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Autore: Lyra Lovegood    18/08/2007    10 recensioni
Ci volle qualche istante per capire che qualcosa non andava come previsto nel suo (stupido quanto brillante) piano. I capelli di Dean era scuri, non certo rossi, e non così lunghi! Ed era sicuro di non avergli mai visto lentiggini sul viso né .. Lo specchio crudele, gli rimandava l'immagine inequivocabile di una ragazzina dai lunghi capelli rossi, gli occhi castani e un'espressione d'orrore stampata sul volto, l'espressione di orrore di Ron che aveva inspiegabilmente assunto le sembianze di sua sorella Ginny.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ronald Weasley e Il Suo (In)fallibile Piano.

Questa FF l'ho scritta per festeggiare il secondo compleanno del sito RH+, tributo alla ship potteriana più dolce di tutte, ovvero Ron & Hermione.

Si può considerare AU, dal momento che, ai fini della storia, ho modificato leggermente alcuni avvenimenti descritti nei libri: in questa FF Harry e Ginny si danno il loro primo bacio nell'affollata Sala Comune dopo la vittoria contro i Serpeverde, a campionato quindi ancora da concludersi. La storia si svolge dunque al sesto anno, quando Ron è ancora alle prese con un' appiccicosa Lavanda ... 

 

-Oooh, vedo che finalmente ti sei deciso a venirmi a trovare quaggiù!- l'inconfondibile vocetta acuta e penetrante di Mirtilla Malcontenta attraversò Ron come una scossa elettrica, riportandolo drasticamente all'inevitabile realtà. Non aveva un'idea precisa di quanto tempo era rimasto lì da solo (o almeno così credeva), a fissare assorto una delle tante sbrecciate piastrelle bianche che ricoprivano quel bagno, lo sguardo assente, la mente che vagava in quell'immensità di pensieri, domande e incertezze che l'assillavano da quando si era risoluto a mettere in pratica il suo piano. Il suo piano , così aveva iniziato a chiamarlo da quando aveva ricevuto la, seppur non troppo entusiasta, approvazione di Harry, e quindi il suo essenziale aiuto. Ma ora, ora toccava a lui.

- Avete di nuovo in mente qualcosa tu e il tuo amichetto?- proseguì, non soddisfatta Mirtilla, spostando i grossi occhi sporgenti sul bicchiere che Ron stringeva fra le mani. - Non ti impicciare tu!- tagliò corto Ron, annusando disgustato il risultato di un faticoso mese di duro lavoro. Ricordò quando era stata lei a preparare la stessa pozione quattro anni prima, ricordò quei pomeriggi  trascorsi in quel cubicolo, mentre lui la guardava mordicchiarsi le labbra e osservare impaziente ogni loro progresso.. quella volta non aveva avuto tutti quei dubbi ed esitazioni: Hermione era con loro e  questo bastava.

Sarebbe andato tutto secondo il suo piano, cercò inutilmente di auto-convincersi Ron..Sì, tutto sarebbe andato come prevedeva il suo stupido quanto brillante (perchè in fondo era stata una sua idea, no?) piano, si sarebbe sbarazzato una volta per tutte di quella irritante-ventosa-umana di Lavanda Brown e forse sarebbe anche riuscito a..la sua fantasia saettò alla velocità della luce, proiettando davanti ai suoi occhi uno dei finali più ottimistici che avesse mai immaginato come esito di quel suo piano ..

