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Autore: Danya    18/08/2007    9 recensioni
(...) "-Q…quello è…- tentò di balbettare Zakuro, annaspando, cercando di prendere un po’ di fiato. -Esatto- Deep Blu sghignazzo –E’ il Mew Power- Senza udire altro, le mew mew caddero in un sonno profondo. Avevano perso la guerra. L’umanità, e non solo quella, era spacciata. E l’unica fonte di potere che possedevano, il Mew Power, era nelle mani di un pazzo assassino. Di Deep Blu. " Salve gente! ebbene si, adoro ammazzarmi di lavoro XD. Avevo in mente questa ff da molto tempo, ma non ho mai avuto il "coraggio" di pubblicarla, ma leggendo No Escape,e varie ff, mi sono decisa! La storia ha inizio proprio alla fine, cioè lo scontro con Deep Blu. Purtroppo, l'alieno ha vinto. Il Mew Team perde i suoi poteri, e l'unico modo per vincere è unirsi con i nostri tre cari alieni. Per chi mi conosce, sa bene quali coppie prediligo, quindi...leggete e commentate!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Passati i venti minuti necessari a recuperare parzialmente le forze, un gruppo composto da tre alieni, del quale uno molto gra

Capitolo 3

“Sentimentalismi?!”

L'unica differeza tra il capriccio e la passione di una vita

è che il capriccio dura un di più. [Oscar Wilde]

Passati i venti minuti necessari a recuperare parzialmente le forze, un gruppo composto da tre alieni, del quale uno ferito in maniera grave, cinque Mew Mew inutili e un biondo americano con un quoziente intellettivo superiore alla media, atterrarono più o meno delicatamente sul terreno dissestato di Tokyo.

Retasu si portò le mani alla bocca, per trattenere un grido.

Minto sbarrò gli occhi.

-Che cosa è…successo?- riuscì a balbettare Zakuro, mentre teneva Purin per le spalle, che per la disperazione si stava per lanciare sulle macerie.

La città non esisteva più.

I grandi palazzi erano stati disintegrati, o quasi del tutto. Il tempio dove avevano combattuto era piano di voragini.

Spaventose, come se qualcuno avesse calpestato il terreno con un’incudine più pesante di un camion.

Anche la Torre di Tokyo, che era un po’ un simbolo per i cittadini, rossa e bianca, con un’antenna che sporgeva fiera, era piegata, quasi fosse stata sciolta, come una candela tenuta accesa per troppo tempo.

Il tempio era in un punto alto della città, e quindi, la loro visuale era quasi completa.

Ichigo fece qualche passo, tremante, a quello che una volta, anzi, solo qualche ora prima, era una staccionata, per impedire alle persone di cadere.

Si portò le mani chiuse in un pugno al cuore, e trattenne le lacrime.

“Questo è perché non ho affrontato Deep Blu come dovevo”.

Anche se lontana, riusciva a vedere il parco Inohara.

Il loro parco.

Peccato che non c’era più nemmeno un filo d’erba che testimoniasse l’esistenza del luogoo.

Era tutto bruciato.

Come se una lama le avesse attraversato il cuore, si inginocchiò, incurante se la terra le sporcava le banche ginocchia.

Si coprì il volto con le mani, e iniziò a piangere in modo disperato.

La schiena sia alzava e si abbassava per gli spasmi.

-E’ colpa mia…- singhiozzò –E’ tutta…colpa…colpa mia!-

Sentì che qualcuno l’abbracciava da dietro.

Era Minto.

-Ichigo…- anche la sua voce era incrinata –Non darti colpe che non hai. Abbiamo sbagliato tutti-

-No- scosse la testa, allontanandola –E’ colpa mia perché mi sono fatta prendere da sciocchi sentimentalisti-

-Non è il momento per piangere- Ryou si era avvicinato alle due –Taruto è ferito gravemente perché ci ha voluto aiutare. È inutile sprecare altre vite. Dobbiamo allontanarci da qui- alzò la testa, guardando il cielo cupo, e la fortezza di Deep Blu –E’ pericoloso-

-Dove possiamo andare?- chiese Retasu, ansiosa.

