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Autore: HandfulOfDust    27/01/2013    1 recensioni
''Hey Bren, ti va di vederci per una birra stasera?''
Invio.
Passano le ore, arriva mezzogiorno e lo schermo del cellulare si illumina di nuovo, apriti Cielo.
Un nuovo messaggio da Brendon.
''Certo che mi va! Alle sette al solito posto?''
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: We've got a big big mess on our hands tonight!
Genere: Slash
Pairing: Ianden
Prompt: "Questo matrimonio non s'ha da fare, nè domani nè mai!"
Disclaimer: non è vero. Peccato.
Note: sì, sto ancora riesumando storie vecchie e nel frattempo anche Ian ha lasciato i Panic ahahahahahahahah :'D

 

 

~ We've got a big big mess on our hands tonight!

Quel giorno Ian si sveglia di buonumore. 
Aveva sognato di dichiararsi finalmente a Brendon, dopo circa due anni di tour, studio di registrazione e apparizioni varie, cosa che avrebbe tanto voluto fare anche nella realtà ma non gli era mai riuscita. Nel sogno lo aveva portato a cena in un pub e poi a passeggiare sulla riva di un fiume o di un canale, chissà che città era..Amsterdam forse? E dopo, mentre Brendon sorseggiava una Red Bull sedendo su una panchina, il chitarrista ammetteva la sua infatuazione, più rosso di un peperone in volto, ma con un enorme peso in meno. Il cantante sfoggiava il suo delizioso sorriso e gli dava un tenero bacio sulle labbra, come a dire ''ricambio, mio caro!''.

Forte del buon esito nel sogno, avendoci pensato già per lungo tempo, il giovanotto prende una decisione epocale: Brendon deve sapere il prima possibile. Oggi stesso, ad esempio. Sono in pausa per un mesetto, prima di riprendere il tour autunnale accompagnati addirittura dal signor Patrick Stump, per cui Ian deve trovare un modo per attuare il suo piano.
Chiamarlo o non chiamarlo?
Non chiamarlo, metti che sta dormendo lo sveglio di soprassalto e va tutto a monte.
Messaggio?
Santo Cielo Ian, quanti problemi! Neanche fosse la prima volta che lo fai!
E alla fine il chitarrista opta per il messaggio. Semplice, lineare, che non lascia trasparire le sue mille ansie al riguardo.
''Hey Bren, ti va di vederci per una birra stasera?''
Invio.
Passano le ore, arriva mezzogiorno e lo schermo del cellulare si illumina di nuovo, apriti Cielo.
Un nuovo messaggio da Brendon.
''Certo che mi va! Alle sette al solito posto?''
Il cuore del piccolo Ian palpita fugacemente e con altrettanta velocità le sue dita vanno a comporre la risposta.
''Perfetto, a dopo!''
Il ragazzo passa la giornata in preda al panico, ripete quello che vuole dire all'incirca centonovantadue volte, controlla l'armadio più volte per decidere cosa mettersi, si fa la barba ed insomma, si comporta come una quattordicenne che si prepara al suo primo vero appuntamento. Dopo un pomeriggio passato in bagno a lavarsi, a profumarsi e, diciamolo, a farsi più bello di quanto sia già, Ian alle sei e mezza è pronto per la sua grande serata, nella sua camicia grigia appena stirata, nei suoi morbidi ricci castani e nel suo profumo di Calvin Klein. Afferra le chiavi della macchina e parte come una furia alla volta del pub designato come luogo dell'incontro; sa che tutto si deciderà stasera e non può assolutamente permettersi stupidaggini di ogni genere, perciò si ripropone di mantenere la calma. Proposito che se ne va a buone donne non appena scorge Brendon in lontananza, seduto su una panchina e meraviglioso come sempre, a parlare con qualcuno nell'attesa. Qualcuno di conosciuto, fin troppo ben conosciuto.
Cazzo!
Spencer Smith, quell'amorevole e paffutello batterista è nel posto sbagliato al momento sbagliato. Vedendolo potrebbe pensare di fermarsi con loro, se non glielo ha già detto quel pettegolo di Brendon. Il ragazzo sta donando al mondo uno dei suoi sorrisi, dando pacche sulla spalla all'amico di vecchia data che risponde – come sempre – ridendo a sua volta e riempendo il cuore di Ian di tenerezza, la quale tenta di farsi largo tra l'astio che il giovane sta provando nei confronti del povero e ignaro Spencer. Il chitarrista non fa in tempo a fare un respiro profondo che vede sopraggiungere dallo specchietto retrovisore una macchina a lui nota.
Dallon.
No, deve essere uno scherzo questo. Ian accelera e supera la panchina che ha osservato fino a quel momento per trovare un parcheggio, mentre insulta mentalmente Brendon, perché quello non è un caso, bensì è opera di quell'esserino malefico. In fondo passavano buona parte dell'anno tutti e quattro insieme, che senso aveva chiamarli anche a cena durante la pausa? Poteva essere evitato, per una volta. E invece no.

