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Autore: Alex96_    29/01/2013    3 recensioni
Questa è la "tanto attesa" raccolta di missing moments della mia long-fic Klaroline.
Sarà ordinata in ordine cronologico (dal secondo capitolo in poi) e comprenderà tutte le scene che per ragioni di trama non ho potuto inserire o i pensieri più significativi dei protagonisti. Buona Lettura!
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caroline Forbes, Klaus, Mikael, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'You're Mine, Don't Think You Are Not'
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Timeline: Rebekah e i suoi fratelli, dopo aver abbandonato lo studio di Klaus, si ritrovano nell’ampio salone della villa per decidere cosa avrebbero dovuto fare.
 



“Elijah ci uccideranno!”

L’Originale, perso nelle sue riflessioni su tempi passati, rialza lo sguardo su quello della sorella, lucido e distrutto.

“Andiamo sorellina, tecnicamente siamo già morti”

Rebekah, le lacrime che premono per uscire, guarda l’altro fratello indignata.

“Non è questo il momento adatto per fare dello spirito Kol. Stiamo per morire”

L’Antico alza gli occhi al cielo e si siede accanto alla bionda sul grande divano ad isola del salone.

“Non essere melodrammatica Rebekah! Possiamo sempre agire prima noi”

E sia la bionda, sia Elijah che, stranamente, era poco attento alla conversazione, si voltano sorpresi verso Kol
perché, se c’era una cosa in cui loro fratello era proprio negato, quella era ideare un piano.

“Cosa intendi?”

L’Originale sbuffa e li guarda ovvio.

“Intendo che invece di stare a piangerci addosso possiamo andare al pensionato dei Salvatore e ficcare dei paletti
nei loro cuori o staccare loro la testa, a voi la scelta”

L’Antico conclude la sua proposta con un’alzata di spalle mentre i suoi fratelli, dubbiosi ma decisamente interessati
a trovare un modo per poter risolvere il problema, lo guardano indecifrabili.

“E cosa succede se invece non stanno facendo altro che aspettarci?”

Kol si stringe nelle spalle e guarda Rebekah annoiato.

“Andiamo sorella, abbiamo più di mille anni ciascuno. Credi veramente che dovremmo avere paura di quel gruppo male allestito di creature soprannaturali?”

Elijah guarda suo fratello perplesso: davvero per lui era tutto così semplice?

“Non dovremmo avere paura di loro Kol ma dovremmo stare attenti, sono in superiorità numerica e questo, per noi, rappresenta uno svantaggio”

Kol fa per replicare alle parole di suo fratello quando, però, un’altra voce si sovrappone alla sua.

“Sai fratello hai perfettamente ragione. Non possiamo sapere se i Salvatore e i loro amici ci stanno aspettando, perciò abbiamo un’unica soluzione: partire”

E sia Rebekah e Kol, sia Elijah questa volta non possono fare a meno di guardare il fratello scioccati: dopo tutto quello che avevano passato per poter vivere in pace in quella città ora sarebbero stati costretti ad andarsene, di
nuovo?

Gli Originali però non riescono a pensare a una soluzione migliore che possa conferire loro la certezza di non essere attaccati dai Salvatore così, dopo essersi scambiati una breve ma significativa occhiata, si dirigono tutti ai piani superiori per preparare i bagagli per poi ritrovarsi, qualche minuto dopo, gli uni di fronte agli altri in un muto silenzio che li accompagna mentre prendono direzioni diverse e spariscono in una folata di vento.
 



***


Timeline: sono passati due giorni e gli Originali, telefonicamente, manifestano il desiderio di tornare a Mystic Falls.
 

Rebekah, dopo un attimo di esitazione, preme il dito sull’I-Phone e fa partire la chiamata rapida verso suo fratello con la speranza che questo non abbia già cambiato numero.

“Rebekah.”

L’Originaria sospira di sollievo quando avverte la voce melodiosa di suo fratello e si ravvia i capelli mentre distende le labbra in un dolce sollievo.

“Elijah, che piacere sentirti fratello”

“Come mai hai sentito la necessità di chiamarmi?”

Rebekah nell’udire il tono improvvisamente duro del maggiore si spaventa un po’ ma non demorde e riprende la parola.

“Ti ho voluto chiamare perché in questi pochi giorni ho avuto modo di pensare e sono giunta ad una conclusione:
voglio tornare a Mystic Falls”

L’Antica può percepire chiaramente la bassa risata di scherno di suo fratello e irrigidisce leggermente i muscoli facciali.

“Cosa c’è di tanto divertente?”

Elijah, comodamente seduto sulla sua poltrona, scuote la testa divertito.

“Niente Rebekah, inserisco Kol nella nostra conversazione e capirai anche tu il motivo del mio divertimento”

L’Originale preme qualche tasto sul telefono e, il tempo di due squilli, la voce cristallina di loro fratello si protrae dagli altoparlanti dei loro cellulari.

“Hola hermanitos! Com’è la vita a Chicago? E a Londra?”

