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Autore: TheSlayer    29/01/2013    3 recensioni
Due anime gemelle si trovano sempre. In ogni vita. In ogni era. In ogni situazione. E spesso il destino è beffardo e le mette alla prova.
Due anime gemelle sanno sempre chi sono quando si incontrano, ma questo non vuol dire che stare insieme sarà facile o semplice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Hello, Harry Styles
 

“Harry? Cioè Harry Styles?” Domandò Alexis con gli occhi quasi fuori dalle orbite. “Harry Styles ha appena dato il numero di telefono alla mia migliore amica. Ma sì, perché no? Cose che capitano tutti i giorni, no?”
“Lexi, stai calma. Tanto non lo chiamo.” Dissi, ripiegando il foglio e rimettendolo nella busta.
“Ma sei impazzita?” Mi urlò la mia amica nell’orecchio. Sbarrai gli occhi e mi voltai a guardarla.
“Ti sembra il caso?” Le chiesi, massaggiandomi l’orecchio. “E comunque perché dovrei chiamarlo?”
“Per ringraziarlo? Perché sei una persona gentile? E perché, se non ricordo male, nella tua lista di cose da fare prima dei trent’anni c’era andare a letto con una rockstar?”
“Harry Styles non è proprio una rockstar.” Commentai, fissando la busta con scritto il mio nome.
Quella fastidiosa sensazione di aver già visto il cantante da qualche parte, o meglio, di averlo già conosciuto, di avere già avuto il suo sguardo su di me, si impossessò di nuovo di me e non riuscii a smettere di pensarci.
“Ho capito, ma stai seriamente rifiutando l’opportunità di uscire con lui?” Mi chiese Lexi, mostrandomi una foto del ragazzo sullo schermo del suo telefono. Era bello, sì. Bellissimo.
“Non mi ha chiesto di uscire, mi ha solo dato il numero di telefono per ringraziarlo.” Dissi. Lexi sbuffò e roteò gli occhi al cielo, esprimendo così tutta la sua frustrazione. Lo faceva sempre quando mi intestardivo su qualcosa.
“Certo, una persona così famosa dà il suo numero in giro solo perché vuole essere ringraziata per il gesto.” Replicò con ironia la mia amica.
“Per quanto ne so potrebbe avermi dato il numero di un telefono usa e getta. O di qualche sua assistente. Figurati se questo è davvero il suo.”
“Tu leggi troppo.” Disse Lexi, prendendomi la busta di mano.
“Cosa stai facendo?” Domandai terrorizzata quando notai che aveva in mano il mio telefono.
“Sto chiamando. Zitta. Suona!” Esclamò e mi lanciò il telefono. Lo presi al volo, rischiando di farlo cadere, e lo portai all’orecchio. Dopo un paio di squilli, una voce maschile rispose.
“Pronto?” Disse.
Andai in panico e terminai la conversazione, lanciando il telefono sul cuscino del mio letto come se stesse per esplodere.
“Meeeeg!” Esclamò Lexi. “Era lui?”
“Non lo so. Non ho mai sentito la sua voce al telefono.” Ammisi. Certo, avevo sentito le sue canzoni perché erano in radio, ma non avevo idea di come fosse la sua voce quando parlava normalmente. Alexis fece una veloce ricerca su YouTube e mi mostrò un video di un’intervista telefonica. “Sì, era lui.” Dissi infine.
“E allora richiama!” Mi esortò, riprendendo il cellulare e rimettendomelo in mano. Riluttante, e ripetendo “perché diavolo sto facendo questa cosa?” come un mantra, feci partire una seconda chiamata.