Il ragazzo raggiunge stizzito lo spiazzo ed oltre alla band trova anche Zack a completare il quadretto familiare.

- Ohhh, Ian, finalmente sei arrivato, aspettavamo proprio te! - esordisce Brendon e l'altro lo fulmina con lo sguardo.
- Scusate.
- Non ti preoccupare - aggiunge Spencer, notando l'aria cupa di Ian - siamo arrivati un po' in anticipo noi, a dire il vero.
- Su, su, ragazzi! Basta con questi convenevoli ed entriamo! Voglio un bell'hamburger ed una montaaaaaaaaagna di patatine! - cinguetta il cantante, lodando i vari tipi di birra serviti al pub e sbavando per il pasto che sta per consumare.

La serata scorre tra gli schiamazzi di Brendon, le battute di Zack e Dallon e gli unici momenti di serietà sono dati dagli interventi del batterista. Ian è seduto in un angolo e tace, pensa a come sia stato in completa angoscia per un giorno intero per poi scoprire che tutto era andato a monte e si sente uno sciocco, si maledice per il buonumore mattutino che lo ha spinto a fare quello che ha fatto. Si era comprato un biglietto per una serata come tutte le altre, mentre si era dipinto nella mente una serata che gli avrebbe sconvolto la vita, nel bene o nel male. Non avrebbe mai detto nulla a Brendon e fra una quarantina d'anni sarebbe stato a guardare i suoi nipotini chiedendosi ''cosa sarebbe successo se..?''.
I pensieri del chitarrista erano di questo genere, tra un sorso di birra e uno sguardo alla sua comitiva, in particolare a quello con cui avrebbe dovuto realmente passare la serata, e che pareva fregarsene del suo stato emotivo.
Proprio in quel momento Brendon ferma un cameriere e gli sussurra qualcosa all'orecchio, destando la curiosità di tutti.
- Che stai architettando, Bren? - sogghigna Zack.
- Oh, niente tranquilli, è solo che c'è un motivo se siamo tutti a cena qui stasera.
Ecco, sarebbe anche ora che me lo dicessi, maleducato che non sei altro.
Ian drizza le orecchie ma non apre bocca, onde evitare di essere molto scortese di fronte a tutti. A rompere il silenzio teatrale è Dallon.
- Dicci però, non tenerci sulle spine!
Brendon prende un respiro e lascia apparire sul volto un sorriso ancora più grande del solito.
- Ieri sera ho chiesto a Sarah se mi voleva sposare..e lei ha detto sì!
In quel momento, il cameriere stappa una bottiglia di spumante e tutto il tavolo scoppia in grida di gioia e applausi. Ian no, rimane impassibile perché non sa che altro fare. Credeva che la serata sarebbe stata come tutte le altre, che non avrebbe potuto parlare in santa pace al cantante, ma la notizia sconvolgente gliela stava dando Brendon alla fin fine.
Il resto del tempo è un susseguirsi di ''che bella cosa'', ''sono felice per voi ragazzi'', ''voglio sapere tutto quanto appena decidete'', ''vedrai che addio al celibato ti organizziamo'' e ''se per caso ci fermano ci ritirano la patente a tutti quanti''.
Ian lascia lo spumante nel bicchiere, si alza e saluta tutti. Non può reggere una cosa simile.

