Capitolo X
Ash si sentiva dannatamente strano, ma non solo, si odiava dal profondo.Odiava
vedere quella gente attorno a se, quella ragazza così preoccupata e odiava
persino non riuscire a capire il motivo di tutto ciò.
La ragazza dai capelli arancioni cominciò a raccontargli delle avventure vissute
assieme, lei dichiarò di chiamarsi Misty, nome che gli risuonava nella testa e
nel cuore senza un preciso motivo, Brock, Vera, Drew, e Gary quello che aveva
affermato di essere il suo rivale ma anche amico di infanzia.
Gli avevano raccontato tante di quelle cose da rimanere impietrito.
Come aveva potuto scordarsi tutto? Era impensabile.
"Ora pensi di ricordare qualcosa?" Chiese Brock concludendo il racconto, aveva
incluso in esso anche le esperienze avute per salvare Misty e gli altri
prigionieri dall'interno dell'edificio, sorprendendo la ragazzina dai capelli
rossi che si strinse una mano sul petto; Ash aveva rischiato parecchio per
salvarla.
L'allenatore scosse la testa. Nemmeno il minimo flash aveva attraversato la sua
mente, ma sapeva effettivamente, per qualche motivo, che ciò che gli stava
dicendo l'amico non era niente di falso.
Misty guardò il terreno sotto di loro e rivolse un occhiata a coloro che avevano
salvato, erano ancora svenuti chissà se si sarebbero ripresi. Volse poi un
occhiata all'uomo presente, aveva dei lineamenti familiari, e in effetti
potrebbe essere stato davvero il padre di Ash.
"Ora dobbiamo fare in modo di recuperare il tuo petalo Ash; senz'altro è la
chiave per recuperare la tua memoria." azzardò Gary, la sua quasi senza dubbio
era l'ipotesi più plausibile.
Il ragazzo si strinse le ginocchia.
Aveva perso tutto.
Si sentiva smarrito.
Il silenzio era di nuovo calato su di loro, quando un mugolio li fece tornare
alla realtà, il suono proveniva dalla ragazzina dai capelli blu che avevano
salvato che aprì lentamente gli occhi che si rivelarono blu come l'oceano.
"D.. dove sono?" la ragazzina si stropicciò gli occhi, mentre i presenti
rimasero ammutoliti a guardarla. Aveva una vocina dolce e zuccherosa e guardava
interrogativamente tutti, avrà avuto si e no l'età di 14 anni, o forse così li
dimostrava.
"Immagino che tu sia Hikari vero?" chiese il nipote di Oak rivolgendosi
direttamente a lei che annuì con il capo.
"Come conosci il mio nome? e come sono finita qui?" Ash stava arrivando a
capirci sempre meno, inoltre guardò l'uomo poco distante da lui e un brivido gli
percorse fulmineo la schiena.
Perchè?
"Sei stata rapita da me personalmente, e no, non farmi quella faccia allarmata,
non sono più cattivo. Semplicemente ero ai comandi di Reisha colei che desidera
i petali della rosa bianca..."
Il racconto continuò, e la ragazza tacque ascoltando ogni parola con la massima
attenzione, sorprendendosi tra l'altro di aver scoperto così tante cose, e di
ricordarsi così poco.
"Bene, adesso presumo che sarebbe corretto che anche voi mi diceste i vostri
nomi."
"Bè, io sono Gary Oak, lui è Ash Ketchum -la schiena di Ash venne scossa da un
altro brivido-, lei è Misty Williams, lui Brock Peter, Drew, Vera e infine c'è
l'uomo steso lì, sempre vittima di questo incidente.
Hikari inarcò un sopracciglio, cercando di fare mente locale su cosa fosse
avvenuto dopo la sua morte apparente.
In effetti si ricordava delle voci, anche se solo molto vaghe, e il nome Raito
fu il primo che le volò fra i pensieri. Si ricordava di esso pronunciato da una
voce femminile, molto melliflua in effetti.
"Comunque, ci conviene tornare a dormire, volenti o nolenti, domani mattina
ripartiremo all'alba e dobbiamo arrivare in città e cercare di raccontare tutto
ciò alla polizia. Potrebbe essere un valido aiuto." concluse il ricercatore dai
capelli castani.
Gli altri annuirono, e Misty lanciò un altra occhiata triste ad Ash facendolo
sentire quasi in colpa.
Ma aveva idea di come si sentiva lui?
