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Autore: hugmehorannow    28/01/2013    0 recensioni
-Tu?!- gridiamo contemporaneamente facendo girare delle persone nella nostra direzione.
Abbiamo entrambi delle facce sconvolte, o almeno lui, visto che io non posso vedermi.
-Ehm..sì..sono io.- dico infine. Si siede nella sedia di fronte alla mia. -Bene..allora discutiamo di tutte ehm cose.- dice non trovando le parole giuste.
-Certo, com’era? Malikoso.- dico irritata.
-Senti Scooter parla per te.- mi provoca. Come cazzo si permette? Già devo vincere il posto di lavoro, ora dobbiamo pure vivere sotto lo stesso tetto? Questo è il livello massimo di sfiga.
-Ti hanno mai cavalcato Scooter?- no questo è il massimo dell’insolenza brutto stronzo del cazzo.
-Malikoso, ti tiro un calcio che ti rispedisco da dove sei venuto.- -Aspra la ragazza, presumo di no quindi.- -Perché lo fai?- sorride: -Mi piace stuzzicarti. Sei vergine?- tombola.
-Hai finito le domande,cicco.- mi fulmina con lo sguardo.
Brucia, eh Maliko?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.

 

'Scooter. Malikoso.'

Spero che a qualcuno piaccia.
Non vi fermate alle prime righe.




