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Autore: HikariKanna    28/01/2013    3 recensioni
Vi siete mai chiesti perché vi innamorate? Perché improvvisamente sentite qualcosa proprio per la persona che vi è stata sino ad ora antipatica?
Ebbene,è tutta colpa degli angeli del cuore. Adesso fra i loro casi ci sono Takeru Takaishi e Hikari Yagami:uno,il cestista idolo delle ragazzine e ,diciamocelo,anche un po' montato e sfacciato;l'altra,una fotografa vegetariana che si batte per salvaguardare gli animali e contro gli abusi di ogni genere. Certo,visti così,non sembrano molto affini. Eppure,secondo l'infallibile termometro dell'amore,basta pochissimo ad un angelo per farli innamorare...ma come missione per il neopromosso angelo del cuore Daisuke non sarà un po' troppo difficile?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis, Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angeli del cuore


Oggi l'ultima partita di Takeru Takaishi con la casacca dei Chicago Bulls. La squadra, purtroppo, reduce da una sfortunata stagione, non è riuscita ad accedere ai Play-off e-”

Hikari spense la televisione, sospirando rumorosamente.

Proprio oggi?”

La primavera era arrivata anche nella regione dei Grandi Laghi e aveva colorato tutto di una sfumatura rosata.

I cuori lasciavano finalmente spazio al calore e lasciavano via i ricordi invernali...Pensare che per Hikari era andata così al contrario. Un inverno pieno d'amore e calore, mentre il mondo fuori moriva, e una primavera smunta e pallida, quando tutti erano pronti a innamorarsi.

Un “27” faceva capolino da una delle lettere debitamente impilate sul tavolo, in ordine.


Happy birthdayyyyyyyy Hikari!”

Taichi aveva vissuto anni negli Stati Uniti, ma quando parlava in inglese non aveva perso una certa buffa inflessione giapponese. Terminata la canzoncina che riesce a rendere tutti gli umani stonati, Hikari gli sorrise, grata per il pensiero, con tutto quello che lui aveva per la testa...
“Taichi! Non eri in giro per il mondo?”
“Una cosa è dimenticare le pene di cuore, un'altra il compleanno della propria sorellina. Uff, quant'è diventato triste questo posto! Un po' di musica, invitiamo un po' di gente, festeggiamo!”
“E chi vorresti invitare?”
“Mah, il tuo ragazzo, Sora, Yamato, quei due ex angeli-come si chiamano?-, qualche altra amicizia che hai stretto nel fratt-”cominciò con tono noncurante il ragazzo.
“Non ci sarà nessuno, Taichi. E smettila con questa farsa, che altro ti ha detto Sora?”
“Che dovresti proprio partire per Los Angeles.”
“Di angeli ne ho visti fin troppi, ultimamente. Pensavo lo stesso valesse anche per te.”

A quell'accusa suo fratello sospirò. “Hikari, credo che il proprio compleanno sia un po' uno spartiacque, no? Pensa a quest'ultimo anno, sei davvero contenta di come sia andata? E ricordati...”Quando sei da solo con te stesso, non puoi mentire.”
“E questo chi te l'ha detto?”
Ma lui si limitò a farle l'occhiolino e scolarsi non si sa cosa tutto d'un fiato.

E comunque non sono sola.”
“Ma lo sei stata per così tanto tempo...”

Nemmeno tre mesi non sono poi così tanto tempo.”
“Dicono che le farfalle vivano un giorno. Non so se crederci, le vedo sempre tutte uguali. In effetti, però, potrebbero non essere le stesse e...”

Hikari lo fissava attonita. “Comunque, il punto era...Pensa, tutto quello che gli uomini vivono...In un giorno! Eppure le farfalle devono lottare affinché quel giorno sia splendido. Altrimenti saranno morte invano, non pensi? Sì, credo che la morale della favola fosse questa.”
“Non mi sembra così drastica la mia situazione.”
“Cos'hai che ti frena qui?”
“Beh...Tu...E poi...”

E poi gli amici che non vuoi nemmeno oggi?”
Hikari avvampò.

Taichi la baciò sulla fronte.

Il mio regalo è quest'informazione : La partita è alle 16.”


