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Autore: MaikoxMilo    29/01/2013    9 recensioni
Svegliarsi da un coma non è facile, né per chi si trova in quella particolare situazione in prima persona, né per chi vi è fuori... No, non esiste "essere fuori" per chi sta rischiando di perdere una persona cara, perché il senso di perdita è così opprimente da toglierti il tuo stesso respiro, da spingerti a fare di tutto per salvarla...
E poi il risveglio, doppio, se possiamo dire... Perché non puoi mai sapere cosa ti riserverà il futuro, perché non puoi mai sapere cosa accade se le vite del passato e del presente si incontrano...
Seguito de "La guerra per il dominio del mondo" della quale è necessaria la lettura. Personaggi Lost Canvas e serie originale.
(Fanfic in fase di riscrittura)
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Camus, Aquarius Degel, Nuovo Personaggio, Scorpion Kardia, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato... Presente... Futuro!'
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CAPITOLO 31

 

RITORNO A CASA (seconda parte)

 

Rimango a fissare Rhadamantis per un tempo indeterminato, le mani ben nascoste tra le mie cosce da quanto mi senta a disagio a stare in braccio a lui. Il Giudice, nel frattempo, ha appena finito di parlare e mi guarda con naturalezza, quasi aspettandosi una qualche reazione da parte mia. Invece io mi limito a guardarlo sempre più incredula ma parallelamente sempre più certa della veridicità delle sue parole, come se qualcosa di più forte mi spingesse a fidarmi di questo ambiguo essere monocigliato dagli occhi dorati e i capelli della medesima sfumatura che, con i raggi solari e il vento che li spettina, sembrano quasi possedere vita propria.

Non ribatti nulla? Eppure ti ho detto tutto quello che so su quest'argomento!” mi rimbecca lui, innervosito dal mio silenzio. Proprio un tipo che vuole tutto e anche subito costui, non c'è c'è che dire!

O-ohibò, non avrei mai pensato che il Grande Tempio potesse diventare DAVVERO un luogo di ricovero per Giudici degli Inferi e per gli Olimpi superstiti... per i vostri canoni deve essere proprio squallido, eh?! Immagino come ne risenta il vostro orgoglio!” esclamo, ironica, inarcando un sopracciglio.

Pensala pure come vuoi, ma noi Giudici degli Inferi siamo stati costretti a rinnovare l'accordo, già stipulato nel duello contro il falso Crono, con le fecce di Atena; così come Zeus, Efesto ed Hermes hanno dovuto cercare asilo qui perché sull'Olimpo è tutto distrutto in seguito allo scontro! - esclama, punto sul viso. Orgogliosetto, eh?! - E' dura ammetterlo, ma questo luogo è un po' come l'unica resistenza, c'è ben poco da fare!” sbuffa come una locomotiva, non disdegnando di farmi percepire il suo disappunto.

Tutti insieme appassionatamente, quindi! Tu mi hai detto tante belle cose sul patto che siete stati costretti a stringere con i Cavalieri d'Oro, ma in sostanza, del nemico e dei suoi scopi, non sai niente neppure tu!” commento, amareggiata, sospirando, non disdegnando a mia volta di fargli percepire la mia delusione.

Ciò che so... è ciò che dovresti sapere anche tu, poiché i primi a combattere contro questa entità siamo stati proprio noi due, Seraphina... ma tu non ricordi nulla di allora, giusto? Non posso certo raccontartelo io ora, il tempo è poco e sarebbe controproducente per la tua salute narrarti una verità che, pare, tu non voglia rimembrare!" asserisce Rhadamantis, mentre mi squadra con attenzione, quasi si dovesse sforzare di accettarmi sotto questa nuova forma.

Arrossisco nitidamente, sentendomi quasi colpevole: "Pensi lo stia facendo di proposito non ricordarmi di te, di ciò che c'è stato tra noi?! I-io non... quando ho incontrato il Mago di persona, dentro di me sapevo che non era la prima volta, lo odiavo ancora prima che compisse qualche efferratezza, ma non ho alcun ricordo nitido, t-te lo assicuro!"

"Va bene, non metterti a piangere ora, ho scarsa sopportazione per quel liquido. Ricorderai a tuo tempo..."

"T-tu, brutto..." gli do una manata sul braccio, più per fargli percepire la mia contrarietà che non per altro. Lui sogghigna, divertito, come se trovasse ilare provocarmi.

Sospiro, socchiudendo gli occhi, io costui proprio non lo capisco, sfugge ad ogni mia logica.

"Comunque oltre a ciò, so quello che sapete voi, ovvero di un essere al di là del tempo e dello spazio che vuole impadronirsi del potere della Creazione e, con esso, di questa dimensione, unica ancora a resistere al suo volere. Capisci ora perché l'accordo con Atena è stato necessario?! E' un nemico troppo oltre la nostra portata, se non ci uniamo per contrastarlo, persino questa dimensione così speciale soccomberà al suo potere!” afferma ancora, cupo in volto.

Già... questa dimensione è detta delle possibilità, ma non ne capisco il motivo di fondo, poiché Crono non è stato sufficientemente chiaro, so solo che è dipeso dalla mia scelta, ma di come questa abbia influito sulle sorti dell'intero mondo mi è oscuro... - rifletto a bassa voce, prima di riprendermi - Piuttosto, sei un bel tipetto anche tu, dici che disprezzi i Cavalieri d'Oro ma quando ti ho detto delle condizioni di Milo ho sentito distintamente una sfumatura di preoccupazione nel tuo cosmo!” dico, guardandolo negli occhi.

Inaspettatamente Rhadamantis fa una specie di smorfia che non riesco ancora pienamente a codificare.

Non ti posso nascondere nulla per quanto concerne i sentimenti, vero, Seraphina?! Già, proprio come quella volta... - mormora, discostando momentaneamente lo sguardo altrove, leggermente imbarazzato – In ogni caso, non è per affetto o altre vicissitudini, semplicemente Milo di Scorpio ha il mio rispetto, né più né meno!”

Sorrido di riflesso, sforzandomi di ricordare, invano, in quale ambito della mia vita abbia avuto a che fare con un simile individuo. Al di là di una leggera malinconia, i miei ricordi non riescono a mettere a fuoco bene cosa possa essere successo fra noi, né il luogo, né altro.

E come mai questo rispetto?!” riesco ancora a chiedere, ritornando a concentrarmi sul presente, sui miei obiettivi.

Quante domande! - mi pizzica, lasciandomi intendere che, probabilmente, gliele ponevo anche quando ero Seraphina - Perché ho toccato con mano gli ideali e le caratteristiche della sua precedente vita, colui che voi chiamate Cardia di Scorpio! Ricordo distintamente il disgusto provato per quell'essere arrogante contro cui mi sono trovato a combattere ad Atlantide, un bambinone egoista, egocentrico e privo di spina dorsale, nient'altro! Milo invece è molto diverso da lui, possiede tutte le peculiarità necessarie per un guerriero fedele alla propria divinità protettrice, nonché una buona dose di intuito e spirito di iniziativa!” mi spiega Rhadamantis, serio.

Lo ascolto con estrema attenzione, mentre il mio sguardo fissa automaticamente il cielo sopra di noi, accorgendomi che il sole ha già raggiunto lo zenit, segno evidente della mattinata già trascorsa e del tempo, spietato, che continua a sfuggire.

Sbagli, Rhadamantis, e anche di grosso! Cardia non è solo come dici tu, non sai nulla di lui e, come tale, non puoi permetterti minimamente di giudicarlo!” esclamo, infastidita, gonfiando le guance e voltando il viso nella direzione opposta, quindi contraria alla sua.

Il Generale degli Inferi rimane in silenzio per un po', tanto da farmi pensare che il discorso sia concluso, ma poco dopo avverto distintamente il suo ampio cosmo diventare offensivo, ciò mi mette in allarme anche se, effettivamente, così in braccio a lui, a diversi metri di quota non è che possa fare chissà che cosa.

E così sbaglio a giudicarlo, secondo te, quindi vuol dire che hai visto un altro ritratto di lui, in questi giorni..."

"Che t'importa di ciò che ho visto di lui?!"

"Che legame c'è, tra voi?! - mi incalza, riducendo gli occhi a due fessure - So cosa lega Dègel e a te, ma ora sei rinata a nuova vita e scopro che hai una relazione particolare anche con lui..."

"Che t'importa?! - gli ripeto, sul chi vive, manifestando a mia volta il cosmo in maniera piuttosto offensiva - Perché reagisci così?! Perché, nonostante tutto, mi hai aiutato e continui a farlo, fin dallo scontro contro il falso Crono?!"

"Attenta, ragazzina, ti ricordo che sei in condizioni precarie, non di certo nella posizione per affrontarmi e tanto meno di farmi domande! Il gioco lo dirigo io, mi bastarebbe non sorreggerti più e ti ritroveresti a cadere nel vuoto. Il volo da qui sarebbe duro anche per una guerriera come te, non ne usciresti illesa!" mi fa notare, invitandomi, con una occhiata a guardare di sotto.

