Libri > Twilight
Ricorda la storia  |       
Autore: LucySA    27/01/2013    3 recensioni
Due ragazze, Isabella Swan e Alice Brandon si trasferiscono, da Forks a New York, per lavoro...e da qui inizia la loro nuova vita, piena di nuovi incontri, nuove amicizie, e chissà, forse di nuovi amori...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bella

20 settembre 2013
Eccoci qua, pronte per partire da Forks per la grande New York.
Alice ed io siamo grandi amiche fin dall’asilo, i nostri genitori sono ottimi amici, del resto come lo siamo io e Alice. Abbiamo la stessa età, 21 anni, io appena compiuti, mentre Alice li ha già compiuti.
Ci presentiamo, siamo Alice Brandon e Isabella Swan. Aly è una vera bellezza, snella, occhi verdi, capelli corti e neri, una terza di reggiseno, nessun apparecchio, nessun paio di occhiali. Mentre io non sono per niente bella, capelli castani sempre raccolti, occhiali, apparecchio, corpo normale, terza di reggiseno, occhi verdi. Alice è il tipo jeans a vita bassa e maglietta, mentre io sono l’opposto jeans vita alta e maglione lungo. Praticamente uno scherzo della natura mi reputo.
Comunque passiamo alla nuova vita. Abbiamo appena salutato i nostri genitori, e siamo salite su un taxi, per andare in una delle città più belle d’America, New York. Siamo state assunte da un’azienda d’affari, dove una settimana prima avevamo fatto i colloqui che secondo noi non erano andati affatto bene, ma per fortuna su cinque posti liberi io ed Alice siamo state assunte, ovviamente due mesi di prova, ma come ci diamo da fare Alice ed io, sarà difficile mandarci via, ma comunque speriamo bene.
Il taxi partì e ci guardammo in faccia, eravamo un po’ spaventate, non eravamo mai state lontane da casa se non per una gita scolastica, questa volta invece avevamo affittato casa, dovevamo pagare le bollette, badare a noi stesse senza più chiedere un soldo ai nostri genitori. La nuova vita era eccitante al tempo stesso terrorizzante. Ci prendemmo la mano e Aly disse «Possiamo farcela, anzi dobbiamo farcela» mi sorrise, la guardai sorridendo «Insieme si, possiamo» ci stringemmo la mano e guardammo la strada. Dopo un po’ arrivammo all’aeroporto e scendemmo e il taxista ci prese le valigie dal cofano della macchina, e entrammo con un po’ di stretta per andare a fare il check-in, ma arrivate allo sportello c’era una fila che non finiva mai. Dopo diedi minuti per fortuna toccò a noi, ci fecero il check-in e andammo ad aspettare che chiamassero il volo per New York, mentre aspettavamo io leggevo un libro, mentre Aly sentiva musica e giocava con il telefonino. Sarà stato forse mezzogiorno quando comunicarono il nostro volo all’interfono, io toccai Alice che si tolse le cuffie «Dobbiamo andare» ci alzammo e andammo a prendere l’areo. Ci aspettavano 6 lunghe ore di aereo, quindi ci appisolammo, per non annoiarci tutto il tempo. Per fortuna mi addormentai quasi subito dopo che l’aereo decollò. Mi svegliò l’interfono che comunicava «Gentili Signori e Signore, vi preghiamo di raddrizzare i seggiolini, qualora li avesse abbassati, di allacciare le cinture, tra una ventina di minuti l’aereo arriverà all’aeroporto di New York», Alice allacciò la cintura, mentre io ancora mi stavo riprendendo, ma subito feci ciò che l’hostess aveva detto, e dopo un po’ atterrammo. Scendemmo dall’aereo, e andammo al reparto bagagli per ritirare i nostri, li trovammo subito e andammo fuori per cercare un taxi, ne trovammo uno, ma ci venne soffiato all’ultimo secondo, quindi lo aspettammo, dopo 5 minuti ne trovammo uno, ci salimmo, mentre il taxista caricava i bagagli e gli demmo l’indirizzo del nostro nuovo appartamento. «Si inizia allora» dissi ad Alice che mi guardò «Si, si inizia.». Dopo un po’ arrivammo sotto la nostra nuova casa, il taxi ci diede le valigie e lo pagammo, entrammo nell’edificio e andammo al terzo piano, era un bel edificio tutto sommato. Lo avevamo scelto perché dopo cinque/sei palazzi c’era l’ufficio dove avremmo lavoro di sicuro per i prossimi due mesi. Aprimmo la porta di casa, era un appartamento già arredato, così se non andava bene non perdevamo i soldi dei mobili, se invece fosse andata bene avremmo comprato casa insieme. Posammo le valigie ognuna nella propria stanza, io decisi di cambiarmi, faceva caldo, e decisi di mettermi una tuta leggera e uscii in salotto, mentre Alice non si cambiò, rimase in jeans e maglietta. «Bella, ora dobbiamo organizzarci bene con la spesa, anzi perché più tardi non scendiamo così vediamo un po’ come regolarci?» mi disse Alice «Certo Alice, così vediamo anche un po’ la zona», ci sedemmo sul divano e accendemmo la tv.