Ma le 16 erano davvero un brutto orario, no? Tanto per cominciare, alcuni studenti nemmeno erano rincasati. E poi, era ancora troppo presto, c'era chi si riposava dopo pranzo...E poi, c'erano querce che stavano per crollare.

Hikari uscì di casa(io ero debitamente nascosto su degli alberi, anche se, riflettevo tristemente, non c'erano comunque possibilità che mi vedesse, dato che ero passato ad un'altra missione) nel primissimo pomeriggio, e si diresse al parco.

Quel parco, con quella quercia.

Quercia che stavano per sradicare.

Tutto intorno all'albero secolare vi erano delle gru e macchinari strani di cui Hikari non sospettava nemmeno l'esistenza, figuriamoci saperne il nome(e, ad essere onesti, nemmeno io).

La mia(no, non più affar mio, mi ripetevo) protetta sbiancò, evidentemente attraversata da una tempesta di emozioni.

Cosa ci facevano tutti lì?

Perché lei non sapeva di quest'evento?

Anche da angelo, non ripeterei mai il salto spaventoso che Hikari compì, oltrepassando le transenne e qualunque ostacolo si frapponesse tra lei e l'albero.

Arrivata al tronco, con gli operai che scavalcarono con fatica tutto, Hikari tese le mani come ad abbracciare l'albero, e pianse, cadendo in ginocchio.

Pian piano, per sfuggire agli uomini, si arrampicò in alto, dichiarando furiosa che non sarebbe mai scesa di lì.

Uno degli operai si grattò la testa, palesemente confuso.

Signorina...La prego, cerchi di capire. Io sto lavorando.”
Ma Hikari era un fiume in piena, come prima di conoscere Takeru.

Anche io. È mio dovere proteggere quest'albero. È molto più vecchio anche dei suoi prozii.”
L'uomo sospirò. “Deve fare anche la stessa fine, purtroppo. Senta, davvero, non l'ho deciso io di costruire questo nuovo parcheggio, perciò, che ne direbbe di scambiare due parole con chi si occupa di urbanistica o, in ultima analisi, col sindaco?”
“Sì, certo, e poi una volta allontanatami, lo abbattereste senza un solo scrupolo.”

A braccia conserte, Hikari ricacciò indietro qualche lacrima.

Nel frattempo, s'era radunata una certa folla, incuriosita dalla “novella Pocahontas”.

Cos'è, hai scoperto che tua nonna non è un salice ma una quercia?”

Ehi, ma quella non è una tizia che usciva con Takeru Takaishi?”
A quest'ultimo commento, espresso con nonchalance da una ragazzina, Hikari si prese la testa con le mani, non volendo sentire una parola di più.

Ma io ero lì, e sentivo l'umore di quegli uomini peggiorare rapidamente.

Ti aspetti che il tuo amichetto ti venga a prendere? Da Los Angeles? Facci il piacere, carina, spostati.”
A nulla valsero gli strilli di Hikari quando un altro uomo la prese di peso(lui era almeno il triplo di lei) e la fece cadere rovinosamente a terra.

La quercia cadde, distruggendo una panchina(avevano anche calcolato male la traiettoria del crollo), distruggendo le-forse-ultime speranze di Hikari.

Hikari, imbambolata, passava frenetica dal fissare la quercia al quadrante dell'orologio.

E poi iniziò a correre.


Bambina, che succede? Non ti hanno fatto entrare facilmente?”

Hikari si appoggiò con i palmi sulle ginocchia, spossata. “No, no, io, non...Voglio dire, loro sono...Oh!” Strinse i denti, superando la stanchezza. “Dov'è?”

E Natsuko sapeva già chi.

Temo che tu abbia l'orologio regolato sull'orario di Tokyo, tesoro. È possibile, dopo tutti questi anni che vivi qui? Mio figlio è già in volo. È partito all'istante dopo la partita, gli stavo giusto impacchettando alcune cose che s'è dimenticato. È incredibile come sia partito leggero, non lo aveva mai fatto prima.”
Hikari represse a stento un sorriso.

La prego, mi dia il suo indirizzo, la prego. Io...”
“Beh, ce ne hai messo di tempo per capire che lo ami.”