Avrebbe indossato i panni di Dean, sarebbe corso di filato nella sala comune e avrebbe spiegato a Lavanda quello che Ronald Weasley avrebbe voluto disperatamente confessare, ma che, testardo, non aveva mai avuto il coraggio di pronunciare. Lavanda avrebbe saputo finalmente la verità..Per lo meno quella che lui avrebbe voluto essere tale..No, la storia della 'ventosa-umana' se la sarebbe tenuta per sè! .. Il discorso che aveva da lungo tempo programmato era molto, molto più breve, quanto illuminante (quanto infantile, la voce di Harry echeggiò nella sua testa). Sì, era infantile, ma era l'unico modo che aveva trovato per rimettere i pezzi al proprio posto, così amava definire la situazione. -Hey Lavanda, non eri fidanzata con Weasley?- Sì avrebbe risposto ovviamente lei e, Ron era sicuro, avrebbe chiesto il motivo della curiosità di Dean. Lui avrebbe esitato qualche istante e poi, ecco che sarebbe arrivata la parte più difficile del suo piano: l'avrebbe detto, finalmente avrebbe pronunciato quelle poche parole alle quali, ne era certo, avrebbe dovuto la sua prossima salvezza - No..perchè..l'ho visto prima..baciarsi con la Granger- . Nel suo piano la reazione di Lavanda era il passaggio non ben definito, l'elemento incerto che non era riuscito a calcolare con precisione, la variabile del suo progetto studiato in ogni particolare, sebbene più volte la sua fantasia si fosse applicata offrendogli una gamma di possibilità: Lavanda in lacrime che si rinchiude indignata in dormitorio (la versione più ottimista), Lavanda furibonda che l'attende vigile davanti al buco del ritratto, bacchetta sguainata alla mano, Lavanda per nulla sorpresa, che con un'alzata di spalle si slancia con passione su Dean.

 Il resto era tutto calcolato: Thomas si trovava all'allenamento con gli altri di Griffondoro e lui, avrebbe raccontato Harry ai suoi compagni di squadra, era momentaneamente in Infermeria per un’ infezione dovuta al Pus di Bubotubero.

Era arrivato il momento di agire. Ron chiuse gli occhi e ingurgitò in unico sorso il contenuto del bicchiere. Si concentrò su un punto imprecisato dello specchio davanti a sè, cercando di attenuare il dolore che opprimeva tutto il suo stomaco. Ci volle qualche istante per capire che qualcosa non andava come previsto nel suo (stupido quanto brillante) piano. I capelli di Dean era scuri, non certo rossi, e non così lunghi! Ed era sicuro di non avergli mai visto lentiggini sul viso né .. Lo specchio crudele, gli rimandava l'immagine inequivocabile di una ragazzina dai lunghi capelli rossi, gli occhi castani e un'espressione d'orrore stampata sul volto, l'espressione di orrore di Ron che aveva inspiegabilmente assunto le sembianze di sua sorella Ginny.

L'acuta risata di Mirtilla lo fece nuovamente sobbalzare. - La vuoi piantare eh? Io..non capisco che cosa ci trovi di tanto divertente!- Ma Mirtilla sembrava non riuscire a trattenersi, continuava a svolazzare entusiasta puntandolo con occhi maliziosi. - E va bene! Me ne vado! - e senza riflettere Ron voltò le spalle a quell'orrendo specchio, alle occhiate di scherno di Mirtilla, abbassò irritato la maniglia della porta e in un attimo si ritrovò nel bel mezzo del corridoio del secondo piano.

-Ginny! Che ci fai qui? Pensavo fossi all' allenamento! - lo salutò una voce tristemente famigliare. Con un sospiro Ron si voltò, ritrovandosi davanti un'Hermione dall’aria piuttosto afflitta.

Il rosso assunse un’espressione preoccupata che Hermione interpretò subito come un segno di comprensione da parte dell'amica, ignorando il puro orrore che stava crescendo dentro il suo sfortunato interlocutore.

-Oh, non è niente, Ginny - replicò in risposta a una domanda che effettivamente non era mai stata pronunciata. - Tu, piuttosto - proseguì Hermione risoluta - come mai non sei agli allenamenti? Manca solo una settimana alla partita contro Corvonero .. Non avrei mai immaginato che Harry ti lasciasse saltare un allenamento! Non ora, in ogni caso - Poi le sue labbra si incresparono in un sorriso malizioso e si affrettò ad aggiungere - Forse dimenticavo che essere la fidanzata del Capitano ha i suoi vantaggi..- Guardò Ron come in cerca di un'approvazione, ma quello che lui riuscì a produrre era un poco convinto sorriso forzato che probabilmente Ginny avrebbe mostrato solo davanti a quella faccia da rospo della sua prozia Muriel.

