Capitolo 3
“Sentimentalismi?!”
L'unica differeza tra il capriccio e la passione di una vita
è che il
capriccio dura un pò di più. [Oscar Wilde]
Passati
i venti minuti necessari a recuperare parzialmente le forze, un gruppo composto
da tre alieni, del quale uno ferito in maniera grave,
cinque Mew Mew inutili
e un biondo americano con un quoziente intellettivo superiore alla media,
atterrarono più o meno delicatamente sul terreno dissestato di Tokyo.
Retasu
si portò le mani alla bocca, per trattenere un
grido.
Minto
sbarrò gli occhi.
-Che
cosa è…successo?- riuscì a balbettare Zakuro, mentre
teneva Purin per le spalle, che per la disperazione si stava per lanciare sulle
macerie.
La
città non esisteva più.
I
grandi palazzi erano stati disintegrati, o quasi del tutto. Il tempio dove
avevano combattuto era piano di voragini.
Spaventose,
come se qualcuno avesse calpestato il terreno con un’incudine più pesante di un
camion.
Anche
la Torre di Tokyo, che era un po’ un simbolo per i cittadini, rossa e bianca,
con un’antenna che sporgeva fiera, era piegata, quasi fosse
stata sciolta, come una candela tenuta accesa per troppo tempo.
Il
tempio era in un punto alto della città, e quindi, la loro
visuale era quasi completa.
Ichigo
fece qualche passo, tremante, a quello che una volta, anzi, solo qualche ora
prima, era una staccionata, per impedire alle persone di cadere.
Si
portò le mani chiuse in un pugno al cuore, e trattenne le lacrime.
“Questo
è perché non ho affrontato Deep Blu come dovevo”.
Anche
se lontana, riusciva a vedere il parco Inohara.
Il
loro parco.
Peccato
che non c’era più nemmeno un filo d’erba che testimoniasse l’esistenza del luogoo.
Era
tutto bruciato.
Come
se una lama le avesse attraversato il cuore, si inginocchiò,
incurante se la terra le sporcava le banche ginocchia.
Si
coprì il volto con le mani, e iniziò a piangere in modo disperato.
La
schiena sia alzava e si abbassava per gli spasmi.
-E’
colpa mia…- singhiozzò –E’ tutta…colpa…colpa mia!-
Sentì
che qualcuno l’abbracciava da dietro.
Era
Minto.
-Ichigo…-
anche la sua voce era incrinata –Non darti colpe che non hai.
Abbiamo sbagliato tutti-
-No-
scosse la testa, allontanandola –E’ colpa mia perché mi sono
fatta prendere da sciocchi sentimentalisti-
-Non
è il momento per piangere- Ryou si era avvicinato alle
due –Taruto è ferito gravemente perché ci ha voluto aiutare. È inutile sprecare
altre vite. Dobbiamo allontanarci da qui- alzò la testa, guardando il cielo
cupo, e la fortezza di Deep Blu –E’ pericoloso-
-Dove
possiamo andare?- chiese Retasu, ansiosa.
-Nella
vostra dimensione!- Zakuro guardò Kisshu, speranzosa.
Pai
aveva perso il corpo di Taruto e l’aveva appoggiato a
un pezzo dissestato di un muro.
Purin,
liberatasi dalla stretta di Zakuro, aveva preso la mano sporca del piccolo
alieno pestifero.
-Non
possiamo- disse Kisshu
-Perché
no?-
-Quella
era la base di Deep Blu- disse Pai, laconico, mentre faceva comparire sul palmo
della mano una boccetta con del liquido trasparente.
-Che cosa è?- chiese Purin
-Tieni
la testa alta a Taruto. Deve mandarla giù, altrimenti rischia grosso. È una…beh,
diciamo che è un medicina-
Purin
obbedì.
Prese
la testa di Taruto, e la piegò verso l’alto.
Pai
aprì poco le labbra del fratello, e versò il contenuto nella piccola bocca.
