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Autore: EarthquakeMG    29/01/2013    3 recensioni
Si era rifatto una vita, ormai la gente aveva smesso di riconoscerlo per strada, non era più importunato dalle fan curiose che con le lacrime agli occhi chiedevano di farsi una foto con lui, nessun paparazzo era appostato alla sua porta, nessuno gli chiedeva di nascondere la sua vera identità, non era più costretto a fingere di essere ciò che non era; lavorava in un negozio discreto, poco conosciuto, e riceveva una buona paga, viveva in un appartamento modesto in compagnia di quello che era diventato il centro della sua vita, a volte la sua famiglia andava a trovarlo ma lui non era più tornato lì, lui non aveva più messo piede in Inghilterra.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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New life and old memories



«Andiamo al cinema, Harry? Stasera danno Iron Man 3.» aveva proposto Louis, ricadendo scomposto su di una delle poltrone poste al centro del salotto dell’appartamento che condivideva con Harry.
Il suo migliore amico apparve dalla cucina con un ridicolo cappello che gli schiacciava i ricci ed un cappotto nero che gli fasciava quasi tutto il corpo.
«Oggi non posso, Boo.» rispose. «Vado ad una festa con Grimmy.» continuò, dandosi un’ultima occhiata allo specchio.
Louis roteò gli occhi e si lasciò sfuggire uno sbuffo contrariato.
«Va bene.» ribatté. «Andremo solo io e Zayn, allora.» continuò.
Non ricevette alcuna risposta, sentì soltanto un corpo caldo e troppo ingombrante spalmarsi su di lui, due braccia ancorarsi al suo collo ed un respiro caldo infrangersi sulla sua guancia.
«Sei arrabbiato?» gli chiese Harry.
«No.» rispose secco Louis, tradendo il suo evidente fastidio.
Harry gli accarezzò la nuca.
«Andiamo, Lou! Non posso perdermi quella festa, possiamo andarci domani al cinema.» asserì.
«Non so se avrò voglia di andarci domani.» disse Louis, evitando di guardarlo negli occhi.
Due labbra umide si poggiarono sulla sua guancia e la stretta sul suo collo si intensificò.
«Non essere arrabbiato con me.» lo supplicò il suo migliore amico. «E poi so che avrai voglia di andarci domani, possiamo prendere i pop corn al cioccolato!» continuò, guardandolo negli occhi.
Louis volse lo sguardo verso il suo e non riuscì a trattenere un sorriso che spontaneo nacque sul suo viso quando vide il viso del suo migliore amico aperto in un sorriso speranzoso.
«Va bene.» disse alla fine, arrendendosi. «Vai da Grimshaw, io e te ci vedremo domani.» concluse.
Harry se fu possibile allargò ancor di più il suo sorriso e gli schioccò un bacio sulla guancia per poi mettersi in piedi e sistemarsi il cappotto.
«Sapevo che avresti capito.» disse, alla fine.
Louis annuì e si fermò a guardarlo per qualche attimo.
«Harry?» lo chiamò.
Il suo migliore amico si voltò verso di lui con un’espressione curiosa, incitandolo con lo sguardo a parlare.
«Ce la faremo?» gli chiese, conscio del fatto che l’altro avrebbe capito.
Harry sorrise ed annuì.
«Ce la faremo.» rispose, sistemandosi meglio il cappello sui ricci. «Io e te insieme riusciremo a far tutto. Siamo migliori amici, no? Ed i migliori amici superano tutte le difficoltà se rimangono insieme.» continuò.
Louis sorrise e lo salutò con una mano quando quello oltrepassò la porta e lo lasciò da solo in quella casa in quel momento un po’ più fredda, si mise in piedi ed afferrò il cellulare per poi digitare il numero di Zayn.

 

-Siamo migliori amici, no? Ed i migliori amici superano tutte le difficoltà se rimangono insieme.-