Erano passate solo poche settimane da quando Harry e Ginny si erano fidanzati e Ron, benchè facesse di tutto per non mostrarlo, faceva ancora molta fatica ad abituarsi alla cosa.  Hermione parve accigliata: evidentemente non era questa la reazione che si aspettava dalla sua amica. - Era solo una battuta .. non volevo offenderti - disse in tono di scusa.

Questa volta il sorriso di Ron riuscì decisamente più convincente e ginnesco. - Non ti preoccupare. Non mi ha dato fastidio - disse, mentre tentava di imitare la voce di sua sorella. Il tentativo però, non ebbe molto successo.

Hermione lo osservò con aria interrogativa. - Sei raffreddata? - chiese, preoccupata.

Ron non ci pensò due volte e prese l'occasione al volo: - Sì, è per questo che ho deciso di saltare gli allenamenti - replicò soddisfatto.

-Ah- si limitò a dire lei, conferendo a quella breve risposta un tono indecifrabile. Ron approfittò di quel momento di pausa per mettere in pratica quello che in pochi secondi era diventato il suo piano B: consisteva semplicemente nel congedarsi da Hermione con la scusa di andare in infermeria, aspettare che lei si fosse allontanata a sufficienza, rientrare a tutta velocità nel bagno di Mirtilla Malcontenta e aspettare lì che la pozione esaurisse il suo effetto. La prospettiva di passare un'ora con Mirtilla adesso sembrava decisamente più allettante che trascorrere un altro secondo con Hermione, sotto le false sembianze di Ginny. Hermione però, come sempre, fu più veloce di lui.

-Vuoi che ti accompagno in Infermeria?- chiese in tono gentile. - Ho già finito tutti i compiti per domani.- disse, quasi volendo giustificare quella proposta. Ron sentì il pavimento sprofondare insieme a lui dieci metri sottoterra, l'ansia stringergli le viscere, ma riuscì ugualmente a produrre un sorriso pieno di gratitudine e annuì in silenzio. Questa volta non aveva avuto nemmeno il tempo di formulare un piano C.  Hermione sembrò soddisfatta e i due cominciarono a incamminarsi verso l'Infermeria. Se Madama Chips si fosse accorta che un suo paziente era sotto l'effetto di una Pozione Polisucco, Ron non lo sapeva, ma quel dubbio lo tormentava.

Hermione ruppe il silenzio: - Sono davvero felice per te e Harry, Ginny -. Ron emise un verso che poteva assomigliare a un singhiozzo soffocato, e si limitò a guardare Hermione, incuriosito. -Oh, non fare quell'espressione stupita .. sai come la penso su di voi, no?-. Ron si bloccò, la fissò, ma non proferì parola. -Insomma, siete fatti l'uno per l'altra .. E poi Harry è stato davvero coraggioso quando ti ha baciata davanti a tutti .. Voglio dire, non credo che siano molti quelli che l'avrebbero fatto, non così almeno .. Lui ad esempio non lo farebbe mai .. –

Hermione sembrava persa nel proprio monologo e questa fu una vera fortuna per Ron che questa volta, incapace di contenersi, lasciò che le sue sopracciglia sparissero sotto i capelli rossi. -Lui non lo farebbe mai- ripetè Hermione con il tono deluso di chi sa che non otterrà mai ciò che desidera. -.. per me - aggiunse. -Ora, so che tu non la pensi come me, ma sono convinta di non interessargli nemmeno!- proseguì Hermione noncurante dell'espressione mista di puro terrore e stupore comparsa sul volto di Ron. -Insomma, ha avuto molte occasione per dimostrarmelo, ma non l'ha fatto ..-. Questa volta si decise a guardare Ron che riuscì in tempo a ricomporre il volto in un'espressione più rilassata. -Allora adesso sei d'accordo con me? Anche tu pensi che se davvero gli piacessi, me lo avrebbe già dimostrato? - chiese Hermione, con ansia nella voce.