-Dovrebbe
bastare. Poi penseremo alle altre ferite…Comunque, Kisshu- si avvicinò a lui –Tu avevi una tua dimensione,
no?-
-…avevo…si,
però non è consigliabile andare là. Quel pazzo ci
troverebbe-
-E
dove possiamo andare?- chiese Zakuro, mentre porgeva un fazzoletto a Purin, che
iniziò a pulire il viso di Taruto.
-Non
ne ho la più pallida idea- disse Pai, strofinandosi le
palpebre con l’indice e il pollice - L’unica soluzione possibile è di trovare
un posto sulla Terra, e poi, coprirlo, mimetizzarlo con delle barriere.
Potremmo creare un’ennesima dimensione-
Kisshu
guardò un attimo Ichigo.
La
ragazza si era rialzata alle parole di Ryou, e Minto le stava vicina, tenendole
la mano,come a volerla sorreggere.
Qualche
ora fa, la mewbird aveva fatto tornare il senno a Ichigo, convincendola a combattere (anche se l’aveva presa
a sberle), e ora, era l’unica che probabilmente riusciva a calmarla.
-Una
soluzione c’è- disse.
Si
scambiò uno sguardo con Pai.
Anche
l’alieno viola capì.
-Taruto
ci ha dato nuovamente la soluzione- disse, con un sorriso a fior
di labbra
-Ricordami
di fare i complimenti a quella testa calda-
-Ma
di che state parlando?- chiese Ryou. Odiava non capire di cosa si stesse parlando.
Kisshu
trattenne una risata –Voi, con i vostri marchingegni non avete mai rivelato la
nostra presenza, se non quando attaccavamo, giusto?-
Ryou
lanciò uno sguardo di sfida –E allora?-
Kisshu
e Pai, che aveva ripreso nuovamente Taruto, schioccarono le dita, trascinando
tutti con loro.
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-Una
casa?- Ichigo, ripresasi un po’, guardò la piccola abitazione stile antico
giapponese –Questa era una base?!-
-Certamente-
annuì Pai – L’ha fatta Taruto appena arrivato sulla Terra-
-Wow-
fu l’unico commento scioccato del gruppo.
La
casa era l’unica abitazione ad essere rimasta completamente in piedi. Si
trovava nella periferia di Tokyo, ed era impossibile vederla, perché dentro una
barriera.
Molte
volte avevano percorso quella strada, e mai avevano pensato che lì ci fosse la casa aliena!
-E
le sorprese non sono finite. Entrate!- Kisshu, movendo in gesto teatrale le
braccia, fece segno ai nuovi arrivati di entrare.
Le
ragazze si lanciarono uno sguardo.
Sfilandosi
le scarpe e lasciandole all’entrata (*),
entrarono.
La
prima stanza era un enorme salotto, con alcuni semplici mobili. Su ogni parete
c’era una porta.
-Andate
pure in esplorazione!- disse Kisshu, in tono
amichevole.
I
due alieni maggiori aprirono una porta, e scomparirono al loro interno.
Le
mew mew si lanciarono un’ennesima occhiata. Li
seguirono.
L’unico
a restare fermo era Ryou.
Frugò
nella tasta, e prese un piccolo oggetto quadrato.
Era
un trasmettitore.
“Spero
che tu ti sia rifugiato da qualche parte, Keiichiro”.
Lo
accese, e chiamò più volte il nome dell’amico moro.
Alla
fine, ricevette una flebile risposta.
*
La
stanza dove Pai e Kisshu erano entrati
era una specie di laboratorio.
Pieno
di macchine strane, computer, sfere d’energia che fluttuavano nell’aria.
-Scommetto
che questo lo ha arredato Pai- disse Minto,
abbozzando un sorriso
-Pessimo
gusto- commentò Zakuro.
Ichigo,
Retasu e Purin trattennero una risata.
-Ma
quanto siete spiritose- ribatté l’alieno, velenoso.
-Probabilmente-
continuò Purin –E’ qui che progettavate i vostri futili piani-
Mentre
Kisshu si lasciò sfuggire un sorriso, Pai scoccò alle
cinque un’occhiataccia che avrebbe fatto impallidire chiunque, tranne loro, ovviamente.
