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Autore: Alchbel    29/01/2013    3 recensioni
Ebbene sì, eccoci di nuovo per una "AnderBros Week" a cui davvero non vedevamo l'ora di partecipare! Perché una sola puntata con quei due ha dato vita a davvero troppe cose nelle nostre teste e questa sarà una bellissima occasione per provare a riempire alcuni vuoti lasciati dal telefilm.
Enjoy it ♥
Day 1: Klaine break-up + Cooper.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Day 2: Disney!Anderbros 

La vera storia di Cenerentola… forse?

 

 

Tanto tempo fa, in un regno lontano lontano, abitava in un vecchio castello ormai in malora un grazioso fanciullo di nome Cenerentolo. Cenerentolo era molto triste, perché la sua mamma era morta dandolo alla luce e il suo papà era morto poco dopo. Tuttavia, poco prima di morire, il suo papà aveva sposato una donna che aveva due figli e –

 

 

 

«Cooper?» chiese il ragazzino più piccolo, sdraiato sul divano sotto una pesante coperta di lana.

 

«Dimmi Blaine, che cosa c’è?» sbuffò il più grande, seduto al suo fianco.

 

«Non credo che la vera storia di Cenerentola sia così, sai? Sono quasi certo che Cenerentola sia una femmina.»

 

«Stai sempre a lamentarti!» gli rispose male Cooper, scatenando nel bambino uno sguardo da cucciolo bastonato. Intenerito, aggiunse, «Me la sto inventando, d’accordo? Cambiamola un po’, ci stai?»

 

Blaine sembrò pensarci su per un attimo, poi un sorriso luminoso gli comparve sul volto. «Solo se possiamo esserci anche noi nella storia!»

 

Un sorrisetto sbarazzino illuminò il viso del fratello più grande. «Era esattamente la mia intenzione…»

 

 

 

La matrigna di Cenerentolo aveva due figli: Cooperstasia e Blaineoveffa. I due fratelli si volevano molto bene anche se non se lo dimostravano spesso; infatti litigavano quasi ogni giorno, per qualsiasi sciocchezza; la loro madre non faceva nulla per porre fine alle loro liti, perciò Cooperstasia, che era molto più furbo e intelligente di Blaineoveffa –

 

 

 

«Questo lo dici tu!» Blaine incrociò le braccia, guardando male il fratello, che però fece finta di non averlo sentito.

 

 

 

  oltre a essere il più grande, riusciva sempre a vincere. Ma non è questo il punto. Non appena il padre di Cenerentolo morì, la matrigna cattiva costrinse Cenerentolo a diventare il loro servo; gli faceva lavare i pavimenti, pulire l’argenteria, annaffiare i fiori del giardino e insomma, tutti i lavori che competono alla servitù e di certo non al vero padrone del castello.

 

Cenerentolo, tuttavia, non si lamentava mai. Faceva ciò che gli veniva ordinato e, nonostante le cattiverie che era costretto a subire, era sempre gentile e buono con tutti. Inoltre, gli piaceva cantare quando puliva, e fu proprio questo che –

 

 

 

«Che fece diventare amici Cenerentolo e Blaineoveffa!» urlò Blaine alzandosi in piedi dal divano, le mani strette a pugno e uno sguardo fiero sul viso.

 

Cooper lo guardò stranito, ma decise di far proseguire il fratellino. Chissà che storia si sarebbe tirato fuori.

 

 

 

Blaineoveffa un giorno stava girando per il castello, fischiettando una melodia di sua invenzione, quando sentì qualcuno cantare; il suono veniva da oltre la finestra, così Blaineoveffa si avvicinò per vedere di chi fosse quella splendida voce. Si stupì molto quando, oltre la finestra, giù in cortile intento a raccogliere le foglie per terra, vide Cenerentolo. Blaineoveffa non sapeva che l’altro ragazzo sapesse cantare!

