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Autore: Iso Mary    27/01/2013    1 recensioni
L'amore è il tema principale attorno al quale ruota la vita di Giada, la protagonista di questo racconto, con i suoi sogni, i suoi amici e la sua famiglia, fulcro fondamentale della sua esistenza. La ragazza dovrà affrontare i mille problemi legati ai dolci sedici anni e in questo suo percorso incontrerà anche l'amore, quello vero, che fa battere il cuore, ma che a volte fa soffrire. Buona lettura
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Scesero di gran fretta, raggiungendo i loro amici al solito bar, punto di ritrovo per l’organizzazione delle loro giornate e riscossero i complimenti di tutti, ancora entusiasti di quella festa al Med. Ormai la notizia aveva già fatto il giro del bar e i ragazzi presenti le osservavano con stupore. Le due amiche si sentivano proprio come due stars in mezzo alla folla, riconosciute ed acclamate dagli ammiratori. Persino quell’antipatica della Santini non smetteva di scrutarle con aria scocciata. Quanto le rodeva di non essere stata invitata a quell’inebriante compleanno di cui si vociferava tanto! Dopo aver sorseggiato i loro caffè, le ragazze e i loro amici si alzarono per fare due passi sotto i portici, riscuotendo gli ultimi elogi per la precedente serata. Giada continuava ad osservare il display immutato del suo cellulare, ma di Elia non vi era traccia. Perché non la chiamava? Già si era scordato di lei? Alternava momenti di perplessità, all’immagine di lui e lei che si scambiavano il loro primo bacio ed ogni volta il cuore le batteva all’impazzata . Viaggiava davvero su di un’altra frequenza quel giorno e un senso di nausea accompagnava tutte queste sue sensazioni. Raggiunsero un paio di amici nella piazza principale fermi ad una panchina, quando Linda si bloccò, pallida in volto, osservando un punto ben preciso con determinazione. < Che succede? > chiese Giada < So che sto per darti un grande dispiacere, ma guarda un po’ chi c’è? > indicandogli l’altro lato della strada. La ragazza osservò più attentamente, e tutti i suoi sogni crollarono improvvisamente. Nella gelateria accanto, infatti, Filippo ed Elia stavano allegramente conversando con due ragazze molto attraenti, una chiara ed una scura. Ridevano, scherzavano e i due ragazzi avevano offerto alle estranee anche il gelato. Filippo non smetteva di scambiare effusioni e tenerezze con la bionda ed Elia non mollava lo sguardo dagli occhi della bruna. Le due amiche continuavano silenziosamente a rimirarli, pietrificate. Sembrava un remake della sera prima in discoteca: stessa cortesia, stessa dolcezza, stessa complicità. Soltanto i soggetti femminili erano differenti. Giada non riusciva a reagire e ci pensò Linda a sbloccare la situazione < Non possono passarla liscia sti due stronzi, vieni con me … > e prese l’amica per una mano, trascinandola fino alla gelateria. < Ciao ragazzi, vedo che non avete perso tempo … complimenti , quanto fate trascorrere tra una ragazza e l’altra? > I due ragazzi, appena si resero conto di chi avevano di fronte, sgranarono gli occhi , mutando il colore del volto che divenne paonazzo. < Ma le conoscete? > disse una delle ragazze < Ci conoscono, ci conoscono anche perché non è trascorso così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, vero Elia? E Dimmi: le baci tutte lusingandole di essere stato fulminato? > aggiunse Giada < Sei davvero un bastardo > e corse via, in lacrime. Linda proseguì < Dovresti vergognarti, proprio il giorno del suo compleanno! A te Filippo non aggiungo altro: non meriti neanche una mezza parola tanto mi disgusti in questo preciso istante > e se la defilò, lasciando i due ragazzi completamente paralizzati dall’imbarazzo. Raggiunse l’amica, che si era infilata nel primo vicolo, accovacciandosi sul gradino di un negozio di fiori con la serranda abbassata e si sedette vicino a lei, abbracciandola < Sono un’illusa, una credulona > continuava a singhiozzare Giada < Come ho potuto credere ad un estraneo, era tutto troppo perfetto, ci sono cascata come una cretina > < Mi dispiace tanto, ma anch’io pensavo che fossero due bravi ragazzi. E’ meglio che te ne sia accorta subito, che continuare a farti illusioni su di una persona che non esiste! > rispose l'amica e rimasero in quello stato di rassegnazione e di delusione fino a sera, quando si resero conto di dover tornare a casa per non destare sospetti nell'ambito famigliare. .
  
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