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Autore: johnlockhell    19/08/2007    10 recensioni
***SPOILER LIBRO 7*** Nostalgia di Hogwarts? Harry, Ron e Hermione hanno terminato le loro carriere scolastiche, ma ora tocca ai loro figli! Seguiteli tra tutti i nuovi studenti sull' Hogwarts Express, nell' arrivo a scuola, nello smistamento, nei primi giorni di lezione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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PRIMO ANNO

Capitolo 1
Sull’ Espresso per Hogwarts

Albus Severus camminò per tutto il treno seguito vicino da sua cugina Rose, cercando uno scompartimento libero.

Finalmente, alla fine del vagone, vide una scomparto vuoto eccetto che per il ragazzo biondo che aveva notato prima aspettando di salire nel treno. Albus fece cenno a Rose di entrare con lui. Rose alzò gli occhi al cielo con una sbuffata, non gli era mai piaciuto essere trattata come una bambina scioccada dover comandare a bacchetta.

“Ti scoccia se ci sediamo insieme a te?” chiese Albus al biondino, sfoggiando un sorriso amichevole. Il ragazzo alzò gli occhi e diede un’ occhiata ai due. Fece una smorfia in stile “se proprio devo” e annuì.

Rose pesò subito che il ragazzo fosse un po’ troppo superbo e presuntuoso, ma si sedette ugualmente accanto al cugino, perchè riteneva che lei dovesse tenerlo a bada, e non viceversa.

Albus allungò la mano al ragazzo biondo, che la strinse con diffidenza dopo aver esitato qualche istante, fissandola, come se la cosa quasi lo disgustasse. “Sono Scorpius Malfoy, ben trovati.” Albus gelò al sentire il suo nome. Non era un segreto che suo padre odiava il padre di Malfoy, e pensò subito che se si fossero conosciuti James non solo non avrebbe approvato, ma sarebbe subito andato a fare la spia. Ma dopo un ultimo sguardo al volto di Scorpius, che sembrava un po’ stordito come il suo, decise di non giudicarlo per la sua famiglia. Decise di continuare a sorridere al futuro compagno di scuola.

“Sono Albus Potter, piacere di conoscerti. E lei è Rose Weasley, mia cugina” disse accennando a Rose. Rose diede uno sguardo sdegnoso a Scorpius e riprese a guardare fuori dalla finestra. Albus non capì l’ ostilità della ragazza, ma decise di far finta di niente per il momento.

“Allora, in quale casa vorresti essere smistato?” Albus chiese a Scorpius.

“Beh, sono sicuro che mio padre sarebbe felice se diventassi un Serpeverde, ma non so, non mi interessa dove verrò piazzato. Vorrei quasi finire a Grifondoro per fargli un dispetto. Non fraintendere, rispetto e stimo moltissimo mio padre, ma non vorrei rimanere per sempre nella sua ombra. Non voglio essere ricordato solo per essere figlio di mio padre.” Albus interpretò l’ affermazione non tanto come rivolta a lui ma come provocazione a Rose.

Albus annuì. “Ti capisco perfettamente. Intendo, sono davvero orgoglioso di mio padre, ma sento la pressione di tutti che si aspettano da me di essere come lui. Non voglio essere un eroe. Voglio soltanto piacere alle persone per quello che sono.”

Scorpius annuì. “Non ti preoccupare; a me non me ne frega nulla di tuo padre.” Albus sentì sullo sfondo Rose fare un rumore di disapprovazione. Scorpius si girò verso di lei.

“Allora, Rose, cos’ è che ti eccita di più di Hogwarts?” le chiese con un sorriso furbetto. Lei non ricambiò lo sguardo, ma, dopo una corta ed intenza occhiataccia ad Albus, rispose.

“Beh, veramente sono più eccitata per le classi. Ho già letto tutti i libri del primo anno e ho proprio voglia di provare a fare qualche incantesimo senza rischiare di essere punita.”

“Che pensi, anch’ io li ho letti tutti” rispose Scorpius. “Mi è piaciuto tantissimo il libro di pozioni, solo l’ idea di poter creare veleni mi esalta! Ti è piaciuto il libro di Trasfigurazione? Per me è il più interessante, trasformare cose in altre, come animali rompiscatole in oggetti, o anche persone. Dopo questo primo hanno non avrò più scocciatori!”