“Pronto?” Domandò ancora la voce dall’altra parte. Lexi si avvicinò al mio orecchio per ascoltare meglio.
“Ehm, Harry?” Chiesi, non sapendo cosa dire. Perché mi ero fatta convincere da Lexi a prendere parte a quella cazzata?
“Chi parla?”
“Sono, um, Megan, la ragazza della chiavetta USB?” Risposi con tono incerto.
“Oh, Cooper!” Esclamò Harry, come se stesse salutando una vecchia amica che conosceva da tutta la vita. Il che mi fece venire un dubbio: non è che ci conoscevamo davvero e io non lo sapevo?
“Esatto, Cooper. Volevo ringraziarti per avermela riportata.” Dissi. Lexi mi stava fissando con la bocca aperta, mentre io scuotevo energicamente la testa come per dirle che non avevo la minima idea di cosa dire dopo i ringraziamenti.
“Figurati, non c’è di che. I tuoi racconti sono davvero belli, sei brava.”
“Grazie.” Risposi con una punta di imbarazzo. Silenzio.
“Stavo pensando, visto che mi devi un favore…” Cominciò a dire Harry. Stavo per ribattere, ma Lexi, che sapeva cosa stavo per fare, mi mise una mano davanti alla bocca e mi fece stare zitta. “Ti va di andare a bere qualcosa domani sera?”
“Se non vai ti chiudo fuori.” Mimò la mia amica con le labbra. Poi tolse la mano dalla mia bocca e mi permise di rispondere a Harry.
“Perché no?” Dissi infine.
“Perfetto, allora ci troviamo davanti al pub The Queens a Primrose Hill domani sera alle sette? Possiamo anche mangiare qualcosa.” Propose il ragazzo. In sottofondo si sentivano varie voci che si sovrapponevano. Sembrava quasi che fosse ad un concerto. Poi mi ricordai che era un cantante, quindi magari era a fare le prove con la sua band.
“D’accordo.” Dissi.
“A domani allora!” Esclamò Harry prima di interrompere la conversazione. Lanciai di nuovo il cellulare sul cuscino e guardai Lexi, che mi stava fissando, incantata.
“La mia migliore amica uscirà con Harry Styles!” Esclamò.
“Devo controllare dov’è il pub e come fare ad arrivarci.” Dissi, ignorandola. Recuperai il portatile dalla borsa, lo accesi e andai a cercare l’indirizzo del locale, mentre la mia amica continuava a ripetermi “uscirai con Harry Styles! Uscirai con Harry Styles!” in continuazione. “Trentaquattro minuti di corsa in autobus.” Dichiarai alla fine.
“Non è tantissimo, dai.” Rispose Lexi. “Direi che ne vale la pena, se dopo trentaquattro minuti incontrerai…”
“Harry Styles, lo so. Avevo questo dubbio.” Risposi con ironia. “Vuoi per caso uscirci tu?”
“No, figurati. Non è nemmeno il mio tipo. E poi devo sistemare le cose con Matt, non sono mica single.” Replicò la mia amica.
“Giusto. E io devo assicurarmi che a questo non piacciano cose strane, tipo fruste o simili.”
“O giochi di ruolo. Magari è uno che si crede Christian Grey e vorrebbe che tu fossi Anastasia.”
“Per carità. Io non resisterei tre secondi a fare la schiava di qualcuno.”
“Sì, lo so che non ti fai sottomettere facilmente da un uomo.” Disse Lexi, ridendo.
“Esatto.” Risposi, pensando che avevo accettato di uscire con Harry solo per indagare su quella strana sensazione che avevo provato quando ci eravamo guardati. Ci conoscevamo davvero e me ne ero dimenticata?
E poi sarebbe stata un’ottima esperienza su cui scrivere. Uscire con una popstar era una cosa che, ovviamente, non avevo mai fatto. Magari mi avrebbe dato ispirazione per un racconto.
 