Dovrei calmarmi perché ha ragione, se solo volesse potrebbe farlo, ma so che non lo farà e questo mi da l'imput per non chinare il capo. Lo scruto con furore, imprimendo i miei occhi determinati nei suoi. Non voglio perdere altro tempo e devo salvare i miei amici, voglio che saggi la mia volontà, perché non sono più la fragile fanciulla di un tempo.

"Ebbene, fallo, se vuoi, fammi cadere, ma io non morirò, ho una missione da compiere, AD OGNI COSTO!"

"Come allora così ora, il tuo coraggio galoppa più velocemente della tua reale prestanza fisica. Moriresti per amore, ancora una volta, in questo non sei mai cambiata, Seraphina!"

Parole di gradimento, in fondo, ma che al momento attuale hanno solo lo scopo di farmi reagire con forza.

SONO MARTA, M-A-R-T-A, non più chi dici! - sbotto, innervosita nel continuare a perdere tempo così - E devo raggiungere gli altri, Rhadamantis, per far si che le vite di Milo, Camus e Regulus non vengano spezzate! Non ostacolarmi!"

Regulus?! Quindi anche lui sta rischiando la vita! Se è così...”

Non ho il tempo di fare alcunché, semplicemente vengo stretta contro di lui, e prima di dire un 'a', il mio viso viene sferzato dal vento, perché la sua velocità di movimento, quasi come un jet a propulsione, si incrementa nell'arco di un millesimo di secondo.

R-Regulus?! Conosci quindi anche lui?! Non rimembro questa parte della Guerra Sacra!” esclamo, sconcertata, trovandomi ben presto ad appendermi al suo collo per paura di cadere.

Per forza... è avvenuto dopo Atlantide! - dice, con naturalezza, prima di pungolarmi ancora una volta - Ora mettiti comoda che ti racconterò brevemente del nostro scontro, e comunque è questo che intendo quando dico che galoppa molto di più il tuo coraggio che la portata del tuo colpo!"

 

Mi sarei aspettata tutto dalla vita, anzi dalle mie due vite vissute e ricordate, ma mai avrei pensato di essere portata in braccio da Rhadamantis e di superare le case del Grande Tempio in volo! Eppure, come già prima, quando mi ha presa senza chiedermelo, ho avuto come la sensazione che non fosse la prima volta, che avevamo già volato insieme, anche se me lo ricordo.

Ammiro, per quanto mi è possibile, il panorama sottostante e i dintorni, sentendomi, per un attimo, rinfrancata da ogni più piccolo peso. Persino l'immagine continua, che ho in testa, di mio fratello, steso sofferente su un letto, riesce per un attimo ad essere sostituita dal più sincero stupore, rimanendo comunque come una spina conficcata tangibilmente nel cuore. Lui, il Giudice, sostiene che galoppa più velocemente il mio coraggio che non la portata del mio colpo, forse ha ragione, sono ancora piuttosto debole e insulsa, ma è proprio perché non voglio che accada mai più ciò che è successo che devo arbitrariamente diventare più forte.

Rhadamantis mi ha raccontato brevemente tutto, dall'arca per raggiungere il cielo, della sua fuga da Atlantide ibernata, fino ad arrivare allo scontro con il piccolo Regulus. Sorprendentemente è andato anche oltre, malgrado la sua prematura morte, come se, per qualche strana ragione, sapesse anche quello. Nella mia testa si è quindi delineato naturalmente tutto ciò che concerne la Guerra Sacra del 1743, ma continua a sfuggirmi il mio incontro con questo strano e imperscrutabile tipo.

Ehm... Rhada, si può sapere chi sei tu in realtà? Come mai sento di averti già incontrato, ancora prima dell'intervento tuo e dei tuoi colleghi durante la battaglia contro Crono?!” tento di racappezzarmi, sempre più confusa.

Davvero continui a non ricordarti nulla, neanche un piccolo, piccolissimo imput?!” mi chiede lui, di nuovo con quel tono ricolmo di delusione che, istintivamente, mi fa scattare.

Ma sei scemo?! Mi hai appena fatto una domanda cretina in stile Cardia o Michela! Guarda che non lo so proprio da dove tu sia sbucato, non ho memorie di te, ci sto provando ma nada! Davvero non lo sto facendo apposta!!!”

Pazienza... la tua anima non lo rammenta, ma il tono confidente con cui ti esprimi con me mi fa capire che, forse, ci sarà speranza di recuperarti. Devo solo... aspettare!"

Arrossisco di botto a seguito della sua allusione affattoi celata, decisamente un qualcosa che mi fa sentire ancora più disagio. Faccio per controbattere con tutte le intenzioni di chiedergli se è scemo a dire le mezze frasi così, ma il suo sguardo cambia nello scorgere, al suolo, qualcosa che a me, data la posizione, è ancora precluso.

Vanno veloci i tuoi amici, ma com'era prevedibile si sono fermati proprio quasi arrivati alla meta..."

Istintivamente mi sporgo dalle sue braccia per vedere meglio a cosa si riferisce. Li vedo. Capisco.

Oooooh, santa Atena!!! - impreco, accorgendomi immediatamente della situazione – Rhada, attera subito!!!" mi agito, divincolandomi dalla sua morsa, cingendogli di più il collo quasi come se fosse un volante ed io dovessi compiere una manovra salvavita. La mia improvvisa, però, non entra nelle sue grazie.

Calmati, ragazzina! Io prendo ordini solo dal sommo Hades! Miseria ladra, voi dame di corte siete di una lagna assurda! Poco importa se sei Seraphina o Marta, sempre la stessa essenza mi tocca sopportare, che diavolo avrò fatto per meritarmi tutto questo non solo nel Limbo, ma anche in questa nuova vita?!” ribatte, guardandomi torvo, tuttavia fa come chiesto più docilmente del previsto.

"Bravo, cucciolone!!!" mi congratulo, scompigliandogli i capelli.

"E NON MI TRATTARE COME UN CANE!!!"

"Beh, bravo lo stesso!"

"Uhmpf!"

E poi non sono una dama di corte, non più ormai... non te l'ho forse già detto? - sussurro, un poco triste, prima di riprendermi - E ora muoviamoci, perché è un'emergenza!” taglio corto, usando un tono che non ammette repliche.

Una volta rimessi finalmente i piedi, ancora un poco traballanti, a terra, alzo lo sguardo verso la sommità delle scalinate che collegano la decima al'undcesima casa. Ha ragione Rhadamantis, era prevedibile che si fermassero qui, perché...

Michela, si può sapere cosa stiamo facendo?! Perché ci siamo bloccati come delle belle statuine?! Non abbiamo ulteriore tempo da perdere e inoltre chi diavolo è il biondino dinnanzi a noi?!” esclama Cardia, spazientito da tanta immobilità.

Nello stesso momento Dègel, vicino a Francesca, ricerca la sua attenzione, cosa che la mia amica gli concede subito, probabilmente intuendo la domanda nell'aria del Cavaliere dell'Acquario del passato.

"E' lui... è lui l'allievo di Camus, vero?"

"Sì... è Hyoga del Cigno"

"Hyoga del... Cigno?! - il tono di Dègel è salito di due tacche. Anche se è girato di spalle, precludendomi così la vista sul suo aggraziato viso, sento palpitare le sue emozioni - Sembra così... piccolo!"

La scena che mi si è palesata davanti, vede come protagonisti Michela, in testa al gruppo, che guarda proprio Hyoga posto in cima alla scalinata e con un'espressione indecifrabile stampata sul viso. Non posso vedere nitidamente neanche l'espressione della mia amica, ma la riesco ad immaginare concretamente senza alcuno sforzo.

Faccio per dirigermi verso di loro per sbloccare la situazione, visto che, fra tutti, sono in vistose difficoltòm ma Rhadamantis mi afferra con forza il polso sinistro, facendomi capire che il mio intervento non è necessario.

E infine il Cigno a riuscire a sbloccarsi con un enorme sforzo.

Michela, ragazze... Mu era molto agitato, cosa... cosa è successo?! Mi ha anche detto di dirigermi al tredicesimo tempio insieme agli altri Cavalieri d'Oro ma io... io ho preferito aspettarvi. Dove... dove sono gli altri?!" balbetta Hyoga, probabilmente presagendo qualcosa di grave.

Sorprendentemente, contro le previsioni di tutti, è proprio Michela a rispondere, dimostrano un autocontrollo perfettamente degno del suo venerato maestro.

Hyoga... non abbiamo molto tempo! Camus e Milo giacciono incoscienti in gravi condizioni, vittime della peste, solo il nostro intervento può salvarli! Siamo riusciti a tornare grazie a Crono buono, ma dobbiamo trovare una cura il prima possibile!” spiega lei determinata, seppellendo momentaneamente “l'ascia di guerra” con il proprio ragazzo.

Probabilmente è la forte volontà di salvare colui che considera come un padre a spingerla a reagire in questo modo. Stiamo tutte crescendo molto di più in questi due mesi che non durante il resto della nostra vita, me ne rendo sempre più conto ogni giorno che passa e sono fiera di loro, di tutte loro.

"Qua-quanto gravi?!" vuole sapere comunque Hyoga, iniziando a tremare, non riuscendo ad essere subito reattivo (come potrebbe diversamente?!).

