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Autore: Bloody Alice    27/01/2013    4 recensioni
[Edit del 7/03/13: Questa fan fiction si è classificata prima al contest "When the music is your only friend” indetto da _Ryusei Girl_ & Flock.]
[Masaki/Akane]
« Al lago? Non ci sono mai stata. » mormorò Akane « Mi piacerebbe andare. » disse poi.
Masaki sorrise, anzi, fece una di quelle piccole smorfie che negli anni aveva cercato di far rassomigliare sempre di più ad un sorriso. La Yamana si avvicinò e gli cinse il collo con le braccia « Facciamo questo week end? » propose.
« Mh. O-Okay. » rispose l’altro. La fidanzata gli diede un bacio e andò verso la cucina per preparare la cena.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Yamana, Kariya Masaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer: I personaggi presenti in questa fic non appartengono a me, ma alla Level-5 che si fuma sempre più canne.
Warning: chiunque plagerà e/o prenderà indebitamente ispirazione da questa fic verrà … verrà ucciso con l’ausilio di una forchetta. Ecco. (wtf)
 
Autore: Bloody Alice (i.e. Alicchan)
Titolo: sumire. ("viole" in giapponese)
Pairing: het. Masaki Kariya/Akane Yamana oppure MasaAka o AkaMasa o Masaki*Akane o … sentite, sempre quella coppia è (?).
Parole: 1.234 (Word)
Prompt: Viole di Pierdavide Carone.
Note: Timeline: sette/otto anni dopo InaIre Go – Chrono Stone (Masaki e Akane hanno circa 23 anni o giù di lì, non so, le età dei personaggi di Ie non mi sono ancora chiare (?)). 
Note2: ringrazio la BiscottA per avermi suggerito la canzone. Inoltre, vorrei mettere in guardia i lettori: leggendo questa fic potreste finire per vomitare arcobaleni (?) o desiderare di galoppare un Girallo verso il tramonto come se non ci fosse un domani (eh?). In ogni caso, buona lettura e ci vediamo a fine fic ~
 
 


 


 

 

 

 sumire. 

 

 

Quando aveva sei anni, quando aveva ancora una famiglia, sua madre aveva un negozio di fiori ed esposte in vetrina c’erano sempre tantissime viole colorate di cui lei si prendeva cura ogni giorno, e lui talvolta la aiutava. “Le viole sono i fiori dell’amore romantico e della tenerezza” gli aveva detto una volta.
Quando sua madre morì, le viole appassirono all’improvviso.
Nonostante la tristezza di quel ricordo, Masaki ebbe come un’illuminazione, quel giorno.
« Al lago? Non ci sono mai stata. » mormorò Akane « Mi piacerebbe andare. » disse poi. Masaki sorrise, anzi, fece una di quelle piccole smorfie che negli anni aveva cercato di far rassomigliare sempre di più  ad un sorriso. La Yamana si avvicinò e gli cinse il collo con le braccia « Facciamo questo week end? » propose.
« Mh. O-Okay. » rispose l’altro. La fidanzata gli diede un bacio e andò verso la cucina per preparare la cena.
Kariya deglutì a vuoto. “Questo week end” era decisamente troppo vicino! Gli serviva più tempo!
Più tempo.
Era da un anno a quella parte che chiedeva più tempo. Lui e Akane stavano insieme da cinque anni, santo cielo!
Quando Kirino gliel’aveva fatto notare lui aveva risposto con un “Ah, vero” beccandosi uno schiaffo dal suo migliore amico. 
Okay, doveva ammetterlo, ormai non poteva più aspettare. Perché se l’avesse fatto o Ranmaru o Midori sarebbero entrati in casa sua –anzi, loro, dal momento che conviveva con la Yamana da tre anni- per appenderlo a testa in giù. Masaki si immaginò spesso la scena, quella notte. Rabbrividì ogni singola volta e stringendo a sé Akane si addormentò solo alle tre passate.
Il week end arrivò e Kariya, volente o nolente, dovette accettarlo. Per tutta la mattinata ebbe il cuore che gli martellava nel petto, tanto che credette, mentre lui e Akane salivano sul treno, che il suo corpo sarebbe esploso. Oppure imploso. In entrambi i casi sarebbe stato tutt’altro che piacevole.
Non si sentiva così nervoso come il giorno in cui si dichiarò alla Yamana. Gli ci era voluto un anno intero per accorgersi che sì, quella ragazza un po’ svampita gli piaceva e sei mesi buoni li aveva passati a cercare un modo per dirle cosa provava. Ci avrebbe messo anche un secolo intero, senza Hikaru.
Alla fine però ce l’aveva fatta e la cosa più bella era che Akane ricambiava. Gli aveva sorriso dolcemente, con le guance imporporate, e gli aveva detto che era innamorata di lui. Quel giorno, in quell’istante, i piedi di Masaki si erano alzati da terra di almeno mezzo metro.
All’inizio credette che fosse un sogno –in fondo aveva costruito tanti castelli in aria pensando a quel momento- ma poi capì che non era così. Akane riusciva a dare qualcosa di più alla sua vita. Si era confidato con lei come con nessun’altro e nonostante la Yamana sembrasse una ragazza priva di carattere all’apparenza, in realtà era forte e decisa, molto più di quanto non lo fosse lui.
Pensò che sarebbe stato stupendo averla accanto a sé per sempre, senza che dettagli come il tempo potessero frapporsi tra di loro, senza che nulla potesse dividerli mai.
Si sentì un po’ stupido a pensare una cosa simile. Di fatto, per lui la linea tra il cinismo più totale e il romanticismo più smielato era sottile, però la Akane sapeva sempre prenderlo per il verso giusto, in qualche modo, e non aveva mai capito come ci riuscisse.
Quando il treno raggiunse la loro meta Kariya si sentì sprofondare di almeno mezzo metro sottoterra.
La Yamana gli prese la mano, delicatamente, e uscirono dalla stazione, lei sorridente e serena, lui teso come la corda di un violino.