- Noooooooo, Ian, dove diamine vai così presto?! Rimani un po' qui! - gli urla Brendon nelle orecchie, parlandogli praticamente per la seconda volta da quando si sono incontrati nel piazzale antistante al locale.
- No no, devo andare, ci sentiamo presto ragazzi..

Il gruppetto attende che il chitarrista sia lontano e si guarda interdetto, fino a quando non interviene Spencer.
- Non pensate anche voi che fosse un po' strano stasera il nostro Ian?
- In effetti..
- Magari non era in vena.
- Gli scriverò un messaggio, tipo ''Stai su bello!'', così capisce che lo abbiamo notato, non siamo stati granché di compagnia neanche noi con lui! - conclude Zack.
Brendon tace, per la prima volta nella sera. Non era in vena? No, l'aveva proposta lui la cena. Forse non si aspettava che ci fossero tutti, ma non poteva avvertirlo altrimenti avrebbe dovuto anche spiegare perché, il quale era una sorpresa. Ma perché disdegnare una bella serata fra amici per restare solo in due?
Il cantante decide di rimandare la cosa a dopo e continuare a festeggiare con quelli che erano rimasti, facendosi riempire il bicchiere di spumante ripetutamente.

Ma prima o poi il dopo arriva, il pub si svuota e i ragazzi decidono di andarsene, per stavolta, ognuno a casa propria anziché continuare il giro dei locali, dal momento che avrebbero replicato entro pochi giorni con mezza Fueled by Ramen a casa di Pete, luogo ben peggiore di qualsiasi bar, club o altro.

- Grazie ragazzi, è stata una serata fantastica, non vedo l'ora che arrivi la prossima! - cinguetta Brendon mentre si appiglia a Spencer per raggiungere la macchina.
- Veramente! Peccato per Ian, si è perso tutto il divertimento dopo il tuo annuncio! - risponde distrattamente Dallon – Ci si sente domani, buona notte!
- Notte!
Durante il tragitto il batterista si interessa particolarmente alle ormai annunciate nozze e chiede all'amico tutto ciò che ha in mente al riguardo, mentre in realtà Brendon pensa allo strano comportamento di Ian, al suo invito al pub e alla sua silenziosa presenza in tutta la serata. E specialmente a come se n'era andato dopo la notizia del matrimonio.
- ..Brendon?
- Eh?
- Mi stai ascoltando?
- Sì, scusa, mi sono perso l'ultima domanda..perdonami Spen! Dicevi?
- Dicevo, hai già qualche idea per il luogo del pranzo?
- Mmh..no, a dire il vero..
- Oh, guarda ti vorrei consigliare un posto io! Ci sono andato a cena un paio di settimane fa con Haley, i proprietari sono italiani, i piatti sono eccezionali, non ti puoi neanche immaginare! Sarebbe il catering perfetto..
- Ah, ehm, grazie amico, ci penserò su! Ti dispiace fermarti qui?
- Qui? Ma non siamo arrivati!
- Lo so, ma voglio farmi una camminata, ho bisogno di un po' d'aria fresca, dopo tutto quello che ho bevuto!
- Non hai bevuto tantissimo, non sei più demente del solito né logorroico..e qua sei anche lontanuccio da casa.
- Fidati, va bene così!
Spencer accosta, lascia scendere l'amico e lo saluta con la mano, prima di ripartire. Il cantante invece controlla l'ora e poi riparte nella direzione opposta: è l'una e mezza di notte e casa di Ian è a pochi isolati da lì.