Ron prese tempo, ma tutto quello che infine riuscì a dire fu -Lui ..-. Hermione aspettò. -Lui?- ripetè Ron, questa volta non potendo trattenere il tono interrogativo.

-Oh, insomma- disse Hermione spazientita. -Sai benissimo di chi parlo! Non è cambiato dall'ultimo discorso che mi hai fatto ieri mattina in Sala Comune! Lui! .. Non è che la serata di ieri con Harry ti ha dato alla testa?- aggiunse Hermione, recuperando il suo tono scherzoso.

-Perchè? Cosa ho fatto ie .. volevo dire .. No, ma che dici!- concluse Ron con una risatina poco femminile, ma molto isterica. Hermione non ci fece nuovamente caso.

-Forse dovrei lasciarlo perdere. Dovrei riuscire a dire a me stessa che non ci sono speranze .. che lui è innamorato di un'altra ..- Ormai era completamente assorta nelle sue riflessioni. Di come funzionasse l'Amore era convinta di non averci mai capito niente. Probabilmente se fosse stata una materia scolastica, non sarebbe riuscita a strappare nemmeno un Accettabile.

Ron a quelle parole provò qualcosa che probabilmente qualcuno avrebbe definito sgomento, ma che in quel momento era un'inspiegabile voglia di scagliare qualche Maledizione Senza Perdono contro questo lui,  vederlo strisciare ai suoi piedi, chiedere pietà .. L'immagine nella sua mente si dissolse con un pop, appena Hermione imboccò decisa il corridoio del primo piano. Nello stesso momento si delineò con estrema precisione nella mente di Ron ciò che prevedeva il suo 'infallibile piano C : evitare in ogni modo l'infermeria, sgattaiolare nel bagno guasto del secondo piano..non prima di aver scoperto chi si nascondeva dietro a quel misterioso 'Lui'.

-Senti Hermione..io credo di stare meglio ora..insomma, è solo un raffreddore - cominciò, sforzandosi di sembrare convincente.

-Sicura?- si accertò lei.

-Sì sì..io..credo che andrò in sala comune ad aspettare Harry- concluse deciso, complimentandosi per quella magnifica trovata.

-Come vuoi..vengo con te, credo che ne approfitterò per portarmi avanti con Antiche Rune..- 

Repressa una pesante esclamazione di disappunto, Ron si voltò verso la lunga scalinata di marmo che conduceva ai piani superiori. - Ma tu cosa ne pensi di lui? - si ritrovò a chiederle Ron, dopo qualche istante di dubbioso silenzio.

-Oh Ginny! Sai benissimo cosa penso di lui - rispose secca lei, sottolineando quell'ultima parola con un insolito tono acuto. - Un pò fissato col Quidditch, questo sì ..- proseguì con una strana occhiata d'intesa all'amica.

La mente di Ron iniziò a lavorare febbrilmente..E così questo verme era fissato col Quidditch!..fissato col Quidd..Come aveva fatto a non pensarci, a non capirlo subito? La nitida immagine di un ragazzo magro, scuro e con la pelle olivastra, un gran naso a becco e folte sopracciglia nere fece capolino dalla miriade di pensieri che in quel momento gli affollavano la mente..Quel Krum - Quello stupido musone maleducato e insensibile - completò ad alta voce, senza riuscire a trattenersi.

-Oh lo so, lo so..- annuì grave Hermione, lasciando inconsapevolmente spaesata l'amica. - é così, ma io non riesco a non pensarci, a non..-

-Ma invece non devi pensarci più! - s'infiammò Ron - devi lasciarlo perdere, buttartelo alle spalle, cancellarlo dalla tua vita! - continuò senza prendere fiato, cosciente del fatto che Ginny non aveva mai usato quel tono di voce.

Hermione la guardò accigliata - Oh insomma Ginny! Ieri mi hai detto di tentare, di andare fino in fondo.. che sarebbe stato l'unico modo per non portarmi dietro inutili rimpianti.. e ora mi dici che dovrei completamente scordarlo? - domandò lei esasperata.