 

«Ehi!» lo chiamò, spinto da chissà cosa. Cenerentolo sussultò, colto alla sprovvista, e alzò la testa verso la finestra, dove era appoggiato Blaineoveffo. «Scusa, non volevo spaventarti… solo… non sapevo che sapessi cantare…» sussurrò il ragazzo, un po’ imbarazzato.

 

«Ci sono molte cose che non sai di me…» rispose il giovane, ma la sua non sembrava un’accusa. Il suo tono di voce era triste.

 

Blaineoveffo sorrise. «Direi che è ora di rimediare.»

 

 

 

Blaine si fermò, lo sguardo fisso a terra; si stava mordendo il labbro inferiore, la fronte aggrottata dalla concentrazione. Cooper sorrise dolcemente nell’osservarlo.

 

«Dai, da qui vado avanti io,» disse, togliendo dall’impaccio il fratellino.

 

 

 

Da quel giorno, Cenerentolo e Blaineoveffo diventarono amici. Si raccontavano storie, giocavano insieme, ma soprattutto cantavano l’uno per l’altro – ovviamente senza che la matrigna di Cenerentolo lo venisse a scoprire.

 

Gli anni passarono. I due ragazzi crebbero. E con loro crebbe anche la loro amicizia e il profondo affetto che avevano l’uno per l’altro. Finché un giorno, Cooperstasia scoprì che il fratello era amico di Cenerentolo e decise di spifferare tutto alla loro madre.

 

 

 

«Ma no, Coop! Perché vuoi fare il cattivo?» si lamentò Blaine.

 

«Perché i cattivi sono sempre dei personaggi interessanti.» Cooper zittì il fratello, continuando a raccontare la storia.

 

 

 

Ovviamente la matrigna non ne fu affatto felice: non voleva certo che il suo bambino si mescolasse con certa gentaglia! Così, chiuse Cenerentolo in camera sua, nascondendo la chiave della stanza nella tasca del vestito, e sgridò Blaineoveffa, proibendogli di vedere Cenerentolo e di parlargli.

 

Blaineoveffo rimase tutto il giorno chiuso nella sua stanza a piangere, litigando con il fratello più volte e chiedendogli come mai avesse dovuto fare la spia. Ma Cooperstasia non rispondeva mai, limitandosi a rivolgergli un sorrisetto cattivo. La verità era che era geloso dell’amicizia tra Blaineoveffa e Cenerentolo. Non voleva che il fratellino avesse un altro migliore amico; era lui il suo migliore amico, nonostante i dispetti che si erano sempre fatti.

 

Blaineoveffa iniziò a raccontare di quanto Cenerentolo fosse un bravo ragazzo, di quanto si impegnasse e di quanto non portasse rancore a nessuno di loro, convincendo pian piano il fratello più grande della bontà di Cenerentolo.

 

Così Cooperstasia, vedendo Blainevoeffa molto triste e sentendosi in colpa, decise di chiedergli scusa e di aiutare il fratello a liberare Cenerentolo per farlo scappare. Così, mentre la madre era addormentata, riuscirono a toglierle di tasca la chiave della stanza di Cenerentolo e corsero a liberarlo.

 

Stavano quasi per raggiungere il portone del castello quando la matrigna si fece avanti, bloccando la loro avanzata verso la porta.

 

«Cooperstasia, Blaineoveffa! Che cosa credete di fare?»

 

«Madre, non puoi continuare a trattare Cenerentolo così! Ha diritto quanto noi di vivere una vita agiata, e non puoi impedire a lui e Blaineoveffo di essere amici,» iniziò a dire Cooperstasia.

 

«È vero madre! Io tengo molto a lui,» aggiunse Blaineoveffa.

 

«E come mai, sentiamo?» chiese la matrigna.

 

 

 

«Perché lui è bellissimo, la persona più bella che conosca e voglio che stia sempre con me!» urlò Blaine balzando in piedi, gli occhi che brillavano dall’emozione della scoperta di come concludere la sua storia.

 

Cooper fissò il fratello per un tempo indefinito. «Ma Cenerentolo e Blaineoveffa sono due uomini. Nelle favole non dovrebbe sempre esserci una principessa?»