Prese quello sguardo quasi come un atto egoistico, rendendosi conto che forse
dormire e risvegliarsi scoprendo che tutto ciò era solo un sogno, gli avrebbe
fatto bene.
Ancora il silenzio.
Si senti profondamente imbarazzato e confuso, non riusciva assolutamente a
dormire e si muoveva di continuo. Fissava le ombre degli alberi che muovevano
lenti la loro chioma con un fare quasi inquietante, si accorse poi di non essere
l'unico sveglio, anche Hikari, la ragazzina, si era svegliata.
"Non riesci a dormire?" chiese con la vocetta gentile.
"No."
"Tu... cosa ti senti?"
"Vuoto... Ho perso la memoria." La voce gli si spezzò in gola.
Aveva perso la memoria, ogni frammento, ogni anno della sua vita era andato a
farsi fottere. Ironia della sorte era l'unico ad essere in quella situazione, e
invidiava chiunque osasse lamentarsi. Come potevano lamentarsi? Almeno loro si
ricordavano chi era suo padre, sua madre ecc... e poi lui ce l'aveva una
famiglia? Questo non glielo avevano detto, e nemmeno gli avevano detto chi era
quell'uomo, sentiva solo di avere un legame con lui.
Strano sentire cose simili quando la memoria ormai ha fatto ciao ciao con la
manina.
Hikari abbassò lo sguardo verso il terreno, non aveva molto da dire, e anche lei
dal canto suo si sentiva confusa.
"Ti ... auguro di ritrovarla."
"Grazie."
Parole deboli che si spersero nell'oscurità della notte.
...
"Sicuro di star bene Raito?" Reisha appoggiò una mano dalla carnagione bianca
sul vetro spesso di una vasca.
Il ragazzo rinchiuso al suo interno annuì con il capo, sorridendole
amorevolmente.
Raito e Reisha. Avevano un rapporto particolare, a volte sembrava che andasse
aldilà di essere fratello e sorella, lui avrebbe dato ogni singola cellula per
la felicità della rossa, e lei d'altro canto non rifiutava mai un suo aiuto.
Reisha rivolse gli occhi altrove afferrando una spada dalla lama luminosa e
pulita.
"Che ne dici Wiry se ci alleniamo?" L'amica annuì.
Nel frattempo, attorno al loro, nella stessa stanza in cui le spade si
infrangevano scontrandosi con le lame, rumori e ventole di pc dominavano la
stanza piene di nuovi collaboratori per la White Rose.
...
L'alba si specchiò negli occhi di Ash.
Non era riuscito ad addormentarsi, e leggeri raggi del sole lo colpivano in
pieno viso filtrando dai rami e le foglie dolci degli alberi, e lui moralmente,
si sentiva davvero a pezzi.
"Bene, è ora di mettersi in viaggio. Prepariamoci." Brock, come al solito stava
organizzando il gruppo, sebbene tutti tranne l'uomo fossero svegli, quindi a
qualcuno sarebbe toccato portarselo sulle spalle, e all'allevatore non ci volle
molto per capire che quel qualcuno era lui.
Hikari aveva rivolto un gran sorriso ad Ash e gli altri, pareva una ragazza
molto cordiale nonostante tutto e beata lei che riusciva ad essere così.
Misty si preoccupò immediatamente di Ash, lo guardava con sguardo triste, come
se fosse stata appena colpita di qualcosa di tagliente, e la sua ferita fosse
così grave da non rimarginarsi mai, non capì perchè ma Ash si sentì in colpa.
Pikachu gli montò sulla spalla senza esitazioni, quello che doveva essere il suo
migliore Pokemon. Così gli avevano detto.
Lanciò una breve occhiata all'uomo steso atterra mentre Misty gli teneva serrato
il braccio.
Brock fece per prenderlo, ma l'uomo si mosse appena, e i suoi occhi chiusi
ebbero un piccolo fremito, il ragazzo castano si cucciò e provò a scuoterlo,
l'uomo aprì lentamente gli occhi.
La sua vista era appannata, non ci vedeva molto bene, si sentiva come se non
vedesse la vita da anni, come se fosse morto e poi tornato a vivere, Ash con
istinto si era chinato immediatamente su di lui, e infatti la prima faccia a
vedere fu la sua.
La reazione del ragazzo era stata stranamente immediata, non c'era una
spiegazione a tutto ciò, solo un attimo di silenzio, dove i rumori naturali
regnavano, e nessuno osò dire niente, l'uomo ebbe il tempo di reagire.