-Io..ieri..non ero in me evidentemente - concluse Ron, cercando di immaginarsi quale sarebbe stata la tortura che avrebbe presto subìto Ginny.

-La serata di ieri con Harry ti ha dato alla testa - e questa volta il tono era quello inconfondibile di un'affermazione.

-Ma si può sapere cosa cavolo è succ..-  iniziò Ron, ma riuscì a bloccarsi in tempo, e con un isterico colpo di tosse completò vago - Sciocchezze!- guadagnandosi una delle solite occhiate indagatrici alla Hermione Granger. -Comunque- proseguì lui senza esitazione, per sfuggire a possibili domande chiarificatrici - devi proprio lasciarlo perdere quello lì! - sbottò infine.

-Quello lì! - ripetè ironica Hermione - Per favore Ginny,ne parli come se fosse uno sconosciuto..stiamo parlando di tuo fratello non del..-

-Di tuo..cioè di mio fratello- gli fece eco lui, mentre sentiva qualcosa di incredibilmente pesante salirgli su per lo stomaco

-Perchè, Ron chi sarebbe, tuo cugino di secondo grado? -  scherzò lei, con un cenno divertito all'amica.

-Io..Ron..cioè- balbettò in risposta spiazzato, mentre il tempo sembrava improvvisamente essersi fermato e una nuova sensazione di euforia e di gioia lo pervase fino a deformargli il volto in una speranzosa espressione ebete che, era sicuro, Ginny non aveva mai sfoggiato. Era qualcosa che non aveva mai sperimentato prima, la felicità e il sollievo che provava in quel momento. Era come se nello stesso istante lo avessero nominato Capitano della squadra di Grifondoro, gli avessero detto che i Cannoni di Chudley si erano guadagnati la prima posizione in classifica battendo i Tornado in finale, Piton avesse deciso di licenziarsi e abbandonare il castello e la signora Weasley gli avesse regalato la tanto bramata Firebolt per festeggiare la promozione del signor Weasley alla carica di Vice-ministro della Magia. Si sentì improvvisamente invincibile e leggero. Niente sarebbe ormai riuscito a portargli via la gioia di quella rivelazione. Ma senza preavviso tutti i suoi sogni scoppiarono come tanti palloncini bucati da un destino invidioso, mentre vedeva la inconfondibile figura di Harry sbucare dal  buco del ritratto.

Hermione si voltò di scatto per salutare il nuovo arrivato, mentre Ron ripassò mentalmente tutte le imprecazioni conosciute.

-Ciao Ginny! Non sapevo fossi già qui!- esordì Harry. La sala Comune, infatti, era ancora deserta: molti studenti si affrettavano a finire gli ultimi compiti in Biblioteca, mentre la maggior parte dei Grifondoro era andata a seguire gli allenamenti, avidi di scoprire quante possibilità potessero avere contro i Corvonero, la settimana seguente.

-Ehm ..- cominciò Ron, del tutto impreparato di fronte al nuovo ostacolo. -Ho incontrato Hermione e siamo salite insieme- concluse con tono innocente. Harry gli sorrise, si sedette accanto a lui sul piccolo divano e gli cinse un braccio intorno al collo. Le orecchie di Ron raggiunsero una tonalità di rosso ancora sconosciuta, segno evidente che l'effetto della pozione si stava ormai esaurendo.

-Sei stata bravissima oggi al campo- disse Harry con dolcezza, - Tutti avevano occhi solo per te!- aggiunse con un sorriso colmo di ammirazione. Harry alzò il braccio per accarezzargli i capelli, ma lo lasciò ricadere pesantemente sulle ginocchia all'improvvisa esclamazione di Hermione.

