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Autore: kannuki    29/01/2013    2 recensioni
[...] Il problema delle spade era il reflusso di sangue che trascinavano uscendo dalle ferite. Ti sporcava i vestiti. Era difficile passare inosservato, dopo. [...]
Caroline aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei cadaveri. Ora avevano un vampiro Originale arrabbiato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Il crollo nervoso era giustificato. Una tisana alle erbe magiche col tuo 'migliore' amico, pure.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Kol, Mikaelson, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era bellissima... ed era tutta sua!

Rebekah voltò su se stessa un paio di volte, sorridendo come una bambina. Divise i capelli in due codine e li legò con elastici colorati, indossando una vecchia maglietta bianca che si sarebbe presto macchiata di mille colori. Aprì le latte di vernice e prese il pennello che l'imbianchino le aveva indicato essere il migliore per quel tipo di lavoro. Le aveva anche mostrato come fare. Rebekah aveva ringraziato con un sorriso a trentadue denti e per un momento le era sembrato che l'uomo sorridesse del suo stesso entusiasmo. Era strano che una ragazzina ricca decidesse di fare quel lavoro faticoso da sola, ma se proprio ci teneva... doveva solo ricordarsi di cominciare dal soffitto. Rebekah aveva guardato in alto e scosso la testa, adducendo una certa paura nel trovarsi al centro della stanza senza nulla a cui appoggiarsi. L'uomo l'aveva accontentata, provvedendo al posto suo, e ora le restavano quattro pareti da riempire di colori. Per la camera da letto doveva farsi un'idea, ma Rebekah non aveva dubbi sul salotto e la cucina. Rimescolò l'azzurro e sospirò, accendendo lo stereo rubato a casa del fratello.

***

Quel quartiere aveva vissuto in tranquillità fino all'arrivo di Rebekah. Ora la musica che proveniva dalle finestre aperte, giungeva fino in strada. Stefan attraversò il vialetto gettando un'occhiata al pratino. Aveva rasato quello di Caroline, poteva occuparsi anche del suo. Girò attorno alla casa e si affacciò all'entrata della cucina, spiandola mentre saliva e scendeva dalla scala, macchiata di vernice come lei.

Give me boots and boys Give me boots and boys, boys...”

La faceva più da Rihanna. Stefan dondolò la testa contagiato dalla cantante e dal suo entusiasmo e avanzò piano fino ad arrivarle alle spalle. “Bel colore!”

Rebekah trasalì e girò su se stessa, puntandogli il pennello contro. Non solo i vestiti erano macchiati. “Stef! Non pensavo di vederti prima di trenta giorni!”

Mi mancavi” gettò lì, noncurante, togliendo un fazzoletto di tasca. “Spero che sia lavabile. Se aspetti ancora, avrò difficoltà a non scambiarti per Puffetta.”

Non so se è lavabile... non me l'hanno detto” borbottò alzando il mento per permettergli di pulirle la gota destra dalla vernice. “Come stai?”

Agitato, grazie.”

Ti concedo di sfogare l'ansia sulla mia parete.” Rebekah sorrise e si chinò sulle gambe, rovistando fra i pennelli. “Toh! Ma ti sporcherai.”

Sempre meglio che tirare pugni al tronco di un albero. O a mio fratello.”

Ti cedo il mio. Ha detto qualcosa di troppo e Caroline l'ha piantato.”

Stefan fece una smorfia e si avvicinò alla parete. “Hai già attrezzato un sacco a pelo per dormire qui?”

Ho anche le birre nel frigo portatile” dichiarò rimettendosi al lavoro. “Se non avessi creduto in me, non ce l'avrei mai fatta...”

E' tutto merito tuo.”

Caroline mi ha dato il calcio finale. Il suo sfogo è stato illuminante” sussurrò insistendo su un punto particolare. “Non so cosa ha fatto Nik per farsi piantare, ma ho visto come lo guarda, quando sono insieme...”

Voglio crogiolarmi nell'ignoranza.”

E' innamorata di lui. Strano, no?”

Perché?” Stefan si fermò e fece due passi indietro per osservare il proprio lavoro. “Io non riesco a starti lontano.”

Rebekah lo guardò, mesta. “Non funziona mai fra noi... e ora che sei un cacciatore...”

Non cambia niente. La vernice rossa la vuoi sopra con un effetto Pollock?”

Rebekah sbiancò e gli tolse la latta dalle mani. “Sei pazzo?! Questa va... non lo so dove va... ma sai che non è una cattiva idea?”

Scherzavo.”

Io no! Prendi la vernice bianca!”

Entrare in casa sua, sarebbe stato come entrare in un incubo. O in un asilo nido. “Sicura di voler rovinare il tuo bel lavoro?”

Lo miglioriamo e se non ci piace, possiamo sempre ricominciare da capo” dichiarò intingendo il pennello piccolo nella vernice chiara. “Pronto? Al tre!”

***

E' proprio una bella parete.”

Rebekah batté la birra contro quella di Stefan e sorrise. “Ora come stai?”

Stanco morto.”

Mancano solo... quindici pareti?” domandò a se stessa con una smorfietta. “Mi fa piacere se passi, ogni tanto...”

