Era il suo compleanno, seduta sul divano aspettava che iniziasse il suo programma preferito.
Era da cinque anni che non festeggiava quel giorno.
Era da cinque anni che lei aveva proibito a tutti di farle gli auguri.
Era da cinque anni che lui era morto.
Incidente stradale, uno stupido camion che ha spazzato via la sua macchina.
Tutto questo il giorno del suo compleanno.
 
‘Pronto?’
‘Signorina Anderson?’
‘Si, mi dica.’
‘Mi dispiace signorina, il suo ragazzo ha avuto un incidente stradale ed è deceduto’
Si accasciò a terra.
Era alla sua festa di compleanno, lui era andato a prendere un’altra cascia di birra.
L’aveva mandato lei, si sentiva talmente in colpa.
‘Pronto? Signorina? Ci siete?’
‘S-si’
‘Mi dispiace signorina, potrebbe avvisare lei i genitori del ragazzo?’
‘I genitori non ci sono. Sono morti l’anno scorso.’
‘ah.. allora potrebbe avvisare qualche familiare?’
‘Non c’è nessuno, lui non ha più nessuno a parte me.. ed ora anch’io non ho nessuno.’
‘Mi dispiace signorina. Arrivederci’
 
A quel ricordo le scese un’altra lacrima.
Non faceva altro che piangere da cinque anni a questa parte.
Ormai non le rimaneva nessuno se non il loro appartamento.
Era da un anno che abitavano assieme, dal giorno che i suoi genitori erano deceduti.
 
‘Anche loro sono andati via’ le diceva lui piangendo mentre accompagnava lei a casa dopo i funerali.
‘ehi.. ci sono io qui con te ok? Non ti abbandonerò mai, qualunque cosa accada’
‘Qualunque cosa?’
‘Certo Louis, scalerei l’Everest per te’ gli spiegava lei con un minimo sorriso.
‘Andiamo a vivere insieme!’
‘L-louis?
‘Elizabeth, compriamoci un appartamento e andiamo via da questa città!’
‘Questo e altro per te!’
 
Spense la tv e si alzò dal divano.
Andò nel loro rifugio: il terrazzo.
‘Louis, dove sei?’ chiedeva lei piangendo.
‘Perché mi hai abbandonata?’
Le sue lacrime scendevano silenziose.
Quando sentiva la sua mancanza, andava sempre lì e si ritrovava sempre a piangere.
 
‘Louis è tardi, andiamo a dormire’ lo rimproverava lei sul terrazzo.
‘E’ come se fossero qui con me.’
‘Oh Louis…’
‘Si, non prendermi per pazzo Elizabeth, so’ che sono morti.’
Si avvicinò a lui.
‘No Louis, non sei pazzo. Il loro ricordo rimarrà sempre vivo, proprio qui’ disse indicando il cuore del ragazzo.
‘Promettimi una cosa!’ disse lui facendola sobbalzare per lo spavento.
‘Dimmi’
‘Se un giorno morirò..’
‘Louis..’
‘Fammi finire Elizabeth… se un giorno morirò, devi promettermi che quando sentirai la mia mancanza, verrai qua e mi penserai.’
‘Te lo prometto Louis’
‘Ricorda.. ogni singolo soffio di vento che sentirai sulla tua pelle, quello sarò io che ti starò salutando.’
 
Un soffio di vento le scostò i capelli.
‘Louis’ sussurrò.
‘Ti amo’ disse accentuando un po’ il volume della sua voce.
Un altro soffio di vento le fece svolazzare i capelli.
Lui amava i suoi capelli.
Lui amava lei.
 
‘Posso?’ le chiese con un pettine in mano.
‘Louis? Sarà la decima volta che me li pettini oggi ahahah’
‘E’ che amo i tuoi capelli. Lunghi e lisci, come fare a non amarli?’
‘Quindi ami solo i miei capelli? Interessante.’ Disse lei facendo la finta offesa.
‘Dai Elizabeth, sai che non sono l’unica cosa che amo.’
‘Ah… e cos’altro ami?’
‘Me, ovvio! Ahahahaha’
‘Brutto str..’
‘Elizabeth’
‘Eh?’
‘Ti amo’
‘Anch’io Louis’
 
Era sempre così tra di loro. I momenti di scherzo si alternavano a momenti di dolcezza e viceversa.
‘Perché sei andato via Louis?’ si chiedeva.
‘Ti raggiungerò’ detto questo si sporse dal cornicione e disse addio a tutte quelle sofferenze.
Quel giorno lo raggiunse, da quel giorno poteva essere di nuovo felice.
 
Louis Tomlinson 21-12-1991* 3-01-2013†
Elizabeth Anderson 3-01-1994* 3-01-2018†
 
 
 
 
 
Hiiiiiiiiii!
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Banale e depresso vero?
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Un bacio
_Jawaadmylove
 
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