Hikari tirò su col naso, asciugandosi anche gli occhi e annuendo.

Che tenerezza, non riesci ancora a dirlo.”
Hikari deglutì.

Lui ancora non lo sa. Voglio che sia il primo a...a saperlo.” Riprese fiato. “Grazie! Mi auguri buona fortuna!”

Corse via come una forsennata.

Aspetta! Fatti accompagnare da qualcun-”

E' già andata. Cascata in pieno.”
Natsuko si voltò lentamente verso chi aveva parlato.

No, io direi solo tanto innamorata.”

Hai convinto tu Takeru a trasferirsi a Los Angeles?”
“Le mamme hanno sempre i loro ascendenti sui figli, ricordatelo.”
“Perché?”
“Cosicché lei possa fare quel che può in tempo. Non come me.”
“A volte ci vuole solo un po' di coraggio, vero?” sussurrò Hiroaki prendendole la mano.


Restava da vedere come Hikari avesse intenzione di attraversare metà degli Stati Uniti.

Una volta uscita da casa Takaishi(persino gli adorabili cani erano atterriti dalla sua veemenza), si fermò ad aspettare un autobus, cercando di riprendere ulteriore fiato.

Un momento...Ma quella...

Hikari?!”
Di Miyako uscì prima la sporgenza del ventre.

Miyako”

Hikari non sapeva bene dove guardare.

Miyako poteva avere mille difetti(anzi, li aveva di sicuro), ma non era un essere capace di portare rancore.

Buon compleanno, tesoro!” le gridò, seguita da un più pacato augurio da parte di Ken.
La abbracciò con tutta la grazia di cui era capace in quelle condizioni.

Miyako...La quercia. La quercia è caduta. Miyako, io...Scusami.”cominciò a piagnucolare Hikari.

Oh, no, non ci pensare. Avrai tutto il tempo per piangere se non riesci a raggiungerlo. Nel migliore dei casi, ti ripeterà tutti i giorni della sua vita quanto sei stata stupida.”
“E nel peggiore?”

Te lo ripeterai tu da sola, fino alla fine dei tuoi giorni. No, no, non piangere. Cielo, quando sei diventata così femminile e sentimentale, su?”

Suo malgrado, Hikari ridacchiò.

Non so come arrivare a Los Angeles.”

Ken guardò verso di me e poi sorrise a Miyako.

Bene.”fece lei. “Dov'è quell'imbecille di un angelo quando serve?”

Ehi, ma...

Non avrebbero potuto comunque vedermi, però tanto valeva fare un tentativo.

Dagli alberi su cui mi ero nascosto scesi dolcemente.

Daisuke...”
Hikari si buttò ad abbracciarmi, profondendosi in scuse anche con me.

Mi potrai aiutare ancora, Daisuke?”
Se era in grado di vedermi, allora...

Sì, la missione non è finita. E poi sono io quella che non è sveglia.”sbadigliò una figura a me nota.

Wu!”

Voglio venire anche iooooo!”strillò felice.

Non qui in mezzo alla strada!”sibilò Ken, nascondendo Hikari che, a vista dei passanti, abbracciava il vuoto.

Non sei carina a inferire che, data la mia figura a mo' di balena, io basti a coprirti del tutto. Spostiamoci.”ordinò perentoria Miyako.


Rimane solo un piccolo, minuscolo, infinitesimale problema. Come le attraverso più di 1700 miglia?”

Mi schiarii la voce.

Devo finire la mia missione, no? Wu, tu che ne pensi?”

Siamo in missione per conto di Hikari!” canticchiò Wu, una volta che ci fummo spostati dietro dei palazzi.

Hikari le sorrise grata, forse pensando anche a Frida.(*)

E quindi?” borbottò spiccia Miyako. “Buono tu”intimò al suo pancione.

Hikari, non soffri di vertigini, vero?”

Hikari scosse la testa alla mia domanda.

Scambiai un cenno d'intesa con Wu e rapidamente la sollevammo insieme, in modo che nessuno guardasse la manovra e giurasse di aver visto umani volare.

Hikari lanciò involontariamente un urlo.