"E-ecco..." anche Michela stavolta esita.

"Moriranno... - trancia ogni esitazione Francesca, in maniera anche sin troppo brutale, ma non per cattiveria sua, è proprio fatta così - Per questo dobbiamo muoverci, la loro unica speranza siamo noi!"

Una sensazione di vuoto mi invade nell'udire le sue veritiere parole. Ingoio a vuoto, lo stesso fa Hyoga che, seppur distante da me, reagisce talmente male alla rivelazione da essere ben visibile. Lo vedo posarsi una mano trai capelli, come se le parole di Francesca lo avessero colpito violentemente. Trema, assomigliando paurosamente ad un pullo nel nido. E' così in pena per i suoi affetti, del resto non ne sapeva niente fino ad ora. Fa una tenerezza...

I-il Maestro Camus e Milo rischiano di morire?! Come può essere?!” riesce infine a biascicare a corto di fiato, rotto e sconquassato dalle emozioni.

Cygnus, meno domande e più reazione, ti hanno detto di avere poco tempo!!!” interviene quindi Rhadamantis, facendomi prendere un risalto e riprendendo il povero Hyoga, ancora sconvolto.

Sospiro rassegnata, chiedendomi tacitamente a cosa possa essere servito il mio non intervento se poi è lui medesimo che se ne esce in questa maniera tutt'altro che empatica.

Tutti i presenti si voltano verso di noi, sorpresi, non avendo percepito il nostro arrivo. Gli sorrido di rimando, facendo per andare verso la loro direzione, ma la stretta del Giudice si fa più forte, trasmettendomi una stilettata di dolore a stento mascherata. Perché ora non mi lascia andare? Eppure gli ho più volte ripetuto che il tempo stringe, lui stesso lo ha detto come monito a Hyoga.

"Rhada, puoi lasciarmi ora..." gli faccio notare, corrucciata.

"No, non ancora..." mi dice lui, gelido, guardando oltre me. I suoi occhi trafiggono un individuo ben specifico. Mi volto ancora, e capisco.

Ehi! Ehi! Ehi! Hai già capito male tu, mollala subito, prima che decida di bucherellare il tuo corpo con questa!” lo avverte, Cardia, scendendo gli scalini con l'evidente intento di attaccar briga, mostrando il pungiglione cremisi dello Scorpione. Rhadamantis non ribatte nulla, aspetta che il Cavaliere gli sia a tiro. Fremo, agitata, ormai i due sono a pochissima distanza l'uno dall'altro, ancora poco e...

Ma Cardia si ferma a pochi centimentri da me, mi mette una mano sulla spalla, come a rivendicare qualcosa. Si fissano negli occhi per dei secondi interminabili, scambiandosi occhiate di odio e di avvertimenti taciuti.

Posso addirittura sentire le vibrazioni dei loro potenti cosmi farsi sempre più forti, fino ad ingaggiare battaglia tra loro per vedere quale dei due riesca a bruciare di più, triste preludio di un evento futuro per Cardia, ma non altrettanto per Rhadamantis che, di quel selvaggio scontro tra due ideali praticamente opposti, ricorda ancora perfettamente tutte le dinamiche.

Dègel, accorgendosi fin troppo bene della piega che stanno prendendo gli eventi, decide di intervenire a sua volta, avvicinandosi a me e prendendomi l'altra mano tra le sue, in un gesto esaustivo che racchiude altrettanti moniti. Mi sento quasi un palio ambito tra questi tre, ciò mi mette in profondissimo disagio.

Mi pare che Marta abbia passato fin troppo tempo con te... SCOSTATI DA LEI!” dice, rimarcando l'ultima parola in tono che non ammette contraddizioni.

Calmati, Cavaliere dell'Acquario, volevo solo vedere la reazione del tuo giovane e inesperto amico, nonché la tua... - sottolinea, squadrandolo - Cosa ti ha fatto intervenire in questa disputa? Sei per caso la baby-sitter di questa fanciulla? Non credo proprio tu ne abbia la forza!” ribatte Rhadamantis, continuando a stringermi il braccio con intensità crescente.

B-baby-sitter...?! Cosa... cosa significa questo termine?!” biascica Dègel, stupito come non mai nell'udire un vocabolo a lui sconosciuto.

Uhmpf, non ci sarai rimasto male, vero?! Rassegnati, Acquario, in questo tempo la tua intelligenza è pari a quella di un bambino che inizia appena appena ad affacciarsi a questo mondo... ma ovviamente non te ne faccio una colpa, oh uomo del 'Settecento!” lo canzona Rhadamantis, ghignando e mollando finalmente la presa su di me. Poi, senza aggiungere altro, si allontana con tutte le intenzioni di andarsene.

Dégel sbatte più volte le palpebre, cercando di riprendersi dalle parole spietate del Giudice, poi i suoi occhi si posano sul segno rosso presente sul mio polso.

Marta, ti ha fatto del male?” mi chiede lui, accarezzandomi dolcemente la zona arrossata. Nel frattempo Cardia continua ad osservare il Giudice, gli occhi e l'espressione del giaguaro che ha appena adocchiato una preda che, per il momento, è fuori dalla sua portata.

Va tutto bene, Dègel! Rhadamantis non voleva farmi del male, è la mia pelle ad essere troppo delicata!” rispondo,imbarazzata dalle sue premure.

Ne sono lieto... - afferma ancora, mentre le sue gote si colorano di un rosso vivo, prima di prendere un profondo respiro e rilassarsi - Certo che... capisco le tribolazioni di Camus nei tuoi confronti, hai un'innata attitudine a cacciarti in situazioni potenzialmente assai pericolose per te, cerca di essere più prudente, rondinella!"

Gli sorrido di rimando, mascherando alla ben meglio l'imbarazzo che ha colpito anche me. Ha ragione, a mio fratello sarebbe da fargli una statua per la sua pazienza!

Bene, ti ho condotta dai tuoi amici, ho visto quanto volevo... ora posso togliere il disturbo!” fa per congedarsi Rhadamantis, dispiegando le ali dell'armatura per prepararsi a spiccare il volo.

Non vuoi venire su insieme a noi?” gli chiedo, inclinando leggermente la testa di lato. Quasi mi dispiace che se ne vada, non so perché.

No, soffocherei con tutta quella puzza di Cavalieri d'Oro riuniti!” ribatte sbrigativo, spiccando elegantemente il volo e sparendo così dalla nostra vista in un battibaleno.

Rimango a guardare per alcuni istanti il cielo, mentre un pensiero si insinua sempre più profondamente nella mia mente, trasmettendomi una profonda tristezza velata da una certa malinconia.

Perché, in fondo, ho trascorso più tempo con lui che non con lo stesso Dègel...

"M-Marta?" mi raggiunge nuovamente proprio lui, vedendomi triste, stringendo la sua mano nella mia. Sei incredibile, Dègel, la tua empatia è eccezionale, vorrei dirti di rimanere sempre così, ma so fin troppo bene cosa dovrai patire da qui ai due anni, mio piccolo fiocco di neve!

Dègel, dobbiamo sbrigarci, abbiamo perso fin troppo tempo! Dirigiamoci immediatamente al tredicesimo tempio, lì c'è qualcuno che non vedrà l'ora di rivedere te e Cardia!” esclamo, voltandomi di scatto e scacciando via i pensieri nefasti. Mai più tentennamenti avevo detto, così sia!

I miei occhi si incontrano con i suoi, limpidi e puri come sempre. Mi sorride timidamente e annuisce, determinato, voltandosi poi, insieme a me, verso l'undicesima casa. Già, sei l'unica persona che abbia mai amato, mio caro Dègel, così sarà per sempre!

 

**************************

 

Arrivati finalmente all'ultima casa dello zodiaco ne varchiamo la soglia, ritrovandoci davanti quasi tutti i Cavalieri d'Oro radunati nella sala del Grande Sacerdote, ormai permea di tensione.

Death Mask si fa avanti, bandendo le esitazioni e suggerendo, con un cenno del capo, a Cardia e Dègel di rimanere nascosti nell'ombra ancora per qualche secondo.

Grande Sacerdote... - inizia il Cavalieri del Cancro, chinando leggermente la testa in segno di reverenza – questo giorno ci ha rivelato delle sorprese niente male, non solo per il momentaneo ritorno delle quattro mocciose, ma anche perché... beh, credo che conosciate queste persone, Sommo Shion!” conclude, spostandosi poi di lato per far avanzare Dègel, Cardia e noi, fulcro dell'attenzione generale.

Istantaneamente i respiri di tutti i Cavalieri si mozzano all'unisono tra l'incredulità generale, mentre lo sguardo di Sonia vaga alla ricerca dei suoi due fratelli, i quali rimangono sgomenti a fissare i due parigrado appena apparsi dietro a Deathy, così simili ai propri amici, eppure così terribilmente diversi, così terribilmente... estranei!

Shion? S-sei proprio tu ad essere a capo delle schiere di Atena! I-io... Stupefacente!” riesce solo ad esclamare Dègel, confuso e ammirato nel riconoscere la figura di uno dei suoi compagni più giovani.