Durante i trentaquattro minuti di corsa in autobus cominciai ad essere un po’ agitata. Continuavo a farmi domande del tipo: “di cosa posso parlare con un ragazzo così famoso?” oppure “e se fosse uno scherzo e mi ritrovassi al pub da sola come un’idiota?”
Fortunatamente dalla fermata dell’autobus al locale dovetti concentrarmi per trovare la via giusta, quindi quei pensieri mi abbandonarono per un po’.
“Ciao, Megan.” Disse Harry quando arrivai davanti al pub. Lui era davanti alla porta insieme ad un altro ragazzo e aveva cominciato a sorridere quando mi aveva vista.
“Ciao.” Risposi. Harry si avvicinò e mi diede due baci sulle guance, mentre il suo amico ci guardava sorridendo.
“Megan, lui è Nick. Nick, lei è Megan.” Ci presentò. In cosa mi ero cacciata? L’appuntamento, in realtà, non era con Harry ma con il suo amico? O con entrambi? Ma quello non era Nick Grimshaw, il presentatore di quel programma su Radio1?
“Piacere di conoscerti.” Disse l’uomo, porgendomi la mano.
“Piacere mio.” Replicai, stringendogliela.
“A più tardi, Nick.” Disse Harry, salutando il suo amico prima di aprire la porta. “Entriamo?” Mi domandò poi.
Annuii e lo seguii fino ad un tavolo al secondo piano del locale. Mi sedetti su uno dei divanetti coloratissimi e cominciai a togliere il cappotto e la sciarpa. Fuori dal finestrone si vedeva il parco illuminato dai lampioni.
“Non hai freddo?” Domandai quando mi accorsi che il ragazzo stava indossando solo una maglietta a mezze maniche e quella che sembrava una giacca di pelle.
“No, per qualche strano motivo ho sempre caldo.” Rispose. “A proposito, direi che dovremmo fare le cose per bene.” Aggiunse dopo qualche secondo. Avevo già cominciato a dare un’occhiata al menu e trovato due opzioni valide.
“In che senso?” Domandai, riportando l’attenzione su di lui.
“Beh, quando ci siamo incontrati ieri mi sembravi di fretta e non ci siamo presentati come si deve. Io sono Harry.” Rispose, porgendomi la mano come aveva fatto Nick qualche minuto prima.
“Megan.” Dissi, stringendola e notando che aveva una stretta decisa, ma non troppo forte. Odiavo gli uomini con la stretta moscia e trovavo quelli che stringevano la mano con troppo vigore un po’ maleducati. Harry Styles aveva usato la forza giusta, quindi un punto a suo favore.
“Dunque, Megan, sei riuscita ad arrivare in tempo a lezione, poi?” Mi domandò il ragazzo, guardandomi con interesse. Non riuscivo a capire se gli interessasse davvero la conversazione o se mi stesse solo studiando. Inoltre avevo di nuovo quella fastidiosa sensazione di averlo già incontrato.
“No, sono arrivata in ritardo, ma la professoressa non se n’è accorta perché era impegnata a cercare di far funzionare il proiettore.” Risposi.
“Per fortuna! Mi sarei sentito in colpa se ti avesse beccata. In fin dei conti la strada era chiusa per colpa della mia band.”
“Va beh, non avete mica fatto apposta a fare chiudere esattamente la strada del mio college.” Dissi con una risata.
“Chi lo sa? Magari sì.” Replicò con un sorriso. Per fortuna la cameriera ci interruppe per prendere il nostro ordine, perché non sapevo proprio cosa rispondere a quella battuta. Avrei voluto trovare qualcosa di intelligente e ironico, ma non riusciva a venirmi in mente niente. Strano, perché solitamente ero piuttosto veloce a trovare una risposta ironica. Lexi mi diceva sempre che avevo una linguaccia troppo veloce.