-Nella vostra dimensione!- Zakuro guardò Kisshu, speranzosa.

Pai aveva perso il corpo di Taruto e l’aveva appoggiato a un pezzo dissestato di un muro.

Purin, liberatasi dalla stretta di Zakuro, aveva preso la mano sporca del piccolo alieno pestifero.

-Non possiamo- disse Kisshu

-Perché no?-

-Quella era la base di Deep Blu- disse Pai, laconico, mentre faceva comparire sul palmo della mano una boccetta con del liquido trasparente.

-Che cosa è?- chiese Purin

-Tieni la testa alta a Taruto. Deve mandarla giù, altrimenti rischia grosso. È una…beh, diciamo che è un medicina-

Purin obbedì.

Prese la testa di Taruto, e la piegò verso l’alto.

Pai aprì poco le labbra del fratello, e versò il contenuto nella piccola bocca.

-Dovrebbe bastare. Poi penseremo alle altre ferite…Comunque, Kisshu- si avvicinò a lui –Tu avevi una tua dimensione, no?-

-…avevo…si, però non è consigliabile andare là. Quel pazzo ci troverebbe-

-E dove possiamo andare?- chiese Zakuro, mentre porgeva un fazzoletto a Purin, che iniziò a pulire il viso di Taruto.

-Non ne ho la più pallida idea- disse Pai, strofinandosi le palpebre con l’indice e il pollice - L’unica soluzione possibile è di trovare un posto sulla Terra, e poi, coprirlo, mimetizzarlo con delle barriere. Potremmo creare un’ennesima dimensione-

Kisshu guardò un attimo Ichigo.

La ragazza si era rialzata alle parole di Ryou, e Minto le stava vicina, tenendole la mano,come a volerla sorreggere.

Qualche ora fa, la mewbird aveva fatto tornare il senno a Ichigo, convincendola a combattere (anche se l’aveva presa a sberle), e ora, era l’unica che probabilmente riusciva a calmarla.

-Una soluzione c’è- disse.

Si scambiò uno sguardo con Pai.

Anche l’alieno viola capì.

-Taruto ci ha dato nuovamente la soluzione- disse, con un sorriso a fior di labbra

-Ricordami di fare i complimenti a quella testa calda-

-Ma di che state parlando?- chiese Ryou. Odiava non capire di cosa si stesse parlando.

Kisshu trattenne una risata –Voi, con i vostri marchingegni non avete mai rivelato la nostra presenza, se non quando attaccavamo, giusto?-

Ryou lanciò uno sguardo di sfida –E allora?-

Kisshu e Pai, che aveva ripreso nuovamente Taruto, schioccarono le dita, trascinando tutti con loro.

*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-

-Una casa?- Ichigo, ripresasi un po’, guardò la piccola abitazione stile antico giapponese –Questa era una base?!-

-Certamente- annuì Pai – L’ha fatta Taruto appena arrivato sulla Terra-

-Wow- fu l’unico commento scioccato del gruppo.

La casa era l’unica abitazione ad essere rimasta completamente in piedi. Si trovava nella periferia di Tokyo, ed era impossibile vederla, perché dentro una barriera.

Molte volte avevano percorso quella strada, e mai avevano pensato che lì ci fosse la casa aliena!

-E le sorprese non sono finite. Entrate!- Kisshu, movendo in gesto teatrale le braccia, fece segno ai nuovi arrivati di entrare.

Le ragazze si lanciarono uno sguardo.

Sfilandosi le scarpe e lasciandole all’entrata (*), entrarono.

La prima stanza era un enorme salotto, con alcuni semplici mobili. Su ogni parete c’era una porta.

-Andate pure in esplorazione!- disse Kisshu, in tono amichevole.

I due alieni maggiori aprirono una porta, e scomparirono al loro interno.

Le mew mew si lanciarono un’ennesima occhiata. Li seguirono.

L’unico a restare fermo era Ryou.

Frugò nella tasta, e prese un piccolo oggetto quadrato.

Era un trasmettitore.

“Spero che tu ti sia rifugiato da qualche parte, Keiichiro”.