Ian è a casa da un pezzo ormai, esattamente dal tempo necessario per suonare la propria chitarra così rabbiosamente da far saltare due corde e per finire le scorte di birra in frigo e cadere nella disperazione, perché costretto a pensare a qualcosa che non voleva.
Come si fa ad essere così idioti?
Molla un calcio all'armadio in camera.
Come si fa a poter pensare che una persona possa provare qualcosa per te quando in realtà sta progettando di sposarne un'altra?
Stavolta tira un pugno.
All'inizio a Brendon non importava nulla di Sarah, diceva che era una buona distrazione dal passato. Da Ryan che aveva abbandonato lui e la band. Se avessi avuto il coraggio di fare qualcosa prima.. ormai è innamorato di lei, non la lascerà per un altro chitarrista qualunque.
Si getta sul letto di scatto e prende a cazzotti il cuscino.
Maledizione, maledizione, maledizione!
La lotta viene interrotta dall'improvviso squillare del cellulare, che fa sussultare Ian e lo fa addirittura innervosire ancora di più e gelare non appena vede il nome sullo schermo: Brendon. D'impeto schiaccia il tasto per rispondere ed esordisce nel modo più secco possibile.
- Cosa vuoi a quest'ora, Brendon?
- Grazie a Dio sei sveglio! Mi apri? Sono sotto casa tua.
Sotto casa sua. E che voleva? Perché non andava dalla sua Sarah a progettare i dettagli per la loro cerimonia da sogno invece che presentarsi in piena notte nelle abitazioni altrui?
- Arrivo.

Ian se ne sta seduto sul divano, in attesa che l'ospite arrivi. Non sa che succederà nella prossima mezz'ora, ma l'unica cosa che sa è che gli spiattellerà in faccia la pura verità come avrebbe dovuto fare al pub. Matrimonio o non.
- Hey, si può sapere che hai stasera??
Eccolo che arriva con le sue domande idiote, il caro signor Urie.
- Hey, si può sapere come mai da due che dovevamo essere a cena eravamo in cinque? Ah sì, scusa, dovevi sfruttare la mia iniziativa per stare un po' al centro dell'attenzione come al solito!
- Ian, cosa stai dicendo? Te la sei presa davvero per la cena? Scusami, sono mortificato, ma cosa dovevo fare? Avrei voluto invitarvi io tutti quanti, ma tu mi hai preceduto, io non potevo dire nulla per non rovinare la sorpresa..cosa dovevo fare?
- Far venire gli altri dopo? Per sapere almeno perché volevo cenare con te?
- Uhm, su questo hai ragione..ma non credevo ci fosse un motivo per questa cena!
- Ah no?
- No, Ian. Pensavo volessi passare una serata di rilasso! Mi dovevi dire qualcosa di importante?
- Oh, beh, direi di sì. Ma ormai non ha più importanza.
Brendon si siede a fianco del chitarrista e lo guarda preoccupato.
- Seriamente, dimmi, sono venuto qui appositamente!
Ian balza in piedi e tira fuori tutta la voce che ha:
- Ma grazie! Che gentile concessione da parte sua signor facciocretinateepoimirendoconto! Vuoi sapere per quale dannatissimo motivo ti ho chiesto di uscire stasera? Lo vuoi sapere, eh?! Oh beh, volevo dirti che sono innamorato di te da quando abbiamo iniziato a suonare insieme, e credevo che tu ricambiassi, invece no, visto che hai chiesto alla ragazza che serviva per dimenticarti quel bastardo di Ross di sposarla! Però quando eravamo in tour e ti chiamava la sera tu tante volte neanche rispondevi per venire a fare il deficiente nella mia cuccetta, mentre ora la sposi! E di me non te ne è mai fregato niente! Niente!
Silenzio. Ian ha il fiatone da quanto ha urlato e Brendon è ammutolito.
Poi, all'improvviso, scatta qualcosa. Non è uno ad avventarsi sull'altro, non è che uno subisca senza poter far nulla, ma sono tutti e due a gettarsi a vicenda l'uno sull'altro.
E si baciano, si baciano come non hanno mai fatto prima d'ora con rabbia e passione, con la violenza di un uragano che dietro lascia solo distruzione. Perché in effetti la distruzione è ciò che comporta quel bacio: distruzione di una coppia, di un'amicizia. Forse.
Il divano è troppo piccolo per tutti e due, quindi Brendon spinge Ian nella propria stanza e poi sul letto, disteso a pancia in giù sulle lenzuola fresche.
- Che vai facendo, Urie? Non sei fidanzato ufficialmente? - mormora il ragazzo riccioluto con tono malizioso e pieno di sfida, mentre sente che gli sono stati abbassati i pantaloni da mani piuttosto abili e capisce ciò che sta per accadere.
Lo ''shhhh'' che gli viene sussurrato sul collo non fa altro che eccitarlo e fargli godere l'attesa, la quale si rivela essere molto breve. In men che non si dica Brendon lo penetra con violenza, facendogli provare sensazioni nuove per lui, dato che non era mai andato tanto oltre con un ragazzo: Ian geme per il dolore, il quale però ad ogni spinta si trasforma gradualmente in piacere. Niente preliminari, si era passati direttamente al sodo e Ian, pur desiderandolo fortissimamente, non aveva fatto nulla per forzare gli avvenimenti o il destino che fosse. Beh, sì, il bacio iniziale era stato per colpa sua, per la sua sfuriata, ma a togliergli le mutande era stato Brendon: tuttavia non era questo l'importante per il chitarrista ora. Non ora che le mani dell'altro erano al sud dell'Equatore e si muovevano in sincronia con il bacino fino a fargli perdere totalmente il controllo.


