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Autore: SerePellizzari    27/01/2013    5 recensioni
***Prima o poi riuscirò a portarla a termine!***
Questo racconto parte dalla fine della terza stagione ma non ripercorre quanto visto nella quarta....
Rick ha capito in tempo cosa stava per succedere quel giorno al funerale del capitano Montgomery e quindi è riuscito a salvare Kate, ma...
Dal primo capitolo
[...]
"Castle togliti" disse Kate in modo brusco cercando di sollevarlo
Ma nel girarlo sentì che la sua camicia era umida e poi vide il suo guanto bianco diventare sempre più rosso...
"Oddio Rick.......Rick rispondi!!!"
Sentendo il suo nome Castle riaprì gli occhi e vide che il viso di Kate era rigato dalle lacrime, cercò di alzare la sua mano per fermargliele ma non ci riuscì ma la detective capì l'intento e gliela prese tra le sue
Con tutta la forza che gli rimaneva in corpo disse quelle tre semplici parole che avrebbe voluto dirle da tre anni
"Kate....ti....amo" sussurrò dopo di che o suoi occhi si chiusero
"No, no, no.....Rick non puoi lasciarci, pensa ad Alexis, a tua madre, al dodicesimo.....a me, pensa anche a me" fece una piccola pausa poi..."Rick ti amo, ti amo anche io, ma non lasciami....."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
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Remember me Rick



Il drago, nonostante l’ora tarda, era seduto alla scrivania del suo ufficio, aveva comunque una copertura da portare avanti, non poteva pensare solo alla detective, ma era veramente sicuro che questa volta Maddox sarebbe riuscito a porre fine al suo problema, tanto loro non potevano sapere che fosse veramente lui, finché non avessero trovato i documenti, ma non sapeva che loro i documenti li avevano già.
 
Kate era stesa a letto, ma non riusciva a prendere sonno. Davanti a Rick aveva fatto finta di niente, ma la scoperta di chi fosse il padre di lui l’aveva scioccata, non si immaginava minimamente quest’ipotesi, aveva pensato a varie possibilità, ma mai le era passato per la testa che potesse essere parente di Montgomery.
Non sapeva cosa pensare o cosa dirgli, lo vedeva che anche lui era rimasto particolarmente colpito da questa notizia, insomma, sia lei che Rick consideravano Roy come un padre, soprattutto Kate, l’aveva aiutata ad integrarsi nel distretto e le aveva sempre dato una mano e l’aveva sempre sostenuta, ma il ripensare a lui non poteva non farle spuntare un lieve sorriso sulle labbra, e quel sorriso e quei pensieri la accompagnarono nel mondo dei sogni dove, dopo molto tempo, tornò a sognare il suo capitano.
 
Anche Rick non era ancora riuscito ad addormentarsi, aver detto a qualcuno di suo padre aveva alleggerito un po’ il peso che sentiva addosso, ma non poteva accettare di non averlo saputo prima, ma ormai era andata così e non poteva farci assolutamente nulla.
Questi pensieri avevano però messo in moto la sua mente che gli aveva fatto riportare a galla tutti i momenti felici passati insieme a quello che ora sapeva essere suo fratello.
Non riusciva più a rimanere in quel letto, quindi decise di alzarsi cercando di non svegliare la donna sdraiata accanto a lui, si vestì ed uscì di casa.
Nel giro di una decina di minuti raggiunse finalmente la sua meta, pagò il taxista e si avviò lungo la strada, quindi imboccò il primo sentiero e senza sapere di preciso come raggiunse il luogo dove tutto il suo calvario era iniziato mesi prima.
Si fermò davanti a quella lapide…
“Roy Montgomery…Il padre, amico, fratello, compagno che chiunque avrebbe voluto avere”
Questo era quello che aveva fatto incidere la famiglia di Roy su quella lapide ed ora Rick in un certo senso si sentiva parte di quella famiglia.
Lo scrittore si sedette sul prato accanto alla lapide ed incominciò a parlare mentre le lacrime solcavano già il suo volto.
“Anche uno scrittore con tanta immaginazione come me non avrebbe mai pensato ad una trama del genere sai Roy…
I documenti che hai spedito mi sono arrivati, nei prossimi giorni scopriremo finalmente chi è il Drago e tutto questo finirà, e Johanna finalmente avrà ottenuto giustizia.
Sai in questi giorni mia madre mi ha rivelato finalmente l’identità di mio padre, anche questo da grande scrittore quale sono non l’avrei mai immaginato…come saprai io ho sempre fantasticato sull’identità di mio padre…un agente della CIA, l’inventore della panna spray e così via, ma mai e poi mai avrei immaginato che mio padre fosse…fosse…” si dovette fermare un momento perché anche se prima con Kate era riuscito a parlare tranquillamente, ora non riusciva proprio a far uscire quelle parole. Prese un grande respiro e poi continuò “…fosse anche tuo padre.
Roy mi sembra così strano da dire, io e te fratellastri, anzi fratelli, la parola fratellastri non mi piace, è un dispregiativo………non ti dispiace vero se mi fermo un po’ qui accanto a te?” chiese sbadigliando e sedendosi sul terreno e poggiandosi alla fredde pietra “Sai se avessi saputo prima questa cosa mi sarebbe veramente piaciuto sapere com’era mio...nostro padre, ma se è vero il detto «tale padre tale figlio» immagino sia stato come te, integerrimo, leale, sempre pronto a dare una mano a chi ne aveva più bisogno…” sbadigliò un’altra volta “…ed un ottimo padre” sussurrò prima di addormentarsi.
 