Lo accese, e chiamò più volte il nome dell’amico moro.

Alla fine, ricevette una flebile risposta.

*

La stanza dove Pai e Kisshu erano entrati era una specie di laboratorio.

Pieno di macchine strane, computer, sfere d’energia che fluttuavano nell’aria.

-Scommetto che questo lo ha arredato Pai- disse Minto, abbozzando un sorriso

-Pessimo gusto- commentò Zakuro.

Ichigo, Retasu e Purin trattennero una risata.

-Ma quanto siete spiritose- ribatté l’alieno, velenoso.

-Probabilmente- continuò Purin –E’ qui che progettavate i vostri futili piani-

Mentre Kisshu si lasciò sfuggire un sorriso, Pai scoccò alle cinque un’occhiataccia che avrebbe fatto impallidire chiunque, tranne loro, ovviamente.

-E non te la prendere!- disse Minto, ridendo.

Ignorandole, poggiò Taruto su un lettino metallico appoggiato al muro.

Con l’aiuto di Kisshu gli sciolse i capelli e gli tolse il suo gilet.

Le ragazze osservarono la scena i silenzio.

Kisshu mise sulle tempie di Taruto dei piccoli cerotti, colerai a un filo che si attaccava a una piccola sfera luminosa appena apparsa, richiamata da Pai.

Misero altri cerotti sulle braccia, gambe e torace.

Alla fine, Pai digitò velocemente sulla sfera dei dati, e sul lettino, apparve una una cupola di vetro, e sul viso di Taruto compariva una mascherina per l’ossigeno.

-Si sveglierà tra qualche ora- disse.

Notando lo strano silenzio, i due fratelli si giravano.

Le ragazze li stavano guardando con sguardi di una tenerezza quasi ironica.

-Che c’è?- sbottò l’alieno viola

-Ma Taruto lo sa?- chiese Ichigo

-Cosa?-

-Che siete così delicati- disse Zakuro.

Per un attimo, sembrò che i loro volti si colorassero di una sfumatura rosea, ma fu un attimo.

-Voi mi assicurate che Taruto sta bene?- chiese Purin, avvicinandosi ai due, con le mani sui fianchi, guardandoli diritti negli occhi, sopra la sua palla rossa e bianca.

Pai inarcò un sopraciglio, e Kisshu quasi scoppiò a ridere –Ma quanto sei carina!- disse, dandole un buffetto sulla fronte, dove una volta c’era il segno da Mew Mew.

-Si riprenderà- fece secco Pai.

Purin si toccò il punto in cui Kisshu le aveva dato il buffetto, e sorrise –Allora mi fido!-

Uscì dalla stanza, insieme alle altre, sempre su quell’enorme palla.

Solo Ichigo rimase indietro, e rivolse un’occhiata ai due.

Prima di uscire, mormorò –Mi dispiace…per tutto-

*

Ichigo, Minto, Retasu, Purin e Zakuro si erano divise.

Ognuno era entrato in una porta, dove c’erano delle stanze, e altre porte.

La casa sembrava immensa.

Ogni volta che si trovavano davanti a una porta, l’aprivano, sbirciavano dentro,e poi la richiudevano.

Retasu camminava per quello che sembrava un lungo corridoio.

“credo di essermi persa” pensò, guardando indietro “Allora..iniziò a fare mente locale.

“…sono appena entrata da una porta alla fine del corridoio, quindi ero entrata da una porta che ho trovato dentro una stanza vuota, ed ero entrata là dentro passando per un altro corridoio e…” Iniziò a girarle la testa.

Si strinse le spalle.

-Se mi perdo- si disse, -tornerò indietro. Prima o poi troverò l’uscita-

Continuò a camminare.

*

Ichigo non era nelle miglio condizioni.

Aveva iniziato il percorso con Zakuro e Minto, ma poi le aveva perse di vista.

Si accasciò a una parete.

-Uffa!- si lamentò.

Sobbalzò, quando sentì che qualcuno le aveva soffiato all’orecchio.

-WAH! Ma chi…KISSHU!-

-Salve!- sorrise, mostrando i canini.

