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Autore: DominoRage    29/01/2013    1 recensioni
. Il sangue affluiva come un fiume in piena, si impregnava nel materasso come acqua le sue lacrime erano scomparse e il suo cuore aveva smesso d’amare
Genere: Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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14 Febbraio 2005
 
Erano passati cinque anni, era appena tornato dall’ennesimo tour e in questo momento guardava il vuoto in camera sua.
“Oggi è il nostro anniversario” rise al quel pensiero
“È inutile dimenticarla, niente funziona” si passò le mani tra i capelli e iniziò a piangere. Le lacrime cadevano con un tonfo sordo nella moquette della camera, il suo cuore accelerava ogni secondo di più. Nella sua mente passava sempre il suo viso. Candido e rilassato ogni volta che stava insieme a lui. Doveva vederla, doveva rivedere quegli occhi tanto mancati in questi anni.
Si ricompose prese le chiavi della macchina e uscì di casa. Accese il rumore e si avviò verso  via Woodleigh. Numero 65.
Sfreccio verso in strada, gli alberi si dislocarono in fitte e colorate linee verdi e marroni, la musica a palla e un senso di vuoto nello stomaco.
Frenò così bruscamente, che sobbalzò leggermente dal sedile. Scese, e si avvicinò verso la soglia di casa, non era cambiato niente.
“E se non abitasse più qui?” si domandò. Controllò veloce il campanello, ancora c’era inciso il suo nome “Charlotte Starwood”
Prese coraggio, respirò profondamente e suonò.
Il suo cuore si fermò non appena scattò la serratura, il suo corpo si irrigidì il respirò smezzato. La porta si aprì, il suo corpo si rilasso, ma corrucciò la fronte e iniziò a contemplare la ragazza davanti a i suoi occhi.
Capelli oro, dalle svariate sfumature che andavano sul biondo cenere, occhi azzurri e l’iride tendente anche essa all’oro, quel colore si abbinava perfettamente a quello dei capelli.
La ragazza aveva un faccia enigmatica, non si capiva. Felice?, sbalordita?, confusa?, eccitata?
“Ciao dolcezza, c’è per caso Charlotte?” disse mostrando uno dei suoi sorrisi mozzafiato
“Tu..tu…tu… sei reale?” il ragazzo rimase perplesso dalla domanda che gli porse in quel momento
“Ehm, sono Synyster Gates, tu, mi conosci?” la ragazza annui lentamente con la bocca leggermente aperta
“Bene, sto cercando Charlotte” il viso della ragazza si irrigidì, serrò la mascella, e nei suo occhi vennero tempestati da saette
“Brian.Elwin.Haner.Jr.” disse rimproverandolo come una madre che rimprovera il proprio figlio
“Co-cosa?”
“Già tu, essere viscido, schifoso e tremendamente sexy. Entra in casa, subito!”
“Ti prego non violentarmi” disse coprendosi la testa con le mani
“ZITTO ED ENTRA!” Brian entrò titubante e si andò a sedere sul grande divano bianco il quale padroneggiava la stanza del loro primo incontro.
“Chi ti ha detto di sederti?” disse acida
Brian scattò subito in piedi, e si girò verso la sua direzione
“Sarai pur figo, ma sei un grandissimo… qualcosa. Si sei qualcosa di così losco che non esiste parola per descriverti” sbotto Martina
“A quanto pare sei la sua migliore amica” mormorò
“Esatto, sono stata io a salvarla, cosa che tu non hai fatto” ringhiò avvicinandosi pericolosamente a lui
“Dove è Charlotte?”
“All’ospedale, in terapia intensiva” mormorò abbassando lo sguardo
“Continua a tagliarsi?”
“Tu credi?” disse acida
“È colpa mia, giusto?”
“È perspicace, Signor Gates” disse con un punta d’ironia
“Ora, se non le di troppo disturbo- si avviò verso la porta, la quale aprì- Io dovrei andare a trovare una mia amica”
“Si certo, ma un’ultima cosa”  disse avvicinandosi a lei
“Certo”
“Com’è che ti chiami?”
“Martina” rispose secca
“Bene Martina. Non dire a Charlotte che sono stato qui. Non voglio farla soffrire di più” mormorò uscendo di casa
“È stato bello conoscerti, Martina” sorrise
“Anche per me, Brian” disse ricambiando il sorriso
 
