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Autore: beastille    30/01/2013    6 recensioni
Siamo nel 2035, e gli One Direction non esistono più da tempo. Louis Tomlinson ha lasciato la band nel 2012 sotto l'ala protettiva di Simon Cowell, ha sposato l'anno successivo la storica fidanzata Eleanor Calder e nel 2017 i due hanno avuto un figlio, Jesse. Il divorzio, avvenuto nel 2030, ha lasciato tutti (o quasi) a bocca aperta.
Quando Fiona Richards, figlia di Gemma Styles e nipote di Harry, scopre che il ricordo degli anni passati turba ancora l'intera famiglia decide di partire per un viaggio attraverso l'Inghilterra per far luce sul mistero, trascinando dietro il fratello minore Mark nell'intento di riunire l'intera crew per la notte di Capodanno.
Scoprirà così che niente è come le avevano raccontato, e che certi segreti non dovrebbero mai e poi mai venire a galla.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Note: Sono in ritardo. I blame real life, ma non mi metterò a spiegare oltre. Capitolo che non mi piace particolarmente, è più corto degli altri e ha un cliffhanger davvero brutto. Ma, come avrete intuito, il prossimo è il capitolo. Per cui fear not, arriverà (magari non venerdì) (sicuramente non venerdì) prima o poi. Si ringraziano as usual Marta, Sara (zeroschiuma) per l'involontaria citazione sulla questione Larry Stylinson, tutti quelli che recensiscono e preferiscono questa storia e gli anon su ask.fm che mi implorano di recensire. Ilu all.

  Disclaimer: gli One Direction e i membri della loro famiglia. Nonostante questo, i personaggi Fiona Richards, Mark Richards, Anthony Payne, Ken Devine e Raija Malik sono di proprietà intellettuale del Bakery Project in quanto inventati. Ma non ci guadagnamo nulla lo stesso, tranquilli. Nota: tenete d'occhio il masterpost sul mio livejournal, sia mai che compaiano lavori ispirati a questo verse (anche voi potete scriverne, ci sono così tanti OCs che se mi ci mettessi io non finirei più) che verranno prontamente linkati lì!

 

 

 

 

 

Something fatal that fell into the wrong hands

Parte III

 

 

 

 

 

Fiona chiude la telefonata con sua madre e si sente un po' in colpa. Solo un po', eh, perché quando hai sedici anni e stai facendo qualcosa all'oscuro dei tuoi genitori non ci pensi molto ai sensi di colpa. Quelli verranno dopo, ma la ragazza ancora non lo sa.

Mark l'aspetta sulla porta della camera dell'ostello, le cuffie nelle orecchie e il piede che picchia nervosamente sul pavimento.

«Andiamo?» le dice impaziente. Fiona annuisce ed insieme si avviano per le strade luminose di Bradford.

 

*

 

Mark quasi si sente in soggezione davanti all'enorme casa bianca, e deglutisce a forza prendendo un profondo respiro. Fiona gli fa silenziosamente cenno di avanzare, e si ritrovano davanti al portone senza il coraggio di bussare.

Fiona sta per suonare il campanello quando la porta si apre da sola e una donna raggiante appare davanti a loro.

«Fiona e Mark?» chiede senza aspettare risposta. «Che piacere rivedervi, ragazzi! L'ultima volta eravate alti non più di un metro e venti!» trilla entusiasta, e abbraccia di slancio Fiona schioccandole due sonori baci sulla guancia. «Entrate, prego! Zayn è al piano di sopra con Raija, scenderanno a momenti!»

 

Perrie Edwards è sempre stata, dal punto di vista di Fiona, un personaggio estremamente interessante — la ragazza quasi si vergogna ad ammettere a sé stessa di considerarla un'eroina, un idolo, la donna della sua vita e tutto quello che vorrebbe diventare da grande. É quasi totalmente sicura del fatto che se dicesse queste cose a Mark non smetterebbe di ridere per un buon quarto d'ora, e si fermerebbe solo per puntarle contro un dito e prenderla in giro fino alla morte. Indi per cui, è sempre rimasta zitta.