“Carne e prosciutti, pesce o verdura?” Mi chiese Harry.
“Ehm, ero indecisa tra carne e prosciutti e verdura.” Dissi, riguardando il menu.
“Allora prendiamo entrambi e li dividiamo, ti va?” Mi domandò ancora. Annuii, felice che mi avesse sollevata dalla responsabilità di scegliere tra due cose su cui ero indecisa. “Uno Smithfield e un Covent Garden, per favore.” Disse rivolgendosi alla ragazza.
“Perfetto, Harry, arrivano subito!” Esclamò lei. “Da bere?”
“Io prendo una Corona.” Rispose lui.
“Va bene una Corona anche per me.” Dissi. La ragazza prese nota degli ordini e poi si allontanò dal tavolo.
“Si mangia molto bene qui, vengo spesso.” Mi spiegò.
“Allora mi fido.”
Il mio cellulare, che avevo appoggiato sul tavolo, si illuminò e lanciai un’occhiata allo schermo. Lexi mi aveva appena inviato un messaggio per sapere se ero già sotto le coperte con Harry. Lo bloccai immediatamente per evitare che anche il ragazzo leggesse e arrossii.
“Tutto bene?” Mi domandò.
“Sì, la mia amica mi invia messaggi inappropriati.” Spiegai con una risatina nervosa. Non riuscivo a capire perché ero così agitata con lui. Di solito uscire con i ragazzi mi piaceva perché ero rilassata e riuscivo sempre ad essere me stessa, battute poco appropriate e tutto.
“Lo fanno sempre anche i miei amici, sono tremendi. Una volta ero al telefono con mia madre, loro non lo sapevano e hanno cominciato ad urlare cose oscene per imbarazzarmi. Credevano che stessi chiamando un altro nostro amico.” Spiegò.
“Oddio, deve essere stato orrendo!”
“Fortunatamente mia madre ha un grande senso dell’umorismo e non se l’è presa quando ha sentito che uno di loro ha urlato: ‘Ehi, Harry, tua madre è una leonessa!’ Si è solo messa a ridere e mi ha detto di riferire ai miei amici che si sentiva più un gatto.” Mi spiegò il ragazzo. Scoppiai a ridere, immaginandomi la scena. Se fossi stata al posto del ragazzo sarei probabilmente morta di imbarazzo. Avrei scavato una buca e mi sarei seppellita per sparire per sempre. “Che cosa imbarazzante ti ha scritto?”
“Mi ha chiesto se eravamo già sotto le coperte.” Risposi, arrossendo di nuovo.
“Non è il mio stile. Mi piace almeno offrire la cena alla ragazza, prima di portarla a casa.” Replicò in tutta serietà. Poi scoppiò a ridere e mi unii a lui.
La cameriera tornò con i nostri ordini e cominciai a guardare i piatti con aria famelica. Avevo passato la giornata a riempire gli scatoloni per il trasloco con Lexi e mi ero dimenticata di mangiare.
“Hai la battuta pronta, un altro punto a tuo favore.” Dissi.
“Ottimo! E, giusto per saperlo, quali sono gli altri punti?” Mi domandò casualmente.
“La tua stretta di mano: è perfetta.”
“L’hai trovata perfetta davvero? Di solito sono un po’ più energico, ma non volevo stritolarti la mano.”
“E sei anche gentile e premuroso. Altro punto.” Replicai con un sorriso. Ogni secondo che passavo con Harry mi faceva invaghire di più di lui. Mi sembrava di conoscerlo da una vita e non riuscivo proprio a capire perché. Tra di noi c’era una familiarità che non avevo mai provato con nessun altro ragazzo, nonostante, solitamente, mi trovassi piuttosto a mio agio con tutti. “Mmh, buono.” Aggiunsi dopo aver assaggiato il primo boccone.
 