Ehehehe! Io lo sapevo già, anche se me lo aspettavo più attempato e rachitico! - ribatte invece Cardia, tentando di mascherare il suo pallore crescente - Merito della tua parlantina, neh, Fra?!"

La mia amica arrossisce leggermente a quella provocazione, ma si sforza di nascondere frettolosamente tutto dietro un sorriso di circostanza.

Nella sala tutti i Cavalieri d'Oro del presente sono concentrati sui nuovi arrivati, ancora increduli nel vedere la somiglianza che intercorre tra loro e i loro amici. Qualcuno bisbiglia nell'orecchio del vicino, altri sembrano come pietrificati, fra tutti giusto Mu e Shaka riescono a mantenere un po' di autocontrollo, rimanendo comunque a fissarli come se si trattasse di una visione miracolosa.

Nel frattempo il Grande Sacerdote si avvicina lentamente a noi, togliendosi anche l'elmo che gli copriva il volto per poterli osservare meglio.

Dègel... Cardia... siete veramente voi, allora! Io... io...” inizia a blaterare, sempre più esterrefatto, avvicinandosi aulteriormente con passo sempre più veloce.

Shion! - lo chiama ancora un emozionatissimo Dègel, come a fissarsi nella mente i suoi lineamenti - Non sembra trascorso un giorno, s-sei giovane come ti ricordavo, più regale e sicuro di te, sì, m-ma... tutto questo ha davvero dell'incredibile!"

Ola, Shion! Ti vedo bene, malgrado i tuoi oltre duecento anni! Sembri proprio...” fa invece Cardia, ma l'abbraccio che il Grande Sacerdote regala a lui e a Dègel lo fa indietreggiare di qualche passo.

Non avrei mai creduto di potervi rivedere, tanto meno di riabbracciarvi, ragazzi! Se solo Dohko... se solo fosse qui e non in missione!” riesce solo a dire l'ex Cavaliere d'Oro dell'Ariete, commosso e totalmente sopraffatto dalla situazione.

"S-sì, però non mi strozzare, pulcino! - si lamenta Cardia, cercando di nascondere le sue, di emozioni, dietro il solito tono irriverente - Che diamine, non mi hai mai abbracciato così nel nostro tempo, è proprio vero che la vecchiaia gioca brutti scherzi, anche se sembri tutt'ora un giovincello!"

Dohko? Anche Dohko è sopravvissuto?! Per Atena! Sono... sono così felice per voi: avete perpetuato il futuro!” esclama nello stesso momento Dégel che, a differenza del compagno, non sapeva di tutto questo.

Sì, Dègel, anche Dohko è sopravvissuto e... Ma voi, piuttosto... cosa fate qui?! E Milo e Camus?! - si prende una breve pausa, prima di ricordarsi di essere Grande Sacerdote e approcciarsi così a noi - Ragazze, sapevamo che eravate nel 1741 grazie ad Aiolia che riesce, qualche volta, a vedere Sonia nei sogni, ma non avevamo avuto più notizie di voi da tre giorni!” ci dice, con voce un poco più ferma, cercando una possibile spiegazione. Osserva più volte me, Francesca e Michela, perché Sonia, facendosi coraggio, è andata a riabbracciare i suoi fratelli.

Sommo Shion, non abbiamo molto tempo! Milo, Camus e Regulus hanno contratto la peste per opera del Mago e rischiano di morire; Crono buono è riuscito a farci viaggiare nel tempo, ma abbiamo solo tre giorni per trovare la cura, altrimenti...” mi blocco, incapace di proseguire. Ho perso il conto di tutte le volte che ho ribadito che il tempo è tiranno, che la loro vita sta scivolando via, ma ogni volta che lo esprimo mi fa male il cuore ed inizio a tremare, del tutto incapace di mantenere il controllo, come invece mio fratello vorrebbe.

Cosa, anche il piccolo Regulus?! Maledetto! Il Mago vuole ridurre questa dimensione a fantoccio, utilizzando il potere di Camus, vero? Non lo permetterò!!!” ringhia Shion, stringendo i pugni.

Realizzo in un lampo che Shion deve necessariamente sapere più di quanto siamo a conoscenza noi, lo si percepisce bene dalle sue parole, ma non ci do momentaneamente peso, abbiamo altre urgenze.

Grande Sacerdote! Dobbiamo intervenire e anche subito! Questo mostro ha già fatto troppi danni qui, non possiamo lasciarlo a piede libero! Io, Aiolia del Leone, farò di tutto per aiutare i nostri amici” esclama il fratello di Sonia, deciso più che mai ad intervenire. La mia amica, ancora tra le sue braccia, ha uno sguardo leonino ricolmo di determinazione; uno sguardo di fuoco.

"Non è solo quello, Aiolia, il problema... - sospira Shion, raddrizzandosi, prima di voltarsi verso di lui e fissarlo con espressione grave - Attualmente, se le cose stanno così, non sono solo Milo e Camus a rischiare di morire..."

"E... sarebbe?" ringhia Aiolia, stringendo ancora di più Sonia a sé, percependola agitata.

"Regulus è la tua precedente vita, se muore così, a-anche tu n-non..."

"Volete dire che Aiolia non si reincarnerebbe?! Che non nascerebbe mai?!" termina per lui Aiolos, scosso dalla paura per le sue sorti.

"Fratello..."

"E' così, purtroppo..." prende un respiro lungo, Shion, mordendosi il labbro inferiore e stringendo i pugni.

"N-NO! - sussulta Sonia, cominciando a scrollarlo con impeto, gli occhioni lucidi - Non voglio, Lia! Non voglio rischiare di perdere anche te... di nuovo!"

A questo punto Aiolia si permette di prenderla brevemente in braccio, nonostante sia ormai una ragazzina, e cullarla dolcemente contro il suo petto per tranquillizzarla, cercando di farle forza: "Non succederà, no... sono in mano vostra, non mi accadrà nulla di tutto questo!" le sorride, permettendosi di scostarle un ciuffo dalla guancia.

Aiolia ha pienamente ragione, noi abbiamo una speranza: voi, oltre che a Dègel e Cardia! Abbiamo un range d'azione limitato qui in questa dimensione ormai completamente in divenire, ma possiamo comunque fare molto per aiutarvi. Quel mostro non la spunterà, né ora né mai!” sancisce Shion, determinato più di prima, cominciando a passeggiare nervosamente intorno.

L'imperativo è chiaro a tutti: agire, con tutte le forze in nostro possesso e soverchiare il destino, nonché quel negromante da strapazzo che gioca con le nostre vite. Più nessun dubbio né esitazione, solo COMBATTERE, COMBATTERE E ANCORA COMBATTERE!

Grande Sacerdote... - prendo parola, cercando di darmi una scrollata - Camus può reggere solo un giorno in quelle condizioni, perché, come avete accennato anche voi, è il fulcro dei piani del Mago. Anche Regulus e Milo sono quasi allo stremo e non possono resistere più di tanto... Sapete, il tempo scorre in maniera diversa da passato a presente, Dègel ha teorizzato che, per ogni nuovo viaggio nello spazio-tempo, il tempo stesso riceva un'accelerazione in un senso o nell'altro, se questa ipotesi fosse esatta, non abbiamo un istante da perdere!” asserisco, tentando di ricacciare indietro le lacrime che sento inumidirmi le ciglia.

Stai tranquilla, piccola Marta! - mi rincuora Shion, mettendomi una mano sulla testa – Troveremo un modo e vi aiuteremo in questa impresa. Sapete già dove andare?” chiede poi, guardando enigmatico Dègel, il quale annuisce.

Crono mi ha dato questo ciondolo per tornare indietro nel tempo una volta presa la medicina, - glielo mostra, togiendoselo brevemente dal collo - Marta mi ha riferito che sua madre lavora in un ospedale a Genova, e che quindi può darci una mano. L'unica cosa è che non sappiamo come arrivarci, visto che la velocità della luce potrebbe attirare l'attenzione del Mago e spingerlo così ad attaccare, malgrado, a detta stessa del dio del tempo, non ne dovrebbe avere più le forze sufficienti, almeno per il momento!” spiega, serio, mentre un brivido scorre lungo la mia schiena.

Davvero non avrà forze? L'incubo a cui mi ha fatto assistere dopo la visione, non sembra così... debilitato!

Vi manca solo un mezzo di trasporto allora! Io so cosa fare!” interviene quindi Aiolos, facendo un passo avanti e sorridendoci raggiante.

Ma certo! Il Jet della signorina Kido, la dea Atena di quest'epoca!" continua Aiolia, capendo i pensieri del fratello, scambiandogli uno sguardo d'intesa.

J-Jet? Ho già sentito questo nome, ma credo si trattasse di altro... perdonate la mia impietosa ignoranza, ma di cosa parlate?” chiede Dègel, confuso e vagamente contrito, quasi come se fosse un suo peccato imperdonabile non sapere qualcosa.

Lo vedrete! Torno subito!” afferma Aiolos, sparendo dietro una colonna.