Il ragazzo sorrise e l'aiutò a rialzarsi. “Posso restare a farti compagnia?”

Rebekah scosse la testa e infilò la birra vuota in un sacchetto. “Puoi riciclare questa, se vuoi.”

L'aveva messo elegantemente alla porta, pensò nel momento stesso in cui la vampira si sollevò sulle punte per baciarlo. Stefan non fece neppure in tempo a sfiorarla che era già sgusciata via.

Accendi lo stereo, per favore.”

Donna crudele. Stefan obbedì e si incamminò fuori dell'abitazione. Rebekah ripensò al bacio e la vernice le schizzò addosso, quando tornò ad aggredire la parete con meno entusiasmo di prima.

Casa Mikealsohn

Faceva troppo rumore, il silenzio di quell'abitazione. Erano le undici e Rebekah non era ancora tornata. Klaus guardò l'orologio, tirò giù le gambe dal bracciolo della poltrona e posò il bicchiere, ripensando alla scena di qualche sera prima.

Quando traslochi?”

Presto e tu non sarai invitato all'inaugurazione!”

Fa come ti pare, ma il sistema di allarme lo scelgo io. Non voglio vedere licantropi intrufolarsi in casa tua mentre dormi.”

Rebekah è l'unica fra noi che conti apparentemente qualcosa, per te.”

Sbagliava, Elijah. Teneva a tutti loro in maniera diversa, e proprio perché conosceva il sacrificio che avevano affrontato, che non poteva fare a meno di loro. Lui non poteva fare a meno di loro.

***

La tua parete ha avuto un incidente?”

Rebekah si voltò inclinando pericolosamente la scala e Klaus fu lesta ad afferrarla, prima che cadesse malamente. Peccato per la vaschetta di colore che rovinò sui jeans fino alle scarpe appena comprate. “Mi devi 300 sacchi, sorella...”

Rebekah sorrise e gli strizzò la guancia, sporcandogli il viso. “Prendili dal mio conto.”

Il vampiro la scaricò a terra, guardandosi attorno. “Hai fatto tutto da sola?”

Il soffitto è merito dell'imbianchino... Stefan è passato oggi pomeriggio e mi ha dato una mano a deturpare la parete” spiegò mostrando il capolavoro. “Cosa ne pensa l'artista?”

Non è male” ammise avvicinandosi all'opera d'arte. “Il tema centrale?”

Rebekah scrollò allegramente le spalle. “Pensa a qualcosa che ti rende felice, prendi un pennello e scegli una parete.”

Alternativa, pensò guizzando lo sguardo in giro. “C'è spazio per un ritratto, nel tuo salotto?”

Rebekah finì di rimestare il colore e lo guardò, incredula. “Vuoi farmi un ritratto con la tuta da ginnastica?”

No, ce l'ho in testa da un po'” ammise, vagamente imbarazzato. “Mi servirà questa parete e molti più colori.”

La ragazza annuì e lo fissò pensosa. “Nik...”

Mh?”

E Caroline?, domandò dentro di se. “Fammi carina.”

***

Che nasconde, quel lenzuolo?”

Non chiedere. E' un ritratto, opera di Niklaus. Non vuole che lo veda nessuno finché non è pronto.” Rebekah stappò un'aranciata e la versò in due bicchieri. “Come va, oggi?”

Pizzica.”

La vampira sorrise e gli mise davanti un catalogo di mobili. “Pensavo a questa composizione. Ho preso le misure, dovrebbe entrarci... Elijah dice che centra...”

Non posso concentrarmi sul lavoro intellettuale, devo muovermi. Dove tieni la falciatrice?”

Vuoi rasare il prato?”

Il movimento fisico mi aiuta a smaltire l'adrenalina. Con te ce la facevo, ma ora che tuo fratello ha deciso di decorare la cappella Sistina, è ben più difficile restare calmo.”

Ok...” sussurrò cauta. “Non toglierti la maglietta mentre lo fai.”

Bex, siamo a Gennaio.”

... ed io ho in fratello che dipinge a torso nudo. I vicini mi cacceranno con i forconi, appena vedranno un altro uomo seminudo in giardino...” borbottò chiudendo la rivista d'arredamento. “Cos'è?”

Il campanello. Te l'hanno allacciato ieri. Credo sia Caroline con un dolce.”

Rebekah batté le palpebre, adocchiando il lenzuolo che celava la presenza del vampiro. “Dobbiamo avvertirlo?”

Stefan alzò le spalle e imboccò il corridoio.

Congratulazioni! Oh, Stef... che ci fai qui? Non dovresti essere nei boschi ad abbattere alberi a mani nude?” Caroline avanzò nel salotto ingombro di colori, scale e pennelli e li aggirò con accortezza.

Non funziona per combattere l'impulso ad uccidere vampiri.”

Quindi metti in pericolo Bekah? Non è carino da parte tua... uau! Ma che bella!” esclamò di fronte alla parete schizzata. Mollò il ciambellone fra le mani del ragazzo, il collo inclinato per capire meglio il frattale e quando notò la vampira con la coda dell'occhio, sorrise con tutta la faccia. Rebekah indicò il lenzuolo con gli occhi e col mento, più volte.