Ma insomma, Fiona ha delle ottime argomentazioni a suo favore: Perrie ha sposato un uomo bello, ricco, talentuoso e famoso a livello internazionale; ha avuto una carriera musicale decisamente produttiva per poi fondare un'agenzia di moda insieme al marito; ultimo, ma non meno importante, ha avuto i capelli viola per un sacco di tempo.

 

Il rumore di scarpe che picchiettano sul legno la risvegliano dalla sua adorazione, e la vista dell'unica figlia dei Malik-Edwards che scende le scale la mette subito di buon umore; Fiona non sa se la ragazza si ricordi di lei, ma la stringe lo stesso in un abbraccio affettuoso.

«Fiona, Mark, quanto tempo!» esordisce Zayn uscendo da una delle tante stanze del primo piano e scendendo i gradini con calma. 

«A cosa dobbiamo il piacere della visita?» chiede poi Perrie riemergendo dalla cucina. «A proposito, ragazzi, avete già fatto colazione? Posso portarvi qualcosa?» dice sistemandosi le pieghe del grembiule bianco che porta in vista e raccogliendo i capelli biondi in una crocchia scomposta.

«Veramente noi…» inizia Fiona perché grazie ma no, grazie, hanno appena mangiato chili di uova in un bar vicino all'ostello ma Mark la zittisce con un'occhiataccia, e annuisce entusiasta in direzione della donna.

 

Non è che questa sorta di post colazione — o pre pranzo, non importa — sia così imbarazzante: insomma, Perrie non sta zitta un attimo e sorride in modo così naturale che Fiona si sente in parte contagiata. Zayn si limita a lanciarle qualche frecciatina ogni tanto, ed è piuttosto evidente che Raija vorrebbe sotterrarsi ad intervalli regolari di cinque minuti per l'imbarazzo di avere due genitori che si comportano come dei ventenni.

Il punto più basso lo toccano forse quando moglie e marito si mettono a cantare insieme la loro personalissima versione di Last Christmas degli Wham, con tanto di mimo e voci armonizzate — e davvero, Fiona non ha pretese riguardo al diventare una talent scout nel futuro, quello lo lascia a Liam, ma se avesse abbastanza soldi e una casa discografica farebbe incidere un disco a due.

Dopo qualche tempo e dopo aver spiegato per l'ennesima volta che sono qui solo di passaggio e che no, non hanno bisogno di un posto per dormire (e no, per carità Perrie, non chiamare Gemma perché davvero non è necessario), la donna viene distratta da una chiamata di lavoro apparentemente urgentissima e Raija si scusa un momento per andare a chiamare un'amica, e i due ragazzi vengono lasciati da soli con Zayn.

 

«Fiona, Mark,» inizia Zayn con un sorriso obliquo, «avete per caso qualcosa in mente?»

«Assolutamente no!» bofonchia Mark con la bocca ancora piena, mettendo su la sua miglior faccia da poker. Zayn ridacchia ma viene interrotto seccamente da Fiona.

«In effetti si,» dice la ragazza, «volevamo sapere» e lancia un'occhiataccia a Mark per fargli capire che non ha nessuna intenzione di farsi prendere in giro da suo fratello minore, «se puoi dirci qualcosa sullo scioglimento della band del 2012.»

«Ragazzi,» dice Zayn massaggiandosi piano le tempie, «lasciate stare, davvero.»

«Perché?» chiede Mark deciso, abbandonando il suo teatrino di prima. «Qual è il problema nel voler sapere come sono andate davvero le cose? Ormai abbiamo capito che è successo tutto in una notte. Cosa vi impedisce di dirci com'è andata in quelle tre, quattro ore?»