Abbiamo trovato la soluzione, potete fidarvi di lui, Dégel! I Cavalieri del Sagittario hanno un'attitudine innata a pilotare qualsivoglia tipo di mezzo, Aiolos è ancora molto giovane, ma potete contare sul fatto che, anche senza velocità luminale, arriverete a Genova nel più breve tempo possibile.

"Confidiamo in lui, allora, del resto, anche come Sisifo, la sua precedente vita, è sempre stato un simbolo per noi Cavalieri più giovani!" annuisce Dègel, speranzoso.

"Già... che nostalgia!" sussurra Shion, gli occhi lucidi e avvolti dalle memorie del passato.

"Per me invece è sempre stato un rompicoglioni, spero che in questa vita sia meno bacchettone, perché altrimenti..."

"Cardia!!!" lo riprendono sia Dègel che Shion, lasciandosi andare ad una manifestazione ilare, davvero come se fossero vecchi amici appena ritrovati.

Anche io accenno un sorriso tra me e me, non riuscendo a fare altro. Sono troppo tesa per qualsiasi cosa, vorrei solo avere già il medicinale e averglielo somministrato. Le parole del Mago mi inquietano e questa sensazione di 'ineluttabile', mi fa accapponare la pelle.

"Marta!!!" è la voce di Hyoga a chiamarmi, mi volto, appena in tempo per vedermelo sopraggiungere vicino, tutto trafelato.

Immediatamente mi colpiscono i suoi occhi azzurri, spezzati dalla mia stessa paura, dai miei stessi timori e tremori. Prende un profondo respiro, esita ancora un attimo, prima di trovare il coraggio di proseguire.

"Fatemi venire con voi, ti prego!"

Rimango fissa a guardarlo, sorpresa: perché lo sta chiedendo proprio a me e non a Francesca, la più grande fra noi, o Dègel? Perché si è approcciato a me?! E' forse perché sono sorella del suo maestro?

"Non riesco a stare qui con le mani in mano ora che so in che condizioni versano il Maestro Camus e Milo - mi spiega lui medesimo, cercando di recuperare il controllo - Per favore! Sai se il ciondolo può portare altre persone oltre a voi?"

"I-io veramente..." esito, senza neanche sapere pienamente perché, eppure il suo aiuto ci farebbe comodo, ora come non mai, è di certo più abile di me, e allora perché...

"Hyoga! - l'intervento di una terza forza, Mu nella fattispecie, cambia la situazione. Lo vediamo avvicinarci a noi, placido come sempre nonostante gli occhi un poco scuri, fissandoci brevemente entrambi - "Vuoi andare con loro?"

"S-sì, Mu, fammi andare, ti prego, non sono di nessuna utilità qui, lascia che..."

"Hyoga... - lo chiama ancora il Cavaliere dell'Ariete, prendendo per le spalle per provare a calmarlo, visto che vibrava come una corda di violino, nell'esprimersi - Quale è stato il primo insegnamento di Camus?"

Vedo il Cavaliere del Cigno sussultare, prima di spalancare gli occhi azzurri nel guardare il Grande Mu. Poi china il capo, trema ancora, ma stringe i pugni.

"D-di mantenere la calma in ogni circostanza e contro qualsiasi nemico..." risponde poi, serrando dolorosamente le palpebre. I lunghi ciuffi biondi gli coprono parzialmente il viso, ma è tangibile il suo malessere.

"E qual'è il primo dovere del Cavaliere dell'Acquario?"

"Proteggere il proprio tempio..."

"E' proprio così... - gli sorride, scompigliandogli brevemente i capelli per rassicurarlo - "Tu sei il suo erede, Hyoga, l'orgogliosissimo, gentile, Cavaliere dell'Acquario. Tutti noi, qui, ti consideriamo tale. Hai compiuto imprese eroiche, sei un prodigio, e Camus è fiero di te, proprio per questo tu devi rimanere qui, a presiedere il suo tempio"

"M-ma, Mu, come puoi chiedermi questo?! Come puoi chiedermi di rimanere fermo, mentre il Maestro Camus sta... sta così male?!" prova a ribattere, in un guizzo di energia, sollevando il capo e mostrando così il suo viso, gli occhi lucidi, pregni di tutta la frustrazione che prova in questo momento.

"Conosci la testardaggine del tuo giovane maestro, Hyoga... - gli spiega sempre pacatamente, permettendosi di sorridere - Lui non si arrenderà, ma deve saperti al sicuro. Già sua sorella e le altre stanno rischiando moltissimo, e lui non lo vorrebbe, per cui, almeno tu, rimani qui al Santuario con noi, confida nella sua tempra di uomo oltre che di Cavaliere!"

Hyoga esita ancora per un breve istante, prima di lasciarsi andare e posare la fronte contro il petto di Mu, il quale, senza ulteriori parole, lo cinge delicatamente in un abbraccio.

"N-non riesco mai ad essergli di una qualche utilità... - farfuglia, provato - MAI" dice ancora tra i denti, vinto.

"Non è così, Hyoga, non è così, meraviglioso erede di Aquarius!" lo sprona ancora Mu, con la sua solita voce che potrebbe calmare un mare in tempesta.

Hyoga si prende qualche secondo prima di reagire, poi si stacca da lui, rimanendo in piedi da solo, gli occhi lucidi, spauriti, che però lasciano ben presto spazio alla volontà di un giovane uomo. Mu gli sorride, soddisfatto, prima di allontanarsi.

Vorrei dirgli qualcosa, rassicurarlo come ci è riuscito lui, ma la voce di Michela sblocca la situazione.

"Hyoga... - lo chiama, una mano sopra il cuore, evidentemente ha ascoltato tutto il dialogo - Possiamo parlare un attimo?" chiede, accennando un passo.

Capisco di essere un'estranea qui, pertanto mi allontano di mia spontanea volontà, affiancandomi nuovamente a Cardia e a Dégel senza tuttavia entrare nel loro dialogo.

Io continuo a non sapere cosa sia questo j-jet, eppure il nome mi dice qualcosa, ma..."

E che ansia, Dègel!!! Sarà una diavoleria di quest'epoca, no?! Non puoi mica sapere tutto, enciclopedia ambulante!!!” lo riprende scherzosamente Cardia, scompigliandogli i capelli con forza.

"T-tu, non ti chiedi quanto sia cambiato il mondo, in questi 250 anni?! N-non ti senti sperduto?!" gli chiede, in profondissimo disagio.

"N-no, mi dovrebbe forse importare di un mondo che non vedrò mai?!"

"E'... è un pensiero troppo approssimativo, Cardia! - ribatte, infastidito, nel vedere che l'amico non lo capisce - S-se tutti gli uomini l'avessero pensata come te non ci sarebbe stato alcun progresso, saremmo ancora ridotti ad essere dei selvaggi!"

"Benissimo, lascio ad altri l'onere e l'onore di creare le fondamenta per il futuro, io me la godo così, a pensare unicamente al presente e nient'altro!" si esprime, quasi facendosi beffe di tutti coloro che si discostano dal suo modo di vivere.

"SEI UNO SCREANZATO, CARDIA!"

"E TU UNA LAGNA ASSURDA! - lo rimbecca, facendogli la linguaccia - Cosa è questo, cosa è quello, cos'è quell'altro... ci vuole pazienza con te, eh!"

Un'eventuale risposta di Dégel viene interrotta dalla risata di Shion, del tutto incapace di controllarsi.

Ragazzi, quanto mi sono mancati i vostri battibecchi in tutti questi anni... Sapete, per molto tempo il Santuario è rimasto desolato dopo la Guerra Sacra, mi sentivo affranto ma non potevo arrendermi, bisognava ricostruire tutto, non potevo perdermi nei rimpianti. Eppure qualche volta mi pareva di sentirle le vostre voci, risuonavano tra le pareti dei templi, nell'aria, provocandomi tanta nostalgia. Poi però quelle ombre sono state sostituite dagli schiamazzi allegri di Milo che cercava le attenzioni del piccolo Camus, o degli altri, futuri, Cavalieri d'Oro. Da allora capii che, pur cambiando tutto, qualcosa sarebbe comunque rimasto, perché l'essenza, quella, è qualcosa di eterno!” afferma il Grande Sacerdote, cercando di mascherare la sua commozione crescente.

"Discorso un po' complicato, Shion, cosa vorresti...?"

"Semplicemente... - tossicchia Dégel, assumendo un'espressione quasi da maestrino - Che Milo, in fondo, è un'adorabile spina nel fianco come te, anche se dotato di ben più encomiabile intelligenza!"

"Ehi! Ehi! - brontola Cardia, offeso dalle parole dell'amico e dalle risate che ne conseguono - Ma guarda questi due in combutta, due contro uno non è leale!!!" si finge offeso, dandogli le spalle e facendo il sostenuto.

Nel frattempo, ancora con un poco di esitazione, gli altri Cavalieri si avvicinano proprio a Dègel e Cardia, presentandosi brevemente e salutando noi altre con dei gesti affettuosi.

Vedendomeli sfilare davanti, li osservo con attenzione, sentendomi commossa e un po' agitata. Ormai siamo parte integrante di questo ambiente e di queste persone, non vi è quasi più nulla che ci lega alla nostra vita passata, tanto che definirei proprio questo il luogo chiamato 'casa'; il luogo a cui fare ritorno dopo un lungo, lunghissimo, viaggio. Quanto mi erano mancati i Cavalieri, ognuno di loro, ora me ne rendo ancora più conto.

