose lei.
- Come sempre!- ridacchiò lui, per poi girare sui tacchi capendo che non avrebbe ottenuto nulla neanche quella mattina. – ripasso nel pomeriggio!- concluse, incamminandosi.
 Erika negò con la testa, sorridendo. Da come lo diceva sembrava una minaccia.
Lanciò un’occhiata all’interno della casa, vedendo i vestiti accatastati sul letto e sulle sedie, e un borsone mezzo riempito. Non ci sarebbero state altre occasioni per accontentare il ragazzo.
- Yamamoto!-
Lui si voltò.
- Ho da fare, ma se vuoi puoi salire tu a farmi compagnia, mentre io sistemo delle cose…-
Takeshi non se lo face ripetere due volte e raggiante entrò all’interno della palazzina.
Non era mai stato a casa di Erika. Era un piccolo appartamento, composto da un ingresso  dal quale si accedeva  a tre stanze: la camera della ragazza sulla sinistra, a destra un piccolo bagno e difronte vi era la cucina.
Non era particolarmente decorata,  i mobili erano semplici e non aveva notato nessun soprammobile o qualunque altra cosa che poteva dirsi personale.
La ragazza gli offrì del the e mentre lo sorseggiavano in cucina, lo osservava con sguardo indagatore, mentre lui esaminava la cucina voltandosi quasi di 360°.
- Cosa stai cercando, Yama-scemo?-
Il ragazzo si riscosse e la fissò con aria interrogativa.
- Ti stai girando intorno da quando hai messo piede qua…  sei solo curioso, o ti aspettavi di trovare qualcosa in particolare?-
- Ah… no… - rispose lui, posando la tazza sul tavolo di legno chiaro della cucina. – Solo mi aspettavo qualcosa di tuo, in casa tua… invece mi sembra piuttosto…-
- Anonima?- concluse lei.
- … Spoglia, veramente…-
Erika prese una sorsata di infuso.
- Sono qui solo di passaggio, l’appartamento l’ho preso in affitto già arredato e non ho avuto il tempo di personalizzarlo…-
Yamamoto sbatte più volte le palpebre.
- Come di passaggio?-
- Presto me ne andrò… La mia missione si è conclusa, devo tornare nel mio mondo per assumere un nuovo incarico.- spiegò lei.
- Ah… Quindi è così che va…-
- Già… e devo dire che è meglio così… sono stata un vero disastro… contro Byakuran non sono stata in grado di fare niente, se non quasi farmi ammazzare!- sbuffò lei, alzandosi e prendendo le tazze e ormai vuote e mettendolo nel lavandino.
Si diresse verso la camera da letto e Takeshi la seguì.
- Non dire sciocchezze! Se non ci fossi stata tu, noi potevamo solo sognarci di battere i Millefiore! Se li abbiamo sconfitti, è stato merito del tuo allenamento!-
Erika sbuffò ancora, riprendendo a mettere gli indumenti nel borsone.
- Proprio tu non dovresti dirmi queste cose… Ti ha allenato Squalo...-
- Sì, ma tu mi hai aiutato nella prova di Asari Ugetsu!-
Questa volta la ragazza non replicò. Continuò a preparare i bagagli in silenzio.
Yamamoto perlustrò anche quella stanza con attenzione.
- Erika… ma quella valigia…?- chiese indicando una grande valigia addossata ad una parete della stanza.
Lei sollevò lo sguardo.
- Cosa?-
- Non è quella che portavi quando siamo partiti per il futuro? La prima volta che siamo andati insieme?-
Erika ci pensò un po’ su, interrompendo di piegare una maglietta.
- Ah, sì… credo che tu abbia ragione…-
- Cosa contiene?-
L’Essere Supremo lo guardò male, facendogli capire che le aveva posto una domanda scomoda.
Ma Yamamoto non cedette.
