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Autore: spintheharry    28/01/2013    2 recensioni
Due ragazze vanno a Londra per le vacanze estive, e scambiando le valigie con quelle di altre due
persone inizierà una nuova storia, una nuova vita, e due nuovi amori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina fu il suono della voce della mia migliore amica a svegliarmi.
-‘Sveglia, devi prepararti, ti ricordo che questa mattina dobbiamo partire!’ mi urlò contro.
Mugugnai qualcosa per esser lasciata in pace,  ma non rimase zitta. Insistette, tanto che non molto dopo mi alzai. Andai in bagno, feci la doccia e mi vestii velocemente.
Diedi una sistemata ai capelli, misi le ultime cose dentro la valigia, e così fece anche la mia migliore amica. Ci precipitammo al piano di sotto e facemmo
caricare le grandi valigie in macchina da mio padre, che ci avrebbe portate all’aeroporto. Salutammo mia madre e salimmo in macchina contente, e assonnate.
Partimmo verso l’aeroporto.
Dopo circa mezz’ora arrivammo, salutammo mio padre e ci dirigemmo verso la grande fila per mettere le valigie in stiva. Dopo aver aspettato a lungo, le nostre
valigie vennero imbarcate e noi salimmo sull’aereo.
‘Gentili signori e signore si prega di mettere le cinture di sicurezza e..’ e sì insomma, il solito discorso noioso delle hostess.
‘Ora decolleremo verso Londra, grazie a tutti quanti per la vostra attenzione, vi auguro un buon viaggio’. Ora eravamo davvero sicure di partire verso la nostra destinazione.
-‘Stiamo partendo a Londra da sole, finalmente, ci voleva un viaggio così!’ sospirò contenta Valentina.
-‘Già, sarà una bella vacanza’ sorrisi e misi le cuffie alle orecchie, guardando sempre fuori dal finestrino. Pensai che questa probabilmente sarebbe stata davvero una bellissima vacanza. Dopo circa due ore di viaggio, atterrammo e scendemmo per avere i nostri bagagli.
Ci diedero le valigie e andammo verso l’uscita principale dell’aeroporto per cercare un taxi che ci avrebbe accompagnato al nostro albergo. Mentre cercavamo di attirare l'attenzione di uno di essi lasciammo per poco le nostre valigie ai nostri posti da sole e appena riuscimmo a salire in uno, in poco tempo arrivammo in albergo. Ringraziammo, e dando la mancia entrammo dentro l’albergo.
-‘Buon pomeriggio, ecco i documenti, ci dovrebbe esser stata assegnata una delle vostre camere’
dissi alla ragazza alla reception che si trovava di fronte a me.
Guardò i nostri documenti e ci diede un mazzo di chiavi per la stanza numero 114 al terzo piano. Ringraziammo e salimmo. Ci fiondammo verso la nostra c
amera per poi buttarci su quel letto a due piazze morbidissimamente morbido. Valentina poi, si alzò in piedi e cominciò a saltaresopra il letto ridendo
dalla gioia. La guardai storta pensando ‘è pazza’ per poi aprire la mia valigia e cominciare a mettere tutte le mie cose in camera. Aprii la valigia e in un
primo momento notai qualcosa di strano, subito dopo capii che c’era per davvero qualcosa di strano, come ad esempio, qualche paia di boxer maschili. A meno che
mio padre non mi abbia messo qualche suo ricordo o Valentina avesse cambiato improvvisamente sesso, quella valigia non era mia, per niente.
-‘Vale stai ferma un po’. Guarda qui, ci sono cose maschili, è tuo per caso?’ la guardai stordita.
-‘Secondo te?’ smise di saltare e andò a vedere la sua valigia, anch’essa stracolma di roba maschile. In quel momento ci guardammo per poi cominciare a
preoccuparci e trovare un modo per trovare le nostre vere valigie. Provai a cercare il nome, o il numero di telefonico del proprietario senza alcun risultato.
Intenzionate nel trovare un modo per risolvere il problema squillò il mio cellulare apparendomi nello schermo un numero da me sconosciuto.
-‘Pronto?’
-‘Pronto, è la signorina Chiara qui?’
-‘Sì. Ma chi è lei?’
-‘Oh, credo di essermi casualmente appropriato della sua valigia’
-‘Casualmente? Spero sia così. Io probabilmente ho la sua’
-‘Bene, allora ci incontriamo fra poco al Cafe Plaza in centro, d’accordo?’
-‘Assolutamente sì, a dopo’. E chiuse la chiamata. Il tizio della chiamata sembrava avere una voce familiare, ma oltre questo, anche Valentina ricevette una chiamata simile, pure lei per la valigia, e anche lei doveva andare al Cafe Plaza fra poco, c’era qualcosa di strano, ma cercammo quel posto fino a che, trovatolo, ci sedemmo in alcune di quelle sedie in plastica rossa di quel bar,aspettando che qualcuno arrivasse con almeno una valigia in mano. Più tardi i tizi arrivarono, con un grande ritardo, ma arrivarono.
Avevano un aspetto da tizi strani. Il primo, quello più alto arrivò con una cuffietta in piena estate, degli occhiali da sole e un cappotto, mentre l'altro un po' più basso
aveva anche egli con degli occhiali da sole, un capotto ed infine un capello nero.
Ci stringemmo la mano e ringraziammo. Dopo questo io e la mia compagna facemmo per andar via quando ci chiesero di prendere qualcosa insieme.
Accettammo con piacere, e notai che entrambi avevano un aspetto familiare e una voce altrettanto. Il sole era praticamente svanito e quei due avevano ancora gli
occhiali da sole, tipi strani, insomma.
-‘C’è praticamente buio, voi a Londra usate gli occhiali da sole anche in questi casi?’ domandai divertita.
-‘In realtà no, ma avremmo una specie di copertura da mantenere’ si decise a rispondere uno.
-‘Siete dei serial killer?’ domandò Valentina incrociando le mani.
-‘No.’ A quel punto entrambi si guardarono, si alzarono e ci fecero segno di seguirci nel vialetto lì affianco.
Si tolsero gli occhiali, il cappello e la cuffia. Rimanemmo paralizzate alla loro vista, lì, in quel momento, di fronte a noi, c’erano quei loro occhi.

 

spazio all'autore
è un po' corto, scusate, spero che v'interesserà il continuo. recensite
e  accetterò qualunque tipo di crtiica. amh.. e chissà di chi saranno quegli
occhi che le ragazze trovano di fronte a loro, lol, lo so che lo sapete.
se non lo sapete invece, leggete il continuo, byee  

 
  
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