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Autore: Just D    27/01/2013    1 recensioni
E se Belle e Rumpelstiltskin si fossero conosciuti sull’ Hogwarts Express? E se loro non fossero i soli abitanti di Storybrooke presenti nella scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Angolo dell'autrice:  Volevo ringraziare chi ha inserito la storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite, chi ha semplicemente letto e jarmione, Nimel17, 210695 e x_LucyLilSlytherin  per aver recensito.




3. Il primo giorno


Un raggio di sole filtrò dai pesanti tendaggi color porpora posandosi sul viso di Belle. La sua chioma castana cominciò a muoversi, quasi fosse stata animata direttamente da quella lingua di luce.
Si strofinò gli occhi, mettendosi a sedere sul letto. Le ci vollero alcuni istanti per capire dove si trovasse: Hogwarts. Ricordava a malapena di aver raggiunto la sua stanza la sera prima, dopo aver sbagliato strada almeno due volte, piombando in un sonno senza sogni.
Scese dal letto e scostò le tende rimanendo abbagliata, non solo dal sole ma anche dalla bellezza del paesaggio che si stagliava alla sua vista.
La luce non toglieva nulla allo spettacolo che aveva ammirato la sera precedente, semplicemente l' arricchiva, ed il lago, che le era parso una pozza d’inchiostro solo poche ore prima, sembrava una tavolozza di verde ed azzurro.
Si sentiva riposata e piena di energia, pronta ad iniziare il primo giorno di questa nuova avventura.



***



Quella notte non aveva chiuso occhio. La sua mente continuava a sovrapporre l’immagine di Belle French alle parole della preside. Scoprire che la ragazza fosse nipote di Daniel era stato decisamente interessante.
Questa notizia significava solo una cosa: un punto debole di Regina del quale approfittare. Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per stabilire un rapporto con tutto quello che rimaneva del suo amore perduto. Doveva sfruttare la situazione a suo vantaggio e non sarebbe stata una cosa difficile.
Non poteva dire di conoscere Belle ma anche un cieco si sarebbe accorto della sua ingenuità, del suo vedere il bene nelle persone. Tutto questo lo sconcertava ed al tempo stesso lo incuriosiva.
Lei era tutto quello che lui non era mai stato. Costituiva un mistero che aveva intenzione di scoprire. Lo avrebbe fatto presto, con un unico obiettivo: usarla contro Regina Mills.
La sua giornata poteva avere inizio.



***



In mattinata, Belle incontrò Mary Margaret per avere direttive circa il suo lavoro, cosa che la rassicurò non poco. Dopo tutto quello che aveva visto in sole poche ore di permanenza ad Hogwarts, cominciava ad avere dei dubbi sul fatto che fosse la persona più indicata all’incarico.
Questa fu anche l’occasione per conoscere meglio gli altri professori della scuola, già incontrati la sera precedente. Venne così a scoprire materie di cui ignorava l’esistenza. Essendo una persona curiosa le annotò tutte, con l’intento di fare una ricerca su ciascuna di essa una volta in biblioteca.
Alla fine, si ritrovò una lista comprendente anche i nomi dei rispettivi insegnanti.

Mary Margaret Blanchard, Trasfigurazione
Blue Fairy, Incantesimi  
Victor Whale, Pozioni  
David Nolan, Volo  
Archibald Hopper, Storia della magia  
August Booth, Erbologia  
Rumpelstiltskin Gold, Difesa contro le arti oscure  
Killian Jones, Astronomia  
James Graham, Cura delle creature magiche  