 
 
7 Luglio 2008
 
 
Era pronto da ormai 45 minuti, era un record personale per Jimmy. Quando aveva appuntamento si vestiva gli ultimi cinque minuti, e arrivava sempre in ritardo. Beh, succedeva solo quando aveva appuntamento con Leana.
Si riguardò nello specchio del salotto per almeno 10 volte, finche Johnny non lo interruppe
-Ehi spilungone, dove vai vestito così?- gli domandò
-Esco-
-E si può sapere chi è la mal capitata?- disse prendendosi un grosso sorso di birra
-Quella del negozio dei CD- disse, ma si morse subito la lingua dove aver detto quella frase, dato che,  un Vengeance curioso sbucò da dietro la porta del salotto
-NOOOO! ASPETTA, QUELLA CARINA DAL FISICO MOZZIAFIATO?-
“Cazzo, sono nei guai. Fanculo me e la mia stupida lingua”
-Si, Zacky, lei-
-Bravo, hai cominciato a rivivere vecchio- disse dandoli delle fragorose pacche sulla spalla
-Già, a rivivere- mormorò
La verità è che Jimmy non visse più da quando Leana lo lasciò. Quella semplice ragazza gli strappò l’anima, e il suo cuore non batte ormai più da anni. Forse, Charlotte era la sua unica ancora di speranza, beh si amava quella ragazza, ma lei sarebbe mai stata tra le sue braccia? Avrebbe mai potuto assaggiare quelle labbra? No, perché il suo cuore, anche se ormai rotto, apparteneva ancora a Brian
-E quindi il vecchio Owen fa conquiste?- disse Brian sbucando d’un tratto dietro di lui. Jimmy sobbalzò portandosi una mano sul cuore
-Cazzone mi hai fatto prendere un colpo-
-Mi spiace principessa, e per perdonarmi ti do queste- disse sventolandogli le chiavi della sua macchina
-No aspetta un momento. Queste sono le chiavi della spider R8? Brian sei sicuro di quello che stai facendo?-
-Certo amico, così farai colpo e te la porti a letto, su, credo che sia ora che tu parta- disse mettendogli le chiavi in mano
-No Bri, non posso acce..-
-Zitto e vai-
-Ma devi andare a cena fuori anche tu, con Michelle, con cosa andrai?- chiese perplesso
-Con il SUV, ma adesso tu vai e non rompere i coglioni-
-Grazie Bri-
-Si si a più tardi- disse spingendolo fuori di casa
 
 
 