Rose lanciò un’ occhiata sprezzante, ma allo stesso tempo provava un certo entusiasmo nel poter parlare con qualcuno che riteneva fosse la suo livello, e che non pensasse che era fuori di testa se aveva già studiato tutto. “Beh, veramente mi è piaciuto di più il libro di incantesimi, la Levitazione sembra interessante.”

Scorpius sembrava pronto a sparlare sulla materia, quando la porta del compartimento si aprì e un ragazzo con i capelli mossi castani piombò dentro, una rivista di Quidditch sotto il braccio, chiudendo velocemente la porta dietro di se, lanciando occhiate di terrore verso la porta stessa. Albus, Scorpius e Rose avevano la stessa aria confusa. Poi, Albus ruppe il silenzio.

“Esattamente, cosa diavolo pensi di fare?” chiese con tono confuso. Il ragazzo finalmente degnò di uno sguardo gli altri passeggeri della cabina, e iniziò a gesticolare.

“Oh, scusatemi. Quella pazza ragazza mi sta perseguitando.” Disse, respirando affannosamente. Rose e Albus si scambiarono un rapido sguardo.

“Ed esattamente perchè ti starebbe perseguitando?” Rose chiese con le sopracciglia alzate.

“Beh, lei vi direbbe che la stavo spiando mentre si stava cambiando d’ abito, ma in realtà la verità è che io era soltanto curioso di conoscere il corpo femminile e quando mi sono trovato servita davanti l’ occasione perfetta, non potevo certo farmela sfuggire. Che avrei dovuto fare?” disse alzando le spalle prima di tornare a fare la guardia dal vetro della porta. Rose sbuffò, irritata dal tatto del ragazzo, ma prima che potesse mandare al diavolo il ragazzo, cosa che non sarebbe dispiaciuta neppure ad Albus, Scorpius scoppiò a ridere di gusto, e lei spostò il suo sguardo verso di lui.

“Ma chi sei tu?” chiese Scorpius. Il ragazzo sorrise, e dopo aver dato un’ ultima occhiata attraverso la porta, si sedette accanto a Scorpius.

“Mi chiamo Jeremy Patrick Finnigan. E tu chi saresti?”

“Beh, sono Scorpius Malfoy, lui è Albus Potter, e questa bella fanciulla è Rose Weasley, cugina di Albus” disse con un po’ di sarcasmo, ma Rose lo prese come un serio complimento, e le sue orecchie divennero paonazze. Jeremy continuava a sorridere agli altri.

“Lieto di conoscervi. E’ il primo anno anche per voi, giusto?” Il resto del compartimento annuì. “Allora ci vedremo in giro spesso.”

“Qualcuno di voi ha già visto Hogwarts prima?” disse Rose per rompere il ghiaccio, sforzandosi di essere amichevole.

“Io sì, io sì!” disse eccitato ed orgoglioso Jeremy, “Non molto da vicino, ma sono stato ad Hogsmeade un sacco di volte. Il mio bisnonno lavora in un pub lì e qualche volta devo andare ad aiutarlo. Lavora nel... ehm... ci sono stato appena due settimane fa, ma sinceramente non ricordo proprio come si chiami!”. Jeremy rise di gusto per la sua stessa gaffe, facendo sorridere anche gli altri ragazzi.

“Sai, si dice in giro,” continuò Jeremy rivolgendosi ad Albus, “che tu sia figlio di Harry Potter, per quanto gli assomigli...”

“Davvero?” rispose Albus, “Beh, hanno indovinato!”

“Cooosa?! Harry Potter è davvero tuo padre?!” esclamò Jeremy, la sua faccia tra lo scetticismo e l’ eccitazione. Albus prestò attenzione all’ espressione di Jeremy, e capì che purtroppo la gente lo giudicava solo in funzione di suo padre. Pensò che probabilmente Jeremy gli aveva rivolto la parola solo perchè sperava fosse il figlio del grande Sopravvissuto, non perchè gli importava davvero di lui. Un po’ triste, un po’ arrabbiato e sempre più determinato a farsi strada da solo, ad uscire dall’ ombra del padre e a farsi notare, rispose. “Già...” si sforzò di sorridere, “E’ davvero il miglior padre che si possa desiderare, puoi chiederlo anche a mio fratello James, è solo un anno avanti a noi.”

“Sì sì, lo conosco! Il grande James... E’ davvero un mattacchione, ne combina di tutti i colori, ci fa sbellicare dalle risate con i suoi scherzi e giochetti. Comunque è incredibile, sto parlando con il figlio del leggendario Harry Potter e fratello dell’ impareggiabile James!”

