Prologo
Charis sedeva compostamente sul divano in pelle nera, la schiena dritta e la fronte corrugata con aria di disapprovazione. Era scesa in sala comune per godere del tepore del fuoco che scoppiettava nell’ ampio camino, ma tutte quelle chiacchiere la disturbavano profondamente. Lei non era tipo da passare le sue giornate perdendo tempo in frivolezze e disprezzava oltre ogni dire le sue coetanee, così prese dai pettegolezzi e dall’ idea di un prestigioso contratto matrimoniale da non prestare attenzione ad altro. Stava giusto prendendo in considerazione l’idea di rinunciare al caldo e di trasferirsi in dormitorio quando il passaggio d’ingresso si aprì, mostrando la squadra di Quidditch che rientrava dopo un estenuante allenamento sotto la pioggia battente.
Il capitano, Regulus Black, era immerso in una fitta conversazione con uno dei battitori, Barty Crouch, e sembrava non notare gli sguardi adoranti che gli lanciavano le ragazze presenti. Non era un segreto per nessuno il fatto che fosse spesso al centro dei loro pettegolezzi; intelligente, colto e dai modi raffinati, possedeva una buona dose del fascino e della leggendaria bellezza dei Black. Malgrado ciò, non sembrava affatto interessato alla sua popolarità; lo aveva sempre visto in compagnia dei suoi amici, immerso in ignote discussioni che sembravano sempre mortalmente serie. Charis si era spesso domandata quale fosse l’argomento della conversazione, ma la sua curiosità non era mai riuscita a spingerla a cercare un contatto con lui. Non gli interessava particolarmente l’idea di diventare sua amica, né tantomeno desiderava passare per una di quelle oche starnazzanti che non facevano altro che corrergli dietro e sospirare ogni qualvolta posava il suo sguardo su di loro. Naturalmente, questo suo disinteresse nei confronti dei giovani rampolli Purosangue e della mondanità aveva suscitato le chiacchiere di molte sue compagne. L’ultimo dei soprannomi che avevano coniato era quello di Charis “La regina di ghiaccio” Selwyn; le altre ragazze la consideravano un’ altezzosa egocentrica, ma lei non aveva mai dato peso al loro giudizio. Non era lì per farsi amici, ma per acquisire quanto più sapere magico. C’era una guerra lì fuori e non se ne sarebbe rimasta con le mani in mano ad aspettare che tutto finisse. Charis viveva per l’azione e non riusciva a fare a meno di provare un sentimento di pura ammirazione nei confronti di quel mago che si faceva chiamare Lord Voldemort.
Stufa di tutto quel brusio, che dall’ ingresso dei giocatori si era intensificato, chiuse di scatto la sua copia della Gazzetta del Profeta e si alzò, dirigendosi verso la porta che conduceva ai dormitori.
Era arrivata a metà strada quando un braccio muscoloso le cinse le spalle, facendola irrigidire e attirandola verso il suo proprietario. Derek Mulciber, Serpeverde del settimo anno, le rivolse un sorriso sornione.
- Ehi, bambolina, dove vai così di fretta? –
- Il più lontano possibile da te, Mulciber – replicò gelidamente, mentre cercava di scrollarselo di dosso.
Il moro Cacciatore scoppiò a ridere, come se quello che aveva detto fosse la cosa più esilarante che avesse mai sentito, e attirò l’attenzione di Regulus.
Il giovane rampollo di casa Black fece correre lo sguardo dal suo compagno di squadra alla ragazza e qualcosa, negli occhi verdi e pieni di gelida furia di lei, lo rese consapevole del fatto che sarebbe presto esplosa.
Interruppe la sua conversazione con Barty e prestò la sua completa attenzione a quella singolare coppia. La Selwyn che perdeva le staffe non era una cosa frequente, ma quando accadeva era uno spettacolo a cui valeva la pena di assistere.
- Te lo dirò solo una volta, Mulciber, toglimi le mani di dosso – scandì lentamente, mentre la mano correva veloce alla bacchetta.
- Solo se esci con me, Selwyn – replicò sfrontatamente, attirando le risatine delle ragazze presenti e gli sguardi ammirati dei ragazzi. Ci voleva fegato per stuzzicare in quel modo una tipa come lei.
Aveva appena finito di pronunciare quella frase che uno Schiantesimo lo centrò in pieno, facendolo volare dall’altra parte della sala. Un lieve boato di sorpresa si levò dagli spettatori, mentre Charis riponeva la bacchetta ancora fumante e riprendeva il suo cammino alla volta dei dormitori.
Regulus la osservò allontanarsi, mentre un lieve sorriso gli increspava le labbra. Doveva riconoscere che quella ragazza aveva un certo stile.
Spazio autrice:
Salve gente, questa è la mia prima fic su Regulus, quindi vi prego di essere clementi u.u
Bè, che dire, spero vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate.
Baci baci,
Fiamma Erin Gaunt