Era perfetta, forse fin troppo, ma non gli importava. In quel momento si stava mordendo il labbro inferiore
“Oh quanto vorrei morderlo io” pensò osservandola
-Sei nervosa- disse d’un tratto
-Cosa? Io nervosa? E quando mai?-
-Adesso, non ti mordi mai il labbro- mormorò giocando con la forchetta
-Io non sono mai nervosa, anzi io sono rilassata, un cena con un vecchio amico. Quello che mi ci vuole per dimenticarlo- disse sprofondando nello schienale della sedia
-Ho un regalo per te- esclamò frugando nella tasca del cappotto
-Non dovevi- mormorò
-Oh, non è niente di che, lo stiamo ancora sistemando, e a parte noi, tu sei l’unica ad averlo nell’intero globo terrestre- disse porgendoli un demo con sopra scritto “Diamond In The Rough”
Lo rigirò tra le mani, guardandolo, aprendolo e facendo girare lentamente il CD nella custodia
-Ne sei sicuro? E se qualcuno me lo rubasse lo copiasse e ne vendesse le copie?- disse con ansia
Allungò la mano destra verso la sua, intrecciò le dita, e con il pollice iniziò a giocare con l’anello che portava sull’indice.
-Charlotte, smettila di farti le paranoie- disse abbassando lo sguardo
-Lo sai che sono il mio pane quotidiano- rise distrattamente
-Sai, io, devo dirti una cosa- respirò profondamente, stringendo di più la sua mano
-Sono passati otto anni, e in questi otto anni io ho capito che…-
-JIMMY!- una voce in secondo piano lo fece sussultare. Charlotte si irrigidì alla sua vista, stringendo ancora di più la sua mano. Vedendolo con una bionda al suo fianco, il suo sangue gli ribolliva nelle vene.
-Br-brian, che ci fai tu qui?- chiese Jimmy
-Beh, ceno con Mich, glielo avevo promesso, e quindi eccoci qua!- disse stringendosi nelle spalle
Brian rivolse lo sguardo a Charlotte, la quale diventò immediatamente rossa. Il suoi occhi gli erano mancati, sentirli addosso quasi la eccitava. Iniziò ad avere caldo e, sciolse la stretta di Jimmy
-Beh Jimmy, non mi presenti la fortunata di questa sera?- disse dandoli una pacca sulla spalla.
Charlotte lo guardò senza espressione in volte, Jimmy non sapeva cosa fare. Mentire sul suo nome? Svelare che questa è la ragazza che ha sofferto otto anni per lui. E, in un certo senso sconvolgere tutta la sua vita, e il suo rapporto. Far riaffiorare quei sentimenti che provava anni fa? Si stava mordendo il labbro inferiore quando Brian ruppe il silenzio
-Sai hai un aria vagamente familiare. Io ti ho già vista…-
-Al negozio di CD- disse finendo la sua frase e senza degnarlo di un sguardo
-Ecco, per sbaglio ti sono venuto addosso- rise e si passo una mano tra i capelli
-Beh, posso sapere come ti chiami?- chiese con tenerezza
Stava per succedere. Brian si sarebbe ricordato di lei, di quei brevi e intensi anni passati con lei. Anni che passarono facendo l’amore da quando il sole sorgeva a quando tramontava.
-Lei… lei è Charlotte Starwood- disse Jimmy, togliendosi un peso sullo stomaco.
Brian serrò la mascella, i suoi occhi puntavano solo lei. Charlotte aveva lo sguardo abbassato si stava mordendo il labbro e allo stesso tempo si torturava le dita
-Ch-ch-ch-Charlotte- disse freddo e increspando sulle parole
-Br-Brian-
-Come stai?-
-Come otto anni fa- disse guardandosi le fasciature che aveva negli avambracci
-Bene, spero che passiate una bella serata. Ci vediamo a casa Jimmy- disse sorridendo all’amico
-Okay, passa una bella serata anche tu-
-Grazie… Charlotte- disse di nuovo freddo
-Brian-  rispose languida
Brian venne scortato al suo tavolo da una cameriera, e tra i due ci furono alcuni istanti di silenzio. Poi Charlotte prese parola
-Cosa succederà adesso?- disse stringendo di nuovo la sua mano
-Non lo so, mi spiace- mormorò
-Tranquillo, prima o poi lo avrebbe capito- sorrise, a malapena
 
 
 