Per distrarre dei passanti incuriositi, anche Miyako, rimasta a terra, iniziò a urlare come un'ossessa.

Ken la fissava atterrito.

Amore, brava, ma basta, altrimenti penseranno che sono un criminale.”

Ken! Ken! Mi si sono rotte le acque!”
Hikari sgranò gli occhi.

Non dovremmo scendere?”
“C'è Ken con lei, sperando che non svenga per l'emozione. È un po' in anticipo, comunque. Mai che quella donna stia tranquilla.”Borbottai.

Pensiamo a far nascere altri bambini nell'immediato futuro!”gongolò Wu, facendo arrossire Hikari. “Pronta a viaggiare a velocità celestiali?”
Poiché non abituata, io e Wu addormentammo Hikari con la polvere Morfeo.

Arrivati a Los Angeles, non avevamo idea di dove potesse essere la nuova villa Takaishi.

Dici che Takeru è già arrivato?”
“Non ne ho idea, sai che in “calcolo dei fusi orari umani” ero un disastro!”

Wu sospirò.

Andiamo in aeroporto.”
“Oh, no! Scordati la scena all'aeroporto, è troppo
cliché!”
“Chi se ne importa!”
“No, no! L'ho sempre odiata, nei film umani.”

Borbottai: “Oh, e va bene. Allora andiamo in aeroporto, controlliamo le uscite e poi seguiamo la macchina fino a casa sua, d'accordo?”
Mi stampò un bacio sulla guancia. “Braaaavissimo!”
“Al capo non capitano queste stronzate.”(**) mormorai cupo, ma appena si girò verso di me sorrisi. Dopotutto, non si poteva tenerle il broncio a lungo.


Takeru non aveva una bella cera, era pallido, tirato e visibilmente provato dagli eventi degli ultimi tre mesi.

Una volta chiarita la destinazione, io e Wu precedemmo il taxi e lasciammo Hikari, ancora addormentata, davanti al cancello.

Takeru pagò il taxi, prese la valigia e...strabuzzò gli occhi.

Quando la macchina si fu allontanata, cercò automaticamente in alto con gli occhi qualcosa, forse me.

Ma io e Wu ci eravamo nascosti di nuovo, e avevamo-d'accordo, lei- calcolato che l'effetto della polvere sarebbe finito in tre...due...uno...
Come da previsione, Hikari scattò in piedi. Si guardò confusa i vestiti e si ravviò i capelli, terrorizzata di come le sembrassero scompigliati al tatto.

Poi lo vide.

La sua espressione mutò drasticamente in un sorriso nervoso. Tentò di articolare più volte qualcosa, ma alla fine riuscì a dire solo: “Ciao.”
“Ciao. Che dici, mi fai entrare in casa?”
Hikari, sbalordita dall'accoglienza, si scostò. La casa sembrava di recentissima costruzione e quindi mai abitata.

Non-non posso entrare?”
“Se insisti” Takeru fece un gesto noncurante verso l'ingresso.

Hikari lo costrinse a voltarsi, prendendolo per un braccio.

La smetti? Potresti anche chiedermi che ci faccio qui, tanto per cominciare.”
“Che ci fai qui?” ripeté inespressivo, posando un borsone a terra.

Sono...”Hikari cercò di raccogliere l'esiguo coraggio che le restava. “...qui perché la quercia è caduta.”
Takeru finalmente variò l'espressione del viso.

Quercia?”
“L'hanno abbattuta alle quattro, mentre tu giocavi. La..
nostra quercia.”
“Non pensavo avessimo qualcosa di
nostro.”

E Ayame, allora?”
“Che ci fai qui?” ripeté Takeru, ma stavolta era una vera domanda.

La...La quercia. E t-tua madre e il m-mio...”
“Hikari, qualunque cosa sia, temo che tu sia un po' in ritardo, no?”
Hikari inspirò profondamente, evitando i suoi occhi. “Sarei in ritardo a Chicago, ma qui il fuso orario è diverso. Siamo due ore prima, no?”
Takeru, a braccia conserte, non la interruppe.

Perciò, qui, il mio “ti amo” arriva in tempo. Forse.”
Takeru le alzò il mento, quasi rude come i primi tempi.

