-Vale, dove sono
le altre?-
-Non lo so. Se
vuoi vai, io resto qui.-
Per quella
volta non voleva fare niente, non voleva attirare
l’attenzione di nessuno.
Chiamatela noia, stanchezza o dimostrazione a sé stessa di
quanto non fosse
importante per gli altri; ma lei restava lì. Non era
costretta a stare sola,
insomma, i suoi amici erano a cinque metri da lei che parlottavano
allegramente, è solo che aveva bisogno di stare un
po’ per conto suo forse, di
aspettare che fosse la persona giusta a cercarla. Forse.
Non si sentiva
nemmeno troppo bene la ragazza e l’unica cosa che desiderava
in quel momento
era un po’ di calore. Che provenisse da una stufa o da
qualche persona poco
importava.
Ed ecco
accade. Accade che la persona giusta arriva e le rivolge il sorriso
più caldo
che si potesse mostrare. Ma da lei niente nessuna risposta, nessun
movimento.
Nemmeno lei riusciva a capire perché, ma non riusciva ad
avere una qualsiasi
reazione.
Comunque, per
niente scoraggiata, la persona si siede accanto a lei sulla panchina e
stavolta
la reazione c’è. La ragazza non vuole darlo a
vedere, ma si sente sorridere il
cuore. E si sente sollevata.
L’incontro
è
muto, ma la pienezza di ciò che lei prova sfocia in una
lacrima. Finalmente,
dopo tanto tempo, si sentiva completa. E’ da ammettere, lei
era una persona
emotiva, ma l’ultima volta in cui si era ritrovata a piangere
di felicità era
così lontana da non ricordarsene nemmeno. E poi,
all’improvviso, due braccia la
circondano e la spalla del ragazzo si bagna della cascata di acqua
salata che
scende dagli occhi della ragazza. E’ scoppiata in un pianto
pieno di tutte le
ingiustizie subite, un pianto liberatorio, interrotto solo dai suoi
singhiozzi
che però cerca di soffocare. L’abbraccio si fa
più forte e, mentre l’oscurità
scende, in lei tutte le ferite chiuse a fatica iniziano a riaprirsi e
lei
inizia ad urlare disperata, mentre i ricordi che aveva cercato invano
di
cancellare riaffiorano nella sua mente.
Si sente
squarciata dentro. E allora anche lei lo stringe, sempre più
forte, si aggrappa
all’unica cosa che ora le sembra bella nella sua vita. Per
tutta la sua
esistenza non le era mai capitata una cosa che la facesse stare
così bene.
Tutti sono
stanchi, tutti camminano, tutti se ne vanno. Solo loro restano
lì e finalmente
il sorriso più vero che sia mai stato fatto, spunta sulle
sue labbra.
Buonaseraa!
Innanzitutto scusate scusate e scusate ancora per il ritardo ma questa
settimana sono andata in montagna e non c’era campo per
pubblicare e quella
prima mi hanno riempito di compiti :(
Detto
ciò ringrazio tutti quelli che hanno recensito e letto la
storia! Siete
dolcissimissimi:’)
E
poi niente, se vi va, passate da One
Week, One Direction a cui sto lavorando, mi
rendereste felicissima!
Ancora
grazie,
Scott(a)