«Vi state immischiando in qualcosa di troppo grande per voi, dovrete rendervene conto prima o poi.» continua Zayn con tono di rimprovero prima di rivolgersi alla ragazza. «Fiona, cerca di avere un po' di buonsenso: fidati di me quando ti dico che non hai idea di quello a cui state andando incontro. Se certe cose sono state tenute segrete per così tanto tempo, credetemi sulla parola se oso affermare che è meglio che rimangano tali.»

Fiona non si dà per vinta. «É questo il punto, Zayn! É passato anche troppo, e noi non siamo certo il The Sun! Cosa ti costa ammettere semplicemente che meritiamo di sapere la verità?»

«Il tempo è relativo, e ci sono ferite che non ha curato. Come avrete potuto vedere in questi anni, perfino vostro zio Harry ne soffre ancora.» Zayn si alza dalla sedia e cammina per qualche secondo, per poi ritornare con lo sguardo sui due fratelli. «Mi dispiace davvero, ragazzi, ma non posso dirvi altro. Un giorno, forse, sarà qualcun altro a raccontarvi questa storia. Purtroppo io non ne ho il diritto.»

Fiona annuisce freddamente. «Grazie lo stesso, Zayn. Se non altro, posso invitarti alla festa di Capodanno a casa di mio zio, sono certa che si presenterà l'occasione giusta per parlarne.»

Zayn le sorride, il volto stanco. «Farò il possibile per esserci, è troppo che non vedo Gemma e John. Volete fermarvi fino a cena, ragazzi?»

Fiona scuote la testa decisa. «Abbiamo un treno per Doncaster da prendere.»

Zayn si gira di scatto. «Andare da Louis non servirà a niente.»

Mark serra le labbra in una linea dritta. «Tentar non nuoce, Zayn. Ci vediamo presto.» ed esce dalla porta di casa abbracciando un'ultima volta Perrie e Raija.

 

Quando l'aria fredda li investe in pieno volto, i due ragazzi rabbrividiscono e si avviano di buon passo verso la stazione, senza dire una parola.

Mark si addormenta sul treno, e Fiona disegna ghirigori senza senso sulla sua piccola agemina. Improvvisamente, il suo telefono squilla e il mittente la coglie decisamente impreparata.

«Michael?» risponde la ragazza ad alta voce scuotendo la spalla del fratello per svegliarlo.

«Si Fiona, sono io… penso di avere delle novità importanti.» mormora il ragazzo dall'altra parte della cornetta.

«Aspetta, aspetta che accendo il vivavoce!» dice Fiona armeggiando con i tasti del cellulare. «Ecco, vai.»

«Ecco…» inizia Mike esitante, la voce che squilla per tutto il vagone. Si schiarisce la voce.

«Avete mai sentito parlare della questione Larry Stylinson

 

*

 

Qualunque forza muova l'Universo, pensa Zayn, deve essere per forza una gran stronza.

Perché ci sono volte in cui prende due persone, si dice, e fa in modo che siano perfette l'una per l'altra, che condividano passioni, interessi, punti di vista, e allora queste persone le fa diventare fratelli, parenti, amanti, e dà loro una vita felice. A volte, invece, deve stufarsi di questo gioco e non le fa incontrare per niente, lasciandole sole e alla ricerca dell'altro per tutta la vita. Ci sono occasioni, pensa, in cui è ancora peggio: queste persone s'incontrano, si trovano, si scoprono, e poi questa forza fa in modo che non possano vivere la loro vita insieme.

Ora, Zayn è sempre stato convinto che Harry e Louis appartenessero al primo tipo di categoria, quella che avrebbe portato loro un futuro segnato da un'amicizia talmente forte da non poter essere scalfita da niente.

Ma quando Harry appoggia la testa sulla sua spalla, Quella Notte, soffocando inutilmente i singhiozzi e asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta, Zayn è costretto a ricredersi e a chiedersi: perché? Mentre il ragazzo gli racconta tutto con voce tremante, la mano stretta a quella di Liam, si corregge di nuovo: perché, Louis?

   
 
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