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Autore: Schmidthappens    28/01/2013    0 recensioni
Morgan Williams ha sempre avuto problemi nel fare le giuste decisioni, fin da quando era bambina, portandola così spesso sulla via sbagliata, finendo persino in commissariato per aver "accidentalmente" bruciato una casa.
Costretta a lavorare così in una casa di riposo, incontrerà nuove persone, lasciandosi vecchie amicizie alle spalle, e, per rigare dritto, aprirà un blog, dove i suoi followers diventeranno un faro accecante da seguire...
ma l'incontro inaspettato con un gruppo di ragazzi come i big time rush potrebbe sconvolgerle la vita? e la cotta segreta per il misterioso Ed Wallace Hamilton diventerà qualcosa di più? :o)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Un filo di luce penetrò dalla finestra della stanza di Morgan,e come se fosse stato programmato, la sua sveglia elettronica,scoccate le otto iniziò a suonare; “BUOOOOOONGIORNO DAYTON, QUI E’ JOJO WRIGHT CHE VI AUGURA UNA BUONA GIORNATA!” Morgan grugnì innervosita, sbattendo un infradito sulla sveglia,cercando di ammutolire il deejay di “KFSM 500 RADIO” che a prima mattina non poteva davvero sopportare. -Va a quel paese Jojo.-disse sbadigliando,strizzando gli occhi e cercando di aprire l’occhio destro intorpidito. La porta della stanza si spalancò improvvisamente, ed Elle in giacca elegante entrò; -ALZATI! DOBBIAMO ANDARE IN TRIBUNALE FRA SOLI TRENTA MINUTI!- gridò la madre,sistemandosi la camicia continuando ad abbottonarla. -Buongiorno anche a te madre.-rispose sarcastica Morgan,Elle sbuffò e le tolse il piumone lilla da dosso. -Non scherzare adesso, muoviti che facciamo tardi-continuò Elle,Morgan sospirò annoiata,serrando le labbra e facendosi forza di alzarsi. Non aveva chiuso gli occhi tutta la notte, era terrorizzata di cosa sarebbe potuto succedere in aula,e cosa principale, era preoccupata per Hope. Non aveva dato segni di vita dalla sera precedente,neanche risposto ai messaggi o alla chat, niente di niente, ed era davvero spaventata, di solito Hope rispondeva sempre ai messaggi,considerato che il cellulare per lei era come un polmone. Corse in bagno e si sciacquò la faccia con qualche resto di cenere sugli zigomi, lavò i denti e si vestì di fretta ed in furia,non sopportando i pugni di Ollie contro il legno della porta. -OLLIE PRIMA CHE TI TRAMORTISCA IL BRACCIO CON QUALCOSA DI DOROLOSO SMETTILA!-gridò la sorella, infilando il suo maglioncino a strisce nero e rosso alla Freddie Krueger che amava tanto,ripettinandosi la coda di cavallo che si era rovinata. -Sai che potresti dirlo più gentilmente? Lo sai questo vero?-continuò Ollie,iniziando a dare colpetti più leggeri alla porta,Morgan sbuffò girando la maniglia. -Ho finito!.-disse innervosita, il fratello fece un sorrisetto compiaciuto. -Complimenti,ci hai impiegato meno di quanto mi aspettassi a spalancare la porta.-continuò Ollie,scomparendo nel bagno con una risatina fastidiosa,Morgan scosse la testa e si diresse verso il piano inferiore. Senza accorgersene,erano già le otto e venti,e l’udienza si sarebbe tenuta a breve,ma non le importava in quel momento,voleva solo sapere se Hope stava bene,se la sera precedente era tornata a casa e che adesso stesse facendo la sua strada verso scuola cancellando mentalmente il giorno prima, cosa che avrebbe fatto lei stessa dopo essere tornata dal tribunale. Così,al primo clacson di suo padre Matt che l’aspettava nel vialetto di casa,afferrò il cellulare e a velocita ultrasonica digitò il numero di Hope; -Hey Hope, sono sempre Morgan, ti prego se senti questo messaggio richiamami,ora sto andando in tribunale,ci vediamo a scuola alle dieci,ti voglio bene.- Morgan attaccò di fretta e furia e fece un respiro profondo,quando un altro clacson un po’ più lungo capì che Matt stava per perdere la pazienza,così infilò il cellulare in borsa correndo nel suv; Però,appena messa la testa sullo schienale in pelle,vide che non era l’unica nei sediolini posteriori; Un uomo alto,un po’ grassottello e dai capelli chiari,vestito elegante e con una valigetta da lavoro in mano la salutò sorridendo. -Mamma…lui chi è?-chiese Morgan,Elle sorrise. -Tesoro,ti presento il signor Schmidt,il tuo avvocato.-
  
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