-E
non te la prendere!- disse Minto, ridendo.
Ignorandole,
poggiò Taruto su un lettino metallico appoggiato al muro.
Con
l’aiuto di Kisshu gli sciolse i capelli e gli tolse il suo gilet.
Le
ragazze osservarono la scena i silenzio.
Kisshu
mise sulle tempie di Taruto dei piccoli cerotti, colerai a
un filo che si attaccava a una piccola sfera luminosa appena apparsa,
richiamata da Pai.
Misero altri cerotti sulle braccia, gambe e torace.
Alla
fine, Pai digitò velocemente sulla sfera dei dati, e sul lettino, apparve una una cupola di vetro, e sul viso di Taruto compariva una
mascherina per l’ossigeno.
-Si
sveglierà tra qualche ora- disse.
Notando
lo strano silenzio, i due fratelli si giravano.
Le
ragazze li stavano guardando con sguardi di una tenerezza quasi ironica.
-Che
c’è?- sbottò l’alieno viola
-Ma
Taruto lo sa?- chiese Ichigo
-Cosa?-
-Che
siete così delicati- disse Zakuro.
Per
un attimo, sembrò che i loro volti si colorassero di una sfumatura rosea, ma fu
un attimo.
-Voi
mi assicurate che Taruto sta bene?- chiese Purin, avvicinandosi ai due, con le
mani sui fianchi, guardandoli diritti negli occhi, sopra la sua palla rossa e
bianca.
Pai
inarcò un sopraciglio, e Kisshu quasi scoppiò a ridere –Ma quanto sei carina!- disse, dandole un buffetto sulla fronte, dove
una volta c’era il segno da Mew Mew.
-Si
riprenderà- fece
secco Pai.
Purin
si toccò il punto in cui Kisshu le aveva dato il buffetto, e sorrise –Allora mi
fido!-
Uscì
dalla stanza, insieme alle altre, sempre su
quell’enorme palla.
Solo
Ichigo rimase indietro, e rivolse un’occhiata ai due.
Prima
di uscire, mormorò –Mi dispiace…per tutto-
*
Ichigo,
Minto, Retasu, Purin e Zakuro si erano divise.
Ognuno
era entrato in una porta, dove c’erano delle stanze, e altre porte.
La
casa sembrava immensa.
Ogni
volta che si trovavano davanti a una porta,
l’aprivano, sbirciavano dentro,e poi la richiudevano.
Retasu
camminava per quello che sembrava un lungo corridoio.
“credo
di essermi persa” pensò, guardando indietro “Allora..”
iniziò a fare mente locale.
“…sono
appena entrata da una porta alla fine del corridoio, quindi ero entrata da una
porta che ho trovato dentro una stanza vuota, ed ero entrata là dentro passando
per un altro corridoio e…” Iniziò a girarle la testa.
Si
strinse le spalle.
-Se
mi perdo- si disse, -tornerò indietro. Prima o poi
troverò l’uscita-
Continuò
a camminare.
*
Ichigo
non era nelle miglio condizioni.
Aveva
iniziato il percorso con Zakuro e Minto, ma poi le aveva perse di vista.
Si
accasciò a una parete.
-Uffa!-
si lamentò.
Sobbalzò,
quando sentì che qualcuno le aveva soffiato
all’orecchio.
-WAH!
Ma chi…KISSHU!-
-Salve!-
sorrise, mostrando i canini.
-Mi
hai fatto prendere un colpo!-
-Tu
me ne hai fatti prendere un bel po’, invece-
-Che…che
vuoi dire?- Ichigo era rimasta spiazzata nel vedere gli occhi di Kisshu seri…come
mai aveva cambiato umore in meno di un secondo?
-In
questi mesi- si chinò su di lei, fino a che non sfiorò il suo naso. Ichigo non
si era mai accorta di quanto era pallida quella pelle –In questi mesi- Ripeté –mi sono roso
l’anima, perché non riuscivo ad averti.
I colpi li ho presi io, e ancora sanguinano-
Ichigo
sussultò. Kisshu era troppo vicino.
