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Autore: Ellapink    29/01/2013    2 recensioni
-Secondo te dovrei confessare al fratello del mio ragazzo le sue doti sessuali?- sorrisi furba abbuffandomi di biscotti per il nervoso.
-Da come ti ho sentito ieri sera, ecco non è così dotato come dice- alle sue parole non riuscii a contenermi dallo sputare tutti i biscotti sul pavimento.
Cazzo, ci aveva sentiti.
E ora come lo potevo guardare in faccia senza sentirmi in imbarazzo?
Questo ragazzo era tornato per complicarmi la vita, davvero.
Lo vidi alzarsi di fretta come se questa conversazione lo avesse annoiato, prima però decise di affiancarsi a me ,osservandomi a lungo.
-Ehi piccola, quando vuoi sono a tua completa disposizione, basta chiedere- e con queste semplici, ma mirate parole mi lasciò da sola in cucina, accaldata e eccitata.
Ancora.
Dovevo stargli lontana.
Le sue parole avevano su di me un effetto deleterio, e perciò non potevo minimamente pensare cosa potesse causarmi un suo semplice tocco.
Emma è una ragazza di 17 anni, felicemente fidanzata con Filippo il quale però ha un fratello Tommaso appena tornato dall'estero.
L'attrazione tra i due è palese, fino a che punto riusciranno a controllarsi? Ma poi si sa, il modo giusto per affrontare una tentazione è cederle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2



Il resto della serata trascorse tranquillo nonostante il piccolo incidente avuto con il fratello di Filippo, che per il resto della serata si è intrattenuto con i parenti a raccontare le sue grandi imprese americane.
Ogni tanto mi lanciava qualche occhiata in grado di mandarmi in confusione il cervello, ma riuscivo a mascherare il disorientamento provocato dal suo sguardo penetrante.
Dopotutto lo conoscevo da qualche ora, ed era letteralmente impossibile che qualcuno potesse controllare così velocemente le mie sensazioni.
Eppure aveva degli occhi neri così profondi, delle labbra così carnose che non avrei dimenticato facilmente.
Da quel che avevo capito in quelle poche ore durante la cena, Tommaso aveva diciannove anni ed era il fratello minore di Filippo, e aveva deciso di lasciare Roma per affrontare un avventura, che dai suoi racconti, gli aveva letteralmente cambiato letteralmente la vita.
Nella sua voce c'era qualcosa di talmente passionale e tremendamente sexy che rendeva ogni sua singola parola eccitante.
-Rimani a dormire qui?- ormai i parenti avevano lasciato l'abitazione, e in casa eravamo rimasto solo io, Filippo, i genitori e il nuovo arrivato che non faceva altro che squadrarmi appena ne aveva la possibilità.
Le richiesta sussurrata di Filippo mi arrivò dolce all'orecchio, ed io non potei fare altro che annuire per poi dirigermi verso la sua stanza.
-Emma vado a prenderti il cuscino, tu intanto entra pure in camera- feci un cenno con il capo all'indicazione di Filippo, quando poco dopo mi ritrovai di nuovo di fronte a Tommaso che non faceva altro che ridere.
-Che hai?- gli chiesi infastidita dal suo sogghignare così spudoratamente.
-Niente- scrollò le spalle passandomi di fianco per poi fermarsi di colpo- Filippo non ti ha reso giustizia nelle sue descrizioni, sei molto più di carina e graziosa- e in poco tempo si dileguò chiudendosi la porta della sua stanza alle spalle.
Carina e graziosa? Non sapevo se dovermi infastidire di più per il complimento ricevuto dal fratello del mio ragazzo, o sapere che Filippo mi considerava solo carina e graziosa.
Ma porca miseria, una bambina è carina e graziosa, non la tua ragazza. Io per lui dovrei essere bella, cazzo sexy.
Dopotutto io non mi ritenevo così figa, diciamo che ero nella media. Capelli biondi di un riccio ribelle, occhi marroni, abbastanza magra e un seno da far invidia ad una tavola da stiro. Però se mi amava, doveva ritenermi qualcosa di più di carina e graziosa.
Mi adagiai delicatamente al suo letto, indossando solo una canottiera e le mutande, in attesa di vederlo tornare. Appena aprì la porta, sul suo volto comparve un sorriso soddisfatto, ovviamente era  interessante trovare la propria ragazza stesa sul letto. Ah maschi.
In poco tempo mi ritrovai le sua labbra appoggiate alle mie, il cui bacio trasmetteva il desiderio di approfondire un contatto più intimo. Appena notai la sua mano scendere sul mio fianco, appoggiandosi al bordo delle mutande, decisi di afferrarla prontamente.
-Che pensi di fare? Ci sono i tuoi genitori- dissi cercando di mantenere un certo controllo. Lo vidi sbuffare, per poi andare a chiudere la porta a chiave e riposizionarsi in poco tempo su di me.
-Ora puoi stare tranquilla- riprese a baciarmi possessivamente andando ad ispezionare con la lingua la parte di pelle lasciata nuda dalla canottiera.
-Cazzo Filippo, c'è tuo fratello nella stanza accanto- cercai di dimenarmi sotto di lui.
-Ma cosa ti importa di Tommaso- si avvicinò velocemente al mio collo- e poi ha diciannove anni, e sono sicuro che conosce queste cose molto bene- in poco tempo la sua mano era già dentro le mie mutande andando a toccare il punto sensibile della mia femminilità.
Diciamo che il rapporto di sesso tra me e Filippo andava avanti da due mesi,  è con lui infatti che ho deciso di perdere la mia verginità.
Mi fidavo, e mi fido di quello che c'è tra di noi e poi lui mi ha sempre dato prova di quanto tenesse a me. Non ho molta esperienza in questo campo, quindi non so dire quanto possa essere soddisfacente l'approccio puramente fisico, ma non c'è una volta che non mi abbia fatta sentire importante, ed è questo quello che conta.