Scorse velocemente i nomi sulla lista indugiando sul nome del professor Gold, la prima persona che aveva conosciuto in questa nuova avventura, sicuramente non la più gentile, decisamente la più interessante.
Era l’unico che non aveva incontrato quella mattina e la cosa irrazionalmente la dispiacque. Segretamente sperava di rivederlo. Non sapeva il motivo, in fondo l’aveva appena conosciuto, ma l’aveva colpita, nonostante i suoi modi bruschi.
Scacciò rapidamente questi pensieri per recarsi in biblioteca. Seguendo le istruzioni date, giunse senza difficoltà a destinazione. Cominciava a prendere familiarità con il posto e tutte le sue stranezze. Spinse la porta e si ritrovò di fronte una biblioteca di dimensioni enormi.
C’erano scaffali stracolmi di libri a perdita d’occhio. Entrò quasi in punta di piedi, per il timore di rovinare qualcosa. Con delicatezza appoggiò i polpastrelli della mano su di un tomo. Chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalle sensazioni tattili.
Era ancora immersa nelle sue fantasie, quando fu presa alla sprovvista da una voce che non conosceva. Aprì di colpo gli occhi e vide un giovane uomo che rigirava tra le mani un cappello a cilindro.
- Ciao, ti stavo aspettando - disse.  - Ero curioso di conoscerti. A quanto ho sentito in giro anche tu sei priva di poteri magici - proseguì senza dare tempo a Belle di rispondere.
Si avvicinò alla ragazza che lo guardava interrogativa. - Scusami, non mi sono presentato. Mi chiamo Jefferson, sono il custode di Hogwarts - .
- Belle. Hai detto anche, vuoi dire che …. - cercò di capire.
- Già - la interruppe. - Non faccio parte del "club dei maghi" - disse queste ultime parole mimando con le dita le virgolette.  - Sono un semplice magonò - .
- Che cosa vuol dire? - chiese curiosa.
- Un magonò è una persona di discendenza magica che non è in grado di usare la magia o di farlo solo in parte, come me - rispose sventolando il cappello. - E’ magico. Si tratta di un portale tra mondi, in realtà  - .
- Ti invidio, puoi spostarti dove vuoi. Ho sempre sognato viaggiare - .
- Funziona solo nei posti dove c’è magia - precisò indossando il capello. - Qual è la tua storia, invece? - .
- Molto semplice e per nulla affascinante, a differenza della tua. Non ho poteri, come i miei genitori. E’ tutto - .
- Sei una babbana, dunque - .
- Che parola buffa - .
- Di buffo c’è solo questo. Devo dirtelo, non sarà facile per te qui ad Hogwarts. In realtà, per quelli come noi non lo è mai. Siamo bersagli facili - affermò serio.
- Finora sono stati tutti gentili con me - .
- Non lasciarti ingannare. Stai in guardia - .
- Se è così pericoloso come dici, perché sei qui? - .
- Necessità - .
- E come fai ad affrontare questa situazione? - .
- Non lo faccio. Sopravvivo. In questo mi aiuta tantissimo mia figlia - . Per la prima volta comparve un sorriso sul volto dell’uomo. - Si chiama Grace. Lei è una strega, ha iniziato quest’anno la scuola. E’ stata smistata a Corvonero - disse orgoglioso.
Rimase in silenzio per alcuni istanti, salvo poi chiedere - Come sei finita qui? Probabilmente non lo sai, ma è un fatto più unico che raro che una persona come te, senza poteri e che proviene da una famiglia senza magia, sia ad Hogwarts - .
- Ho ricevuto una lettera in cui mi veniva offerto un lavoro in questa scuola - spiegò semplicemente.
- E dimmi, non ti sei meravigliata? Voglio dire, si parlava di magia dopotutto. Non ti ha incuriosita o spaventata? - .
- Certo. Non è stato facile decidere di venire qui. Ci ho pensato attentamente. Ho valutato i pro ed i contro. Ammetto di essere stata scettica sulla parte riguardante la magia. Pensavo fosse una semplice parola priva di significato. Qualcosa di cui non dovermi preoccupare davvero. Che non fosse reale, insomma. Evidentemente mi sbagliavo - fece guardandosi intorno. - Forse, alla fine, è questo che mi ha spinta a rischiare. Probabilmente, sono qui per ignoranza ed incoscienza - ammise.
- O coraggio - disse facendola sorridere.
- Può darsi. Di certo non mi aspettavo tutto questo. E non ho ancora capito se mi piaccia o no - confessò. - Comunque, è un posto stimolante. Inoltre, come ti ho detto prima, mi piace viaggiare, conoscere. Venire qui me ne ha dato l’opportunità. Almeno questo aspetto non è stato disatteso. E poi mi ha permesso di allontanarmi da una situazione complicata e pesante -.
Jefferson la fissò. Non vedeva segni di menzogna sul suo volto. Quello che lei gli aveva raccontato era vero. Continuava, però, a credere che ci fosse qualcos’altro sotto, di cui lei stessa probabilmente era all’oscuro, che spiegasse la sua presenza ad Hogwarts.