<<Entri pure.>> entro velocemente e mi accomodo in una delle sedie, in attesa. L’ansia mi sta letteralmente divorando, ho paura che non mi accettino, poi che faccio? I miei mi hanno già avvisato: se non trovo un lavoro e un appartamento, torno immediatamente da loro, e vivrò sotto la loro ala protettiva per tutta la mia vita, ma non voglio. Devo cavarmela da sola. Ormai sono grande e vaccinata, non voglio più stare con loro, voglio essere indipendente.
<<Signorina Cooper?>> la segretaria mi risveglia dai miei pensieri.
Mi schiarisco la voce. <<Ehm..Sì, sono io.>> <<Il signor Twist la sta aspettando.>> mi alzo e le rivolgo un sorriso cortese. Cammino fino alla porta del signor Twist, il direttore della rivista per cui vorrei lavorare. Una volta davanti alla porta busso. Dopo aver sentito un flebile ‘avanti’ abbasso la maniglia della porta e entro. <<Buongiorno.>> <<Buongiorno, signorina Cooper, si accomodi pure.>> mi dice indicando una delle due piccole poltroncine poste davanti alla sua scrivania. Lentamente inizio a camminare, cercando di apparire elegante, ma risulto solo molto goffa e impacciata. Mi siedo e sorrido flebilmente.
<<Allora, signo..>> il signor Twist viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta. Lo fa entrare e sedere poi nella poltroncina vicino a me. Il direttore ricomincia a parlare <<Bene aspettavo lei signor Malik. Come volevo dire pure alla signorina Cooper, entrambi siete inesperti, ma abbiamo bisogno di ragazzi giovani che lavorino qui. Il problema è però che per il momento c’è un unico posto libero.>> cosa? E adesso? Mi giro verso il ragazzo che siede vicino a me. E’ altro, ha i capelli scompigliati e neri, occhi color nocciola, e in questo momento una faccia sconvolta tanto quanto la mia. <<E adesso? Cioè chi prende il posto..?>> chiedo a bassa voce: non ci tengo a sentirmi dire che non ho nessuna possibilità. <<Non lo so signorina, per il momento lavorerete entrambi e dopo questo periodo di prova, diciamo così deciderò chi assumere. So che entrambi andate all’università, ma non c’è problema, verrete qui il pomeriggio.>> il direttore finisce il suo discorso sorridendo. No, così però sono in bilico. Non è né si né no, però se faccio vedere al signor Twist che sono migliore di questo ehm..ragazzo, avrò il posto. <<Sì, per me va bene.>> sorride il ragazzo. ‘povero illuso.’ <<Anche per me.>> <<Perfetto. Firmate su questi foglio, qui qui e qui, poi potete andare, vi aspetto da lunedì alle due, qui.>> sorride nuovamente porgendoci diversi fogli e indicandoci poi i posti dove dobbiamo firmare. Sia io che il ragazzo misterioso firmiamo e poi usciamo dal suo ufficio. Saluto la signora di prima e esco dall’edificio.
Aria fresca, che bello. Adesso posso dedicarmi alla ricerca di un appartamento qui vicino, magari uno da dividere con qualcuno della mia età, per pagare di meno. Inizio a girare per le diverse vie alla ricerca di annunci di appartamenti in affitto, ma la maggior parte sono o troppo costosi o troppo lontani. ‘non posso farcela.’ mi ripeto mentalmente scoraggiandomi da sola. Trovo un altro annuncio, e compongo velocemente il numero sulla tastiera del cellulare, che successivamente porto all’orecchio per parlare con il proprietario. <<Pronto, mi scusi chiamo per l’annuncio, vorrei affittare il suo appartamento..>> <<Oh, pronto. Mi dispiace ma l’ho venduto la settimana scorsa. Mi dispiace.>> <<Ahh.. Ehm mi scusi lei, nulla. Grazie comunque ciao.>> ‘bel buco nell’acqua, cazzo ma se è della settimana scorsa levalo no? Pf.’ ho il morale a terra. Dove vado a dormire adesso? Inizio a camminare ma con la sfiga che mi ritrovo inciampo in un foglio. ‘Vai così, Cooper.’
È un annuncio. Dai l’ultimo tentativo, non ci perdo nulla a chiamare. Compongo velocemente il numero sull’iPhone e porto l’apparecchio all‘orecchio. <<Pronto?>> risponde una voce maschile. <<Pronto,ehm- guardo il nome dell’annuncio- Zayn, chiamo per l’annuncio dell’appartamento..>>
<<Oh, sì. è interessata?>> ‘oh, magari è la volta buona eh.’ <<Ehm sì.>> <<Bene posso sapere dove si trova? Così ci possiamo incontrare in un bar a discutere sul tutto.>> <<Certo, sono vicino allo Starbucks..>> <<Perfetto, abito lì vicino. In cinque minuti sono da lei.>> mi sembra di sentirlo sorridere.
<<Bene, l’aspetto lì.>> sorrido, anche se non può vedermi. ‘Sì, speriamo che non sia vecchio, ma dalla voce non si direbbe.’
Chiudo la chiamata e decido di entrare e di sedermi ad un tavolo.
Dopo cinque minuti precisi sento il campanellino della porta suonare, segno che qualcuno è appena entrato nel bar.
<<Ehmm, sei tu che mi hai chiamato prima.>> chiede qualcuno.
Alzo lo sguardo dalla coca-cola che ho ordinato poco prima e lo osservo. ‘Oh. Mio. Dio.’
<<Tu?!>> gridiamo contemporaneamente facendo girare delle persone nella nostra direzione.
Abbiamo entrambi delle facce sconvolte, o almeno lui, visto che io non posso vedermi.
<<Ehm..sì..sono io.>> dico infine. Si siede nella sedia di fronte alla mia. <<Bene..allora discutiamo di tutte ehm cose.>> dice non trovando le parole giuste.
<<Certo, com’era? Malicoso.>> dico irritata.
<<Senti Scooter parla per te.>> mi provoca. Come cazzo si permette? Già devo vincere il posto di lavoro, ora dobbiamo pure vivere sotto lo stesso tetto? Questo è il livello massimo di sfortuna.
Bene, adottiamo un’altra tattica.
<<Dia, siamo partiti un po’ con il piede sbagliato. Che dici di ricominciare?>> suggerisco sorridendo e porgendogli la mano, che lui stringe dopo poco, sorride anche lui. <<Sono d’accordo.>>
