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Autore: Judith Phoenix    28/01/2013    4 recensioni
Lui, tornava sempre a galla, ricordandole che non aveva nessuna voglia nè diritto di andare avanti. Lui, che le aveva promesso tutto ciò che lei aveva sempre desiderato. Lui, che l’aveva amata. E tra quella miriade di stelle, Hermione avrebbe riconosciuto sempre una stella in particolare, che brillava più delle altre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Solo una piccola storia. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Somewhere in the Garden

C’era stato un tempo in cui Hermione aveva adorato sentire la neve sotto i propri piedi e l’aria fredda sulle proprie guancie. C’era stato un tempo in cui l’unica cosa che veramente aspettava era la neve e vedere come di nuovo trasformasse la terra in un apparente paradiso abbagliante.

C’era stato un tempo in cui vedere la terra scura sotto la coltre candida non le ricordava il male.

Ma quelli erano altri tempi. Ne è corsa di acqua sotto i ponti.

Acqua che ha portato via ad Hermione la voglia si sentire che rumore fa la terra bianca quando la calpesti o che sapore ha il piccolo fiocco che scendesulla sua lingua rimanendone per sempre prigioniero, come un insetto nella trappola di un ragno. C’era stato un tempo in cui guardare la terra consumare il velo di meraviglia l’avrebbe lasciata indifferente perchè il giorno dopo altra neve avrebbe coperto il suolo, nascondendo ancora una volta gli orrori celati al di sotto.

Sorrise infilando gli stivali nello strato di fiocchi candidi che arrivava a metà polpaccio. Il fruscio della neve sapeva di casa, di biscotti allo zenzero e di latte al cacao.

Fece un’altro passo e si ricordò della legna appena taglata che sapeva ancora di resina. Le piaceva toccare la legna appena tagliata perchè ancora fresca e compatta, ancora piena di vita e liscia sotto le dita.

Fece un’altro passo ancora e si ricordò della Foresta di Dean che portò due diversi ricordi.

I suoi genitori. Tenerezza, odore di muschio bianco e sandalo.

Harry e Ron. Sapore amaro della fuga, della solitudine e della tenda vecchia.

Un’altro passo e altri ricordi fiorirono nella mente di Hermione. Yule Ball, Hogwarts, accento Bulgaro, delusione.

Ogni volta che il piede di Hermione affondava nella neve lei si bloccava il tempo necessario per lasciare i ricordi travolgerla con il loro corso. Non importava che fossero belli o brutti, non importate se il loro sapore non era buono o se non ne avevano uno, lei li assaporava lo stesso.

Chiuse gli occhi e si dimenticò del cielo completamente senza luna e della luce della porta-finestra aperta e perfino della neve.

Lei ricordava.

Riusciva dopo tanti anni a guardare indietro e affrontare tutto. Riusciva vedere le ombre dei visi, il respiro delle loro voci e il calore delle loro presenze.

Era una cosa strana, ricordare, pensò. Era come esaminare ogni singola componente del nostro Io e modificarla senza rendercene conto. Aveva sempre trovato difficile guardare al passato, per quanto fosse rassicurante. Hermione Granger era una donna di fatti.

Fece un’altro passo e inspirò forse non vedendo la nuvola di vapore che fuoriuscì dalle sue narici come fumo ma vedendola nella propria testa.

Granger.

Erano passati anni, decenni, e ancora non riusciva a dimenticare.

Quello era l’unico ricordo che, per quanto lei si sforzasse, tornava sempre a galla.

Lui, tornava sempre a galla, ricordandole che non aveva nessuna voglia nè diritto di andare avanti. Lui, che le aveva promesso tutto ciò che lei aveva sempre desiderato. Lui, che l’aveva amata. Lui, che era stato tutto.

Amico.

Giudice.

Nemesi.

Confidente.

Consigliere.

Risorsa.

Fonte di energia.

Motivazione.

Amante.

Amico.

Compagno.

 

I passi che Hermione Granger aveva preso l’avevano portata da qualche parte nel giardino, in un luogo che non voleva ancora riconoscere.

Alzò la testa al cielo e aprì lentamente gli occhi. L’oscurità la avvolgeva completamente e le stelle sembravano eclissare la terra tanto erano brillanti. Ogni altra cosa sembrava poco più di un’ombra, in confronto alla meraviglia delle stelle. E tra quella miriade di stelle, Hermione avrebbe riconosciuto sempre una  in particolare, che brillava più delle altre.

Sirio.  

   
 
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