Quella sponda del lago era deserta. L’acqua cristallina mossa dal vento leggero si infrangeva sul terreno. Akane si avvicinò sino a quando l’acqua non sfiorò le punte delle sue scarpe. Alzò gli occhi per ammirare il panorama intorno a loro.
Il prato era ricoperto da piccole viole e le punte degli alberi sembravano quasi tendersi per toccare il cielo limpido.
« È stupendo. » mormorò la Yamana, piano « Sai, quando ero piccola i miei genitori mi portavano al mare, ma il paesaggio non era così bello. Sarei dovuta venire qui con loro il compleanno di mia madre, ma una settimana prima mio padre se ne andò di casa. » fece una piccola pausa e Masaki fece un passo verso di lei « Grazie per avermi portato qui, Kariya. » sussurrò Akane.
L’altro la osservò e il suo sorriso sereno nonostante ciò che aveva appena detto lo tranquillizzò un po’, in qualche modo. Fece un altro passo verso di lei e strinse la tasca destra dei jeans con la mano, come per assicurarsi che quella cosa non fosse davvero lì. Invece c’era.
« Queste viole sono belle. » disse la ragazza, guardando i fiori. Masaki annuì, teso, facendo un altro passo e avvolgendola in un abbraccio un po’ impacciato.
Akane rise piano; nonostante fossero fidanzati da molto, il turchese era sempre teso ogni volta che doveva dimostrarle affetto.
Come dirglielo? In quale maniera? E se poi rifiuta? Eh no, Kariya, hai aspettato fin troppo per far sorgere dubbi del genere ora. Se lo ripeté per qualche secondo.
Aveva aspettato davvero troppo. Rivolse uno sguardo prima al lago, poi alle viole, che gli ricordavano tanto sua madre.
Akane profumava come le viole e Masaki amava quel profumo.
Amava quel profumo e amava lei, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti. Amava quella ragazza che ormai si era fatta donna. Una bellissima donna, e l’unico –egoistico- desiderio di Kariya era averla per sé, solo per sé, per sempre. Ne era assolutamente certo.
Nel pensarlo la strinse di più a sé, affondando il viso nell’incavo del suo collo e socchiudendo gli occhi.
Ci fu una folata di vento più forte delle altre e l’acqua sospinta verso la riva bagnò le punte delle scarpe della Yamana.
« Akane » proruppe Kariya nel silenzio che si era creato.
La fidanzata sciolse con delicatezza l’abbraccio e si voltò. Aveva i capelli raccolti in una lunga treccia laterale un po’ spettinata ed era leggermente rossa in viso « Sì …? » chiese, prendendolo per mano.
Masaki deglutì, senza interrompere il contatto visivo. Il cuore prese a martellargli nel petto più velocemente di prima. Deglutì di nuovo. Si sentiva imbarazzato e anche un po’ ridicolo, perché era certo di essere arrossito –e anche molto. Alla fine fece un piccolo sospiro e prese l’iniziativa. Si abbassò lentamente, spostando lo sguardo a terra e facendosi coraggio. Era anche peggio che dichiararsi.
Stava per farle la proposta più impegnativa della loro vita e sentiva che la tensione l’avrebbe ucciso.
Akane non si mosse, rimase in attesa e Kariya lentamente infilò la mano libera nella tasca dei jeans, chiudendo gli occhi.
Un’altra folata di vento gli fece sentire l’intenso profumo delle viole.
Riaprì gli occhi e li rivolse verso la sua fidanzata « Akane » disse, deciso « vuoi sposarmi? » domandò, aprendo il cofanetto che teneva in mano e rivelando un anello d’argento con un piccolo diamante. La Yamana sorrise, lasciandosi scappare una lacrima.
Si chinò piano verso il suo ragazzo, prendendogli il viso tra le mani.
Ci fu un’altra folata di vento: l’acqua del lago bagnò di nuovo le scarpe di Akane e il profumo delle viole divenne più intenso.
Lei non parlò, lo baciò soltanto.
A Masaki bastò quel contatto.