-A…a
proposito di sanguinare- disse, cercando di cambiare discorso –Le…le tue
ferite?-
-Le
ho medicate con Pai...anche se…- sia avvicinò ancora
–avrei preferito che me le curassi tu-
Le
prese dolcemente una mano, e se la poggiò sul petto, all’altezza del cuore.
Ichigo
non si mosse, mentre le guance si coloravano di rosso.
-Quando
avevi i tuoi poteri, se venivi baciata diventavi
gatto, giusto? O succedeva quando ti emozionavi
troppo?- non ottenne risposta. Vide che gli occhi di Ichigo
erano all’erta. Ghignò. –Non credo che ora ci siano problemi a quel proposito-
Prima
che Ichigo potesse ribattere, Kisshu aveva poggiato le
sue labbra su quelle di lei, mentre le metteva un braccio intorno alla vita,
stringendola a sé.
*
Retasu
sbuffò.
-Ok…la
mia strategia non ha funzionato!- disse, ad alta voce,
come se stesse parlando con se stessa –Certo che Taruto si è divertito. Questo
posto è enorme!- aprì una porta alla sua destra. Un altro corridoio.
Chiuse
quell’entrata/uscita e continuò a camminare. Alla fine si trovò davanti a
quattro porte.
-Qui
posso uscirne solo in un modo- puntò un dito contro
una porta, e iniziò a canticchiare una conta.
-Ambarababè cicì cocò. Tre
civette sul comò…-
Alla
fine, il dito si fermò su una porta alla sua destra. -Vada per quella-
Aprì
la porta, e appena fece un passo per entrare, si ritrovò a sbattere contro qualcuno, precisamente un alieno alto e con gli occhi viola.
Per
la botta, e la sorpresa, era caduta all’indietro, sbattendo col sedere sul duro
pavimento.
-E
tu che ci fai qui?- chiese Pai, alzando un sopraciglio.
-Ohu…mi
sono persa-
Pai
porse meccanicamente una mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi, e lei
l’afferrò.
-Ti
sei fatta male?- chiese, non per vero interesse
-Non
tanto…sono atterrata sul morbido- si fermò di botto.
Che
aveva detto?!?
Avvampò.
Pai
non sembrava aver fatto molto caso a quella frase, e indicò la porta alla sua
sinistra –Se vuoi tornare “al punto di partenza” , ti
conviene seguirmi- disse laconico, aprendo un’altra porta alla sua sinistra.
Retasu
lo seguì a ruota, maledicendo la sua goffaggine.
Camminarono
per un paio di minuti in silenzio.
Pai
si orientava bene in quel labirinto, quindi c’era
abituato.
Provò
a iniziare una conversazione, tanto per non rimanere
con quel pesante silenzio –C…come mai eri da quella parte?- balbettò
-Dovevo prendere una cosa in un laboratorio
secondario- rispose, atono.
Retasu
deglutì –Ce ne sono tanti? Intendo, di laboratori-
-Cinque
o sei, ma quello principale è quello che avete visto
prima-
-Questo
posto è enorme-
-E’
opera di Taruto-
Calò
il silenzio.
In
verità, Retasu voleva domandargli altre cose, ma il comportamento raggelante di
Pai le aveva fatto cedere ogni buona intenzione.
Ma
una domanda rimbombava nella sua testa come un Eco insistente, e le sue labbra non erano serrate abbastanza bene per tener chiuso quella domanda.
-Perché
ci hai aiutati? Perché ti sei
frapposto tra l’onda scatenata da Deep Blu e noi, salvandoci?- chiese, tutto
d’un fiato.
Pai
si fermò.
Già…perché?
Si
voltò lentamente a guardare Retasu.
Non
sapeva come rispondere.
Nella
sua mente cercò una qualsiasi spiegazione logica, una qualunque.
Socchiuse
le labbra, ma quello che stava per dirle, fu interrotto da un rumore simile a un ceffone.
*
Ichigo,
immobilizzata da Kisshu, non riusciva ad opposi al
bacio prepotente.
“Non
voglio!” pensò, chiudendo forte gli occhi. Era troppo debole per
allontanarlo.