 
Le parole di Harry gli rimbombavano ancora nella mente, nonostante fosse passato un intero anno, nonostante quelle parole fossero state un flebile sussurro nella sua mente risuonavano quasi come un urlo disperato; era stato il suo migliore amico a pronunciare quelle parole, un migliore amico che non era più lì.
Era stato lui a volerlo, era lui che aveva deciso di cambiare vita, nessuno lo aveva costretto ad allontanarsi da ciò che di più bello gli era capitato nella vita: il successo, i fan, gli amici; era stato lui a voler scappare via e nonostante fosse felice lì, in una casa che sapeva ancora di nuovo, in compagnia di amici che lo avevano accettato per ciò che era –Louis Tomlinson, l’ex pop star di fama mondiale-, gli bastava sentire la parola migliore amico per aver voglia di correre via da quella città e tornare nella sua vera casa.
Ogni piccolo particolare di quella vecchia vita, che aveva abbandonato per motivi che anche dopo un anno sembravano validi, gli mancava; gli mancava svegliarsi con il corpo caldo di Harry al suo fianco, sentire le lamentele di uno Zayn che aveva sempre eccessivamente sonno, sfuggire alle prediche che Liam gli faceva quando tornava in albergo ubriaco e con un Harry troppo inerme tra le braccia, rifugiarsi in camera di Niall con un pacchetto di caramelle gommose tra le mani e poter chiacchierare con lui fino a notte fonda con la consapevolezza di non disturbare. Gli mancava tutto, eppure sapeva di non poter tornare indietro.
Ogni decisione ha le sue conseguenze, Louis lo sapeva benissimo.
Aveva deciso di abbandonare la sua vecchia vita, di lasciarsi tutto alle spalle e di ricominciare, e non sarebbe cambiato nulla se avesse continuato a tenersi in contatto con coloro che erano parte integrante di quella vita che da tempo ormai gli stava stretta; aveva troncato i rapporti con ogni singola persona che potesse ricordargli quella vita che non gli apparteneva più, aveva abbandonato Paul e tutti coloro i quali si erano presi cura di lui in quegli anni, aveva lasciato Eleanor e si era separato da quelli che erano forse le uniche persone che l’avevano capito fino in fondo. Aveva dato un taglio netto alla sua vecchia vita e non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro, non sarebbe tornato indietro perché lui lì era felice, forse non del tutto ma era felice.
I ragazzi avevano provato a contattarlo, Harry aveva girato il mondo pur di poterlo abbracciare un’ultima volta, ma lui aveva respinto ogni loro richiesta, non aveva ceduto ad alcuna loro supplica; doveva ricominciare e doveva farlo senza di loro. Forse era stato drastico, forse avrebbe dovuto rifletterci qualche ora in più –qualche giorno in più-, avrebbe dovuto parlarne con i suoi genitori, avrebbe dovuto chiedere consiglio a quelli che in passato erano i suoi compagni di vita; forse Zayn avrebbe grugnito e lo avrebbe costretto a desistere soltanto con un’occhiata, Liam l’avrebbe inondato di prediche prosciugandolo del coraggio di andar via, Niall l’avrebbe semplicemente guardato e convinto a desistere provando proprio a non farlo ed Harry l’avrebbe abbracciato, tenendolo stretto a sé, impedendogli di andare via.
Se solo ne avesse parlato con loro, non liquidandoli con una stupida lettera bagnata di lacrime, forse sarebbe ancora in loro compagnia; se solo avesse avuto il coraggio di guardarli in viso mentre prendeva le valige e saliva sul primo volo per Perth forse avrebbe deciso di rimanere, avrebbe combattuto per far sì che quella vita che a lui gli stava stretta tornasse della misura giusta, forse avrebbe capito di star facendo la scelta sbagliata ma non l’aveva fatto e trascorso un anno non poteva più tirarsi indietro.
Si era rifatto una vita, ormai la gente aveva smesso di riconoscerlo per strada, non era più importunato dalle fan curiose che con le lacrime agli occhi chiedevano di farsi una foto con lui, nessun paparazzo era appostato alla sua porta, nessuno gli chiedeva di nascondere la sua vera identità, non era più costretto a fingere di essere ciò che non era; lavorava in un negozio discreto, poco conosciuto, e riceveva una buona paga, viveva in un appartamento modesto in compagnia di quello che era diventato il centro della sua vita, a volte la sua famiglia andava a trovarlo ma lui non era più tornato lì, lui non aveva più messo piede in Inghilterra. Quello che vedeva quando si guardava allo specchio era un Louis diverso, un ragazzo che non aveva più paura di non essere abbastanza, che sapeva di essere all’altezza, che aveva imparato ad accettarsi, era un Louis che canticchiava ancora dentro alla doccia ma che non veniva più inondato dalla folla, era un Louis che regalava sorrisi luminosi e non più forzati, un Louis che si lasciava andare in pianti sentiti quando per strada qualcuno parlava ancora dei One Direction.