Kate si rigirò nel letto per cercare il contatto con l’uomo che amava, ma il suo lato era freddo.
Fu subito colta dalla preoccupazione, non l’aveva sentito alzarsi cosa molto strana perché lei di solito ha il sonno leggero, corse verso il bagno ma non lo trovò, in compenso venne attratta dall’assenza dei suoi vestiti dalla sedia su cui erano stati riposti poche ore prima.
Era uscito di casa senza dirle nulla, ma dove mai sarebbe potuto andare a quell’ora della notte?
Si spostò velocemente in salotto sperando di trovare un biglietto lasciatogli dall’uomo ma anche questa volta le sue aspettative non furono attese.
Stava veramente iniziando a preoccuparsi, non era da lui scappare in questo modo, soprattutto senza lasciare messaggi, ma ad un certo punto un’idea le balzò alla mente, poteva mai essere? Senza pensarci due volte si vestì, prese le chiavi della macchina e corse verso la meta dove sperava/immaginava fosse Castle.
In pochi minuti, anche grazie alle strade praticamente quasi deserte, raggiunse il cimitero.
Se aveva imparato un po’ a conoscere Rick, così come lui conosceva lei, dopo aver scoperto una notizia simile e soprattutto dopo averla condivisa con una persona che non fosse la madre, si sarebbe diretto dalla persona che  aveva imparato a conoscere come amico prima di un fratello.
Si addentrò nel cimitero diretta verso la tomba del suo mentore, prima di arrivare da lui si fermò sulla tomba di sua madre, era solo un paio di file davanti a quella del capitano, alzò lo sguardo verso quella tomba e lo vide addormentato appoggiato ad essa.
“Ciao mamma, scusa ma oggi non mi posso fermare molto a parlare con te, devo riportare a casa il mio uomo” disse sottovoce poi si avviò verso Rick.
Percorse quegli ultimi metri che la dividevano da Rick tenendo sempre gli occhi puntati su di lui, non lo aveva mai visto in quello stato, sul viso si scorgevano ancora le lacrime che fino a poco prima avevano solcato le guance.
Era lì solo ed indifeso, gran parte della sua corazza era crollata quando la madre gli aveva rivelato il nome del padre, durante la giornata voleva comunque continuare a farsi vedere come il solito Castle, ma Kate aveva notato che da quando era uscito dall’ospedale sembrava essere molto più pensieroso, logicamente pensava fosse per via di quanto successo nei giorni precedenti, non avrebbe mai immaginato una cosa del genere, ma quello che sapeva ora era che doveva stargli vicino ed aiutarlo in tutti i modi possibili.
 
“Rick” sussurrò abbassandosi vicino a lui “Rick dai svegliati”
All’uomo bastò sentire quel delicato richiamo ed una mano poggiarsi sul suo braccio per riaprire gli occhi
“Kate…come mai sei qui?” chiese ancora assonnato
“Mi sono svegliata e non ti ho trovato a letto, ti ho cercato in tutta la casa e poi ho pensato che tu fossi venuto da lui” concluse spostando lo sguardo sulla lapide
“Scusa, devo averti spaventato, ma non riuscivo a dormire…questa cosa mi sembra ancora così assurda”
“Non posso negarti che non sia assurda, nessuno di noi poteva mai immaginare che Roy fosse tuo fratello, credo che neanche lui lo sapesse, anche se magari qualche domanda sul motivo per cui tua madre chiedeva di suo padre se la possa essere fatta”
“Anche se facevo finta che non mi interessava io avrei veramente voluto saperlo prima, almeno avrei potuto avere qualche notizia su mio padre”
“Beh puoi sempre chiedere alla moglie di Roy, lei sicuramente l’avrà conosciuto no?” disse sorridendo
“Hai ragione, non ci avevo pensato…”
“Dai ora torniamo a casa, possiamo riposare ancora un paio d’ore, e poi io inizio ad avere un po’ freddo…” concluse rialzandosi e porgendo la mano all’uomo per aiutarlo ad alzarsi
“Sì andiamo…devo dire che non è molto comodo come letto eh” disse stiracchiandosi dopo essere stato troppo tempo in quella scomoda posizione
“Molto meglio il nostro letto con una bella coperta addosso vero?”
“Assolutamente” affermò avvicinandosi alla donna e lasciandole un delicato bacio sulle labbra per poi stringerla a se ed avviarsi verso l’uscita del cimitero.
 
Nascosto dietro un albero un’altra persona aveva osservato quella scena…
«Quindi Montgomery era il fratellastro di Castle, posso utilizzare questa notizia a mio vantaggio…» pensò tra sé e sé «Ed ora credo anche di sapere dove si possono trovare i documenti che vuole il capo» concluse il pensiero con un ghigno stampato in volto, questa notizia era quello che serviva a Maddox per portare a termine il suo piano.
Raccolse le sue cose e si diresse verso l’uscita dopo essersi assicurato che la detective e lo scrittore se ne fossero andati.




Parola all'autrice

Nuovo capitolo....
Ultimamente sto anche scrivendo decentemente, almeno credo... =D
Ho un paio di idee per proseguire e con calma vado avanti
Baci
Sere
   
 
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