'Titti.' mi sveglia piano
Gilo.
Apro gli occhi e vedo il suo bellissimo viso.
Mi sorride dolcemente.
'Dobbiamo andare.'
La guardo con aria interrogativa.
Poi mi accorgo che, accanto a lei, co sono le nostre
valigie.
Più in là
I Trigger ci aspettano all'entrata.
Pronti per la partenza.
Al è alla reception a firmare fogli e ritirare le fatture.
Già.
E' così presto ma
Dobbiamo andare.
Manchester.
Ultima tappa.
I My Chem
stanno ancora dormendo.
Frank
in camera nostra.
Ci raggiungeranno poi.
Gerard
Mi raggiungerà
Stasera.
Sarà stasera.
Finalmente.
Mi alzo lentamente dalla poltrona e mi stiracchio.
'Ai.' esclamo.
Ho le ossa a pezzi.
Ma non importa.
Sto bene
Davvero.
Fuggo un attimo al bagno della sala ristorante, per
sistemarmi un pò.
Mi guardo allo specchio.
Sono distrutta.
Ma non riesco proprio a togliermi questo sorriso dalla
faccia.
Mentre mi sistemo la frangia, mi sfioro la fronte.
Stanotte le sue labbra si sono posate per la prima volta su
di me.
Proprio lì.
Dormivo.
Ma ho sentito
Tutto.
Gilo spunta dalla porta, facendomi riprendere dal mio
ennesimo viaggio.
Stavolta bellissimo.
'Pronta?' mi domanda, eccitata.
Non l'avevo mai vista così
Felice.
'Pronta!' le rispondo,
con un sorriso che non mi lascerà
Mai più.
Usciamo.
Arriviamo al furgone che ci porterà all'aeroporto.
Prima di salire, mi volto.
Guardo su,
Le finestre del terzo piano.
'Ti aspetto.'
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I My Chem
sono in aereo.
Mikey
dorme sereno, con gli auricolari del suo iPod nelle
orecchie.
Frank
con le mani incrociate sul petto.
Fissa un punto imprecisato nello spazio.
Pensa a
Gilo.
Gerard
guarda fuori dal finestrino.
Ray e
Bob
sono seduti di fianco a lui.
Ridono, scherzano.
Ma lui
Non li sente.
Pensa a
Me.
'Sto arrivando.'
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Alle prove
Non c'erano.
Non ho potuto
Vederlo.
Stare con lui.
Parlare.
Mi manca così tanto.
Ho bisogno
Di lui.
Ne ho dannatamente bisogno.
Ma sto bene.
Sarà stasera.
Lo so.
Io e
Gilo
ci prepariamo per il concerto.
Siamo davanti allo specchio del bagno, nella nuova camera
d'albergo.
La mia.
Perché
Gilo stanotte non dormirà con me.
Andrà in quella di
Frank.
E' felice.
Siamo felici
Entrambe.
Lei si sta truccando.
'Non troppo!' le dico.
Non serve.
E' già
Bellissima.
Io sto tentando di domare la massa di onde dei miei capelli
corvino, ma è inutile.
Mi volto verso la mia amica e le porgo il pettine, con un
piccolo broncio sul viso.
Come una bimba.
'Ci penso io.' mi dice, dolcemente.
come una mamma.
Non vedo l'ora che sia stasera.
Manca poco.
Finalmente.
Potremo parlarci
Di nuovo.
Abbiamo tante cose da dirci.
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No.
Non c'è stato tempo.
Al concerto.
Non c'è stata occasione.
Ma ci siamo
Guardati.
Per tutta la sera.
I suoi occhi verdi mi hanno cercata
mentre era sul palco, mentre parlava con lo staff, mentre
firmava autografi e faceva foto con i fans.
Ci siamo parlati
Attraverso i nostri sguardi.
Ma ora
Sono sola.
nella mia camera d'albergo.
Di nuovo.
Non faccio altro che pensare
A lui.
Ho bisogno
Della sua voce.
Dei suoi occhi.
Vicino a me.
Solo per me.
Ne ho dannatamente bisogno.
Doveva essere
Stasera.
Deve essere
Stanotte.
Assolutamente.
Gerard
attraversa piano il corridoio.
Arriva alla porta della sua camera.
Fa per aprirla ma
Si blocca.
Non vuole dormire.
Non da solo.
Non più.
Torna indietro di qualche stanza.
Si ferma davanti ad una di queste.
Bussa piano.
Mi alzo dal letto, sul quale mi ero abbandonata senza però
riuscire a prendere sonno.
Senza la voglia di farlo.
'Chi sarà a quest'ora?' mi chiedo.
Non c'è spioncino.
Apre direttamente.
E vedo
Davanti a me
Gerard.
Finalmente.
Vicino.
Abbiamo tante cose da dirci.
ma in questo momento
Non troviamo le parole.
Non ce ne sono.
Mi guarda.
Lo guardo.
Abbiamo capito
Tutto.
Di noi.
Indietreggio piano, per invitarlo ad entrare.
Lo fa, lentamente, chiudendo la porta dietro di sé.
Non distogliamo mai lo sguardo l'uno dall'altra.
Abbiamo perso fin troppo tempo
e ora
Non vogliamo perderci nemmeno un secondo.
Le sue mani prendono le mie.
Le sue labbra iniziano ad accarezzare il mio viso, per poi
raggiungere le mie.
E' come
Morire.
Ed è la vita stessa.
Le sue dita mi sfiorano piano.
Sarà stanotte.
Abbiamo fatto l'amore
Infinite volte.
Senza parole.
Ora sento le sue labbra sui miei occhi.
Li apro.
La luce li colpisce.
E già mattina.
Lo vedo.
seduto vicino a me.
Mi guarda.
Mi sorride.
Come la prima notte.
Non è cambiato nulla.
Poi, con un italiano stentato mi sussurra
'Buongiorno, Andrea.'
La sua voce
Solo per me.
Finalmente.
Ci siamo trovati.