Il ritorno a casa fu silenzioso e tranquillo. Charlotte era persa nel paesaggio notturno, mentre Jimmy sfrecciava veloce lungo la strada. Sapeva di andare troppo veloce, ma voleva mettere fine a questo silenzio e sentire le parole della buonanotte.
Arrivati a casa, Charlotte sospirò profondamente, si girò e guardo Jimmy. Stava giocando freneticamente con il piercing, facendolo uscire e storcendolo il più possibile con la lingua.
-Se continui così prima o poi ti fai male- mormorò avvicinando le labbra alla sua guancia
-Avevo intenzione di dilatarlo-
-Se lo fai ti dilato il buco del culo-
-Siamo garbati Miss Starwood- disse ridendo
-Io sono sempre stata garbata- gli soffio sul collo per poi appoggiarci le labbra. Iniziò a delimitare i contorni delle manette tatuate sul collo con piccoli baci, facendolo rabbrividire ad ogni tocco
-Vuoi entrare?- disse appoggiando la punta del naso sulla sua spalla
-Forse è meglio di no- si stacco leggermente da lui e lo guardò con occhi languidi
-Ti prego, sono sola- mormorò. Non riuscì a resisterle,  gli sollevò il mento e la baciò sulla punta del naso
-Okay, ma però domani verrai da noi. Ti farò riconoscere i ragazzi- rise per poi depositarle un bacio in fronte.
Mormorò qualcosa, e allacciò le braccia al suo collo
-Mi porti in braccio?- disse delimitando i lineamenti della mascella con la punta del naso
-Come vuoi tu, dolcezza- la spostò sulle sue gambe, aprì la portiera e uscì cautamente dall’auto
-Non chiamarmi dolcezza- mormorò
Rise distrattamente, e l’accompagnò fino alla soglia di casa
-Le chiavi?- chiese con tenerezza
-Nella borsetta- fece scivolare un braccio fin dentro la borsa, le prese e aprì la porta. Jimmy la fece scendere, depositandola cautamente in piedi sulla soglia
-No, portami ancora in braccio-  mugugnò
Sbuffò, alzando gli occhi al cielo
-Siamo in cerca di contato fisico signorina?- disse baciandole la nuca. La prese in braccio, baciandole di nuovo la nuca
-Sono otto anni che non scopo-
-Mi spiace- disse ridendo
L’accompagnò fino alla soglia della sua camera, la fece scendere e la cinse da dietro
-Andiamo a letto, dolcezza- disse sprofondando il naso nei suoi capelli e inalando il suo dolce profumo
-Ti ho detto che non devi chiamarmi dolcezza- sbuffò per poi trascinarlo in camera
-Ci sono dei vecchi pantaloni, li nel cassetto, e una maglia grande nell’armadio. Serviti pure, io vado a cambiarmi in bagno- prese le sue cose, e sparì dietro la porta nera.
 
Ritornò poco dopo, una maglietta strausata dei Metallica e dei pantaloncini corti, i quali mostravano le lunghe gambe bianche e troppo ossute
-Come va la tua alimentazione?- chiese infilandosi la maglietta
-Va bene, credo. Anzi si va benissimo- mormorò
-Ne sei sicura?- disse alzandoli il mento, e costringendola a guardarlo
-Certo. Ma ora dormiamo, ti prego- distolse lo sguardo e si sotterò sotto le coperte fredde. Jimmy la seguì subito, cingendoli le spalle e strofinando il naso tra i suoi capelli
-Mi sei mancato Jimmy- disse accovacciandosi a lui.







Erano le otto di sera, quel giorno non aveva messo gli occhiali, erano passati tre giorni dal suo compleanno e in quel momento non respirava dalla narice destra per colpa del raffreddore.
I WAS MADE FOR LOVING YOU BABY, YOU WAS MADE FOR LOVING MEEEEE *  fa acuto e fa scappare il gatto*
Popolo, Domino è tornata, malaticcia, quindicenne (?) ( anche se non vi frega) e più idiota che mai * fa pugno vincente*
Allora, finalmente Brian, dopo avergli detto nome e cognome si ricorda di lei. Cazzo, facciamo un "Clap Clap" per il Signor Gates * Clap Clap*
Pensavavate che Jimmy e Charlotte finivamo per scopare, eheheh no, devo ancora decidere forse in futuro un giorno, se sarò nella mia modalita pervertita. Beh quel giorno scriverò la loro scopata. (?)
Come non detto, credo che sia tutto.
Alla prossima Dominianiii (?)
Domino!<3
BBenee,
  
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