Caroline non capì, aggrottò la fronte e si diresse verso di esso. Rebekah scosse vigorosamente la testa e le tolse ogni dubbio. “Ciao, Nik...”

Aveva terminato il nero e ci voleva un bel po' di giallo per completare la rifinitura del vestito. Klaus la ignorò, infilò la maglietta e la manciata di tubetti vuoti in tasca e le passò accanto senza degnarla di uno sguardo.

Caroline lasciò ricadere il lenzuolo e chiuse gli occhi per riacquistare la padronanza di se. Sì, aveva esagerato. La sua reazione era stata eccessiva ma era andato a toccare un settore off limits. Caroline gli corse dietro. Per la prima volta in vita sua.

***

Che fanno?”

Rebekah spiò oltre la finestra e sospirò. “Se lo riprende” annunciò passando le mani sulle braccia nude. “Non credo di avere la falciatrice.”

Non importa, faccio un salto a casa.”

Stef...” Rebekah morse l'interno della guancia, indecisa. “Resta a casa, me la cavo da sola. Devo andare al negozio di mobili con Elijah e devo cambiarmi.”

Non lo voleva fra i piedi. “L'attrezzatura per il giardino.”

Certo...” bisbigliò. Rebekah saltellò in avanti, quando Stefan la prese fra le braccia. Mantenne il sangue freddo durante il bacio, ben più lungo e passionale del precedente, e appena si accorse di stringere le maniche della sua maglietta, lo allontanò da se. “Noi non funzioniamo, insieme, ed io non voglio stare di nuovo male. Elena ti ha spezzato il cuore lasciandoti, e Willbourgh ha infranto il mio, morendo. Un dolore non può anestetizzare l'altro. Finiremmo per odiarci.”

Bex...”

Lo vedo che ti costringi a venire qui per stare con me, mentre imbianco pareti e urlo a Nik di finirla con la musica house, ma hai bisogno di concentrarti solo su te stesso, questo momento. Dianna è ancora in città. Elijah l'ha incatenata nella torre per impedirle di farsi male. Fa pratica con lei.”

Torre?”

A Mystic Falls non ci sono grattacieli. Nik ha comprato l'ultimo piano dell'edificio più alto e quando ha le manie di onnipotenza, ci va per osservare la città dall'alto e stabilire quale nuova piaga scagliare sui poveri abitanti...” sospirò, allegra. “Lo sai, è matto.”

La 'Torre'

Le ventiquattrore erano passate e quel citrullo era sparito! Non c'era l'ombra di un allaccio telefonico, Elijah le aveva sequestrato il cellulare... e l'aveva anche privata delle schifezze che mangiava giornalmente, pensò sbattendo l'anta del frigo. Come sopravviveva senza gelato e mashmellows rosa?! Dopo cinque anni di onorata carriera, scopriva che toccare i canini di un vampiro, lo faceva incazzare... che cosa curiosa, pensò uscendo sul balcone illuminato dal debole sole invernale. Tirò indietro la testa e stese le braccia, reggendosi alla ringhiera. Era strano forte, Elijah. Potevano passare del tempo insieme e invece... ooohhh!

Dianna trasalì e arretrò un po' troppo. Klaus l'afferrò per il collo del maglione e la tirò in avanti, fermandone l'evitabile caduta.

Cerca di fare un po' di rumore, cribbio!” sospirò come un drago arrabbiato, spaventata dal volo scongiurato.

Le ventiquattro ore sono passate. Perché non sei sulla corriera delle due?” Klaus guardò l'orologio e pensò che il tempo aveva cessato di scorrere. “Puoi uscire, se vuoi.”

Perché sei triste?”

Ma che diavolo...? Ma si accorgeva di tutto, quella ragazza? “E' la stessa domanda di cinque anni fa.”

Sei triste come allora?”

Non avrebbe dovuto. Caroline aveva argomentato il suo sfogo, spiegando lo stato d'animo al momento del litigio. E poi gli aveva detto una cosa che l'aveva lasciato senza parole. “Torna a casa, prima che si accorga che ti ho scarcerato senza autorizzazione. Io devo finire un ritratto.”

Dianna lo seguì con lo sguardo. “Ehi, vampiro...”

Klaus si fermò ma non si voltò.

Non vuoi sapere cosa succederà, quando avrai completato la mappa?”

Tutto avrà un termine.”

Già...”

Il tuo tempo è limitato, non sprecarlo” sussurrò voltandosi di qualche grado. “Non subirlo e non ignorarlo, perché quando sarai sul letto di morte, ti chiederai se quello che hai fatto potevi farlo meglio, e rimpiangerai di non aver detto a quella persona che tenevi a lei più della tua stessa vita.”

Dianna batté le palpebre e sorrise debolmente. “Siamo sempre in tempo per rimediare.”

Forse sì. Se metteva da parte l'orgoglio e la paura. “Ci vedremo ancora, vero?”

Sono sempre disponibile con gli amici.”

Loro erano amici?

Mi fai vedere quel ritratto?”


  
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