Nel
suo cuore, apparve il volto di Masaya.
Quel
ragazzo dal viso gentile, dal sorriso abbagliante, dalla voce solare.
“Masaya!
Non posso fargli questo!”
Provò
ad allentare Kisshu, ma l’alieno glielo impedì.
Tremando
di paura, Ichigo fece appello a tutte le sue forze.
Morse
il labbro inferiore di Kisshu, e sentì il sapore metallico del sangue.
Kisshu
si allontanò, e si portò una mano alla bocca, asciugando quel rivolo rosso.
-Neko-chan…che cosa ti trattiene?- le chiese, con sguardo malizioso –Non devi più niente a nessuno-
-Io…io
sono innamorata di Masaya!- urlò.
Kisshu
le prese i polsi, stringendoli –Masaya non è mai esistito! Masaya è…-
-Non
lo dire!-
-Dire
cosa? Morto?-
Ichigo
voleva tanto liberarsi dalla presa di Kisshu, per tapparsi le orecchie.
-Lasciami!-
-Mai!
Sei mia! Mi appartieni!-
-Non
sono tua!-
-Si
che lo sei, cara la mia bambolina!- Kisshu sembrava fuori di se. La sua bocca parlava
prima di collegare il cervello, cosa che gli succedeva spesso, ma ora, l’ultima
cosa che voleva era ferire la sua amata –Mi sono fatto ammazzare per te!-
-Non
te l’ho
chiesto io!- disse lei, sull’orlo delle lacrime.
Kisshu
mollò la presa sui polsi, ora rossi.
-Tu…tu
non me lo hai chiesto!?!?Ah! come
tu eri disposta a sacrificarti per quello stupido umano, io ero disposto a
darti tutto! Ti ho dato la mia vita!
Il mio sangue! E tu mi ripaghi
con…con…- la sua voce si incrinò -..con odio. Tu mi odi, nonostante tutto! E dire che io ti amo così tanto!-
-No!
No! No! Tu non mi ami! Tu sei
ossessionato!- disse lei, affrontandolo.
Provò
ad alzarsi, ma Kisshu la spinse contro il muro, schiacciandola sotto il suo
peso.
-Tu
sei…- iniziò, digrignando denti
Schiaff!
Ichigo
aveva colpito la guancia destra di Kisshu, e per il colpo,
l’alieno aveva voltato il capo.
Si
staccò sa lei, con occhi sgranati. Si toccò la parte
lesa.
La
guardò.
Ichigo
si aspettava uno sguardo d’odio e rancore, ma vi lesse solo…una tremenda solitudine, dolore e amarezza.
Lo
stesso sguardo che aveva visto quando lui era tra le sue braccia, prima di
spirare.
Si
sentì un verme, nonostante tutto.
Nel
corridoio comparvero Pai e Retasu.
I
due guardarono prima Kisshu, poi Ichigo. Era chiaro che era
successo qualche cosa.
Ichigo
incrociò per un attimo lo sguardo di Retasu, confuso, e poi quello di Pai, freddo.
Si
voltò a guardare Kisshu, ma la chioma
verde scuro copriva gli occhi aurei.
Corse
via, evitando di sfiorare sia Pai che Retasu, che al suo passaggio si
spostarono.
Retasu
lanciò un’occhiata a Pai, per poi andare in cerca dell’amica.
Pai
sospirò.
-Che è successo?-
-Pai…lei
è una bambolina capricciosa, sai?- disse, tenendo lo
sguardo basso.
L’alieno
viola si avvicinò al fratellastro.
Questo
appoggiò la testa sulla spalla, e qualche lacrima uscì ribelle dagli occhi
sempre orgogliosi e menefreghisti.
-Eppure
l’amo così tanto-
Pai
restò fermo, profondamente turbato da quel comportamento.
Se
Kisshu era ridotto in quello stato, voleva dire che l’amore l’aveva logorato
dentro, ed era esploso.
Forse
poteva capirlo, anche se solo in parte.