Odio quando è il sole a dovermi svegliare, sopratutto ora che è estate perché sorge verso le sei del mattino. Adoro dormire, forse è una delle cose più belle che ci sia concesso fare al mondo, ecco perché odio quando vengo svegliata contro la mia volontà.
Mi stavo dimenando nel letto cercando di riprendere sonno, quando la mia attenzione venne rapita da un foglietto bianco lasciato sul cuscino.
Sono andato ad accompagnare mamma al supermercato, spero di trovarti al mio ritorno.
Ti amo, Filippo.
Ps: stanotte è stata favolosa, ormai con te è sempre un sogno.
Certo che  frasi del genere uscivano solo dai Baci Perugina. Sorrisi debolmente, accartocciando il bigliettino cercando la forza di scendere dal letto.
In poco tempo mi ritrovai in cucina intenta a prepararmi il caffè. Conoscevo molto bene casa di Filippo, dopotutto passavo molte notti qui e quindi ero abituata ad occuparmi della colazione. Giusto, perché Filippo ha sempre avuto l'abitudine di svegliarsi molto presto la mattina e di lasciarmi sola per fare chissà quale camminata sperduta nel traffico romano.
-Porca miseria- ah, giusto mi stavo quasi dimenticato di Tommaso. Mi voltai non appena lo vidi entrare in cucina con uno sguardo oltre che assonnato, sorpreso di trovarmi li in mutande e canottiera.
-Ieri sera mi hai accolto in accappatoio, e ora così? Cos'è è un invito esplicito ad andare in camera?- mi disse alludendo con fare malizioso. Ripresi in poco tempo la tazza di caffè dal ripiano, cercando di non cadere e  di non mostrarmi colpita dalle sue affermazioni.
-Pensavo di essere sola, vado a vestirmi- non appena feci qualche passo per uscire, lo vidi farmi segno di sedermi come se non gli importasse.
-Tranquilla, sono abituato.- disse con una certa presunzione alquanto stomachevole- anche se devo ammettere, non ho mai visto ragazze così ben fornite- e scoppiò a ridere soddisfatto delle sue parole. Mi arresi alle sue battutine, decidendo di concludere la mia colazione.
-C'è ancora caffè?- riprese a parlare poco dopo, e così gli passai la caraffa per servirlo. Mi sorrise dolcemente, e dentro di me sentì qualcosa prendere vita.
Nessuno mi aveva sorriso così dolcemente e sensualmente nello stesso momento.
-E così tu e mio fratello state insieme..- affermò cercando di riprendere a parlare, notando una poco partecipazione da parte mia.
-Già, da sei mesi..- mi sembrava scortese non rispondere anche stavolta.
-Se ti faccio un certo tipo di domanda ,ti imbarazzi?- non feci neanche in tempo a rispondere che riprese a parlare- com'è a letto?- subito dopo scoppiò a ridere sorseggiando altro caffè. Che faccia tosta che aveva, riusciva essere eccitante e sbruffone contemporaneamente. E questo riusciva ad affascinarmi sempre più.
-Secondo te dovrei confessare al fratello del mio ragazzo le sue doti sessuali?- sorrisi furba abbuffandomi di biscotti per il nervoso.
-Da come ti ho sentito ieri sera, ecco non è così dotato come dice- alle sue parole non riuscii a contenermi dallo sputare tutti i biscotti sul pavimento.
Cazzo, ci aveva sentiti.
E ora come lo potevo guardare in faccia senza sentirmi in imbarazzo?
Questo ragazzo era tornato per complicarmi la vita, davvero.
Lo vidi alzarsi di fretta come se questa conversazione lo avesse annoiato, prima però decise di affiancarsi a me ,osservandomi a lungo.
-Ehi piccola, quando vuoi sono a tua completa disposizione, basta chiedere- e con queste semplici, ma mirate parole mi lasciò da sola in cucina, accaldata e eccitata.
Ancora.
Dovevo stargli lontana.
Le sue parole avevano su di me un effetto deleterio, e perciò non potevo minimamente pensare cosa potesse causarmi un suo semplice tocco.



Ecco a voi un altro capitolo, sono molto contenta di aver ricevuto delle prime recensioni anche perchè è la mia prima storia, quindi vi ringrazio tantissimo.
Questo è un altro capitolo che vi immergerà nella storia, per le svolte ancora bisogna aspettare ma sono sempre dietro l'angolo.
Grazie di tutto.
Alla prossima.
Bea.
  
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