-Mi hai fatto prendere un colpo!-

-Tu me ne hai fatti prendere un bel po’, invece-

-Che…che vuoi dire?- Ichigo era rimasta spiazzata nel vedere gli occhi di Kisshu seri…come mai aveva cambiato umore in meno di un secondo?

-In questi mesi- si chinò su di lei, fino a che non sfiorò il suo naso. Ichigo non si era mai accorta di quanto era pallida quella pelle –In questi mesi- Ripeté –mi sono roso l’anima, perché non riuscivo ad averti. I colpi li ho presi io, e ancora sanguinano-

Ichigo sussultò. Kisshu era troppo vicino.

-A…a proposito di sanguinare- disse, cercando di cambiare discorso –Le…le tue ferite?-

-Le ho medicate con Pai...anche se…- sia avvicinò ancora –avrei preferito che me le curassi tu-

Le prese dolcemente una mano, e se la poggiò sul petto, all’altezza del cuore.

Ichigo non si mosse, mentre le guance si coloravano di rosso.

-Quando avevi i tuoi poteri, se venivi baciata diventavi gatto, giusto? O succedeva quando ti emozionavi troppo?- non ottenne risposta. Vide che gli occhi di Ichigo erano all’erta. Ghignò. –Non credo che ora ci siano problemi a quel proposito-

Prima che Ichigo potesse ribattere, Kisshu aveva poggiato le sue labbra su quelle di lei, mentre le metteva un braccio intorno alla vita, stringendola a sé.

*

Retasu sbuffò.

-Ok…la mia strategia non ha funzionato!- disse, ad alta voce, come se stesse parlando con se stessa –Certo che Taruto si è divertito. Questo posto è enorme!- aprì una porta alla sua destra. Un altro corridoio.

Chiuse quell’entrata/uscita e continuò a camminare. Alla fine si trovò davanti a quattro porte.

-Qui posso uscirne solo in un modo- puntò un dito contro una porta, e iniziò a canticchiare una conta.

-Ambarababè cicì cocò. Tre civette sul comò…-

Alla fine, il dito si fermò su una porta alla sua destra. -Vada per quella-

Aprì la porta, e appena fece un passo per entrare, si ritrovò a sbattere contro qualcuno, precisamente un alieno alto e con gli occhi viola.

Per la botta, e la sorpresa, era caduta all’indietro, sbattendo col sedere sul duro pavimento.

-E tu che ci fai qui?- chiese Pai, alzando un sopraciglio.

-Ohu…mi sono persa-

Pai porse meccanicamente una mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi, e lei l’afferrò.

-Ti sei fatta male?- chiese, non per vero interesse

-Non tanto…sono atterrata sul morbido- si fermò di botto.

Che aveva detto?!?

Avvampò.

Pai non sembrava aver fatto molto caso a quella frase, e indicò la porta alla sua sinistra –Se vuoi tornare “al punto di partenza” , ti conviene seguirmi- disse laconico, aprendo un’altra porta alla sua sinistra.

Retasu lo seguì a ruota, maledicendo la sua goffaggine.

Camminarono per un paio di minuti in silenzio.

Pai si orientava bene in quel labirinto, quindi c’era abituato.

Provò a iniziare una conversazione, tanto per non rimanere con quel pesante silenzio –C…come mai eri da quella parte?- balbettò

-Dovevo prendere una cosa in un laboratorio secondario- rispose, atono.

Retasu deglutì –Ce ne sono tanti? Intendo, di laboratori-

-Cinque o sei, ma quello principale è quello che avete visto prima-

-Questo posto è enorme-

-E’ opera di Taruto-

Calò il silenzio.

In verità, Retasu voleva domandargli altre cose, ma il comportamento raggelante di Pai le aveva fatto cedere ogni buona intenzione.

Ma una domanda rimbombava nella sua testa come un Eco insistente, e le sue labbra non erano serrate abbastanza bene per tener chiuso quella domanda.

-Perché ci hai aiutati? Perché ti sei frapposto tra l’onda scatenata da Deep Blu e noi, salvandoci?- chiese, tutto d’un fiato.