Dimmelo guardandomi negli occhi.”le soffiò.

Dicono che poche cose siano veramente difficili da pronunciare, ma quel che Hikari disse fu così spontaneo e semplice che sembrava non potesse dire altro.

Ti amo.” riprese fiato, continuando a guardarlo negli occhi, evitando quasi di sbattere le ciglia e perdere anche solo per una frazione di secondo il contatto visivo.“ La quercia è caduta, e con essa l'odio.”
“Io non ti ho mai odiato. Ma...Ok, che c'entra mia madre?”
“Lei mi ha detto dove fossi.”
Takeru digrignò i denti. “Tipico di chi è felice in amore. Credono di poter risolvere anche i problemi altrui.”

E poi, sei un gran maleducato.”
“...Scusa?” Takeru sembrò sinceramente stupito della piega della conversazione.

E' il mio compleanno, ok? Sì, puoi farmi gli auguri quando ti pare, magari anche ora. Io un regalo te l'ho fatto, e il minimo che tu possa fare è ricambiare, no?”
“Beh, il tuo regalo era un bacio...”
“E ti chiedo solo una risposta.”

Non mi hai fatto domande.”

'Ti amo' è l'unica frase affermativa che esige una risposta. Non si sfugge, anche se non è una domanda.”

Hikari si arrotolò una ciocca di capelli, diventati lunghi per i suoi standard, nervosa come mai l'avevo vista.

Takeru le si avvicinò con una scatolina in mano.

Visto che insisti tanto, avevo pensato a questo come regalo.”

Gliela porse.

Era forse un anello?
Non ci potevo credere. Lui era partito, sapendo di avere ben poche possibilità di rivederla, dicendo addio ad una donna che amava tanto, eppure le aveva comprato un anello. Dopo mesi che non si sentivano.

E' proprio amore” sorrise dolcemente Wu.

Hikari dovette aver pensato la stessa cosa, poiché aprì il prezioso oggetto offertole con aria sognante.

Semi?” chiese Hikari perplessa.

Ok, scherzavo. È...amore per il giardinaggio?”

Wu...”

Dai, sdrammatizzavo!”

Takeru rise di cuore.

Semina. Poi raccoglierai. A volte è il miglior metodo per avere risposte.”
Nel giardino che separava il cancello dall'ingresso, Takeru raccolse una vanga, e gliela pose.

E' quasi sera e io ho attraversato metà continente, lo sai?” Hikari rischiava l'esaurimento nervoso, vedevo le mani torcersi a velocità inaspettate.
“Idem. E allora?”
“E allora?! C'è che speravo che...Argh!”
Takeru le si avvicinò di nuovo.

Desideri davvero così tanto passare tutta la vita con me?”le chiese con voce bassa e seria.

Hikari inspirò profondamente.

Non mi sarei fatta trasportare da un angelo, altrimenti. Hai idea di quanto sia scomodo?”

EHI! Scusa tanto se non sono come i vostri voli in prima classe!”
“Perdono” Hikari mi fece un cenno con la mano, con cui poi sfiorò il viso di Takeru.

Ah, ecco dove siete!”
Io e Wu gli rivolgemmo un cenno di saluto.

Volete anche i popcorn, per caso?”ironizzò Takeru.

Oh, no, ci sono indigesti. Noi ci nutriamo di sogni e-”
“Wu.”la richiamai.

-e sentimenti, e-”

Wu.”
“Oh, insomma, poi parli della tua dieta, d'accordo?”
“Non gliene frega niente.”
“Ah. Beh, Takaishi, dacci dentro con la dichiarazione, se pensi che sia più interessante del mio nutrimento!”

Hikari sospirò, sorridendo piano. Takeru riprese a parlare.
“Nei primi tempi, avevo anche pensato ai diamanti, dopo quella sera...che continuo a considerare la più bella della mia vita, per inciso...ma alcune mie fonti sostengono che non è affatto vero che un diamante dura per sempre, poi si trasforma in grafite. Ma regalarti una matita dicendo che è per sempre...Era una cosa un po' da bambini. E ho pensato a quella quercia e a te sola, sempre...”