-Hey!- esordì in tono accusatorio, - come sarebbe a dire 'in campo'? Ginny non è venuta agli allenamenti! E' stata con me .. aveva il raffreddore ..- aggiunse Hermione quasi più per convincere sè stessa che i suoi interlocutori. Harry fissò Ron negli occhi e intuì perfettamente cosa stava succedendo. Tolse istintivamente il braccio dal collo dell'amico e riuscì a fatica a soffocare una risata che trasformò in uno starnuto davvero sgraziato.

Ron capì che Harry sapeva di non essere seduto accanto alla sua fidanzata Ginny, ma di certo non poteva immaginare il dramma interiore che l'amico stava vivendo .. Non sapeva esattamente quando sarebbe successo, ma la trasformazione sarebbe avvenuta a breve e non osava immaginare la reazione di Hermione di fronte a una rivelazione simile. No, Ron non ci trovava decisamente nulla da ridere. Harry, però, intuì di nuovo la preoccupazione dell' amico con una sola occhiata e lo fissò accigliato.

-Si può sapere che cosa sta succedendo?- chiese Hermione spazientita .- Cosa state tramando voi due, eh?Si può sap .. - ma le parole le morirono in gola, nell'istante in cui la risposta le arrivò in modo così chiaro e così perfido.

Gli occhi di Ginny avevano infatti assunto quell'inconfondibile tonalità di blu che avrebbe saputo distinguere a miglia di distanza, mentre il volto di Ronald Weasley si fece sempre più nitido di fronte a lei. Ron fece una smorfia di disgusto e quasi si sentì in colpa per aver provato per un attimo il sollievo di non dover più interpretare i panni della sorella. La sensazione però, svanì subito, mentre Hermione inferocita lo fissava aprendo e chiudendo la bocca, senza però proferire alcun suono, incapace di esprimere a parole il proprio rancore.

Ron non potè più sopportare quella scena. Avrebbe preferito che urlasse, che lo insultasse, che lo picchiasse .. ma non riusciva più a tollerare il suo sguardo torvo e il suo sgomento silenzioso.

-Mi dispiace, davvero .. Avrei voluto dirtelo ..- disse, incapace di trattenersi.

-Avresti voluto dirmelo?!- replicò lei, la voce più acuta e isterica che Ron avesse mai ricordato. La Sala Comune si stava nuovamente affollando: l'allenamento era ormai finito da parecchi minuti e molti studenti stavano rientrando per raggiungere i propri dormitori. Molte teste si girarono incuriosite verso il trio, alle urla spazientite di Hermione. -Avresti voluto dirmelo?!- ripetè lei, questa volta con maggiore irritazione nella voce, se era possibile. - Se davvero avresti voluto dirmelo, l'avresti fatto subito.. da quando ti ho incontrato fuori dal bagno.. Perchè non l'hai fatto eh?-.

Ron la fissò cupo, incapace di darle una risposta.

-Ti sei divertito a prendermi in giro?- chiese minacciosa mentre gli occhi le si stavano riempiendo  di lacrime, senza che lei avesse potuto fare nulla per fermarle. Ron sembrava in preda al panico : questa non era esattamente ciò che aveva previsto come fine del suo piano. Era incredulo e afflitto, e si odiava con tutto sè stesso. Non si sarebbe mai perdonato per averla fatta piangere.

-Hermione, ti prego, giuro che non volevo prendermi gioco di te! Pensavo che mi avresti considerato infantile, se ti avessi raccontato tutto il mio piano .. - le disse, supplicandola.

-Ah! Allora avevo ragione! Tu avevi un piano! Non è così?- .

Ron, fino a pochi istanti prima non avrebbe creduto che la situazione potesse peggiorare ulteriormente, ma in quel momento capì che si era sbagliato.

-E in che cosa consisteva il tuo piano?- incalzò lei decisa, asciugandosi gli occhi. - Perchè mai avresti dovuto prendere le sembianze di tua sorella?-

Ron guardò Harry in cerca d'aiuto, ma lui assunse un'espressione da non-sono-affari-miei, mentre altri studenti si aggiunsero al folto gruppetto, capeggiato da una sorpresa Lavanda, che li stava osservando senza rigurado. - Non era così che doveva andare .. - disse infine con un filo di voce.