Pai si fermò.

Già…perché?

Si voltò lentamente a guardare Retasu.

Non sapeva come rispondere.

Nella sua mente cercò una qualsiasi spiegazione logica, una qualunque.

Socchiuse le labbra, ma quello che stava per dirle, fu interrotto da un rumore simile a un ceffone.

*

Ichigo, immobilizzata da Kisshu, non riusciva ad opposi al bacio prepotente.

“Non voglio!” pensò, chiudendo forte gli occhi. Era troppo debole per allontanarlo.

Nel suo cuore, apparve il volto di Masaya.

Quel ragazzo dal viso gentile, dal sorriso abbagliante, dalla voce solare.

“Masaya! Non posso fargli questo!”

Provò ad allentare Kisshu, ma l’alieno glielo impedì.

Tremando di paura, Ichigo fece appello a tutte le sue forze.

Morse il labbro inferiore di Kisshu, e sentì il sapore metallico del sangue.

Kisshu si allontanò, e si portò una mano alla bocca, asciugando quel rivolo rosso.

-Neko-chan…che cosa ti trattiene?- le chiese, con sguardo malizioso –Non devi più niente a nessuno-

-Io…io sono innamorata di Masaya!- urlò.

Kisshu le prese i polsi, stringendoli –Masaya non è mai esistito! Masaya è…-

-Non lo dire!-

-Dire cosa? Morto?-

Ichigo voleva tanto liberarsi dalla presa di Kisshu, per tapparsi le orecchie.

-Lasciami!-

-Mai! Sei mia! Mi appartieni!-

-Non sono tua!-

-Si che lo sei, cara la mia bambolina!- Kisshu sembrava fuori di se. La sua bocca parlava prima di collegare il cervello, cosa che gli succedeva spesso, ma ora, l’ultima cosa che voleva era ferire la sua amata –Mi sono fatto ammazzare per te!-

-Non te l’ho chiesto io!- disse lei, sull’orlo delle lacrime.

Kisshu mollò la presa sui polsi, ora rossi.

-Tu…tu non me lo hai chiesto!?!?Ah! come tu eri disposta a sacrificarti per quello stupido umano, io ero disposto a darti tutto! Ti ho dato la mia vita! Il mio sangue! E tu mi ripaghi con…con…- la sua voce si incrinò -..con odio. Tu mi odi, nonostante tutto! E dire che io ti amo così tanto!-

-No! No! No! Tu non mi ami! Tu sei ossessionato!- disse lei, affrontandolo.

Provò ad alzarsi, ma Kisshu la spinse contro il muro, schiacciandola sotto il suo peso.

-Tu sei…- iniziò, digrignando denti

Schiaff!

Ichigo aveva colpito la guancia destra di Kisshu, e per il colpo, l’alieno aveva voltato il capo.

Si staccò sa lei, con occhi sgranati. Si toccò la parte lesa.

La guardò.

Ichigo si aspettava uno sguardo d’odio e rancore, ma vi lesse solo…una tremenda solitudine, dolore e amarezza.

Lo stesso sguardo che aveva visto quando lui era tra le sue braccia, prima di spirare.

Si sentì un verme, nonostante tutto.

Nel corridoio comparvero Pai e Retasu.

I due guardarono prima Kisshu, poi Ichigo. Era chiaro che era successo qualche cosa.

Ichigo incrociò per un attimo lo sguardo di Retasu, confuso, e poi quello di Pai, freddo.

Si voltò a guardare Kisshu, ma la chioma verde scuro copriva gli occhi aurei.

Corse via, evitando di sfiorare sia Pai che Retasu, che al suo passaggio si spostarono.

Retasu lanciò un’occhiata a Pai, per poi andare in cerca dell’amica.

Pai sospirò.

-Che è successo?-

-Pai…lei è una bambolina capricciosa, sai?- disse, tenendo lo sguardo basso.

L’alieno viola si avvicinò al fratellastro.

Questo appoggiò la testa sulla spalla, e qualche lacrima uscì ribelle dagli occhi sempre orgogliosi e menefreghisti.