E quasi in contemporanea, seppur trovandosi in diverse parti del mondo, Elijah e Rebekah alzano gli occhi al cielo e scuotono la testa divertiti nel sentire l’eccessivo entusiasmo del più piccolo dei maschi di casa Mikaelson.

“Ciao Kol, sono felice di risentirti”

L’Originale ignora completamente la sorella e, come se questa non fosse inclusa nella conversazione, si rivolge al fratello maggiore.

“Allora Elijah hai accettato la mia proposta e hai convinto anche nostra sorella?”

Rebekah, confusa, corruga la fronte temendo di essersi persa qualche passaggio ma subito Elijah, come se potesse
leggerle nella mente, si appresta a spiegare.

“Vedi Rebekah il motivo per il quale prima ho riso della tua proposta è stato perché sia tu che Kol avete avuto la
stessa idea. Entrambi volete chiaramente far ritorno a Mystic Falls”

“DAVVERO?”

“DICI SUL SERIO?”

Le voci dei due si sovrappongono e Elijah sorride bonariamente al ricordo di come questo succedeva anche quando i due Originali erano piccoli.

“Sì, e non posso che essere d’accordo con voi. Dopotutto siamo nati lì e se qualcuno ha diritto a rimanere in quella
città siamo proprio noi, pertanto vi consiglierei di chiamare nostro fratello e di comunicargli la nostra decisione”

E Rebekah sta veramente digitando il numero di Klaus quando, però, un pensiero su una questione irrisolta la
coglie improvvisamente.

“Elijah dimentichi i Salvatore! Cosa faremo con loro?”

L’Originale, conscio di non poter essere visto, ghigna leggermente ma replica con un tono neutro, cercando di
nascondere alla sorella il suo reale entusiasmo per l’idea che aveva avuto.

“Non preoccuparti per loro sorella, ho già in mente un piano”

Kol all’affermazione del fratello non può fare a meno di sbuffare e replicare sarcastico.

“E come al solito non lo condividerai con noi ma solo con Klaus, l’esperto in piani omicidi di casa”

E sia Elijah, sia Rebekah sogghignano ormai abituati alle solite accuse da parte di Kol e lasciano che Klaus si unisca
alla conversazione.

“Cosa c’è, una riunione di famiglia alla quale io non sono stato invitato?”

Rebekah sbuffa e parla decisa, nonostante sia ben consapevole del fatto che non avrebbe convinto il fratello solo con qualche parolina dolce.

“Abbiamo deciso di tornare a casa Nik”

L’ibrido digrigna i denti e risponde alterato.

“Mystic Falls non è casa nostra da più di mille anni Rebekah”

All’inevitabile scontro tra i due si frappone Elijah che, da buon fratello maggiore, riporta la calma.

“Se lo sia o meno Niklaus non spetta a te dircelo, quello che è importante è che abbiamo deciso di tornare lì che tu lo voglia o meno. E, nel caso in cui te lo stessi chiedendo, ho già un piano per fermare i Salvatore ma ne verrai a conoscenza solo al momento opportuno e nel caso in cui deciderai di venire con noi”

L’Originale con le spalle al muro non può fare altro che assecondare il volere dei fratelli e annuire deciso.

“Va bene. Farò le valigie ed entro sera dovrei essere lì”

“Perfetto, io vi raggiungerò molto probabilmente in mattinata”

Ed Elijah chiude la conversazione senza ulteriori parole, per lui da sempre superflue.

“Vado anch’io, ho adocchiato una mora mozzafiato. Sayonara amigos!”

Rebekah ridacchia per le parole del fratello ma non può aspettarsi che, rimasta sola con Klaus nella conversazione, questo si rivolga a lei in un modo tanto meschino.

“Solo una constatazione sister. Sei stata tu quella a cui è venuta l’idea di tornare a casa, mi sembra scontato dirti pertanto che qualsiasi cosa succeda quando torneremo sarà completamente sotto la tua responsabilità”

E l’ibrido chiude la chiamata così, lasciando l’Originaria perplessa e leggermente intimorita con l’enorme dubbio che, forse, tornare a Mystic Falls non sarebbe stata una buona idea.





Angolino Autrice:

*Entra piano piano*
Saaalve :3 Lo so che ho un ritardo mostruoso ma se devo essere completamente onesta con voi non avevo tutta questa voglia di scrivere il missing. Non perché non mi interessi, ma perché mi sentivo ispirata da altre cose, tutto qui >.<
Cercherò però di continuare minimamente a mantenere gli aggiornamenti di questa raccolta ogni 7-10 giorni perchè ci tengo veramente tanto :3
Non voglio dilungarmi come mio solito quindi spero solo che il MM vi sia piaciuto e che vi faccia piacere che io sia tornata, come sempre mi trovate sulla mia pagina facebook (Alex96_EFP Fan Fiction) dove tra poco scriverò su cosa sarà la mia prossima flashfic e chi riguarderà il prossimo missing.
A prestissimoo, bacioni, Alex.
   
 
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