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Autore: __burntlungs    27/01/2013    2 recensioni
“Devi smettere di vedere Chelsea, Liam.- Gli aveva imposto, senza troppi giri di parole.- Quella ragazza è... Non mi piace: fuma, si caccia nei guai, vive con suo fratello...”
[...]
“Liam, ti prego non rinunciare a me.” Gli disse, alzando lo sguardo verso di lui.
[...]
“Non rinunciare a me, Chels.” Le disse interrompendola, una mano attorno alla sua vita, e l'altra tra i suoi capelli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera, allora sono seduta con mio padre che bestemmia per la partita e devo finire inglese .-. anyway, leggere questa "cosa", ditemi cosa ne pensat, se fa tanto pena o no LOL
buona lettura.



Chels, mi dispiace ma non possiamo più vederci.” Le disse Liam, piatto, con calma innaturale.
Dentro stava morendo, ma non voleva darlo a vedere, non poteva o lasciarla sarebbe stato ancora più difficile, probabilmente non ce l'avrebbe nemmeno fatta.
Chelsea lasciò cadere il dizionario che aveva in mano, che fece un rumore spropositato dato che il corridoio era praticamente vuoto.
Sentì un dolore profondo schiacciarle i polmoni, un dolore paragonabile a quello che provava quando correva troppo dato che fumava cinque sigarette al giorno.
Ma il male andava oltre, c'era qualcosa di pesante che le stringeva lo stomaco e la gola e le impediva di parlare.
Si sentì svuotata, come se le avessero appena tolto la cosa più importante che aveva.
Il cervello registrò lentamente la frase, e la consapevolezza di quello che Liam le aveva appena detto le rovinò addosso, come una frana, come una calamità naturale imprevista.
Si limitò a guardarlo, i suoi occhi parlarono da se.
Mi dispiace, davvero.” Disse ancora Liam, le sue parole fredde e distaccate, come se parlasse del meteo annientarono Chelsea.
Liam era tutto per lei, da sempre, Liam era il suo “wonderwall”, così lo chiamava e per Chelsea significava molto più di un semplice “ti amo”.
Wonderwall perché lui c'era sempre, ogni volta che lei ne aveva bisogno, e aveva bisogno di lui tutti i giorni, incondizionatamente da quando lo aveva conosciuto.
Le lacrime le uscirono prima che potesse controllarle, ma comunque non lo avrebbe fatto.
Cos'è, non sono abbastanza per te?” Gli domandò, il tono sprezzante e freddo che aveva usato lui.
Non le importava quanto melodrammatico potesse suonare.
Liam aprì la bocca per risponderle, ma non trovò le parole.
Colpito e affondato.
Chelsea lo conosceva così bene?
Liam sapeva fin troppo bene quanto Chelsea fosse convinta di non essere quella giusta per lui, di non essere abbastanza, di non essere la “brava ragazza” che la madre di Liam avrebbe voluto per lui e aveva ragione.
Sua madre gliel'aveva detto forte e chiaro quella mattina.
 
Devi smettere di vedere Chelsea, Liam.- Gli aveva imposto, senza troppi giri di parole.- Quella ragazza è... Non mi piace: fuma, si caccia nei guai, vive con suo fratello...”
Me l'hai già ripetuto un sacco di volte mamma.-Rispose lui sbuffando.- Non m'importa un accidenti.” Disse cercando di mantenere la calma.
A me sì, però.”
 