-Eppure l’amo così tanto-

Pai restò fermo, profondamente turbato da quel comportamento.

Se Kisshu era ridotto in quello stato, voleva dire che l’amore l’aveva logorato dentro, ed era esploso.

Forse poteva capirlo, anche se solo in parte.

Ma adesso, Kisshu stava combattendo per Ichigo con un morto. E con il morto non si poteva giocare. Lui vinceva prima ancora di incominciare.

-Kisshu…- tentò di dire, ma il fratellastro si era già allontanato

-Fa finta che non abbia fatto questa ridicola sceneggiata-

-Non posso fingere di non averti visto…-

-Ti prego Pai! Tu non sei fatto per i sentimentalisti, come non lo sono fatto io!- si asciugò in modo isterico gli occhi con l’avambraccio.

Non piangeva da quando aveva perso la sua vera famiglia,anche se ora era solo un ricordo sbiadito.

-Cambiando discorso…- disse, con voce tremante, anche se cercava di camuffarla col solito tono beffardo –Che ci facevi con Retasu ?-

-Si era persa-

-Si si…certo-

-Kisshu…?-

-Si?-

Pai prese un respiro profondo e strinse le spalle –Mi dispiace-

Kisshu sembrò sorpreso.

Batté una mano sulla spalla di Pai, e disse, prima di teletrasportarsi via –Il sentimentalismo non fa per te, ma grazie lo stesso-

*

-Ichigo!- Retasu riuscì ad afferrare la spalla della rossa, fermandola.

L’aveva rincorsa per quasi tutto il percorso che aveva fatto prima in compagnia di Pai.

Poggiò le mani sulle ginocchia, respirando a fatica.

-Che cosa…- finì di riprendere fiato –Che cosa è successo?-

-Niente di importante- mentì.

Retasu mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi per un secondo.

-Senti…- iniziò, col suo solito tono dolce –Non sono di certo una persona molto intelligente, ma capisco quando qualcuno è in difficoltà. Tu stai piangendo, e Kisshu non era in condizioni…non era nelle solite condizioni. Gli hai pure menato una sberla- l’ultima frase l’aveva detto con fare scherzoso, quasi volesse tirare su di morale l’amica.

E riuscì a strappare un sorriso ad Ichigo.

Retasu le prese le mani fra le sue –Non importa se non mi dici che cosa è successo, ma non sei sola, quindi non tenerti tutto dentro!- sorrise ancora, col sorriso più dolce che poteva mostrare.

Anche se sembrava tranquilla, Retasu era inquieta per l’amica, e i suoi occhi un po’ la tradirono.

Qualsiasi cosa fosse successa con Kisshu, aveva sconvolto Ichigo.

-Retasu…sono ancora innamorata di Aoyama-kun- proferì, con un filo di voce.

“Inizio a capire…”

Retasu sapeva bene, lo sapevano tutti, che Kisshu provava troppo interesse per Ichigo.

Ricordava quante volte Kisshu aveva cercato di convincerla ad andare via da lei, e quante volte era impazzito di gelosia vedendo ma mew rosa tra le braccia del Ao No Kishi (**).

Ricordava anche, di quando aveva sventato il piano perfetto di Pai, quando l’alieno più anziano aveva imprigionato le ragazze nei sogni di Ichigo, e prima di darle il colpo di grazia, ferito e moribondo, Kisshu, aveva disarmato il compagno e aveva cercato di ucciderla, dicendo alla ragazza che l’unico modo per era andare via con lui.(***)

-…ho respinto Kisshu, di nuovo-

Retasu sospirò.

-Perché stai così male? Lo hai già fatto altre volte…- disse, investigando.

-Si, però…- Retasu notò la sfumatura porpora che si accentuava sulle guance –Questa volta mi ha detto di amarmi, e mi ha…b…b…-

-Baciata?- chiese Retasu, leggermente scioccata. Che Kisshu facesse sul serio?

-Già…- Ichigo liberò le sue mani dalla dolce presa di Retasu, e la superò, tornando indietro –Torno…torno all’entrata, inizio..insomma, da dove siamo venute!- sorrise debolmente, prima di sparire dietro una porta.