Ma
adesso, Kisshu stava combattendo per Ichigo con un morto. E con il morto non si poteva
giocare. Lui vinceva prima ancora di incominciare.
-Kisshu…-
tentò di dire, ma il fratellastro si era già allontanato
-Fa
finta che non abbia fatto questa ridicola sceneggiata-
-Non
posso fingere di non averti visto…-
-Ti
prego Pai! Tu non sei fatto per i sentimentalisti, come non lo sono fatto io!-
si asciugò in modo isterico gli occhi con
l’avambraccio.
Non
piangeva da quando aveva perso la sua vera famiglia,anche
se ora era solo un ricordo sbiadito.
-Cambiando
discorso…- disse, con voce tremante, anche se cercava di camuffarla col solito
tono beffardo –Che ci facevi con Retasu ?-
-Si
era persa-
-Si
si…certo-
-Kisshu…?-
-Si?-
Pai
prese un respiro profondo e strinse le spalle –Mi dispiace-
Kisshu
sembrò sorpreso.
Batté
una mano sulla spalla di Pai, e disse, prima di teletrasportarsi via –Il
sentimentalismo non fa per te, ma grazie lo stesso-
*
-Ichigo!-
Retasu riuscì ad afferrare la spalla della rossa, fermandola.
L’aveva
rincorsa per quasi tutto il percorso che aveva fatto prima in compagnia di Pai.
Poggiò
le mani sulle ginocchia, respirando a fatica.
-Che
cosa…- finì di riprendere fiato –Che cosa è successo?-
-Niente
di importante- mentì.
Retasu
mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi per un secondo.
-Senti…- iniziò, col suo solito tono dolce –Non sono di certo una
persona molto intelligente, ma capisco quando qualcuno è in difficoltà. Tu stai
piangendo, e Kisshu non era in condizioni…non era
nelle solite condizioni. Gli hai pure menato una sberla- l’ultima frase l’aveva
detto con fare scherzoso, quasi volesse tirare su di
morale l’amica.
E
riuscì a strappare un sorriso ad Ichigo.
Retasu
le prese le mani fra le sue –Non importa se non mi dici che cosa è successo, ma
non sei sola, quindi non tenerti tutto dentro!- sorrise ancora, col sorriso più
dolce che poteva mostrare.
Anche
se sembrava tranquilla, Retasu era inquieta per l’amica, e i suoi occhi un po’
la tradirono.
Qualsiasi
cosa fosse successa con Kisshu, aveva sconvolto
Ichigo.
-Retasu…sono
ancora innamorata di Aoyama-kun-
proferì, con un filo di voce.
“Inizio
a capire…”
Retasu
sapeva bene, lo sapevano tutti, che Kisshu provava troppo interesse per Ichigo.
Ricordava
quante volte Kisshu aveva cercato di convincerla ad
andare via da lei, e quante volte era impazzito di gelosia vedendo ma mew rosa
tra le braccia del Ao No Kishi
(**).
Ricordava
anche, di quando aveva sventato il piano perfetto
di Pai, quando l’alieno più anziano aveva imprigionato le ragazze nei sogni di Ichigo, e prima di darle il colpo di grazia, ferito e
moribondo, Kisshu, aveva disarmato il compagno e aveva cercato di ucciderla,
dicendo alla ragazza che l’unico modo per era andare via con lui.(***)
-…ho
respinto Kisshu, di nuovo-
Retasu
sospirò.
-Perché
stai così male? Lo hai già fatto altre volte…- disse,
investigando.
-Si,
però…- Retasu notò la sfumatura porpora che si accentuava sulle guance –Questa
volta mi ha detto di amarmi, e mi ha…b…b…-
-Baciata?-
chiese Retasu, leggermente scioccata. Che Kisshu facesse sul serio?
-Già…-
Ichigo liberò le sue mani dalla dolce presa di Retasu, e la superò, tornando
indietro –Torno…torno all’entrata, inizio..insomma, da
dove siamo venute!- sorrise debolmente, prima di sparire dietro una porta.
Retasu
sospirò.
Ichigo
era una persona sensibile, e innamorata. Anche se
l’amante era un morto.