La flemma di Mu, le dimensioni maestose di Aldebaran, la misteriosità di Saga, gli atteggiamenti da finto cattivo senza cuore di Death Mask, la fierezza di Aiolia, la tranquillità di Shaka, la nobiltà di Aiolos, il silenzio di Shura, la bellezza di Aphrodite...

Dègel e Cardia stessi sono un po' impacciati a conoscere le reincarnazioni dei propri amici, ma vedo con distinzione una scintilla passare nei loro occhi quando il loro sguardo si posa sui Cavalieri d'Oro del presente; una scintilla che si sofferma a guardare tutte le somiglianze e le differenze con i rispettivi compagni del loro tempo.

In un angolo della sala, noto che Michela e Hyoga hanno praticamente finito di parlare tra loro. Un sospiro di sollievo sfugge dalle mie labbra nel vedere un timido sorriso comparire sui loro volti. Sembrano ancora piuttosto imbarazzati, la rottura comunque c'è stata, colmarla non sarà impresa semplice, ma è già un inizio.

Tutto bene?” chiedo, un poco ansiosa.

Uhm, sì... - risponde Michela, guardandomi con calore – non abbiamo ancora chiarito tutto, sia ben chiaro, anzi sono tutt'ora piuttosto arrabbiata, ma questa esperienza in un'altra epoca mi ha fatto capire che ho bisogno di Hyoga e che sono stata troppo impulsiva a prendermela per quell'episodio senza sapere il suo punto di vista!” conclude, prendendo la mano del suo ragazzo, il quale sussulta un poco, non aspettandoselo.

"Impulsiva, certo - confermo io, annuendo, prima di sorriderle - Ma è perché vuoi bene a Camus"

"S-sì, t-tanto! - mi assicura lei, arrossendo - Vorrei anche sapere cosa gli sia frullato nella testa quando ha deciso di combattere contro Hyoga, e anche adesso in questa circostanza. Ha scelto di combattere da solo, sebbene abbia noi, e questo io non lo capisco!"

Neanche io vorrei dirle, contrita, sentendomi per l'ennesima volta in colpa, ma Hyoga prende la parola.

Capire il maestro non è mai stato facile, i-io... non lo è per voi, che lo conoscete da così poco tempo, ma siete sulla giusta strada, al contrario mio..."

Il Cavaliere del Cigno è in forte disagio ad esprimersi, deve avere dei sensi di colpa giganti nei suoi confronti, è più che evidente, ma noi non conosciamo tutta la storia.

"Ad ogni modo, avevi ragione a prendertela... Io lo privai del calore della vita, non comprendendolo affatto, e lui... e lui... - si deve fermare per forza, non riesce a proseguire su quell'argomento - Non merito di essere suo discepolo e non mi perdonerò mai per quanto fatto. Gli ho... strappato tutto, e oltre, quando invece lui mi ha dato senza esitazione ogni cosa che poteva offrirmi. Sono davvero deplorevole!”

Sembra quasi precipitare in un abisso, le sue parole sono oscure, gremite di sensi di colpa, solo la presa ferrea di Michela sul suo polso, che stringe, lo riporta in superficie, impedendogli così di essere risucchiato.

"Ehi, non ti sembra di esagerare?!"

"Affatto. - sentenzia, spietato, gli occhi lucidi, abbracciandola quasi di getto, come a volersi aggrappare a qualcosa - S-se mi vorrai ascoltare io... ti racconterò tutto, Michy!"

"V-va bene, ma non dire più quelle cose con quell'espressione, n-non precipitare, Hyoga, se puoi. Mi hai fatto paura!"

"Farò quel che posso, promesso!" annuisce, cupo, cercando di scrollarsi di dosso la sua pesante eredità.

Faccio per andarmene, in modo da lasciargli ancora un po' di intimità, visto che tra poco dovremo ripartire, ma Hyoga mi blocca per il polso sinistro, meravigliandomi non poco.

Una lunga pausa di sguardi, tra noi, la prima, come una breve, lunga, sosta per studiarci e capirci, poi...

Marta... io uccisi tuo fratello e ti ringrazio per non avercela mai avuta con me per questo, sebbene tu ne fossi già a conoscenza. Ora, a te che più di ogni altro sei in grado di leggere nel suo cuore, ho bisogno di farti una richiesta... - mi inizia a dire, continuando a scrutarmi nel profondo degli occhi - Ti prego, salva e proteggi Camus e Milo con tutte le tue forze, solo tu puoi, soprattutto per il primo... fallo, ti supplico, offrigli un appiglio a cui aggrapparsi, un qualcosa in cui credere, e riportalo qui, insieme al suo migliore amico. Il Santuario ha bisogno di loro, noi tutti abbiamo bisogno della loro presenza qui, loro... no!" si interrompe, in difficoltà, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.

"Hyoga?" lo richiamo, contraccambiando la sua stretta. Lui impiega qualche secondo per ripredere.

"In verità, ciò che ti chiedo di fare non è per il Santuario, m-ma PER ME. S-sono la mia famiglia, i miei affetti, mi hanno cresciuto loro ed io... d-devo stare qui, lo hai sentito Mu, ma non sai quanto darei per venire con voi!"

E' molto agitato e sin troppo emotivo, sebbene Camus abbia cercato di inculcargli i suoi ideali, ai quali tuttavia nemmeno lui si attiene. Lo vedo ben da me quanto sia turbato da quando siamo giunti qui, quanto vorrebbe urlare, sebbene si stia trattenendo con tutto sé stesso proprio in virtù di quegli ideali un po' bislacchi che ha provato ad instillargli.

Fratellino, cosa hai combinato con Hyoga?! Perché gli hai provato ad insegnare cose che non appartengono a nessuno di voi due?! Perché hai sempre avuto tutta questa paura delle emozioni, quando tu stesso ne sei così interamente profuso?! Era perché ti consideravi debole? Perché volevi che almeno uno dei tuoi allievi arrivasse dove tu non eri mai arrivato?! Quante cose vorrei ancora chiederti, quanto poco ti conosco, sebbene tu sia la persona più importante dela mia vita...

Hyoga... - prendo infine parola, modulando la voce per tranquillizzarlo - Io e te non abbiamo mai avuto molte occasioni di parlare, ma ti ringrazio per darmi così tanta fiducia, anche se non la merito: neanche io sono stata capace di comprenderlo!" ammetto sospirando.

"M-ma tu..."

"...Però voglio lo stesso rinnovarti la promessa che ho già fatto nel passato: farò quanto è in mio potere per salvarli e per riportarli qui sani e salvi. Tuttavia, contrariamente a quanto hai professato tu, è una cosa che possiamo fare solo tutti insieme!"

”Tutti... insieme?" chiede delucidazioni lui, sorpreso.

"Già, sai quanto può essere testardo il tuo giovane maestro, no? - rimarco la frase di Mu, sorridendo tristemente - Non si fa aiutare da nessuno, crede, e ha la presunzione, di fare tutto da solo, anche quando visibilmente non ne può più. Lo fa per proteggerci, è vero, ma sa essere davvero irritante. Io... non l'ho capito; non ho compreso quanto stesse male e non sono stata capace di aiutarlo in nessun modo, si è ritrovato da solo, ancora e ancora, contro un nemico ben più forte di lui!"

"E, al solito, non ha chiesto aiuto neanche arrivato al limite, vero?" mi chiede Hyoga, sospirando.

"No, infatti! Ma se tutti noi imparassimo, insieme, ad essere un reale sostegno per lui, checché lui provi ad allontanarci e fare da solo, avremo di certo ben più possibilità di aiutarlo, perché ha davvero bisogno di aiuto, Hyoga, dell'aiuto di tutti noi!" affermo decisa, guardando istintivamente Dègel, impegnato a discorrere con Aphrodite di argomenti che non riesco ad udire. Sì, lo faremo tutti... poiché solo uniti su un fronte comune avremo la speranza di riscattarlo!

Hai proprio ragione, Marta, è un qualcosa che dobbiamo fare insieme, senza ombra di dubbio, ma... sei tu ad essere la sua lucciola; la lucciola di Camus!" ribatte Hyoga, recuperando due tacche di tono, forse rinfrancato dalle mie parole. Ancora una volta nell'arco di pochi minuti riesce a stupirmi, facendomi arrossire di netto.

"I-io sarei..."

"Sì... indicagli la via, per favore, una traccia di luce che lui possa perseguire nelle tenebre in cui è piombato. Io... te lo affido; ti affido la vita d-di... mio padre!" riesce ad ultimare il suo discorso, prima di imbarazzarsi a sua volta, grattarsi la testa a disagio e guardare altrove, oltre.

"H-Hyoga, t-tu quindi... p-per te lui è..."

"E' così elegante... Dègel... - devia prepotentemente discorso, sentendosi troppo esposto, spingendomi a tornare, con lo sguardo, sull'Antico Acquario - Ho sentito molto parlare di lui e ora che ce l'ho davanti non posso nemmeno scambiarci due parole. E' davvero la fotocopia strutturale di Camus, la sua goccia d'acqua, è sorprendente!"