Sei di mattina. Sono passate poche ore, eppure Ian apre gli occhi e si chiede se sia stato tutto un sogno: a giudicare dal cantante disteso al suo fianco e dal fatto che entrambi sono seminudi si direbbe di no.
Perfetto, siamo andati a letto insieme, io ero brillo, lui pure probabilmente e così ha tradito Sara. Una situazione oserei dire ottima.
Sente Brendon stiracchiarsi al suo fianco.
- Sei sveglio?
- Non del tutto.
- Beh, bel macello che hai combinato stanotte.
Il cantante, sentendosi ingiustamente accusato, si rigira su se stesso, si siede sul letto e fissa l'altro con aria offesa.
- Hey, non dare tutte le colpe a me. Sei tu che mi hai insultato ieri sera con aria terribilmente sexy, come a dire ''dai, saltami addosso ora''!
- Brendon, tu sei fidanzato! FI – DAN – ZA – TO, capisci? E vieni a letto con me! Allora non era una mia allucinazione il fatto che io ti interessassi!
- Decisamente no, ma sai, dopo due anni senza alcuna risposta positiva da parte tua ormai avevo perso le speranze!
Ian si mette le mani tra i capelli.
- E ora? Ti sposi? Non è un ragionamento logico!
- Ora bisogna pensare e agire da persone serie e mature.
- Mh, proprio ora? Alle sei del mattino?
Brendon, scioccato, prende il cellulare dal comodino per guardare con i suoi occhi l'orario.
- Una volta andavo a dormire a quest'ora, io! Sto invecchiando!
- Non dovevi comportarti in maniera seria? E adulta, o come era?
- Direi che la cosa può aspettare qualche ora. E tanto ormai il danno è fatto..
Il chitarrista spalanca gli occhi vedendo che l'altro si sta togliendo i boxer e si sta avvicinando ai suoi con intenzioni tutt'altro che pie.
- Che hai intenzione di fare, scusa?
- Decidere se questo matrimonio s'ha da fare o no!

  
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