Non è per questo.” Le rispose Liam.
Perché allora?- Gli domandò ancora, la voce spezzata.- E' per mio fratello?”
Il fratello di Chelsea, Adam, aveva vent'anni e da quando loro padre era morto (e loro madre era sparita quando Chelsea era nata) lui l'aveva cresciuta e di conseguenza provava una naturale gelosia nei confronti della sua “sorellina”, doveva proteggerla, non voleva che le facessero del male; anche se Liam non gliene avrebbe mai fatto.
Se è per lui, non devi preoccuparti, gli ho detto che...”
“Non è per tuo fratello...”
Chelsea lo guardò confusa.
Le sembrava un gioco nel quale avrebbe dovuto indovinare, ma in realtà non voleva farlo: indovinare significava conoscere il motivo per cui Liam la stava lasciando.
Centra Alicia Jhonson, allora?- Chiese ancora, sperando con tutta se stessa che la risposta fosse un altro no.- Non fa altro che ripetermi quanto tu e lei stavate bene assieme, che io sono solo “una cosa passeggera” e che tu ritornerai da lei...”
Liam scosse la testa, Alicia era stata la sua ragazza qualche anno prima, ed era fermamente convinta che prima o poi lui sarebbe tornato da lei.
Sua madre non faceva altro che ripetergli quanto fossero carini assieme, e quanto la sua famiglia fosse per bene...
Si sentiva costantemente diviso a metà, tra quello che lui voleva, e quel che gli altri volevano per lui.
Dimmi perché allora... - Gli disse fermamente.- Me lo devi.”
Non provo più niente per te.” Le mentì lui, seccamente, guardando il pavimento, facendo, forse, uno dei più grandi sforzi della sua vita.
Chelsea era la sua migliore amica, la sua ragazza, la persona con cui si confidava, la ragazza che avrebbe potuto fissare per ore e ore senza mai annoiarsi.
Era diversa, diversa dalle altre ragazze, la sua storia era diversa ma quello la rendeva la ragazza perfetta
Non riusciva a guardarla negli occhi, non riusciva a mentire e guardarla, non l'aveva mai fatto ma sta volta doveva, non poteva dirle la verità o sarebbe sembrato un codardo.
Forse lo era.
Chelsea sgranò gli occhi, le pupille s'ingrandirono e di nuovo non riuscì a trattenere le lacrime.
Se prima fu come sentire un mattone scivolare nel petto, adesso il mattone stava scivolando fino allo stomaco.
Era quella la semplice verità?
Liam non provava più niente per lei?
Non ci credeva, quella fu la sua prima reazione, c'era qualcosa di stranamente innaturale nelle parole di Liam, nel suo tono, nel modo in cui la guardava, anzi in cui non la guardava.
Le stava mentendo?
O forse era lei che s'illudeva che tra di loro non fosse davvero finita?
Perché non mi guardi, Liam?”
Lui alzò immediatamente lo sguardo, e il suo cuore mancò un colpo.
Lo sguardo di Chelsea era freddo, glaciale, arrabbiato, quasi sprezzante come mai era stato, per lo meno con lui.
I suoi occhi sembravano fargli una radiografia, ma potevano forse leggergli dentro?
Aveva capito che mentiva?
Guardami negli occhi e dimmi che non provi più niente Liam.” Quasi gli ordinò, ma lui sembrava incapace di parlare.
Chels...- Iniziò guardandola.- Io...”
Non riuscì a dire altro, e immediatamente Chelsea capì che mentiva.
Perché le stava mentendo?
Liam Payne, il ragazzo che non riusciva nemmeno a dire una parolaccia, o ad arrabbiarsi quando qualcuno gli andava addosso che le mentiva?
Dov'era finito il suo Liam?
Dio, Liam, perché dici cazzate?-Gli urlò esasperata, la voce rimbombava per i corridoi.- Dimmi perché mi stai lasciando?”
Lui non rispose.
Il silenzio, per quanto strano fosse, li schiacciava, come una cappa di calore appena scesa su di loro.
La mente di Chesea intanto lavorava velocemente: quale poteva essere il motivo per cui Liam la voleva lasciare? E, ancora, cos'era di così terribile da non poter essere detto?
 
Tu non sei la ragazza per mio figlio.” Le disse senza troppi indugi Ruth Payne, mentre entrambe entrambe stavano guardando la partita di football di Liam.
E questo chi lo dice?” Gli rispose lei, non preoccupandosi di essere educata, o gentile, sapendo che tanto sua madre non avrebbe cambiato opinione su di lei.
Io, e si da il caso che sia la madre di Liam, carina.”
Chelsea si accese una sigaretta, sull'orlo dell'esaurimento, ignorando lo sguardo che la donna le rivolse.
Porterai mio figlio sulla cattiva strada...- Le disse ancora.- Tutto quello che ho fatto per educarlo in tutti questi anni...”
Non ho obbligato Liam a stare con me, in caso se lo fosse dimenticato, e lei non può obbligarlo a cambiare idea.”
Vedremo.”
Sembrava una sfida.
 