- Quello che stai preparando con i vestiti  è un borsone, che in aeroporto potrebbe essere considerato come un bagaglio a mano! Quella lì è una valigia da imbarcare!         E da come hai reagito quando ho provato a prenderla quella volta, immagino che debba contenere qualcosa di importate!-
Erika avrebbe potuto benissimo negare e trovare una scusa plausibile, ma Yamamoto non si sarebbe bevuto nessuna  scusa, perciò era meglio tagliare il discorso ed accontentarlo.
- Contiene armi.- rispose con voce atona.
- Che?- esclamò lui con tanto di occhio sgranati.
- Guarda tu stesso se non ci credi…-
Takeshi esitò. Non sapeva se poteva davvero prendersi quella libertà, ma la curiosità lo stava divorando.
Decise di prendere la valigia, alla fine Erika gli aveva dato il permesso, no?
Era una vecchia valigia in cuoio, chiusa con fibbie ormai ossidate, ma che ancora facevano bene il loro lavoro. Era davvero pesante ed il ragazzo optò per trascinarla fino al centro della stanza.
La poggiò su un lato e sganciò le fibbie.
Erika non aveva affatto mentito, era davvero piena d’armi.
Non di certo gettate alla rinfusa, ma ben ordinate e tenute attaccate al fondo e alla parte alta della valigia da fasce di cuoio.
C’era di tutto: un arco con faretra e frecce, pugnali di varia misura, shuriken, e il bastone di legno che le aveva visto usare durante l’allenamento. In tutto quell’arsenale c’era anche una spada contenuta in un fodero. Era una di quelle spade del medioevo occidentale, con la lama larga e che finiva a punta. L’elsa era dorata ed intarsiata a formare le fauci di un drago.
- Erika! Hai una spada e non me l’hai mai detto?!- esclamò lui entusiasta, sfoderando l’arma e rigirandosela tra le mani.
- Perché avrei dovuto dirtelo?- chiese lei, fissandolo con un sopracciglio inarcato.
- E’ bellissima…- disse Takeshi con sguardo adorante – perché non l’hai mai usata?-
- Rimettila nel fodero…- ordinò Erika, ignorando la sua domanda.
- Rispondimi!- insistette il ragazzo.
- Ecco… io…- disse arrossendo imbarazzata – non so usarla bene.. Mi è stata regalata ma non ho mai imparato a combattere con una spada… o meglio… Ho provato… Ma sono negata… Sono più brava come arciere…-
- Aaah! Non ti preoccupare!-  Sorrise Yamamoto – se è solo questo il problema ti insegno io!-
- Ti ricordo che sto per partire…- gli ricordò indicando il borsone ormai pieno.
- Quando tornerai!- rispose lui, riponendo la spada nella valigia.
- Non penso che tornerò mai… O almeno, sarebbe meglio così…-
Takeshi si voltò lentamente.
- Perché dici così?-
- Perché se io tornassi vuol dire che state per correre qualche pericolo, o siete già nei guai….-
Il ragazzo annuì con il capo.
- Già… Tu sei il Guardiano della Luna, che salva la Famiglia quando tutto sembra essere perduto…-
Lei sorrise ed annuì.
- Senti…- riprese Yamamoto dopo un breve silenzio – Ti ricordi quando hai superato la prova di Shizuka Mitsuki?-
- Sì, certo…-
- Quando lei ti ha chiesto se tu fossi pronta ad assumerti un incarico così importante, le hai risposto di sì… perché era il tuo dovere come Guardiano…-
- Sì… cosa avrei dovuto risponderle?-
 Yamamoto sorrise.
- Che sei un Essere Supremo.-
Erika lo guardò, senza ben capire cosa volesse dire.
- Hai messe in primo piano il tuo ruolo all’interno della Famiglia Vongola, invece della tua natura da Essere Supremo… Come mai? – Spiegò il ragazzo.
Erika si abbandonò contro la parete alla quale era addossato il letto.
- Bhe… non saprei… Non avevo nemmeno fatto caso a questo… dettaglio, diciamo così… Forse il fatto è che con voi, tutti voi Vongola, è un po’ come se mi sentissi a casa. Come se foste davvero la mia famiglia… Per questo mi viene naturale considerare importante il mio ruolo da Guardiano… Perché mi sono affezionata a voi… Certo, siete una famiglia fuori dal comune, pazza senza dubbio… Ma pur sempre una famiglia…-
Takeshi le sedette accanto.