Era felice, era finalmente felice, ma quei quattro ragazzi avevano lasciato uno squarcio nel suo cuore; uno squarcio che era sicuro non sarebbe mai più stato ricucito da nessun altro, avrebbe potuto farsi nuove amicizie, tanti nuovi ragazzi e ragazze sarebbero potuti entrare nella sua vita ma nessuno sarebbe mai stato come loro. Erano stati quattro anni, i quattro anni più lunghi ed intensi della sua vita, i quattro anni più belli di un’intera vita passata a rincorrere l’ombra di un qualcuno che aveva cominciato a vivere proprio lasciandosi alle spalle quei momenti felici e pieni di dolore, che aveva trovato la sua vera identità nel momento in cui aveva abbandonato le persone più importanti della sua vita, coloro i quali lo avevano aiutato e lo avevano sorretto anche nei momenti più difficili, in quei momenti in cui avrebbe voluto mollare. Alla fine l’aveva fatto, aveva mollato, aveva lasciato la band ed aveva abbandonato i suoi migliori amici, aveva deluso tutti coloro che credevano in lui ma non aveva alcun senso di colpa; non si sentiva in colpa per aver lasciato quello che per lui era più una passione che un lavoro, non si sentiva in colpa per aver deluso milioni di fan, per aver perso migliaia di euro, per aver fatto andare momentaneamente in rosso il management che li sorreggeva…si sentiva in colpa ma non per quello.
Si era sentito in colpa quando aveva sentito Harry singhiozzare al telefono, dopo l’ennesimo viaggio andato a vuoto, chiedendogli di tornare a casa e di abbracciarlo per un ultima volta; si era sentito in colpa quando aveva ricevuto migliaia di messaggi di Liam che poi si erano trasformati in chiamate, richiami ai quali non aveva mai risposto; si era sentito in colpa quando la voce rotta di Niall aveva fatto capolino tra i messaggi lasciati in segreteria, una voce che non gli chiedeva di tornare ma di rimanere in contatto, messaggi che erano ancora lì ma che non avevano mai ricevuto risposta; si era sentito in colpa quando sua madre gli aveva fatto recapitare una lettera troppo lunga e troppo piena di sentimenti taciuti per essere di Zayn, una lettera che era ancora lì ma che non aveva più letto. Si era sentito in colpa ogni volta che aveva pensato ai suoi migliori amici, ai momenti felici che aveva passato con loro, all’aiuto che gli avevano dato, e al modo infelice in cui li aveva abbandonati; si sentiva in colpa ma non era intenzionato a tornare.
Si alzò da quel letto che aveva accolto le sue lacrime e si lisciò le pieghe dei jeans per poi aprire l’ultimo cassetto del suo comodino e tirar fuori una foto, vide ritratti cinque ragazzi sorridenti e felici che sembravano aver ancora tutta una vita davanti, sui loro visi era presente un’unica certezza: la voglia di non lasciarsi mai andare, di non perdersi e di vivere l’uno accanto all’altro. Sorrise, mentre una lacrima gli rigava il viso e moriva sulle sue labbra, per poi riporre quella foto sotto le felpe che oramai non metteva più.
Aveva cambiato vita, aveva voltato le spalle a quella vecchia ed aveva chiuso con il passato, ma quei quattro ragazzi pieni di vita e di amore per lui  non li avrebbe mai dimenticati, neanche se avesse vissuto altre dieci vite; perché i migliori amici forse ti lasciano alla fine, percorrendo la loro strada, ma non ti abbandonano mai davvero perché nel tuo cuore loro avranno sempre un posto speciale contornato da ricordi e da parole mai dimenticate.



Note dell'autrice.

Non so che dirvi in realtà, sapete?
Non mi sono ancora ripresa dal mio momento "no" e sto pubblicato questa OS perché ne sento il bisogno, perché l'ho scritta sentendomi soffocare da troppi ricordi, sperando che dopo aver premuto il tasto "Pubblica" tutti i miei ricordi svaniranno con essa. E' malinconica ed eccessivamente introspettiva, non so neanche se sia un storia degna di essere pubblicata ma ormai non mi faccio più di questi problemi, io pubblico poi sarete voi a dirmi se ne è valsa la pena leggere un altro dei miei sfoghi oppure no. Non c'è una coppia, ancora una volta mi ritrovo a non parlare d'amore ma di un'amicizia, una di quelle che ti soffocano tanto sono intense e che alla fine ti lasciano inondato dai ricordi.
E' Louis il protagonista, un Louis che ha cambiato vita ma che non ha dimenticato coloro i quali era parte integrante di quella vita che aveva vissuto intensamente.
Mi fermo qui, vi lascio.
Spero vi sia piaciuta.
See you soon.
MG.
   
 
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