<<Piacere io sono Keely Cooper.>> <<Zayn Malik, piacere mio. Allora, che ne dici di farci reciprocamente dieci domande per conoscerci meglio?>> suggerisce sorridendo come un bambino piccolo.
<<Come quando eravamo piccoli. Certo, perché no!>> ora mi sento più piccola di dieci anni. <<Inizio io.>> <<Vuole ordinare qualcosa?>> chiede un cameriere. Lui sorride. <<Sì, due brioche al cioccolato, e due cafè macchiati. Va bene, Keely?>> Amo le brioche al cioccolato.
<<Sì, grazie mille.>> sorrido sincera, e vedo che il mio sorriso gli piace o perlomeno mi illudo..
Il cameriere va via dopo aver scritto sul suo block-notes.
<<Bene inizio io, allora: quanti anni hai?>> squittisce Zayn sorridendo. <<Diciannove, tu?>> <<Venti, da poco compiuti.>>
Mi scappa una risatina. <<Perché ridi?>> <<Ah, prima, quando ti ho chiamato pensavo fossi un vecchio. Non c’entra nulla. Tocca a me.. Sei di Los Angeles?>> <<Sì, cioè mi sono trasferito qui quando avevo quindici anni con i miei genitori e da un anno vivo da solo. Ma ho vissuto in Inghilterra, e ho origini pakistane e inglesi e irlandesi..>> <<Oh, capisco. Così si spiega il cognome e la tua carnagione più scura.>> <<Tu?>> <<Ehm..no, sono di New York, mi sono trasferita per stare da sola.>> a interrompere la nostra conversazione è il cameriere che ci porge l’ordinazione, poi si allontana. <<Parlami della tua famiglia.>> sorride Zayn prima di addentare la sua brioche. <<Ehm allora: ci sono io, mia madre Margaret ha trentacinque anni, che è una stilista, mio padre si chiama Jack ha quarant’anni ed è il proprietario di un industria, poi c’è mia sorella Ashaley, ha cinque anni ed è una peste. E la tua?>> dopo aver finito inizio anche io a mangiare la mia brioche. <<Bella famiglia. Comunque c’è mia madre che si chiama Patricia, ha trentasette anni, ed è una segretaria, mio padre Yaser che ha quarant’anni e fa l’avvocato, ho una sorellina Safaa di sei anni, infine un cane Boris.>> <<Aww, mi piace il nome Safaa, ehm hai un cane?.. Io ho paura dei cani..>> dico terrorizzata. E a quanto pare la mia paura suscita in lui una risata. ‘carino Malik da parte tua, davvero.’ <<Scusa, non stavo ridendo della tua paura, ma della faccia che hai fatto, e sei sporca di cioccolato.>> e ricomincia a ridere. Prendo subito un fazzoletto e mi pulisco in fretta e furia la bocca. <<Fatto.>> mi rassicura lui. <<Comunque il cane sta con i miei genitori, non ti preoccupare. Continuiamo: sei fidanzata?>> <<No, tu?>> mi sento molto stupida a dire sempre ‘tututu’ ma tanto. ‘Stai a vedere che dice: sì ed è gelosa, stai attenta che ti taglia la testa a suono di morsi.’ 
<<No.>> sorride. ‘sì, eh beh beata le…cosa?!’ <<Aw, come mai?>> mi esce spontaneo, ma poi mi pento. <<Capiscimi, qui sono tutte snob, voglio una ragazza che sappia vivere..>> <<Capisco, meglio.>> Decido di fare altre domande. <<Vivi da solo quindi?>> <<Sì, anche se i miei amici vengo praticamente ogni giorno da me, ma sta’ tranquilla sono simpatici.>> <<Definisci simpatici.>> domando scettica. <<Ridiamo sempre, guardiamo la tv, parliamo di ragazze cose così..>> sorride diventando un po’ rosso forse imbarazzato dell’ultima affermazione. <<Capisco, e quanti sono?>> <<Quattro: Liam, Louis, Niall e Harry, hanno più o meno la nostra età. Va bene cioè che..>> <<Sì, sì non ti preoccupare, non sono associale, volevo solo sapere..>> lo interrompo subito. <<Okay. Hai la mania di andare in giro per casa nuda?>> che domande? Maniaco pervertito. <<No. Tu?>> <<No, quello è Harry. Però mi dispiace, mi sarebbe piaciuto vederti in intimo per casa.>> rido, non sapendo cos’altro fare, seguita poi da lui. <<Sai cucinare?>> <<>> sorrido, <<Tu?>> <<Ah,ah. Kel hai finito le domande a tua disposizione, puoi solo rispondere.>> sorride vittorioso, mentre io sono sconvolta. <<Va bene,>> sussurro.
Si apre un grande sorriso sulla sua faccia. Oh no non promette niente di buono. Intreccia le mani davanti alla bocca. <<Allora. Dormiresti con me, qualche volta?>> <<Cosa?>> <<Ah, ah Scooter, devi rispondere solo si o No.>> sorride vittorioso.
<<Come osi?>> alza un sopracciglio, con scritto a caratteri cubitali sulla faccia: se non dici sì, dormi sotto un ponte.
Ricattatore.
<<Magari se sei carino..>> <<Sono più che carino, guardami.>> fa un sorriso dolce.
Mhmh..non è questo quello che intendevo..
<<Ti hanno mai cavalcato Scooter?>> no questo è il massimo dell’insolenza brutto stronzo del cazzo.
<<Malikoso, ti tiro un calcio che ti rispedisco da dove sei venuto.>> <<Aspra la ragazza, presumo di no quindi.>> <<Perché lo fai?>> sorride: <<Mi piace stuzzicarti. Sei vergine?>> tombola.
<<Hai finito le domande,cicco.>> mi fulmina con lo sguardo. 
Brucia, eh Maliko? 
 

foigbjofigbhodfibhodfibhjdf

HEEI a tutte!

Non sono nuova, ho un'altra storia, ma mi è veuta in mente questa e

BUUUM eccola qua.

Allora, la protagonista come potete vedere è aly michalka secondo me è 

ieugviudfbnhvuidfvbh.

anyway, che ne pensate della trama? E il banner vi piace?

Per chiunque avesse una storia, mandatemi il link in una recensione o 

messaggio personale e le leggo ifoghbo quando ho tempo.

Per chi ha twitter invece: eccomi qui: twitter.

Recensite e ditemi cosa ne pensate, davvero mi farebbe molto piacere.

Più di dieci parole: potete pure dirmi che non vi piace,ovviamente.
 

  
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