 





 
/Angolo del Girallo con la febbre/

Non ho debiti per il primo quadrimestre. I’m a fuckin’ genius. Andrò in gita sulla neve. Nh nh nh.
OMBT (leggere àOh My Beautiful Terumi) l’ho finita! Ce l’ho fatta!
Terumi mi fa una sega! [cit. Leyla]
Okay, no, la frase prima non leggetela (?).
Diciamo che con la febbre non sono riuscita a scrivere qualcosa di molto lungo, anche se inizialmente erano 500 parole, poi 1000, poi 1090 e ora 1234 (questo numero è stupendo (?)). Però dovevo scrivere in questi giorni, perché più avanti non avrò tempo. Devo aggiornare Bloody Mary –e fare la conta dei morti, dei tizi in coma e dei cuori spezzati (?)- poi La fabbrica dei sogni –sì, il mio flop non-a-OC-, la fic a rating rosso per il contest (oh my gosh non so scrivere pwp aiuto) e infine ci sarebbe anche la long su Harry Potter ma lasciamo stare perché nh e perché boh. (dafuq)
In questa shot sono concentrati molti miei headcanon. Prima di tutto, per me la madre di Masaki era una fiorista che amava le viole (wtf) e che poi è morta in un incendio insieme al marito e ad Ame, la sorella di Kariya –sì, Masaki aveva una sorella //la portano in manicomio.
Poi per me il padre di Akane ha abbandonato lei e sua madre quando Akane aveva otto anni –poverapiccolabambina.
Infine, Masaki è così idiota *Kariya la picchia* che si è accorto solo dopo mesi e mesi di essere innamorato di Akane. E se non fosse stato per Kirino e Hikaru sarebbe ancora fermo a cercare un modo per dichiararsi. *viene picchiata di nuovo*.
La fic mi sembra un po’ cortina, però nel complesso sono soddisfatta –o forse è solo la febbre che mi fa sentire così.
Domani ho la verifica di scienze, someone help me pls I wanna die now. (?)
Ringrazio Flock e Claudy per aver indetto questo contest.
Ora vado, perché la mia adorata tachipirina serale mi aspetta –askdjfhgry ho ancora 38 di febbre come farò aiuto piangiamo.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e magari si fermeranno anche a recensire la fic.
Peace, Love and lots of MasaAka ♥ ♥
Alicchan ~

   
 
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