"Fisicamente è Camus, sì, ma il carattere... è il tuo, Hyoga!" mi lascio sfuggire, intenerita.

Avverto Hyoga fremere, forse desideroso di pormi altre domande, ma le nostre occhiate devono essere state percepite da Dègel, perché lo vedo voltarsi verso di noi, pur rimanendo a distanza, e sorriderci.

Il Cavaliere del Cigno si irrigidisce nello scambio di sguardi. Rimangono a fissarsi a lungo, senza proferire parola, poi... Hyoga si china leggermente in segno di ossequio, arrossendo ulteriormente, non staccando tuttavia gli occhi da lui. Anche l'espressione di Dègel si fa ancora più dolce, gli sorride con calore, facendo altrettanto con un leggero inchino, riconoscendo così lo stesso rispetto che l'allievo di Camus porta verso di lui. So che andrebbero molto d'accordo, se solo potessero conoscersi meglio, è ingiusto non avere nemmeno lo spazio di tempo necessario per presentarsi decentemente.

Improvvisamente un suono acuto, unito ad una ventata d'aria improvvisa, mi costringe a tapparmi le orecchie e a chiudere le ginocchia in modo che il vestito non svolazzi troppo.

Ma che diavol...?!”

E' arrivato Aiolos, Cardia! - risponde Shion con una punta di gioia – Dirigiamoci presso la statua di Atena, lì è un'area sufficientemente larga per un atterraggio!”

A-atterraggio...?” riesce a biascicare Dégel, poco prima di essere spinto in avanti da un Cardia estremamente incuriosito e pieno di vita.

Tutti insieme scattiamo in avanti in direzione della parte posteriore del tredicesimo tempio dove, dopo una rampa di scale abbastanza lunga, ci ritroviamo davanti ad un jet di colore grigio metallico.

WOOOOOOW!!!” riescono solo ad esclamare Michela, Francesca e Sonia, osservando stupite il mezzo, mentre Aiolos scende trionfante da esso e ci osserva con un largo sorriso.

Lo fisso incredula. So che i Dorati Custodiu sono eccezionali, ma il Cavaliere di Sagitter non ha forse perso anni della propria vita?! E' vero, dovrebbe ormai essere vicino alla trentina, ma, di fatto, è come se fosse ancora un ragazzino, come può dunque guidare un simile mezzo?!

Ma che... ma che?!?” continua a ripetere Dègel, a macchinetta, sconvolto. Cardia, invece, è semplicemente troppo stupito anche solo per muovere un muscolo.

Per loro deve essere semplicemente sconvolgente trovarsi in un'altra epoca posteriore alla loro. Intuisco completamente i pensieri e le emozioni che albergano nell'animo di Dègel, lui stesso ha cercato di manifestarli. Abituato così com'è a sapere tutto in modo di aiutare gli altri con la sua sapienza, si ritrova ora in un mondo sconosciuto con un 'buco' nella storia di duecentocinquanta anni! Deve essere una sensazione davvero annichilente... forse pari, ma diversa, da quella provata da me nel trovarmi nel passato.

Questa è la nostra salvezza! Lasciate che vi guidi io a Genova!” spiega Aiolos, dando delle pacche sul lato destro del jet, come se avesse una certa confidenza con il mezzo. Inconcepibile!

I-io, n-noi... dobbiamo salire lìììììììì?!? E' UNO SCHERZO, VERO?! QUEL COSO VOLA PER DAVVERO?!?” urla Cardia, sgranando gli occhi, saltando da una parte all'altra nell'attesa che qualcuno gli confermi che è tutto un gioco, che non fanno sul serio.

Cardia, Dègel... so che è difficile, sono successe così tante cose e tante altre sono state le scoperte, come appunto il fatto di aver costruito dei mezzi per volare, ma...” comincia Shion, comprensivo, cercando il modo per prenderli.

I-in ogni caso dobbiamo salvare i nostri amici e per farlo sono disposto a tutto! A-anche se quel... congegno... non fosse del tutto sicuro, non mi ritirerò!” risponde Dègel, annuendo deciso. Cardia fa conseguentemente lo stesso, non mascherando però un certo disagio.

Ragazzi...” inizio, ma la carezza di Mu sulla mia testa mi interrompe.

Andrà tutto bene, vedrete, lo ribadisco: voi siete la nostra speranza!” afferma lui, sorridendo.

Cercate di salvare il ghiacciolo e il solare, oltre che a trovare in fretta un modo per tornare qui, altrimenti questo Santuario del cavolo sarà desolatamente triste! - esclama Death Mask nel suo solito tono irriverente, poi si volta verso Francesca e arrossisce, perdendo tutta la spavalderia precedente - E... e tu vedi di tornare sana e salva, che dobbiamo conoscerci e... e... e sì, insomma se dovesse andare bene, ci sono i progetti e... e dimenticatevi di quello che ho detto, mocciose, eh, che non voglio crearvi pretesti per prendermi poi per il culo!" esclama, tutto ringalluzzito, in un tono che mi fa scappare un tenero sorriso.

"Certo, sei stato chiarissimo, Deathy!" gli sorride, correndo poi ad abbracciarlo di slancio, incurante di tutti gli altri.

"E-ehi, piano, c-che mi fai agitare!" biascica lui, teso, facendoci ridacchiare.

Io verrò con voi, non vi sbarazzerete di me facilmente!” aggiunge Aiolia, balzando sul jet senza aspettare un'eventuale risposta e sembrando, per qualche istante, il piccolo Regulus. Sta rischiando di morire, peggio, di non essere mai nato se quest'ultimo non dovesse farcela, ma sembra molto più preoccupato per i suoi due amici che non per sé stesso.

Ragazzi... grazie a tutti, veramente!” mormoro, commossa.

"Marta, la promessa, ricordalo, conto su di voi!" mi dice ancora Hyoga, dopo aver salutato Michela, imprimendo il suo sguardo nel mio.

"D-darò tutta me stessa, lo giuro!" annuisco, seria più che mai.

Siamo ritornati qua all'improvviso dicendo, più che altro blaterando, cose che per i più sarebbero impossibili e inaccettabili, e invece loro... non solo non ci hanno posto troppe domande, ma ci hanno offerto pure il loro aiuto. Non so davvero cosa dire...

Asciugati le lacrime, rondinella, devi esser forte anche per tuo fratello! Mai come in questo momento ha bisogno del tuo aiuto e di quello delle altre!” mi incoraggia Dègel, mettendomi entrambe le mani sulle spalle, come per rassicurarmi che lui sarà con me, sempre.

Annuisco con vigore, ricacciando tempestivamente indietro le lacrime che avevano appena cominciato ad inumidirmi gli occhi. Già, essere forte... lo sarò senz'altro!

Salgo quindi sul jet seguita dalle mie amiche, mentre Cardia e Dègel rimangono ancora giù a guardare, per un ultima volta, i volti delle reincarnazioni dei loro compagni.

Dègel, Cardia... io non so cosa dire, la gioia che ho avuto nel rivedervi è forse paragonabile al dolore straziante che sto provando adesso nel dirvi addio un'altra volta...” mormora Shion, facendo un passo avanti.

Shion, o meglio, Grande Sacerdote... - risponde pacato Dègel, facendo un leggero sorriso – non c'è bisogno di aggiungere altro, sappiamo già a cosa andremo incontro Cardia ed io e non vogliamo cambiare il nostro destino!”

Strabuzzo gli occhi, confusa dalle parole del Cavaliere dell'Acqurio: lui sa?! Da quando?!

Lo sapete, dunque... e le tue parole, caro Dègel, mi riportano in mente la tua saggezza, amico mio, e questo mi provoca ancora più dolore...” dice solamente Shion, interrompendosi a causa del groppo in gola che gli si è formato. Ha sempre cercato di mantenere la dirittura morale e solenne, l'ho sempre visto sotto il gonfalone della regalia, sebbene si sia sempre comportato umanamente, ma persino per individuo del suo calibro questo nuovo, insperato, incontro, deve aver risvegliato emozioni difficilmente controllabili.

Trascorrono attimi di assoluto silenzio tra loro, momenti in cui nessuno ha il coraggio di aprire bocca, finché...

La situazione si sta facendo troppo smielata! Addio, Shion! Mi ha fatto piacere rivederti, anche se, a dispetto della tua età effettiva, sembri tale e quale a come ti ricordavo, forse solo un poco meno pulcino, ecco... ahahaha, che intruglio hai usato?! Oppure hai usufruito di una variante di quello che ha fatto quel vecchiaccio di Krest?!” domanda Cardia, scoccandogli un'ultima occhiata e salendo sul jet con un balzo.

"Ti riferisci al Misopethamenos, giusto, Cardia? No, in verità quello lo ha fatto Dohko alla fine della... ma cosa parlo a fare?! Tu non ascolti, come sempre!” sorride Shion, lasciandosi abbandonare dai ricordi.