Improvvisamente tutto le fu più chiaro: era per sua madre, ecco perché non si potevano più vedere, e ancora ecco perché Liam non gliel'aveva detto, forse aveva fatto bene.
E' tua madre, vero?- Gli disse, controllando il tono di voce che cresceva sempre più.- Rispondimi.”
Liam spalancò gli occhi, e anche se non parlò, non ce ne fu bisogno.
Ciò che aveva cercato di tenerle nascosto per impedire che succedesse il peggio si era verificato, e adesso non poteva mentirle ancora, non sarebbe servito.
Credevo fossi diverso, Liam, credevo non t'importasse!- Disse senza preoccuparsi di tenere bassa la voce.- Io ho litigato con mio fratello, gli ho urlato delle cose orrbili! Ho dormito sul pianerottolo del mio palazzo per te...”
Non gliel'aveva mai detto, e nemmeno sapeva perché lo stesse facendo proprio in quel momento, forse era semplicemente per aumentare la drammaticità della cosa.
Chels, ascoltami per favore...” Tentò di dirle, ma lei entrò nella prima classe che trovò, cercando di chiudere la porta dietro se, ma Liam fu più veloce ed entrò con lei, prendendola per il braccio destro e costringendola a voltarsi.
Vattene Liam, sei un bugiardo, uno stronzo e io ti ho anche creduto...” Gli urlò, le lacrime che ancora scendevano e le conferivano uno sgradevole effetto panda, cercando di liberarsi dalla stretta di Liam.
Voglio solo che mi ascolti, Chelsea.” Le disse, stringendo la mano attorno al polso, non voleva farle male ma forse era l'unico modo per costringerla a starlo a sentire.
Per sentire ancora le tue cazzate, Liam? Lasc...”
Il resto della frase fu interrotto dal bacio che Liam riuscì a strappare a Chelsea, forse per obbligarla a tacere ed ascoltarlo, forse per calmarla.
Il risultato tuttavia, fu che lei si staccò immediatamente e lo guardò con tanta rabbia e disprezzo che Liam non aveva mai visto.
Come fai a baciarmi, Liam?” Gli urlò, e la rabbia prevalse, Chelsea gli tirò uno schiaffo sulla guancia destra, nemmeno sapeva cosa gliel'avesse fatto fare.
Era furiosa, arrabbiata, forse Liam non se lo meritava anzi, di sicuro, ma in quel momento non ragionava, voleva solo essere lasciata da sola a piangere tutte le lacrime che aveva.
Liam si toccò la guancia, quasi incredulo, quello schiaffo gli aveva fatto male, ma non era un male fisico, Chelsea aveva le mani piccole e sottili, ma il fatto stesso che gli avesse tirato uno schiaffo gli fece capire quanto fosse arrabbiata e delusa da lui.
Chelsea si pentì immediatamente di quel che aveva fatto, mai e poi mai gli avrebbe tirato uno schiaffo, in realtà aveva schiaffeggiato poche persone nella sua vita e Liam, di certo, non era uno di quelli.
Liam poggiò le mani al muro, le braccia tese sopra le sue spalle, gli occhi verso il basso.
Sembrava stesse per cadere a terra.
Chels, ascoltami, ti prego, dopo potrai anche andartene.”
La sua voce suonò così supplichevole e dolce, così simile alla sua solita voce, che Chelsea non riuscì a muoversi da dov'era o parlare.
Stamattina quando mia madre mi ha detto di non vederti più, le ho detto che non m'importava, che lei non ti conosce...- Disse Liam, la sua voce era quasi rotta.- Il punto è che sta volta fa sul serio, Chels, mi ha detto che se continuiamo a vederci ti farà espellere da scuola, e fidati, ne è capace.”
Il mattone che prima le era scivolato nello stomaco, adesso si era fermato e le stava facendo contorcere le budella.
Le ho urlato che era una persona orribile, e mi sono beccato un altro schiaffo.” Disse, toccandosi la guancia destra, due schiaffi in poche ore, da due delle persone da cui non le si sarebbe mai aspettati.
Subito la mano di Liam fu coperta da quella di Chelsea, che gliela spostò attorno ai suoi fianchi.
Devo scegliere tra vederti tutti giorni e non averti, o non vederti più.”
Un secondo dopo Chelsea si “lanciò” letteralmente verso di lui, con tanta forza che dovette fare qualche passo all'indietro per non cadere.
Affondò la testa nel petto di Liam, piangendo ancora più forte, afferrando il dietro della sua camicia.
Liam le accarezzò la testa, stringendola più forte a se.
Scusa.” Gli disse semplicemente, avrebbe dovuto e potuto andare avanti per ore a scusarsi, si sentiva la persona orribile da cui la madre di Liam lo metteva in guardia.
Liam, ti prego non rinunciare a me.” Gli disse, alzando lo sguardo verso di lui.
Quella frase le venne fuori dalla bocca prima che potesse trattenerla, gli aveva detto cose orribili, gli aveva tirato uno schiaffo...
Non voglio.”
Non mi possono davvero espellere...- Disse lei, cercando di ragionare.- Insomma è...”
Mia madre è il rappresentate dei genitori, partecipa a tutte le riunioni con la preside e sa benissimo che ti hanno già sospesa...”
Dovrei andare in un'altra scuola, forse in un'altra città...”
Silenzio, le sembrava un vicolo cieco, una strada senza uscita, come se lei stesse cercando l'uscita ma qualcuno continuava a chiuderle tutte le porte in faccia.
Non potevano davvero cacciarla da scuola, era all'ultimo anno...
Se l'unica soluzione è...”
Non rinunciare a me, Chels.” Le disse interrompendola, una mano attorno alla sua vita, e l'altra tra i suoi capelli.
Non posso Liam.”
   
 
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