Retasu sospirò.

Ichigo era una persona sensibile, e innamorata. Anche se l’amante era un morto.

Ma come poteva uscire da quella spirale tanto intrisa che era l’Amore?

Lei di certo non poteva darle tanti consigli, perché, a parte la dolce e tenue cotta per Ryou Shirogane, non era mai stata seriamente innamorata.

-Mi sa che è l’inizio di un grandissimo casino-.

Solo allora, si rese conto di una cosa.

Non ricordava più la strada del ritorno.

-Mi sono persa nuovamente- disse, sconsolata.

Dietro un angolo, Pai aveva ascoltato la conversazione.

Appoggiato al muro, con le braccia conserte, aveva lanciato furtive occhiate alle due.

“Kisshu è proprio un cretino. E io che mi preoccupavo per lui. Certe situazioni se le cerca

All’esclamazione sconsolata della ragazza, si lasciò sfuggire un sorriso, e si teletrasportò via, lasciando la povera Retasu in uno dei tanti corridoi della casa.

*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-

Nota:

(*) nelle case giapponesi, soprattutto quelle vecchio stile, si cammina con le ciabatte in casa.

(**) Cavaliere Blu, per chi non lo sapesse.

(***) episodio 39 “I Sogni Rubati”

*

Ma salve! Salve ragazzuoli belli! Come va? Siete contenti per il mio aggiornamento?

(No…ndtutti)

Cattivi ç_ç.

Otto, ripeto, otto pagine word…non potete dirmi che vi ho lasciati insoddisfatti!

Come potete vedere, ho iniziato a marcare sui sentimenti di alcuni personaggi.

Che cosa succederà adesso?

Kisshu e Ichigo si riconcilieranno?

Pai lascerà una disperata Retasu a marcire in un corridoio immerso nella penombra?

E chi lo sa! X°°°°D

Ihihih, ma quanto sono indegna!

Passiamo subito ai saluti e ringraziamenti!

XLory06: Lory-chan! Ma che piacerti sentirti pure qui! Che ne dici, gli ho concesso abbastanza spazio? Ihihih. Penso che per migliorare la situazione, dovrai aspettare due o tre capitoli. Situazione critica. Che vuoi farci, la vita e…gli ormoni! XD

XPurinsun: Ma non lo schiaffeggiare! Povero! È mezzo morto e tu lo schiaffeggi X°°D si vede che sei preoccupata! E posa l’ascia…che qualcuno si potrebbe fare male ^^”””””

E poi non sei tanto pazza! Lo siamo un po’ tutti! Oltretutto, le tue recinsioni mi fanno morire dal ridere X°°°D Più pazze sono, meglio è!

Xtigre: ma Zakuro è una ragazza delicata! Si è ispirata alla favola “La bella addormentata nel bosco” solo che il principe era una ragazza molto forte, e di certo non c’è stato nessun bacio (per fortuna!) tutti d’accordo? Eheheh…quanto sono cattiva da 1 a 10? La situazione è critica! Forse si sono dimenticati che un pazzo assassino li vuole morti Oo

XSakurabell: NON MI MORIRE! Avanti! Riprenditi *la prende a schiaffi e la scuote* meno male! Adesso sei salva! X°°D grazie del commento!

XRobertina92: Ma oggi non è il tuo compleanno? Se si, TANTI AUGURI!

Pizzica…Pai come ultras non me lo ci evdo proprio…per questo lo fatto stare zitto con Retasu e Zakuro…^_^””” è naturale che Kisshu sia fico….è Kisshu!

XRia: Onee-sama! Grazie del commento! È sempre bello rivere dei complimenti ad te TOT. Me commossa TOT ma no che non crepa! Ihihi. Non farei mai del male a i miei personaggi preferiti (bugiarda ndtutti) ihihih. A presto!

E con questo, ho finito!

Tanti saluti, mi raccomando commentateeeeeeeeeee!

X°°°°°°°°°°°°°°°°DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

(ma tu lo hai capito perché ride? ndKisshu)

(Mah…ndPai)

   
 
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