Erano le 20:00 di sera e iniziava a farsi sentire la fame e soprattutto la stanchezza, quindi dissi «Aly io ho fame, vogliamo uscire per vedere se qualcuno è aperto? Per la spesa vediamo domani» Aly rise «Tesoro è sabato, sono aperti tutti credo, comunque si vediamo domani anche io ho fame» risi anch’io «Giusto, il viaggio mi ha stancata, dai mi vado a cambiare» mentre andavo in camera «Bella vuoi che ti presto qualcosa?» mi chiese Alice «No Aly, perché?» mi girai verso di lei che mi guardava «Lo sai che voglio che cambi look, sembri una suora di clausura» le feci la linguaccia e andai in camera. Si aveva ragione, ma mi vergognavo di andare in giro con un jeans a vita bassa e una maglia scollata, e quindi preferivo così. Mi cambiai, solito jeans a vita alta e una maglia lunga leggera a maniche corte. Alice appena mi vide scosse la testa e spense la tv e prese le chiavi di casa e uscimmo. Iniziammo a girare per i quartieri attorno casa nostra, era affollato di gente, anche perché era uno dei quartieri più “in” di New York. Alice mi indicò un pub «Forse quello è meno affollato, andiamo li» annuii e ci dirigemmo verso quel pub. Entrammo e rimanemmo a bocca aperta, era affollatissimo, e per riuscire ad arrivare al bancone dovevamo farci largo tra la folla, ma per fortuna ci riuscimmo e ordinammo due panini con l’hamburger con contorno di patatine e insalata, e da parte la maionese. Mentre aspettavamo, la musica era alta, e quindi urlavamo per sentirci a vicenda. La cosa odiosa era che ogni volta che andavamo da qualche parte infastidivano Alice, ma non ero per niente gelosa, ma Alice ed io era come se fossimo una cosa sola, era tutto per me, e se lei si arrabbiava io facevo lo stesso e viceversa. E mentre aspettavamo già due ubriachi fracidi si erano avvicinati a noi per infastidirla. Al terzo che si avvicinò Alice urlò subito «Senti non scocciare» io e il tizio rimanemmo di stucco, ma lui non si fece prendere dal panico «Scusa, volevo solo offrire qualcosa da bere ad entrambe visto che siete nuove della zona» vedi Alice arrossire imbarazzata e io risi sotto i bassi, «Grazie sei molto gentile, e scusa la mia amica, già due ragazzi sono venuti ad importunarla e non è molto piacevole» gli risposi «Figurati, non vi preoccupate. Piacere mi chiamo Jasper. Jasper Hale» allungò la mano ad Alice che l’accettò anche se ancora imbarazzata «Piacere mio, io sono Alice Brandon» poi la tese a me «Piacere, io sono Isabella Swan, ma preferisco Bella», ci sorrise «Allora ragazze cosa posso offrirvi?», «Io un’acqua tonica a limone» dissi io e Alice disse «Anche per me, grazie.» così Jasper disse «Ehi John, due acque toniche a limone per queste due belle ragazze, offro io.» e arrivò un “ok” lontano da dietro al bancone. «Bene ragazze, come mai da queste parti?» Alice ancora non parlava per la brutta figura che aveva fatta e sapendo come era fatta, e che quindi non avrebbe risposto, risposi io «Siamo arrivate oggi, ci siamo trasferite da Forks, siamo qui per lavoro, almeno per due mesi, poi vedremo come andrà», «Ottimo, così possiamo vederci ogni tanto se vi fa piacere, e vi porto anche in giro per la città» disse molto gentilmente, non sembrava uno che voleva provarci, ma uno che tendeva ad essere prima amico e poi forse ci provava. Ragazzo alto, ma non tanto, forse 1,70 cm, capelli biondo dorati, occhi verdi, “anche lui” pensai, fisico snello, un bel ragazzo pensai, ma di certo non il mio genere, e forse neanche quello di Alice. «Certo, saresti molto gentile» rispose Alice, arrivarono i nostri panini e disse «Vi lascio mangiare ragazze, magari a più tardi» lo ringraziammo e iniziammo a mangiare. Finito il panino, decidemmo di andare via, eravamo stanche morte, e quella musica alta ci dava il mal di testa. Jasper non lo vedemmo più, ma forse ce ne eravamo dimenticati dato tutto quel casino. Arrivammo a casa, ci lavammo di fretta entrambe e andammo a letto. Io mi addormentai quasi subito, ma credo proprio anche Alice.

Buonasera ragazze, spero che con questa nuova storia, il primo capitolo vi abbia incuriosito almeno un pò... se volete commentate pure...un bacio Lucy


  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: LucySA