Hai ceduto dopo poco. E io che pensavo di dover far peggio per riconquistarti!”
“Non c'é già stato troppo orgoglio? E se non si avverano nemmeno i desideri che esprimi il giorno del tuo compleanno, beh...”
“Se pianto questi semi, sai che cosa rappresenteranno?”
Takeru scosse la testa, fermandole le mani e baciandole.

Tutto il mio amore. Per sempre. Ovunque in me.” Allora fu lei a stringergli le mani, portandole al viso, al collo, al cuore.

Il nostro amore, no?”

Persino Ayame, trasportato in una cesta, miagolò il suo assenso.

Hikari sorrise, arresasi una volta per tutte, e si guardarono ardentemente negli occhi per qualche secondo.

Mi schiarii la voce, ottenendo una gomitata pazzesca da Wu.

Non hai già fatto abbastanza danni, tu?” mi domandò Takeru, irritato per l'interruzione.

Ed e Nat, partiti prima di Takeru, erano già lì da un giorno a sistemare la roba del signorino, e non sapevano che anche quelle di Hikari erano in dirittura d'arrivo, grazie a Miyako, che-me lo raccontò poi Ken- gli dettò tutte le istruzioni anche in travaglio.

Dovreste essermi solo grati.”Cominciai. “Comunque...Se vi va, possiamo piantare noi angeli i semini, così voi vi dedicate un po' a voi stessi. D'altronde, ora che anche Chris è cresciuto, posso sempre chiamar-”
Hikari baciò dolcemente Takeru sulle labbra, ignorandomi palesemente.

Oh, sì, grazie Daisuke, tu sì che sei un angelo gentile e premuroso!”cominciai.

Non ti preoccupare”intervenne Takeru, prendendola per mano e tirandosi su le maniche. “D'ora in avanti, con un po' di fortuna, ce la faremo da soli.”

Come volete, ingrati.”

Daisuke!”

Hikari mi sorrideva ansiosa.

Dimmi pure.”
“...Grazie ancora.”

Dovere.” Le sorrisi di rimando.

Mentre mi allontanai volando, sentii Hikari che rimproverava Takeru, dicendogli:“Hai comprato dei semi di quercia? Per Los Angeles?”

E lui rispondeva: “L'altro albero era una quercia!”
“Sì, ma...Non eravamo esposti a tutti questi UV! Non è il suo ambiente naturale!”
“Ok...EDDIE! Andresti a comprarci dei semi di palme?”
“PALME?Per simboleggiare amore eterno?”
“Amore mio...Preferisci i cactus?”




(*) “Siamo in missione per conto di Dio” è una famosissima battuta de “I Blues Brothers”, il film preferito della madre di Frida.

(**) Altra battuta cinematografica, ripresa da Notting Hill.

Dicono che per ogni cosa vi sia una ragione, e ho cominciato a credere che davvero sia così(sarà l'influenza delle CLAMP, ormai XD). Piccolo inciso per scusarmi di nove mesi di assenza...Questo capitolo è stato davvero un parto. E' incredibile, poi, come cambi il mondo-e di conseguenza la tua visione delle cose- anche in un solo giorno XD Buon 2013 in ritardo(e stavolta è l'ultimo anno che affronto con Angeli del cuore ç_ç)!

In questi mesi, sono sopravvissuta ai Maya e ad altre piccole, grandi catastrofi, e ho vissuto cose bellissime. Tutto questo è confluito in questo capitolo.

Capitolo che ha visto innumerevoli versioni, tutte bocciate XD 'Troppo cliché'(fa molto Melody di “Basta che funzioni”), 'Troppo lungo', 'Troppo melenso'...Eccetera, eccetera. Spero che la versione definitiva vi piaccia, io mi sono divertita un mondo a scriverla XD Soprattutto di Wu!

Come al solito, un immenso “Arigatou” a voi tutti ^^ Sono arrivata a quasi 200 recensioni, e per me è un assoluto miracolo :') I discorsi strappalacrime li allegherò al prossimo(e ora posso dirlo...ultimo!) capitolo, l'epilogo. Continuate a tifare per Takeru e Hikari(e i loro cactus) anche quando(si spera a breve) questa storia sarà finita, kudasai XD

HikariKanna

   
 
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