Scappata, scappata via e arrivata in cima a questo palazzo, trovando fortunatamente la porta del terrazzo aperta, terrazzo con ringhiere abbastanza basse da poter essere scavalcate e con i lenzuoli dei condomini che si muovono spinti dal vento.
Aggrappata al cornicione non vedo l’ora di buttarmi di sotto, sapendo che tanto non mancherò a nessuno, ma allo stesso tempo indecisa perché…
“Che vuoi fare?” chiede con voce calma un ragazzo moro, dai profondi occhi scuri e caldi “N-non ti avvicinare” “Non mi avvicino tranquilla” mi risponde calmo accendendosi una sigaretta “Posso chiederti almeno perché?”