"Chi... siete?" Si toccò la testa alzandosi molto lentamente, Brock estrasse
immediatamente del cibo, quell'uomo doveva assolutamente mangiare, gli porse un
tozzo di pane, lo afferrò senza chiedere ma continuava a tenere gli occhi fissi
su Ash, quel ragazzo gli trasmetteva qualcosa di inspiegabile.
"Signore, come si sente?" chiese Misty, chinandosi anche lei, lui la guardò con
aria stanca.
"Non molto bene immagino, ho pochissime forze. Ma voi chi siete?" Era di una
lucidità straordinaria, tutti parvero chiedersi come poteva riuscirci.
"Io sono Misty, lui è Ash -si soffermò qualche minuto-, Brock è il ragazzo che
le ha offerto il pane, Gary è il ragazzo seduto là -indicò-, Drew è il ragazzo
dai capelli verdi, Hikari invece è la ragazzina alla sua destra."
"Ah... io sono ... Ashura Kiryuza Ketchum." Ash si soffermò un attimo.
Anche il suo nome...e la prova decisiva era il cognome.
"Tu.. ti chiami Ash?"
"Si."
"Cognome?"
Ash ebbe un fremito. L'avrebbe preso per pazzo, e al momento aveva già tante
grane.
"Ketchum" Sussurrò.
Ashura si lasciò cadere il pane che stava addentando con fatica.
"Ash Ketchum?" Riuscì a ripeterlo con labbra socchiuse e fiato corto, come se
avesse fatto una corsa faticosa, e una serie di immagini sfrecciarono veloci
nella sua mente.
Una donna dai capelli castani era incinta, lui sorrideva, le stringeva la mano.
"Come lo chiameremo?"
"Non sò... io..."
"Che ne dici di Ash? E' un nome corto, e sono sicura che potrebbe andare." aveva
uno sguardo sereno, quella donna.
"D'accordo Delia, vedremo."
Sorrisero entrambi, e strinsero le mani intricate.
Un bambino, piccolo, e occhi grandi, lucenti e marroni.
La stessa luce, che brillava ancora negli occhi del figlio.
"Non ci credo... sono anni, che io... io... oddio. Tu sei così grande, e io sono
stato così... Inutile. Ora mi ricordo, ora ricordo, Reisha mi ha rinchiuso in
quell'orribile posto, ma per quanti anni?"
"19 a quanto pare." rispose solamente il ragazzo.
Suo padre si guardò le mani ossute, aveva perso parecchi Kili, questo era certo,
si avvicinò e abbracciò Ash con grande sorpresa.
"Guarda... io non vorrei interrompere niente." Sciolse l'abbraccio. "Ma io non
ricordo niente. Io ho perso la memoria, tutto ciò che sò me lo hanno detto
loro." Indicò i suoi amici.
"La memoria... si dovevo immaginarmelo, anzi mi sorprendo. Potevo perderla
anch'io."
Quell'uomo stava parlando come se i ricordi fossero di ieri, a Gary parve
evidente, si erano "congelati" nella sua mente. In pratica era morto e
rivissuto.
"Tu sai tante cose su Reisha." Afferò Gary. "Ci potrai aiutare su come farla
fuori."
"Sicuro." Misty guardò Ashura.
Era identico ad Ash, se non fosse stato più grande, anche per le risposte,
sembrava deciso e determinato, anche se l'Ash atturale, era perduto in un mare
vuoto.
"Comunque, tu... saresti mio padre, e suppongo che mia madre avrebbe piacere di
rivederti... credo." Ashura posò gli occhi sul figlio e lo guardò addolcito.
"Certo, e non preoccuparti, ritroveremo anche la tua memoria, penso di sapere
come fare, anche a me Reisha ha fatto quello scherzo un tempo, ma in quanto
furbizia avevo i miei appoggi. Sono davvero curioso di rivedere Delia e io mi
sento così sperso, come se fossi statao congelato per anni."
"In sintesi lo eri..." disse Gary con voce ferma.
"Suppongo che tu sia figlio di Gayuka Oak. Si, tuo padre era un grand'uomo, mi
aiutò molto a suo tempo."
"Già." Annuì il ragazzo tristemente.
Nessuno capì perchè stavano parlando in modo così triste.
"Emh, Gary, tuo padre è...?" la vocettina di Hikari si fece spazio nella
conversazione.
"Morto si."
"Suo padre è morto nel tentativo di salvarmi."
Gary scattò su con il capo.
"Può ripetere?"
"Tuo padre non ha avuto alcun'incidente o cosa accidenti ti hanno raccontato.