***



Il professor Gold aveva appena terminato di fare lezione con i ragazzi del primo anno. L'ora si era rivelata interessante grazie alla presenza di Henry Mills.
Il ragazzo aveva dimostrato un talento naturale nella sua materia. Aveva stoffa, doveva riconoscerlo. L’aveva messo alla prova più volte e se l’era sempre cavata. Gli piaceva, a differenza di sua madre.
E pensare che un tempo andavano d’accordo. Certo non erano mai stati amici, ma si rispettavano. In fondo, erano il mago e la strega più potenti. Tutto era cambiato quando lei aveva tentato di fargli perdere i poteri. In questo modo, non avrebbe avuto più rivali.
Non ci riuscì, ovviamente. Sarebbe morto piuttosto. La magia era tutto quello che gli restava, non poteva vivere senza. Non ci avrebbe mai rinunciato.
Si diresse nel suo ufficio, era il momento di dare inizio al suo piano di vendetta. Prese dallo scaffale ciò che gli serviva e si recò in biblioteca.
Stava per impugnare la maniglia quando la porta si aprì di colpo rivelando la figura di Belle.
La giovane per poco non gli franò addosso. Si allontanarono imbarazzati. Gold si stupì, ancora una volta, dell’effetto che quella ragazza gli faceva, ma fu il primo a riprendersi.
- Signorina French - disse per spezzare il ghiaccio.
- Professor Gold - rispose lei, le guance leggermente più rosse del solito.
- Spero che il vostro primo giorno ad Hogwarts sia stato piacevole - si ritrovò a dire, rendendosi conto che voleva lo fosse stato davvero.
- Si, grazie per averlo chiesto. Posso fare qualcosa per voi? Stavo chiudendo la biblioteca ma se avete bisogno di prendere un libro accomodatevi - disse spostandosi dalla porta per lasciarlo passare.
- In realtà, sono qui per un altro motivo - rispose porgendole un libro.
- Storia di Hogwarts - lesse Belle.
- Ho pensato che conoscere questo posto vi avrebbe aiutato. Immagino non sia facile per voi assimilare tutte queste novità - .
- In effetti, una guida sul mondo della magia mi farebbe comodo - disse sorridendo.
- Lieto di avervela fornita - rispose compiaciuto. - Nel caso ne voleste una umana, non esitate a chiedere. Conosco parecchie cose su questo luogo che non sono scritte lì dentro - aggiunse in tono finto cospiratore.
- Grazie. Lo terrò a mente - disse lusingata. - Comunque, vi restituirò il libro il prima possibile - .
- Non è necessario. E’ un regalo -.
- Non posso accettarlo - disse porgendogli il volume. Lui non accennò a prenderlo lasciando le mani sul bastone al quale si appoggiava. - E’ un’edizione speciale - proseguì la ragazza, quasi a giustificarsi.
- Lo so, dearie. Ve l’ho dato io, ricordate? - precisò ironico.
- E’ troppo - disse Belle a disagio.
Lui la guardò per un po’. Si rese presto conto che gli piaceva farlo, probabilmente più di quanto avrebbe dovuto. - Facciamo così. Voi lo conserverete per me. Cosa ne dite, abbiamo un accordo? - chiese con un sorriso sghembo.
- Abbiamo un accordo - rispose Belle ricambiando il sorriso.

  
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