Albus era ancora più depresso dopo queste parole, odiava essere paragonato con il padre, adesso anche col fratello. Sentiva un desiderio bruciante dentro di se di farsi notare e conoscere per quello che era, e non per i parenti che aveva. Voleva dimostrare le sue doti e non essere agevolato per la sua famiglia, era contro il suo orgoglio, e anche contro la sua vanità di essere il migliore, ma di farsi da solo.

Rose aveva notato l’ espressione di Albus, che aveva già visto e che conosceva bene, così disse per sdrammatizzare e rompere il momento imbarazzante: “Beh, anche avere Harry come zio non è cosa da poco! Ci racconta un sacco di storie su Hogwarts al suo tempo. E poi è pur sempre Harry Potter! Intendo, Harry Potter è come il Superman del Mondo della Magia!” I compagni di cabina assunsero espressioni strane, non avevano capito il riferimento, e Rose imbambolata capì di aver solo peggiorato la situazione. “Cose da Babbani...” sussurrò in spiegazione.

Per un po’ stettero in silenzio, guardandosi gli uni gli altri, e le vaste montagne verdi che circondavano il treno. Pochi minuti dopo, una anziana signora aprì la porta e chiese se qualcuno voleva qualche dolcetto dal carrello.

Albus, che era già a conoscenza della cosa, tirò fuori dalle tesche i soldi che aveva preparato. “Oh, posso avere un paio di bacchette di liquirizia e qualche Gelatina Tutti i Gusti +1?” chiese, lei assentì e iniziò a raccogliere i dolcetti. Albus si girò verso Rose, “Vuoi qualcosa Rose?”

Lei ricambiò il suo sorriso, accorgendosi che aveva capito ed apprezzato il suo tentativo. “Sì, prendo delle Lumache Gelatinose, grazie.”

Albus annuì e pagò per sia per i suoi dolciumi che per quelli di Rose. Scorpius e Jeremy entrambi presero qualche Cioccorana. Albus mise tutte le sue Gelatine nel centro del pavimento e mentre il sole tramontava e si avvicinavano al castello, i quattro studenti ridevano e scherzavano assaggiando le Gelatine più strane ed interessanti, finché il treno non si fermò bruscamente.

Sembrava che fossero finalmente arrivati. Cambiatisi precedentemente nelle loro pure nere divise scolastiche, Albus, Rose, Scorpius e Jeremy si incamminarono per il corridoio del treno. Harry e Scorpius si guardarono negli occhi incamminandosi.

“E’ un ragazzo un strano, particolare per lo meno, ma non è cattivo. In fondo in fondo non siamo molto diversi, entrambi abbiamo l’ assillo di genitori importanti, entrambi siamo orgogliosi e presuntuosi da non volerci far condizionare dalla reputazione dei nostri genitori e volerci far strada da solo, dimostrando quello che davvero valiamo. Si vede che gli è stato insegnato di non fidarsi di nessuno, ed è cresciuto nell’ arroganza, ma mi sembra una brava persona che ha solo bisogno di un amico. E visto che anche io mi sento completamente spaesato ed ho bisogno di un amico, possiamo aiutarci e compensarci a vicenda, perchè no?” pensò Albus.

“E’ un ragazzo strano, mi sembra abbastanza riservato, non un compagnone, ma anche sicuro di se, da quel suo tono spavaldo. Ma quando parla con la cugina, o con i parenti, come ho visto alla stazione, è un’ altra persona, timido, titubante. Deve aver sentito da tutti paragone con suo padre fin da piccolo, un po’ come me. Invece quando eravamo in treno, praticamente sconosciuti, non aveva paura di essere giudicato, e mostrava un’ altra faccia. Mi piace però il suo atteggiamento, è simpatico, e la pensa come me sui nostri genitori. Sento che insieme potremmo lasciare un segno e scrollarci di dosso il fantasma dei nostri padri. Devo passare sette anni in questa scuola e ora come ora tutti mi scansano, trovo uno che mi rivolge la parola, perchè sprecare l’ occasione? Tanto so che finiremo entrambi a Serpeverde, sotto sotto siamo tutti e due decisamente orgogliosi e presuntuosi, e se mi toccherà passarci tutta la scuola insieme meglio essere gentile con lui... Poi se la nostra amicizia facesse arrabbiare i nostri padri sarebbe perfetto, almeno inizieremmo a toglierceli di torno.” stava pensando nello stesso momento Scorpius.



Nota: commentate più che potete, se vi è piaciuta inserirò anche altri capitoli!
  
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