La serata passò davvero in fretta. Harry era adorabile, nonostante non avessi ancora capito se quella fosse una tecnica di seduzione perfetta o se fosse davvero così. Non me ne importava nemmeno più di tanto, onestamente, perché mi stavo divertendo.
Avevamo scoperto di avere tante cose in comune, come la musica che ascoltavamo. Nonostante fosse in una famosa boyband che cantava canzoni principalmente pop, Harry ascoltava Beatles e Rolling Stones esattamente come me ed era un grande fan del rock.
“Ci conviene andare, non vogliamo essere gli ultimi che lasciano il pub.” Disse il ragazzo.
“No, sarebbe troppo disperato.” Risposi, recuperando la sciarpa dal divano su cui ero seduta e rimettendomela. Era una infinity scarf, quindi sapevo di essere un po’ buffa quando me la attorcigliavo intorno al collo come se fosse un enorme elastico.
“Ti piacciono i colori, vedo.” Commentò Harry mentre stavamo scendendo le scale per uscire dal pub. Stava indicando la mia sciarpa e il mio cappello, che eranodavvero colorati. Forse un po’ troppo.
“Rendono l’inverno più felice.” Risposi, alzando le spalle e sorridendo. “E’ tutto così grigio e spento, perché non rallegrare un po’ il tutto?”
“Mi piace il tuo modo di pensare.” Disse. Ci fermammo davanti alla porta del pub e ricominciai ad agitarmi. “Sei venuta in auto?” Mi domandò poi.
“No, ho preso l’autobus.”
“Okay, allora ti riaccompagno io.” Disse il ragazzo.
“Grazie.”
“Vieni con me, andiamo a casa mia a prendere l’auto. Abito vicino e sono venuto a piedi.” Mi spiegò, ricominciando a camminare. Lo seguii, felice di aver seguito il consiglio – o meglio, l’ordine – di Lexi e di aver accettato il suo invito a bere qualcosa.
“Abiti proprio in un bel quartiere.” Commentai, stringendomi un po’ a lui e prendendolo a braccetto. Avevo paura di essermi spinta troppo in là e di sembrargli appiccicosa, ma lui appoggiò una mano sopra le mie e mi sorrise.
“E’ tranquillo. Sono spesso in giro per il mondo e quando torno a casa mi piace avere un po’ di pace.”
“Immagino.”
“Eccoci, questa è la mia casa.” Disse dopo qualche minuto, fermandosi davanti ad un cancello. Lo aprì e mi invitò a seguirlo. “Vuoi andare subito o vuoi entrare a bere qualcosa?”
Ci pensai per qualche secondo. Guardai l’orologio e notai che erano solo le undici e dieci, quindi decisi di passare ancora del tempo con lui.
“Se ti va, resto volentieri ancora un po’.”
“Certo che mi va. Vieni, accomodati.”
L’interno della casa era leggermente spoglio. C’erano scatoloni un po’ ovunque, le pareti non avevano quadri e le stanze che avevo visto durante il tragitto per arrivare in cucina non avevano tutti i mobili.
“Ti stai trasferendo?” Domandai.
“Sì. Cioè, no. Ormai la casa è mia da un po’, ma essendo sempre in giro non ho mai tempo per arredarla e fare tutto quello che dovrei. Ho anche pensato di assumere qualcuno, ma vorrei avere il tempo per decidere bene come la voglio… quindi, per il momento, le uniche stanze completamente arredate sono la mia camera e la cucina.”
“Potrei aiutarti.” Dissi, appoggiandomi al bancone della cucina, con il calice di vino che mi aveva appena dato in mano. Ecco, l’ansia e l’agitazione erano completamente sparite ed ero tornata ad essere la solita persona poco appropriata. Dannazione, Meg, non si chiede ad un ragazzo con cui hai appena avuto il primo appuntamento se vuole che lo aiuti ad arredare casa! Pensai.
“Ti andrebbe davvero?” Mi domandò con aria sorpresa. Ma, in fondo, quello non era un ragazzo normale. Era una popstar. Uno che non era abituato ad avere relazioni normali.
“Sì, perché no? Tanto mi sto trasferendo anch’io, quindi, quando non sto scrivendo o studiando, sono all’IKEA o a riempire scatoloni.” Risposi. Poi portai il calice alla bocca e cominciai a sorseggiare il vino.
“Cavolo, allora sarò proprio obbligato a chiamarti per un secondo appuntamento.” Mormorò Harry, avvicinandosi e appoggiandosi a me. Lo sapevo, quello era il momento del bacio. Pregai con tutta la forza che avevo di non rovinarlo dicendo qualcosa di stupido o facendo un movimento involontario e rovesciando tutto il vino sulla sua maglietta grigia.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Harry prese il calice dalle mie mani, lo appoggiò sul bancone dietro di me e mi baciò.
Ricambiai, lasciandomi trasportare dalle sue labbra e dalla sensazione di averle già avute sulle mie.
Mi avrebbe giudicata male se avessi deciso di andare a letto con lui dopo il primo appuntamento? Decisi di correre il rischio e mi lasciai guidare al piano di sopra, nella sua camera.

 



Buongiorno!
Ecco il secondo capitolo di questa nuova storia e... il primo appuntamento tra Megan e Harry! E la nostra Meg non riesce a resistere al fascino di Harry e finisce a letto con lui.
Ma vi anticipo che lo fa solo perchè è convinta che non lo vedrà mai più. E per un altro motivo che non vi anticipo ma che comincerete a capire dal capitolo 4.

Spero che vi sia piaciuto e, come sempre, vi ringrazio per aver letto, per aver inserito la storia tra le seguite, le ricordate o le preferite e grazie per avermi dato la vostra opinione!
Sapete che ci tengo tantissimo e mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti! Non vedo l'ora di sapere cosa ne avete pensato di questo!

Il prossimo lo posterò Martedì.
Seguitemi su Twitter (@TheSlayerFF) per tutti gli aggiornamenti sulle mie storie e non perdetevi lo #SpoilerFriday dove vi anticiperò una frase dei prossimi capitoli delle mie storie!

Bacioni grandi e alla prossima!
- R.



   
 
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