 

Blaine ci pensò un po’ su, lo sguardo concentrato. «No,» disse infine, «non è detto. Possono anche esserci due principi.» Improvvisamente, i suoi occhi si riempirono di lacrime e Blaine strinse le mani a pugno. «Avevi promesso che avremmo potuto raccontare la storia come la volevamo noi! Io la voglio così!»

 

Cooper riuscì a tirar fuori un piccolo sorriso e fece cenno al fratellino di continuare a raccontare.

 

 

 

«Perché lui è bellissimo, la persona più bella che conosca e voglio che stia sempre con me!» urlò Blaineoveffa, mentre Cenerentolo al suo fianco lo guardava con occhi lucidi e gli rivolgeva un bellissimo sorriso.

 

Tuttavia la matrigna non sembrava intenzionata a lasciarli andare, ma all’improvviso, comparve una fata. Era la fata madrina di Cenerentolo, giunta per difendere il suo protetto e i due fratelli. La fata fece un incantesimo alla matrigna cattiva, trasformandola in una statua di pietra, permettendo così a Cenerentolo, Blaineoveffa e Cooperstasia di scappare.

 

Da quel giorno, i tre rimasero sempre insieme; erano inseparabili. E vissero per sempre felici e contenti.

 

 

 

Cooper guardava il fratellino, ora steso sul divano con gli occhi persi nel vuoto e un largo sorriso sul volto. Sembrava davvero fiero del finale della sua storia.

 

«Allora Coop, ti è piaciuta?»

 

Era così entusiasta, i suoi occhi brillavano così tanto che Cooper non poté non deluderlo – e dopotutto, la storia gli era piaciuta davvero, anche se gli aveva dato da riflettere.

 

«Sì Schizzo, mi è piaciuta…» gli rispose, facendogli una carezza sulla testa.

 

 

 

Qualche anno dopo…

 

Kurt uscì dalla stanza, gli occhi ancora lucidi per aver appena perso il suo uccellino; gli altri Warblers lo seguirono, lasciando Blaine seduto su uno dei divani della sala comune della Dalton, lo sguardo perso nel vuoto. Ora gli era tutto chiaro.

 

Estrasse velocemente dalla tasca il cellulare e digitò velocemente un messaggio, per poi alzarsi e correre fuori dalla sala comune. Aveva un ragazzo da conquistare!

 

Pochi minuti più tardi, un ragazzo stava leggendo un messaggio sul suo cellulare.

 

Credo di aver appena trovato il mio Cenerentolo – B.

 

Cooper sorrise guardando il cellulare. «Lo spero, Schizzo…» sussurrò.

 

 

 

 

NdA:

Ciao! Spero che questa seconda giornata della Anderbros Week vi sia piaciuta! Fin da quando ho avuto il prompt, l’idea di Cooperstasia e Blaineoveffa mi ha perseguitato come non mai, perciò dovevo metterla per iscritto! All’inizio mi ero immaginata una storia molto più divertente, ma la verità è che non ne sono capace, perciò mi è venuta fuori questa… cosa… xD

 

La Alch ieri non ve lo ha detto, perciò ve lo dico io – anche perché ci tengo a queste piccolezze! Il titolo della raccolta, On a stormy sea of moving emotion, è il verso della canzone Carry on my wayward son dei Kansas. Questa canzone sarebbe in realtà “la” canzone di Supernatural, e perciò molto riferita a Dean e Sam Winchester, ma l’abbiamo trovata adatta anche ai nostri Anderson – il loro rapporto, nonostante tutto, è abbastanza tormentato.

 

Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito e messo la storia tra ricordate e/o preferite. Questa settimana è un bel po’ incasinata a causa degli esami universitari, perciò cercherò di stare al passo e postare in tempo i giorni che mi competono (aggiornerò per lo più la sera, sorry!) ma prometto di recuperare tutto non appena questa settimana infernale finirà.

 

A domani con il day 3: Scambio di corpi.

 

Bel

 

   
 
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