- Sono contento di essere parte della tua famiglia…-
 
 
- Erika sarà già partita, secondo voi?- chiese Tsuna.
Si erano riuniti anche quel pomeriggio a casa del giovane boss.
- Direi di sì… Ieri quando ci ha salutati, ha detto e sarebbe andata via nel pomeriggio… Penso che a quest’ora sarà già nel suo mondo.- rispose Gokudera.
Restarono a parlare fino a sera, finchè per gli altri non giunse il momento di andarsene.
Tsuna li accompagnò fino a fuori la porta.
Era una sera fresca e stranamente luminosa, nonostante l’illuminazione artificiale della strada.
Yamamoto temporeggiò davanti l’uscio.
- Pensate che la rivedremo?-
Tsuna sorrise e sollevò lo sguardo verso il cielo.
La luna piena splendeva, illuminando con i suoi raggi argentei il piccolo quartiere.
- Certo che la rivedremo…- disse semplicemente Tsuna – Tsuki ga terashiteru… La luna brillerà su di noi…-

Angolo Autrice
 

Ed eccoci giunti alla fine! Con questo capitolo si conclude Tsuki Will Shine On Us! 
Devo dire di essere piuttosto emozionata mentre sto scrivendo questo angolino, che per certi versi è l'ultimo che scriverò! L'ultimo per questa storia almeno!
Sono soddisfatta di questo racconto, intanto perchè sono riuscita a concluderlo, dettaglio non da poco considerando che ho interrotto più volte la pubblicazioni per motivi vari... Sono soddisfatta della storia, perchè è piaciuta a quasi tutte le persone che l'hanno letta, perchè il miei Original Character hanno scavato il loro angolino nel cuore e nella mente di voi lettori... Sono davvero tanto contenta! Spero che dopo questo capitolo/epilogo tutti i dubbi siano stati risolti e le parti lasciate senza spiegazione chiarite...
Rispondo subito ad una domanda che mi aspettto ( o quanto meno, mi auguro di ricevere xD): Se vi state chiedendo se mai continuerò la storia, vi dico "Forse!" Ho in mente qualcosa, ma tutto molto incerto, e diciamo che ho altri progetti oltre ad una continuazione di Tsuki Will Shine On Us...
Colgo quest'ultima occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto e soprattuto chi ha recensito: _Derek, OhMiracle, Queen of dragons, junika, AsyaOriharaKaya Bookman Jr_KiraNoScreambilo99Wolfgirl93,  Myrae, Pix27, NaCchan91 (Sì, sono andata a spulciare le recensioni xD) Alcune di voi si sono «perse per strada», per così dire, ma non importa... Ho apprezzato i vostri pareri!
Grazie anche a DreamOn, che ha assistito alle prime fasi di creazione della storia, e mi ha corretto i primi capitoli!A Ru che mi ha aiutato con le frasi in giapponese, alle pagine fb Tomodaci, Varia ed Eventuali e Mai Dire Vongola che hanno inserito questa storia nelle sezioni fan fiction (chissà se questo è spam °^°)
E per concludere, la frase finale e il titolo della storia li devo alla canzone "Monochrome no Kiss" (SID) *____*
Bene, mi congengedo! Ma sentirete ancora parlare di me xD
Come progetti futuri ho:
- Una raccolta tra tutte le mie OTP nel fandom di Kuroko no Basket,
- Una One-Shot e forse una Long Fiction nel fandom di D.Gray-man in collaborazione con Kaya Bookman Jr_,
- Una Long Fiction per quello di Ao no Exorcist,
- Qualche One-Shot per K Project,
- Long Fiction e One- Shot per Katekyo Hitman Reborn!

Ho davvero tanti progetti, spero di riuscire a realizzarli come è stato per Tsuki Will Shine On Us!
Adesso ho davvero finito!
Sayoonara!
Mitsuki <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Mitsuki no Kaze