Hermione si limitò a guardarlo con un cipiglio interrogativo.

-         Insomma, non era in Ginny che avrei dovuto trasformarmi, ma in Dean.. –

-         In Dean?- chiese Hermione, questa volta sopraffatta dalla curiosità.

Ron sospirò: era sicuro di non essersi sentito mai tanto imbecille in vita sua, anche se fino a pochi minuti prima credeva che nell' assumere le sembianze di una femmina, avesse toccato il fondo. - Sì, insomma .. Faceva parte del piano per lasciarla..ma non ha funzionato .. - rispose Ron, sconfortato. Lavanda emise un leggero colpetto di tosse e Ron non ebbe bisogno di girarsi per capire chi li stava osservando. Hermione lo guardò, l'espressione divertita che per un istante tradì completamente la sua rabbia. Ron le sorrise speranzoso, in cerca di perdono.

-         Immagino che il tuo fosse un piano brillante!- continuò Hermione in tono canzonatorio.

-Ti assicuro che lo sarebbe stato .. bè, se non fosse stato per questo piccolo ..intoppo - concluse lui, fingendo un tono offeso. Altri Grifondoro si voltarono a guardarli, curiosi di sapere cosa suscitasse tanta attenzione, dato che le urla, per il momento, erano cessate. Ora anche Hermione era in evidente imbarazzo. Ron la vide arrossire violentemente, mentre ripensava a quanto fosse stato stupido. Decidere di assumere le sembianze di un altro per confessare una cosa così personale era stata sul serio un'idea sciocca .. Gli vennero in mente le parole pronunciate pochi minuti prima da un'inconsapevole Hermione, anche se ora sembravano essere passati secoli. La vergogna per ciò che aveva fatto sembrava avere dilatato il tempo. -Lui non lo farebbe mai per me- la voce di Hermione riecheggiò nella sua mente, mentre la risposta che cercava gli si stagliò davanti nitida, come non lo era mai stata. Sentì i mormorii curiosi dei suoi compagni alle sue spalle, sentì il buco del ritratto aprirsi lasciando probabilmente un altro gruppo di Grifondoro affluire nella Sala, sentì un altro colpo di tosse isterico di Lavanda e fu allora che prese il coraggio di compiere ciò che avrebbe dovuto fare già molto tempo prima.

Ora vedeva chiaramente quale sarebbe stato il suo piano D e questa volta non ci sarebbe stato il bisogno di servirsi di un fasullo Dean. Si sporse leggermente dal divano e sorridendo con dolcezza all'espressione incredula apparsa sul volto di Hermione, la baciò. Hermione ricambiò con una passione che Ron non aveva previsto, ma ne approfittò per stringerla con tenerezza verso di sè. Ci furono fischi di ammirazione, ci furono applausi di approvazione, risatine isteriche e risatine maligne di scherno .. e ci furono anche le inconfondibili urla di rabbia e disperazione di Lavanda. Fu allora che i due decisero di separarsi, mentre Ron le prendeva in silenzio la mano, accarezzandola.

Hermione era radiosa. Harry diede una pacca sulla spalla all'amico in segno di evidente ammirazione. Le grida di Lavanda si allontanarono dalla Sala, segno evidente che la ragazza aveva deciso di rifugiarsi in dormitorio, mentre la folla di curiosi cominciava a dileguarsi.

- Vado a cercare Ginny! - disse Hermione divertita, non riuscendo a trattenere l'eccitazione nella voce. Si alzò dalla poltrona e si avviò verso il buco del ritratto. Harry sorrise compiaciuto a Ron che ricambiò entusiasta il sorriso. L'espressione soddisfatta,però, scivolò improvvisamente dal volto del rosso che si avvicinò all'orecchio dell'amico e chiese, senza riuscire a trattenere la curiosità che lo tormentava - Si può sapere cosa avete fatto tu e Ginny ieri sera? - .

The End - Dedicata al mio [ancora inconsapevole] Ron.      

 

 

 

  
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