Ma
come poteva uscire da quella spirale tanto intrisa che era l’Amore?
Lei
di certo non poteva darle tanti consigli, perché, a parte la
dolce e tenue cotta per Ryou Shirogane, non era mai stata seriamente
innamorata.
-Mi
sa che è l’inizio di un grandissimo casino-.
Solo
allora, si rese conto di una cosa.
Non
ricordava più la strada del ritorno.
-Mi
sono persa nuovamente- disse, sconsolata.
Dietro
un angolo, Pai aveva ascoltato la conversazione.
Appoggiato
al muro, con le braccia conserte, aveva lanciato furtive occhiate alle due.
“Kisshu
è proprio un cretino. E io che mi preoccupavo per lui.
Certe situazioni se le cerca”
All’esclamazione
sconsolata della ragazza, si lasciò sfuggire un
sorriso, e si teletrasportò via, lasciando la povera Retasu in uno dei tanti
corridoi della casa.
*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-
Nota:
(*) nelle case giapponesi, soprattutto quelle vecchio stile, si cammina
con le ciabatte in casa.
(**) Cavaliere Blu, per chi
non lo sapesse.
(***) episodio 39 “I Sogni Rubati”
*
Ma
salve! Salve ragazzuoli belli! Come va? Siete
contenti per il mio aggiornamento?
(No…ndtutti)
Cattivi
ç_ç.
Otto,
ripeto, otto pagine word…non potete dirmi che vi ho
lasciati insoddisfatti!
Come
potete vedere, ho iniziato a marcare sui sentimenti di
alcuni personaggi.
Che
cosa succederà adesso?
Kisshu
e Ichigo si riconcilieranno?
Pai
lascerà una disperata Retasu a marcire in un corridoio immerso nella penombra?
E
chi lo sa! X°°°°D
Ihihih,
ma quanto sono indegna!
Passiamo
subito ai saluti e ringraziamenti!
XLory06: Lory-chan! Ma che
piacerti sentirti pure qui! Che ne dici, gli ho
concesso abbastanza spazio? Ihihih. Penso che per
migliorare la situazione, dovrai aspettare due o tre capitoli. Situazione
critica. Che vuoi farci, la vita e…gli ormoni! XD
XPurinsun:
Ma non lo schiaffeggiare! Povero! È
mezzo morto e tu lo schiaffeggi X°°D si vede che sei preoccupata! E posa l’ascia…che qualcuno si potrebbe fare male ^^”””””
E
poi non sei tanto pazza! Lo siamo un po’ tutti! Oltretutto, le tue recinsioni mi fanno morire dal ridere X°°°D Più pazze sono,
meglio è!
Xtigre: ma Zakuro
è una ragazza delicata! Si è ispirata alla favola “La bella addormentata
nel bosco” solo che il principe era una ragazza molto forte, e di certo non c’è
stato nessun bacio (per fortuna!) tutti
d’accordo? Eheheh…quanto sono cattiva da 1 a 10? La
situazione è critica! Forse si sono dimenticati che un pazzo assassino li vuole
morti Oo
XSakurabell:
NON MI MORIRE! Avanti! Riprenditi *la prende a
schiaffi e la scuote* meno male! Adesso sei salva! X°°D grazie del commento!
XRobertina92: Ma oggi non è il tuo compleanno? Se si, TANTI AUGURI!
Pizzica…Pai
come ultras non me lo ci evdo proprio…per questo lo fatto stare zitto con Retasu e
Zakuro…^_^””” è naturale che Kisshu sia fico….è Kisshu!
XRia: Onee-sama! Grazie del commento! È sempre bello
rivere dei complimenti ad te TOT. Me commossa TOT ma
no che non crepa! Ihihi. Non farei mai del male a i miei personaggi preferiti (bugiarda ndtutti) ihihih. A presto!
E con
questo, ho finito!
Tanti
saluti, mi raccomando commentateeeeeeeeeee!
X°°°°°°°°°°°°°°°°DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
(ma tu lo hai capito perché ride? ndKisshu)
(Mah…ndPai)