Tuo padre mi è morto tra le braccia, quindi lo sò bene, e ricordo il dolore come
se fosse oggi."
Tra poco al ragazzo nipote del Prof.Oak non prese un colpo, aveva sgranato gli
occhi e la sua espressione era incredula.
Aveva vissuto 18/19 anni nella convinzione che suo padre fosse morto sommerso da
una frana, e invece, ora, gli vengono a dire tutt'altro.
"Reisha lo ha eliminato, e per non far troppe discussioni, ha creato una frana e
ha provveduto a sotterrarci tuo padre." Era schiacciante tutto ciò.
Ashura si era risvegliato da si e no dieci minuti e stava smontando verità dette
da anni e anni, in telegiornali e cavolate varie. Come mentivano bene.
Gary si rattristò non poco, come poteva aver creduto ad una scemenza per tutto
questo tempo?
Eppure, il destino... era inspiegabile e assurdo.
"Comunque, signore pensa di potersi alzare?" chiese Brock, che aveva appena
sentito dei rumori strani.
"Bhe, suppongo di si."
"Dobbiamo uscire da questa foresta. Non siamo al sicuro."
Dietro ad un cespuglio, furtivo, due occhi di cristallo osservavano i loro
movimenti.
...
"Mia signora, Ashura si è risvegliato." un ragazzo dai lunghi capelli viola,
legati in un codino, e occhi azzurri come il ghiaccio era inchinato al cospetto
della sua padrona.
Reisha mosse appena il bicchiere che conteneva del ghiaccio e le fece
tintinnare.
"Bene, lo immaginavo, e ricorda?"
"Sfortunatamente pare di si." rispose il servo.
Reisha strinse con rabbia il bicchiere.
"Quell'uomo non finirà mai di stupirmi. Dobbiamo trovarli tutti, devo tutti i
possessori di petali sono radunati, non ci vorrà molto a prenderli in un sol
colpo, basta solamente essere più furbi di loro."
"Non ho dubbi, mia Signora."
"Akito, prendi questo. Ti aiuterà sicuramente." Gli lanciò una Pokéball
scintillante.
"E' il mio Rukario, sono sicura che ti sarà d'aiuto, fin ora non mi ha mai
tradita. E' agile e veloce, potrebbe affrontare molti Pokémon in un colpo solo,
con te comunque manderò anche Wiry. Lei ti darà man forte." Guardò la ragazza
dai capelli argentei che annuì.
"Per la caccia avrai tempo 5 giorni, se non riuscirai in essi puoi considerarti
morto al posto loro." il suo tono era calmo, come al solito, la sua vena di
pazzia in effetti risiedeva lì.
"Daccordo." Sparì nel nulla assieme alla ragazza.
"Ashura... tornerai di nuovo tra le mie mani. Ormai, il petalo di suo figlio, e
di Gary è nelle mie mani... e anche il suo ovviamente. 3 petali, cosa spera di
fare... lui?" Lo chiedeva più a se stessa che non all'uomo incappucciato al suo
fianco che reggeva un lungo bastone bianco dalla punta luminosa.
Accanto a lei, anche Chirie la guardava curiosa, ormai il tempo di riunirsi alla
sua metà era vicino, tanto quanto la rosa si stava per riunire e finire nel suo
corpo.
Il mondo sarebbe distrutto per rinascere ancora nella sua purezza, e grazie alla
White Rose tutto sarebbe andato a buon fine.
O così sperava.
Fine cap X
Scusatemi per il ritardo esagerato, ma questo capitolo l'ho scritto 30 volte (o
quasi -.-) senza mai essere soddisfatta, non che ora lo sia, ma almeno mi son
tolta il punto nero e andrò avanti più velocemente.
Spero che come capitolo vi sia piaciuto, e che non riteniate banale l'idea del
nome del padre di Ash.
Per quanto riguarda le recensioni, un grande merito va a Ya-Chan che si è letta
tutti i capitoli in un sol colpo, grazie *_*!
Naturalmente un ringraziamento e una dedica vanno ad Alex che sta lavorando con
foga pur di venire al comics, e durante il suo tempo libero si legge le mie fic!
Grazie Al!
Altro ringraziamento va a Mark, senza di lui l'idea di Raito e mille altre non
mi sarebbero passate per il cervello.
Grazie anche a Crikke90, Ila, Crazy Dark Queen, Kogarashi e Fedina che mi
recensiscono regolarmente.
Spero che il cap vi sia piaciuto, e mi scuso ancora per la lunga attesa.