Cardia ghigna tra sé e sé, sporgendosi dalla porta del jet per fargli l'occhiolino, prima di aggiungere: "Dègel, ti vuoi muovere?! Ti abbatti se continuerai a stare lì, ti conosco!”

Orbene, Shion... è stato davvero bello rivederti! Mi dispiace solo che le condizioni del nostro incontro siano così avverse da impedirci di parlare più approfonditamente!” si rianima Dègel, abbracciandolo brevemente, ricambiato, e salendo senza più voltarsi sul jet.

"Addio, anzi, arrivederci! - tossicchia, gli occhi lucidi, mentre le porte vengono chiuse - Rimarrete sempre nel mio cuore!"

 

******************************

 

Siamo saliti solo da pochi minuti su questo 'aggeggio volante', come lo definisce Cardia, eppure le abitazioni sottostanti hanno già lasciato il posto al blu del Mare Egeo. Sorrido tra me e me chiedendomi come avremmo fatto senza l'aiuto di Aiolia e soprattutto Aiolos che guida il velivolo. Continuo a non spiegarmi come Sagitter possa pilotarlo, si parla di abilità innata, qualcosa di simile, ma sarebbe bello approfondire il discorso. Quando avremo tempo, certo!

Dègel, perché hai detto a Shion che conoscevi il tuo destino? Tu... non sei consapevole, vero? Persino quando Camus voleva rivelartelo hai fatto di tutto per far sì che non te ne parlasse...” chiedo, rivolta al mio vicino di posto, il quale ha un'espressione quasi non sua dipinta sul bel volto.

Eh? Cosa?” chiede solo, non capendo la domanda e regalandomi un'occhiata di puro terrore. Sorrido intenerita nel vederlo in un simile frangente e nello scoprire questo suo lato che mai prima d'ora aveva mostrato. Pare abbia paura delle altezze, o forse di non potersi muovere liberamente, in ogni caso lo trovo adorabile!

Stai tranquillo, il primo volo è tosto per tutti, ma al di là del decollo e dell'atterraggio, non dovrebbero esserci particolari punti critici, a meno che non ci siano vuoti d'aria!” lo rassicuro, ripetendo poi il quesito posto in precedenza, ma con molta più calma e dolcezza.

Ah, ho capito adesso! Scusami per la mia reazione di prima. Comunque ho detto così a Shion perché non volevo rischiare che anche lui facesse come Camus... - risponde, cupo in volto, tossicchiando per darsi un contegno - Tuo fratello sapeva già tutto e ha sbagliato ad agire così. Anche se non aveva alcuna altra scelta, non posso giustificarlo più del dovuto per aver desiderato ribaltare le sorti di questa dimensione, sradicando via il mondo intero dalla fondamenta, nonché le persone innocenti che lo abitano. Non è stato assolutamente un comportamento da Cavaliere, anche se umanamente comprensibilissimo! - sentenzia, fremendo un poco, dimostrandomi ancora una volta che, malgrado la straordinaria bontà, non ha dimenticato il dialogo avuto con lui, la parziale delusione che ne è scaturita - Tuttavia... se si è approcciato in quella guisa, è perché nutre fiducia assoluta in me, comprovabile anche dal fatto che ha affidato voi, ciò che ha di più caro e prezioso, alla mia protezione. Di questo gli sarò sempre grato e desidero con tutto il cuore dimostrargli che merito questa sua enorme fiducia che ha riposto nella mia persona, ma... una vocina dentro di me mi dice che non sono alla sua altezza" mi spiega ancora Dégel, pensieroso, guardano distrattamente fuori dal finestrino.

"Tu... non alla sua altezza?!" ripeto, allibita, spalancando gli occhi.

"Già, qualcosa di simile..." conferma lui, corrucciato.

In ogni caso non tutto è ancora completamente chiaro e anche io trovo assai grave la sua scelta di sputtanare, nel vero senso della parola e scusami per il termine adoperato, questa dimensione. - arrivo quasi a sibilare, accorgendomi, mio malgrado, che anche io, nonostante tutto, ce l'ho ancora con lui, in un modo che mi spaventa - Proprio per questo deve riprendersi ad ogni costo e rivelarci quanto ha covato in sé per tutti questi giorni. DEVE farlo, nella maniera più assoluta!”

Abbasso lo sguardo, sentendomi sempre più angustiata, quasi sporca, a provare tutto questo. Se davvero le intenzioni di Camus fossero state quelle di raccontare tutto a Dégel, per poi sparire e creare un nuovo futuro privo della sua presenza, non sarebbe poi così diverso dal Mago medesimo che stiamo combattendo, con l'unica differenza sostanziale che il nemico fa di tutto per preservare qualcosa che non mi è ancora del tutto chiaro, mentre mio fratello per autodistruggersi, ma entrambe le due azioni sarebbero proiettate verso la creazione di un'altra dimensione differente da quella attuale.

Rabbrividisco nell'immaginarmi le nefaste conseguenze di un simile comportamento, del quantitativo umano sacrificabile in una decisione simile, e degli effetti a catena che si susseguirebbero, per lo più incontrollabili. Camus... davvero... davvero, pur di salvare noi, eri disposto ad assumerti un simile peso?! A sparire da questo universo e a prenderti la totale responsabilità delle tue scelte?! Eppure anche prima di svenire per la peste ti sei fermato, qualcosa ti ha bloccato, cosa...?

Rondinella, cosa hai adesso?” mi chiede Dègel, prendendomi una mano tra le sue. La sua straordinaria empatia gli ha fatto accorgere, ancora una volta, del mio turbamento e cerca di rincuorarmi come può.

Faccio per rispondere per tentare di dissipare un minimo questo enorme peso che avverto dentro di me e che mi schiaccia, ma l'urlo improvviso di Cardia mi fa letteralmente sobbalzare sul posto.

Porca miseria!!! Porca miseria!!!” strilla lo Scorpione, agitandosi per motivi sconosciuti.

Cardia, cos...?” fa Dègel, slacciandosi di riflesso la cintura e rimettendosi in piedi, preoccupato nel vedere il suo migliore amico stringersi la mano al petto con forza. Cardia è stranamente spaventato da qualcosa, forse dal jet in sé, oppure... oppure possibile che...?

Un primo capogiro mi fa quasi perdere coscienza, facendomi appoggiare al vetro, gli occhi chiusi. La dissonanza interna che avverto latitante dal primo raffronto con il Mago, si fa più accentuata, espandendosi come una supernova. Ansimo, sofferente, le orecchie prendono a fischiare.

Ho una bruttissima sensazione... ho una bruttissima sensazione, vi dico!!!” urla, divincolandosi come un forsennato, lo posso percepire persino da qui.

Cardia, ma cosa stai...?!” inizia Francesca, ma l'improvviso tremore violento del jet la fa cadere indietro, sento il suo tonfo.

BEEEEEP...... BEEEEEP

Ma che cosa... che cosa sta succedendo?!” esclama una terrorizzata Sonia, aggrappandosi istintivamente al bracciale del sedile.

Sibili e frastuoni vari, tremori sempre più forti, che mi fanno sbilanciare e cadere in avanti, sebbene sia seduta, ma vengo tempestivamente raccolta da qualcuno.

"MARTA! Cosa ti sta succedendo?!" avverto la voce di Dègel, la mano tra i miei capelli, prima di essere appoggiata, con la nuca, sul suo avambraccio. Non riesco minimamente a rispondergli...

A-abbiamo un motore in avaria... santi numi, non è possibile!!!

"CO-COSA?!"

Brusio di voci indistinte davanti alle mie palpebre abbassate, ma non riesco minimamente ad oppormi, ho solo l'impressione di una potente luce che, nell'arco di pochi, brevissimi secondi, viene completamente oscurata.

"Ragazzi, non riesco a manovrare i comandi!!! Stiamo... stiamo precipitandoooo!!!!” riesce solo a balbettare Aiolos, prima di essere sbattuto violentemente contro il sedile in seguito all'improvvisa picchiata che ha preso il jet.

Aaaaaahhhh!!!” altri urli di terrore intorno a me, mentre la pressione esterna mi provoca dolore alle orecchie, già vessate dal sibilo interno. S-sto malissimo, vorrei solo... lasciarmi andare all'incoscienza, n-non sopporto più tutto questo, non...

Il buio prende infine il sopravvento; non un buio statico, ma ricolmi di luci al neon, lampi, che mi trafiggono il cervello. Cedo. L'ultima cosa che riesco ad udire è una risata spietata, ma non proviene dall'esterno, è dentro, non posso più scappare, nessuno può...

 

 

 

Angolo di MaikoxMilo.

Ed eccoci qui dopo una pausa durata anche troppo (chiedo venia ç___ç), spero che il capitolo vi soddisfi almeno un po' oltre ad aprire numerosi quesiti in più (come sempre XD).

Per il resto grazie come sempre a chi mi segue e colgo l'occasione per porvi una domanda...

Serafina/Marta e Radamante, come avrete intuito questi due/tre si conoscono già per un qualche motivo che io so. E' mia intenzione spiegare il tutto in una mini storia a sé di una decina di capitoli e non do più. Che ne dite? Si può fare o no? Fatemi sapere cosa ne pensate.

Grazie come sempre!

  
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