Essere gemelli è una cosa strana, così rara che la gente ti fissa allibito quando ti vede insieme a tuo fratello.
Subito si chiede "Come è possibile?" oppure "Vedo forse doppio?"
Una persona normale si sentirebbe a disagio con tutti gli occhi delle persone addosso ma noi, io e John, ci siamo abituati.
Penso sia stato Dio a decidere tutto questo, chiunque vorrebbe avere una copia esatta di sè stesso, ma solo pochi avrebbero le forze per sopportare tutto ciò, noi siamo forti, ma solo insieme.
Ed è per questo motivo che stiamo e facciamo qualsiasi cosa insime.
Io e John abbiamo un nostro linguaggio segreto, quando parliamo con le persone ci basta anche un solo sguardo per capirci a vicenda e questo è davvero fantastico.
Siamo legati da un legame davvero molto forte, quando uno stà male anche l'altro prova dolore, infatti quando John stava a casa da scuola perchè era malato, anche io rimanevo con lui, provavo lo stesso dolore, forse un pò meno.
Anche se possiamo sembrare identici esteriormente, abbiamo un carattere molto diverso l'uno dall'altro, solo poche persone ci conoscono realmente per quello che siamo.
Quando siamo in compagnia, io e mio fratello indossiamo una maschera, non perchè ci vergogniamo di noi stessi, ma perchè ci hanno obbligato ad indossarla.
In passato siamo stati vittime di bullismo di qualsiasi genere: ci picchiavano all'uscita della scuola, ci insultavano in modo molto pesante, non venivamo invitati alle feste perchè tanti ragazzi ci consideravano strani, cercavano in tutti i modi di dividermi da John, ma non ci sono riusciti e non riusciranno mai.
Questa maschera è composta da pazzia, estrosità e socievolezza, lo facciamo per mostrarci più sicuri di noi stessi contro le persone che ci odiano, per rinfacciare le loro prese in giro, facendo finta di niente anche se a volte, feriscono.
Se devo scegliere la persona più forte tra noi due, è davvero complicato: l'uno a bisogno del supporto dell'altro, ci sono momenti in cui io mi sento debole e John è lì pronto a consolarmi e mi incita a dare sempre di più.
E' per questo motivo che non riusciamo a stare soli, ovunque vada c'è sempre John al mio fianco e non riuscirei ad immaginarmi diversamente, se non ci fosse mi sentirei vuoto, indifeso e normale.
Io e John non siamo solo fratelli gemelli, siamo migliori amici, ci divertiamo insieme, abbiamo gli stessi hobby, pratichiamo gli stessi sport, ci piace la stessa musica.
Musica.
Per me e John la musica è l'unico mezzo con cui riusciamo a comunicare, ad essere noi stessi.
Quando durante il primo provino di X Factor, Simon Cowell disse a John che irritava le persone, volevo rispondere che anche lui lo faceva, le feriva cercando di ottenere qualche risata dal pubblico, ma John mi avrebbe detto di lasciare stare, di stare zitto e di non abbassarmi ai suoi livelli.
Quando siamo tornati nel backstage, lui è andato nei bagni e io lo accompagnato fino alla porta, dopo sono rimasto fuori ad aspettarlo.
Si è chiuso dentro e mentre ero fuori, ho sentito una sensazione di nausea.
Così sono andato a controllare che stesse bene ma quando mi aprì la porta, lo vidi in lacrime.
Lo abbracciai, gli dissi che lui era il migliore, che lo sarebbe sempre stato per me.
Poi ce l'abbiamo fatta, abbiamo passato tutti i provini e, anche se non abbiamo vinto il programma, è stata una svolta positiva per le nostre vite.
Dopo X Factor abbiamo pubblicato il nostro primo album, abbiamo scalato le classifiche, abbiamo partecipato al nostro primo tour ed eravamo molto richiesti a programmi televisivi anche molto importanti.
Durante un esibizione, mentre ballavo, caddi dopo un salto.
P.O.V. John
Durante quell'esibizione, dovevamo fare una sequenza di passi mentre cantavamo, ma qualcosa andò storto.
Quando mi girai e vidi Edward a terra pensai che fosse solo caduto, ma quando lo vidi in difficoltà ad alzarsi, incominciai a preoccuparmi.
Andammo avanti, Ed non voleva fermarsi, non voleva deludere le fan in prima fila che avevano aspettato ore per la nostra esibizione.
Quando ritornammo nel backstage, subito dopo aver sceso le scale che separavano il palco dal retro, Edward si accasciò per terra e subito venne soccorso dai medici che aveva chiamato Liam, il nostro manager.
Mi misi in un angolo a guardare la scena, ero come pietrificato, avevo paura per il mio gemello, odiavo vederlo soffrire.
Una ragazza dell'organizzazione mi notò, così si avvicinò, mi prese il viso tra le mani e guardandomi negli occhi mi disse:
"John, non preoccuparti. Non è nulla di grave ma dobbiamo portarlo in ospedale per fare alcuni controlli."
Alla parola "Ospedale" ebbi i brividi e i miei occhi divennero improvvisamente lucidi.
La ragazza lo notò e riprese:
"Edward è un ragazzo forte, ma solo se sei con lui. Ora è in ambulanza da solo, penso che abbia bisogno di te."
Dopo aver asciugato la lacrima che aveva solcato il mio viso, se ne andò.
Corsi verso l'ambulanza e, dopo aver convinto il medico, riuscì a salire con il mio gemello.
Era sdraiato su un lettino, la gamba bloccata e lo sguardo terrorizzato.
Era in lacrime ma appena mi vide, un piccolo sorriso gli illuminò il volto.
Corsi ad abbracciarlo e le nostre mani rimasero unite per tutto il tragitto fino all'ospedale, dove dovetti lasciare Edward da solo nelle mani dei medici.
Dopo l'operazione, rimasi tutto il tempo con lui: lo aiutavo a mangiare, parlavo con lui per non farlo annoiare, lo tranquillizzavo, durante la notte dormivo nel letto di fianco al suo o mi addormentavo sulla sedia vicina al suo letto, con una mano intrecciata alla sua.
Le infermiere erano colpite dal nostro legame.
Anche Edward avrebbe fatto tutto questo per me.
Avrei dato la mia stessa vita per lui, per me significa tutto.
Lui ride.
Io rido.
Lui piange.
Io cerco di consolarlo.
Qualcuno lo attacca.
Io lo difendo.
Dopo questo, la nostra carriera continuò sempre per il meglio, abbiamo partecipato al Grande Fratello delle celebrità inglese, abbiamo creato due programmi televisivi e ora stiamo cercando di far conoscere la nostra musica in tutto il mondo, non dimenticando delle nostre fantastiche fan che sono la cosa più importante per noi.
Spazio Autrice:
Eccomi con un'altra OS :)
Volevo provare a scrivere questa piccola storia sui Jedward,
un gruppo irlandese poco conosciuto in Italia.
Io semplicemente li amo, adoro le loro canzoni e amo la loro
simpatia e il modo in cui trattano i fan.
Li fanno sentire speciali, sempre.
Questo è il link del video della loro esibizione, dove Edward si è fatto male alla gamba.